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Capitolo 4

Entro nell'appartamento che sono le 15:12 e Lydia non c'è quindi decido di iniziare il libro visto che domani avrò di nuovo la lezione con il professore di letteratura essendo la materia principale.

Dopo una ventina di minuti non riesco più a concentrarmi,quel libro è molto bello,ma non è il mio genere sono più una da letteratura classica,e Bukowski non è tra queste.

Sento la porta sbattere e alzo la testa vedendo Lydia entrare in camera mia.
Porta un vestito simile a quello di ieri ma è leggermente più scuro e ha raccolto i capelli in uno chinion a treccia.

<Hei stupenda,come è andata la giornata?>mi chiede sedendosi accanto a me sul letto.

<all'inizio particolarmente male,ma è migliorata con il tempo>dico guardando mentre si sdraia accanto a me.

<come mai all'inizio male?> chiede posando la borsa per terra.

<la sveglia era troppo basa e sono arrivata di 7 minuti in ritardo alla prima lezione di letteratura>dico sbuffando e posando il libro.

<che professore hai di letteratura?>chiede aggrottando la fronte e chiudendo le labbra,è buffissima così.

<ehm non lo so,questo qui>dico prendendo il foglio con i nomi di tutti i professori.

Guarda dove indico e sbarra gli occhi.

<il professore Salvatore è il tuo professore di letteratura?>chiede sconvolta.

Faccio si con la testa un po confusa.

<sai quante ragazze vorrebbero quel professore? È una specie di adone con gli occhi azzurri e mentalmente stra intellettuale>dice allargando le braccia.

<si mi sono accorta del suo essere "adone">dico facendo le virgolette ad adone.

<io speravo di averlo almeno quest'anno ma ha deciso di voler seguire i primi,però mio fratello lo aveva ai primi tre anni,mi ha detto che anche se sembra carino e coccoloso se sgarri una teoria ti mangia>

<in che senso?>chiedo non capendo di che parla.

<nel senso che se ti metti contro di lui su uno scrittore o su una teoria sei praticamente morto,so tutti gli scrittori a memoria e ha letto tutte le loro opere,sopratutto quelli americani e inglesi per cui ha una fissa>dice tutta d'un fiato.

<Cercherò di ricordarmelo>

Almeno dopo questo so che devo stare zitta durante le lezioni.

<quindi hai un fratello?>chiedo cambiando discorso.

<si è molto bravo poi un giorno te lo faccio conoscere>dice e mi spara uno dei suoi magnifici sorrisi.

Passiamo il resto del pomeriggio a chiacchierare e a studiare le sue materie che un pochino già so.

La sera ci addormentiamo sul divano vedendo "quattro amiche e un paio di jeans"un film che amo particolarmente.

Sento la sveglia rimbombare nella stanza e apro gli occhi molto lentamente.

<spegnila subito>bisbiglia Lydia accanto a me.

Dopo ieri avevo alzato la suoneria a mille per evitare altre sfuriate da mister simpatia del mio professore.

Spengo la sveglia e vado in camera mia.
Mi faccio una doccia rapida e mi metto una gonna a frange che arriva a metà coscia con una cinta marrone è una maglietta a mezze maniche di jeans.

Mi trucco senza ingrandire troppo la linea nera sul l'occhio e faccio ondeggiare i capelli lungo la schiena in boccoli non troppo pesanti.

Guardo i miei occhi blu e penso c'è per quanto possano essere belli quelli del professore Salvatore sono incredibili.

Metto degli stivali marroni alti e prendo la mia borsa con i libri.

<Lydia io vado a lezione>dico aprendo la porta dell'uscita.

<fa quello che vuoi>bisbiglia mezza addormentata.

Mentre cammino per il campus guardo l'orologio e sono in anticipo di dieci minuti quando entro nell'aula.

Mi siedo al mio banco dell'altra volta e guardò i messaggi.

*arrivata in tempo?*

È Nash.

*ti odio*

Rispondo facendo un sorriso.

*ne sono certo*

Risponde subito dopo.

