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Capitolo quindici

Bradley era tormentato dal giorno prima, non si capacitava di essere stato sull'orlo di baciarla e poi ritirarsi come una chiocciola nel suo guscio.

Si sentiva male per il fatto di poter risultare precipitoso nei suoi confronti, d'altronde lei aveva concluso da poco una relazione. Era vulnerabile ed era troppo presto anche se lui non smetteva di pensare ad un probabile tocco delle sue labbra contro le proprie.

Se le immaginava lisce e perfettamente aderenti alle sue, pensava allo scoccare della sua lingua lungo i bordi delle labbra per poi intrecciarla alla sua.

Diede un pugno contro il muro della stalla, graffiandosi leggermente la mano che diventò striata da piccoli punti rossi, di sangue. Bruciava un po' ma non come la frustrazione.

Dopo la piccola gita si erano rivolti poche parole, lei le diede il buongiorno alla mattina e per pranzo non aveva volato una mosca. L'imbarazzo si poteva tagliare con il coltello .

Alla fine decise che era meglio starsene tutto il tempo a lavorare fuori, i campi avevano bisogno di una bella sistemata ed era il buon pretesto per stare lontano da Bryana.

Era ormai l'imbrunire e di solito quasi mai si trovava nei campi a quell'ora, aveva deciso di nutrire i terreni con un po' d'acqua. Era molto tempo che non cadeva una goccia di pioggia e ogni giorno incaricava Austin di aprire i tubi per l'irrigazione.

Diede una rapida occhiata alle colture, accanto aveva una cassa dove metteva gli ortaggi maturi. Era chino sulla nuda terra intendo a strappare un tubero quando si palesò davanti a sé suo fratello.

Sembrava in procinto di uscire, cosa che faceva abbastanza di rado. Portava un giacchetto di pelle, sotto una maglietta bianca e dei jeans semplici. Aveva i capelli tirati un po' un indietro con una passata di gel e la barba ispida, cresciuta di qualche giorno.

<< Ho un appuntamento >> dichiarò Austin felice.

<< Con chi? >> lo guardò dubbioso Bradley, pur immaginando già la risposta.

<< Penny, mi passa a prendere lei e poi mi riporta a casa >>

<< Uuuuh che cosa romantica >>

<< Taci. Piuttosto che avete combinato tu e Bryana, è da ieri sera che siete di poche parole? >> disse Austin pensieroso.

<< Non lo so, magari è triste... >> disse l'uomo trovando la scusa più semplice.

<< Mmmmm. Vabbé in ogni caso ora vado. Buona serata fratellone >> disse Austin battendogli una sonora pacca sulle spalle.

Il suo caro fratello minore girò i tacchi e se ne andò verso la stradina sterrata dove una piccola auto procedette verso di lui con i fari accesi.

Bradley decise di andare in casa, avrebbe passato al serata con la donna. Lo spaventava all'idea di essere con lei , solo visto l'ultima volta, l'istinto di baciarla era ancora dentro di lui. Prese la cassettina e si avviò con essa sotto braccio verso le sue quattro mura. L'appoggiò sul ripiano del mobile in cucina e poi si decise di essere il primo a rivolgere la parola a Bryana.

Si avviò verso la sua porta e bussò piano, non sentendo rumore al suo interno, forse lei stava riposando. Invece poco dopo la donna aprì e sorrise cordialmente.

<< Forza preparati, siamo solo io a te a cena e ho pensato di portarti fuori... >> disse l'uomo.

<< E' una specie di appuntamento Bradley? >> disse la donna a braccia conserte.

<< In un certo senso. Mi vado a cambiare e poi andiamo a cena >>

<< Va benissimo >> dichiarò la donna richiudendo la porta davanti a lui.

Dopo cinque minuti abbondanti e dopo essersi cambiato, Bradley bussò e Bryana aprì. Tanto era bella che per poco a Bradley non cadde la mascella.

Non l'aveva mai vista così affascinante, portava una pantalone a palazzo nero, un top luccicante in pailette e sopra una giacchetta di velluto nero. Il suo viso era leggermente truccato, un filo di matita sugli occhi e del leggero mascara allungava le sue ciglia, il rossetto rosso riempiva le sue labbra, tanto che Bradley desiderò fosse a prova di baci e vino. I capelli erano sciolti e ai piedi portava delle decolté nere infine una borsetta che conteneva ben poco tra le mani.

<< Wow, sei mozzafiato Bryana. Io sono un ranocchio però >> disse lui indicando il suo abbigliamento.

