Capitolo XII
Il banditore dell'asta batté il proprio martelletto sull'apposito banchetto, conquistando l'attenzione di tutti. Il silenzio piombò nel salone. Alcuni uomini si alzarono dai tavoli da poker, altri smisero di sorseggiare il proprio drink. Tutti estrassero le loro penne Cartier o Montblanc, erano pronti a trascrivere la loro offerta. Come suo solito, il banditore esordì impugnando saldamente un microfono <Buonasera Signori e benvenuti alla vendita privata del Signor Marcelo. Come di consueto inizieranno ad essere distribuiti i documenti per effettuare la vostra proposta. Assicuratevi di compilare ogni campo prima di riconsegnarli>. Nel più religioso silenzio alcuni camerieri dispensarono dei fogli. Ogni uomo d'affari avrebbe dovuto redigere il proprio, indicando il numero della gabbia dorata corrispondente ad una delle donne in vendita, l'ammontare che desiderava spendere e i propri dati personali.
Al termine di questa prima fase gli inservienti provvidero a ritirare le domande. Le portarono dietro le quinte, un paio di contabili erano pronti a leggere e valutare ogni oblazione. In questo modo, sotto lo sguardo attento del banditore, veniva decretato l'effettivo acquirente dei pezzi all'asta. Questo ingegnoso metodo era stato attentamente studiato dal Signor Marcelo. Sapeva quanto imponente fosse la liquidità dei suoi ospiti e quella prassi aumentava le entrate a dismisura. Gli uomini, non essendo a conoscenza delle altre offerte, erano disposti a scrivere cifre improponibili per garantirsi la ragazza scelta.
Lars abbandonò la sua postazione per recarsi dietro le coulisses. Reggeva in mano una busta sigillata con all'interno la sua offerta anonima. Non era raro che chi non potesse presenziare di persona mandasse delle offerte scritte o telefoniche. Non di rado queste erano anche adespote, probabilmente per non destare scandali nell'alta società. Il norvegese consegnò la lettera e si congedò rapidamente; prima di tornare di guardia passò di fronte alla cella di Isabella. Si scambiarono un'occhiata di intesa, carica di ansia e aspettative da parte di entrambi.
Il resto del tempo volò via rapidamente. Il banditore riapparve davanti al suo elegante pubblico con l'elenco degli acquirenti vincitori. Iniziò a proclamare un ad uno il numero delle gabbie con il corrispondente nuovo proprietario. Maria Isabella afferrò le sbarre della gabbia per sorreggersi. I prezzi erano veramente sconvolgenti, Bel iniziava a chiedersi come facessero ad avere tutto quel denaro da spendere per una donna. Al contrario Anaya sorrideva speranzosa, desiderava uscire da quelle sbarre per correre nell'auto del suo padrone.
<Anche la giovane dalle lunghe trecce della gabbia numero undici è stata venduta. L'offerta è stata la più alta della serata>. Si complimentò il banditore. Un brusio, seguito da un applauso si diffuse tra gli ospiti. Isabella sapeva di essere l'undicesima ragazza <Ci è riuscito, ha mantenuto la promessa> disse in un sussurro, socchiuse gli occhi percependo defluire parte della tensione accumulata.
Lars stava per compiere un passo verso la sua Bel, ma, quando sentì il commento finale del banditore, si immobilizzò. Come se avesse guardato in volto Medusa in persona, Lars non riuscì più a muovere nemmeno un muscolo. Era consapevole di aver proposto una considerevole alienazione, ma non poteva di certo essere quella maggiore. Qualcosa doveva essere andato storto, se lo sentiva fin dentro le ossa.
Una sonora risata rimbombò nella stanza <I soldi meglio spesi dell'anno> si sentì pronunciare in un marcato accento arabo. Ghiyaath Rasheed si era alzato dalla sedia con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia. In poche, pesanti falcate raggiunse il suo nuovo acquisto. Maria Isabella non capì immediatamente perché l'emiratino si fosse fermato proprio di fronte alla sua gabbia. Poi un moto di terrore cominciò a diffondersi in lei. Il piano di Lars era andato a rotoli, non era stato il norvegese a comprarla, ma l'uomo con la tunica. La ragazza indietreggiò più che poté, fino a che non percepì il freddo delle sbarre al di sotto della vestaglia. Ghiyaath Rasheed intanto fece scattare la serratura della gabbia.