Io e Nash ci conosciamo da quando avevo 12 anni e lui 13 essendo un anno più grande di me,ci siamo incontrati a scuola e da lì non ci siamo più separati.

La sua famiglia è molto benestante infatti la madre è un grande avvocato e uguale il padre come anche il fratello maggiore.
Lui sin da piccolo voleva fare l'avvocato e ora è a stenford per realizzare il suo sogno.

Quando è partito l'anno precedente ci sentivamo ogni giorno al telefono e ogni fine settimana su Skype.

I miei pensieri vengono interrotti dalla porta che si chiude e alzando lo sguardo noto che in classe sono entrate molte persone,quasi quante ieri credo.

<buongiorno ragazzi>dice il professor Salvatore posando la 24h sulla cattedra davanti a lui.

<buongiorno professore>diciamo in coro.

Prendo il mio libro è un quaderno per prendere appunti.

<avete già iniziato a leggere il libro?>chiede e tutti annuiscono all'unisono come dei robot.

<bene,oggi vorrei parlare della vita scombinata del nostro adorabile charles>dice facendo un sorriso e molti ridono,io no.

<come sapete non aveva una vita facile e sopratutto viveva in un America in piena crisi,l'oscura caduta degli anni venti. Bukowski però al posto di abbattersi per la crisi cercó di tirare fuori tutto il bene che vedeva portandolo su un foglio di carta..>

<ma per favore>dico a bassa voce continuando a prendere appunti.

<signorina Gilmore,qualche problema?>alzo la testa e noto che tutti mi fissano. Perché mi fissano? Oddio ho alzato troppo la Voce vero?

<scusi professore>dico ricordandomi quello che mi aveva detto Lydia.

<no la prego ci spighi cosa non afferma con quello che ho appena affermato io>dice indicando la classe.

Lo guardo in faccia e sembra davvero curioso di sapere cosa voglio dire,no è solo una tattica ora mi umilierà davanti a tutti.

<beh io credo che lo scrittore non cercasse di vedere il bello della crisi,ma credo che volesse tirare fuori il peggio per far capire alla gente ciò che passava la gente non benestante>dico buttando tutto fuori,sono morta.

<io credo invece che charles cercasse di non pensare a quello che lo circonda>

<spiega ogni singola scena con piena crudeltà e entrando principalmente nei dettagli,se voleva non pensare a tutto di certo non lo stava facendo in modo giusto> tutti ci fissano e stanno in silenzio aspettando il mio declino.

<i dettagli fanno la differenza signorina,forse ricordando può andare avanti>dice premendo leggermente la penna tra le due mani.

<se i dettagli fanno la differenza allora la maggior parte delle tragedie non sarebbero tragedie. Se Romeo avesse ascoltato con dettaglio il cuore di giulietta si sarebbe accorto che era viva ed entrambi sarebbero vissuti felici e contenti>dico cercando di non perdere colpi.

<stiamo parlando di una società rovinata non d'amore>

<e forse non è questo che ha rovinato il nostro mondo,l'amore per i soldi e per la fama?>

Il professore mi guarda per qualche secondo in silenzio.

<se i dettagli fanno la differenza allora perché nessuno si è mai accorto che Superman o spider man ogni volta che succedeva qualcosa scomparivano,e perché nessuno si è mai accorto che tra i vestiti di loro due si intravedono le strisce dei costumi?>chiedo con voce calma appoggiandomi al banchetto davanti a me.

<mi sta facendo un dibattito su personaggi della Marvel a Princeton?>chiede alzando un sopracciglio.

<sono dettagli> dico rinfacciando le sue stesse parole.

Tutti mi guardano come se fossi una pazza e il professore mi guarda con aria Preoccupata ma sconfitta.

Sono praticamente morta,ho sfidato il mio professore d'università il secondo giorno,posso morire ora,forza uccidetemi.

Tutti fanno smorfie per assecondare il professore e alcuni si lamentano anche del mio comportamento.

<sapete non credo ancora a quello che ha affermato la signorina Gilmore,ma devo dire che mi ha fatto ri esaminare la mia teoria>

COSA?

Tutti si girano con faccia stupita verso il professore e poi si girano contemporaneamente verso di me ancora più stupiti.

Non posso crederci,ho fatto dubitare il mio professore d'universita.
Fermo un attimo il cervello per ricordare questo momento,mi sento un attimo una dea della letteratura e dei conflitti letterali.

<non dico che dovreste prendere spunto da lei,perché affrontare un professore come me non è una scelta molto intelligente>dice mettendosi le mani in tasca.

Ecco ci ho sperato troppo come al solito.

<ma dovreste riconoscere la forza che la spinta minimamente a provarci>dice indicandomi per poi guardarmi

Non lo avesse mai fatto. I suoi occhi penetrano dentro di me cercando il motivo per il quale mi sono messa contro di lui. Il problema è che neanche io lo so.

Dopo svariati minuti di scompiglio nell'aula il professore ancora mi guarda come se stesse scavando ancora più in fondo e poi spalanca gli occhi. Cosa ha visto?

Mi giro in torno ma non vedo niente e la cosa mi preoccupa.

Abbassa lo sguardo un po deluso.

<silenzio>urla zittendo tutti.

<non permetto certi comportamenti dai miei studenti. La lezione è finita,finite la prima parte del libro>e così conclude il discorso prendendo di corsa la sua borsa e uscendo a testa bassa.

Prendo le mie cose in fretta e furia senza posarle dentro la borsa ma raccogliendole in un abbraccio.
Corro verso la porta ed esco cercando lo sguardo che mi ha ipnotizzato per svariati minuti,ma trovo solo una ammucchiata di persone cambiare aula.
Da lontano vedo dei capelli neri e una camicia blu scuro,come quella del professore.
Corro verso di lui e gli tocco una spalla.

<professore io volevo...>un ragazzo di gira e mi rendo conto che non è lui.

<scusa credevo fossi un altra persona>dico decisamente delusa.

<scusa,credo tu sia caduto questo..>un ragazzo sta venendo verso di me con il mio libro di Bukowski allungato verso di me.

<Sammy>dico sforzando un sorriso. Perché è scappato così? Forse aveva da fare?

<Amanda ,che coincidenza>dice guardandomi un po sorpreso.

<Hei,come stai?>chiedo anche se sono con la testa altrove.

<un po sorpreso devo dire ma bene,tu?>mi chiede inclinando leggermente la testa di lato.

<un po scossa per una cosa ma in fondo molto bene>mento per la seconda frase così che lui non chieda.

<'storie di ordinaria follia'. Mi piace>dice leggendo la copertina del libro.

<a me no è il libro di inizio anno>dico sistemando in tanto le mie cose.

<dovresti fartelo piacere perché è diverso stupendo>dice porgendomelo e io lo metto in borsa.

<ci proverò>affermò per niente convinta mettendo le spalline della borsa di una spalla.

<senti volevo chiederti se per caso ti andasse di fare qualcosa questo fine weekend?>sta scrocchiando le dita,è agitato.

<si,si potrebbe fare. Ma non amo i locali con tanta gente>dico e lui ride nervosamente.

<e se ci vedessimo un film da me o da te?>

<questa è un ottima idea. Facciamo da te? Sai io ho una coinquilina che è sempre a casa>dico pensando a Lydia che dorme tutto il giorno.

<ci sto,da me venerdì alle 18:00>dice facendo un passo in dietro,e io non mi ero neanche accorta che stesse a pochi centimetri da me.

<allora a venerdì>dico facendo un passo in dietro.

<a venerdì> risponde scomparendo nella folla come il mio professore.

/spazio autrice/
Capitolo molto lungo per le 200 visualizzazioni.
Spero vi piaccia è appena arrivato ai 50 visualizzazioni apparirà un nuovo capitolo dove accadrà un fatto magnifico.
Ditemi come vi sembra con un commento grazie sennò elimino la storia non voglio mettere storie che non vi piacciono. Grazie.

Miky💎

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