<< A me piaci così come sei >> disse lei sbucando fuori dalla sua stanza per poi arrossire della sua stessa affermazione.

<< Lo prendo come un complimento >> disse lui accompagnandola fuori di casa.

Bradley guidò fino a Sunnyville con Bryana al suo fianco che ogni tanto canticchiava qualcosa per smorzare il silenzio all'interno del veicolo. Alla fine parcheggiò davanti al bar dove era andato una settimana prima, lì in quella piccola cittadina non esistevano ristoranti perciò era l'unica alternativa.

Aprì la portiera come un gentiluomo e Bryana lo ringraziò ed infine entrarono nel bar che fungeva pure da ristorante. Si diressero verso il bancone, dove ad attenderli c'era la solita barista provocatoria. Questa volta la donna portava degli short e un top legato sulle spalle ma comunque la mercanzia era ben in mostra.

<< Ciao ragazzi, cosa vi posso servire? >> disse la donna con voce gracchiante.

<< Menù del giorno? >>

<< Bistecca della casa , hot dog di tacchino e patatine fritte >> disse lei elencando il misero menù.

Bradley lanciò un occhiato a Bryana che era un po' accigliata dalla situazione e dal luogo.

<< Bistecca della casa e un bel bicchiere di vino rosso >> disse infine lei con decisione.

<< Lo stesso >> disse Bradley che sganciò delle banconote alla barista.

Infine si guardò attorno e optò per sedersi attorno a un comodo tavolo, infondo al locale. Poche persone erano lì quella sera ed era una fortuna, così da poter stare in totale tranquillità con la donna.

<< Mi dispiace averti portato qui, non è all'altezza di essere un posto elegante >>

<< Non c'è problema, non è importante il luogo >> disse lei guardandosi intorno.

<< D'accordo. Allora parlami un po' di te, del tuo lavoro e della tua famiglia. In fondo non hai mai raccontato molto >>

<< Giusto, come già sai lavoro in banca e mi piace. A volte ci vuole pazienza soprattutto nelle parti più burocratiche, a volte la gente non comprende e devo spiegare le cose mille volte, tutto sommato però mi piace >>

<< E la vita in campagna ti piace? >>

<< Moltissimo, più di quanto avrei immaginato. Mi sono affezionata alla vostra fattoria e a voi. Penso mi mancherete molto ma tornerò qualche volta a farvi un saluto. Infine sto pensando a una piccola sorpresa per voi >>

<< Cioè? >>

<< Progetto top secret. Ve ne parlerò tra qualche giorno... >> Bryana fece una linguaccia.

<< Sono curioso però ok, attenderò >>

Nel frattempo la barista portò al tavolo le loro ordinazioni, ancheggiando sui tacchi . Lasciò i piatti davanti a loro e ritornò con dei calici ricolmi di vino rosso.

Bryana ne bevve subito un sorso mentre Bradley iniziò a degustare la carne nella salsa barbecue. Poco dopo anche Bryana si portò la bistecca alla bocca e Bradley ebbe un tremito.

<< Come la trovi? >> chiese l'uomo.

<< Ottima! >> disse lei deglutendo il boccone.

<< Allora parlami della tua famiglia...l'hai sentita? >>

<< Sì in questi giorni ho parlato con mia sorella minore. Sanno tutto sulla questione Ryan e sono molto delusi. Pensavano fosse l'uomo perfetto per me, i miei genitori erano super felici ma ora tornerò nella casa finché non troverò un'altra sistemazione. Spero non abbiano demolito la mia vecchia stanza >>

<< Spero trovi presto una nuova sistemazione, anzi spero proprio che non te ne andrai >> la voce di Bradley sfumò sulle ultime parole.

<< Wow, ti ricordi una settimana fa quando mi evitavi? Ora mi implori di restare , che è successo al vecchio Bradley e perché eri così? >>

<< Non ero molto entusiasta di ospitare una coppietta nella mia casa, quelle misere mura. Ora però ho avuto modo di conoscerti e mi dispiace lasciarti andare? >>

<< Tutto qui? >>

<< Presumo di sì >> disse l'uomo finendo la carne nel piatto.

D'un tratto un uomo entrò nel bar, urlando di gioia, Sean il suo amico si precipitò al loro tavolo. Fece un sorriso a Bryana e prese una sedia dal tavolo affianco.

<< Mio figlio è nato Bradley. Sono finalmente padre, Domani vi voglio a casa mia per conoscere il mio bambino >> disse l'uomo abbracciando stretto l'amico...

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