<Mi servo da solo Marcelo, sai quanto sono impaziente>. Un ghigno inquietante si impadronì del suo volto <Ragazza, avanti esci!> Maria Isabella scosse il capo, non voleva essere la schiava di quell'animale. <أخرج> continuò a dire ed imprecare l'emiratino finché, stufo dei capricci della donna non allungò lui stesso un braccio dentro la gabbia. Afferrò saldamente un braccio della ragazza, con una poderosa spinta trascinò finalmente fuori il corpicino della giovane.
Maria Isabella si sentì spingere e spostare, i punti in cui le mane tozze di lui la stringevano saldamente iniziarono a dolerle. Si sentiva impotente di fronte a quell'uomo. Non appena fu fuori dalla gabbia cercò Lars con lo sguardo. Il mercenario si stava passando nervosamente una mano tra i capelli. Aveva lo sguardo perso nel vuoto, troppo sconvolto per poter reagire in qualche modo. Isabella, invece, era pronta a scattare. La paura folle che si era impossessata di lei la spinse a fare un avventato tentativo. Appena l'emiratino sciolse la presa sul suo braccio, l'istinto di sopravvivenza di Bel prese il sopravvento. La ragazza cercò di fuggire in direzione del norvegese. Riuscì a compiere solo un paio di passi, Ghiyaath Rasheed fu più rapido. Nonostante la notevole stazza, in un battito di ciglia impugnò le trecce corvine di Isabella. Un grido uscì dalle labbra della sventurata. Era un lamento più di disperazione per non essere riuscita a scappare, che di sofferenza per la cute dolorante.
Ghiyaath Rasheed tirò con veemenza i capelli della donna, roteò il braccio e schiacciò l'esile corpicino di Maria Isabella contro uno dei tavoli presenti nel salone. La ragazza si ritrovò con il ventre contro il bordo del tavolo e il busto chinato contro la superficie lignea. Aveva la guancia destra appoggiata al tavolo mentre con la coda dell'occhio riusciva a scrutare l'emiratino obbligarla in quella scomoda posizione. Ghiyaath Rasheed rise di gusto, con la sua presenza imponente premeva la schiena di Isabella. Strattonò nuovamente le trecce costringendo la giovane a sollevare il capo, contorcendo all'indietro il collo, poi le sussurrò all'orecchio <Stai ferma se non vuoi che ti prenda qui, davanti a tutti>. Delle lacrime iniziarono a sgorgare sulle guance arrossate di Maria Isabella, si sentiva totalmente privata della sua dignità. <Ringrazia che, pur avendoti comprata, non sarai mia> continuò Rasheed, poi si rivolse verso il Signor Marcelo, il quale aveva osservato la scena rimanendo in disparte.
<Socio in affari, amico mio - iniziò in tono solenne Ghiyaath - da anni ci delizi con queste aste, per ringraziarti ho voluto farti un dono speciale>. Indicò con un cenno del capo la ragazza scossa da tremiti di terrore.
Il Padrone si stupì dell'insolito regalo,eppure non lasciò trapelare alcuna emozione. Negli anni aveva sempre ottemperato ai suoi doveri di commerciante senza godere delle carni delle ragazze. Le vendite erano molto proficue, ma non condivideva quello stile di vita. Il Signor Marcelo non aveva bisogno di comprare una donna per giacere con lei. Solitamente gli era sufficiente il suo fascino per far cadere ai propri piedi donne libere, che avrebbero fatto volentieri di tutto per compiacerlo. Non sapeva che farsene di quella ragazzina, ma non poteva di certo rifiutare il regalo del suo connivente.
<Rasheed, sai sempre sorprendermi> si avvicinò a Isabella,la quale era ancora schiacciata contro il tavolino da poker.
L'emiratino era soddisfatto della reazione del suo socio <Tra tutte, lei mi è sembrata la più adatta. Sembrava tanto innocente dentro la gabbia, in realtà è un animale selvatico. Sono quasi dispiaciuto di aver deciso di cedertela>.
Il Padrone chiamò agli ordini i due mercenari <Lars, Borislav portate questa bella fanciulla nelle mie stanze, chiudetela dentro se necessario>.
____________________________________________________________
Buon pomeriggio a tutti ed eccoci con un nuovo Capitolo!
Allora, cosa ne pensate, siete sorprese di questo colpo di scena? Cosa ne farà il Padrone di Maria Isabella?
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro