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Capitolo diciassette

Non aveva chiuso occhio per tutta la notte. Ormai aveva contato tutte le volte che si era girato nel letto, probabilmente un centinaio. Nessuna posizione trovava comoda e nemmeno nessun metodo per riposare, le aveva provate di tutte: contare le pecorelle, usare la respirazione per facilitare l'addormentamento, doccia bollente e pure i tanto ormai famosi video asmr. Nulla, i suoi occhi non volevano abbassarsi per nessuna ragione.

Restò nel buio della sua stanza una decina di minuti in più del solito a far riflettere la sua mente carica di pensieri, positivi e negativi. Pensò anche a come nascondere le occhiaie violacee, frutto di una terribile notte insonne e al decine di litri di caffè che doveva assumere nel corso della giornata per non crollare come una pera cotta. Ma questo tipo di pensiero era la meno, al momento.

Non sapeva davvero dove avrebbe potuto far entrare diverse persone nella sua proprietà, sempre ammesso che sarebbero venute alla festa di Bryana.

Si disperò ancora di più al pensiero di comprare cibo e bevande per gli ospiti, non poteva utilizzare le sue poche risorse economiche e non voleva assolutamente che Bryana spendesse ulteriori soldi, d'altronde era la sua festa.

La donna meritava davvero una festa di saluto come forse era abituata nella sua città, anche se dentro il cuore di Bradley non voleva che lei lasciasse la sua fattoria e la sua vita. Non poteva però trattenerla lì, Bryana aveva una vita a New York, un lavoro, delle amicizie e la sua famiglia... A Sunnyville non poteva restare, un luogo aspro di probabilità lavorative della sua portata.

Alla fine Bradley cercò di scavare nel profondo del suo cuore pensando a tutti i ricordi aveva avuto con lei nel giro di poche settimane, da quando l'aveva conosciuta e l'aveva trattata come una snob newyorkese con la puzza sotto il naso a quando l'aveva vista ieri con un neonato tra le braccia e la sua mente aveva immaginato ad avere un figlio con lei. Sarebbe stato meraviglioso ma quando sarebbe stato il momento, l'avrebbe salutata come una cara amica, nulla di più.

<< Bradley!!! Svegliati o uso la tecnica del secchio d'acqua, come tu ti sei permesso di fare con me >> disse Austin dall'altro lato della porta.

<< Arrivo, tranquillo. Sono sveglio da un pezzo! >> disse Bradley facendo una smorfia e alzandosi dal letto.

Alzò la tapparella e i primi raggi di un timido sole illuminarono la camera da letto. Controvoglia Bradley prese i suoi jeans dalla sedia affianco a letto, che usava come armadio, stessa cosa fece con maglia e felpa. Odoravano di fieno e in più di un'occasione l'uomo tolse delle piccole strisce giallastre dai suoi vestiti.

Arrivò in cucina dove suo fratello e Bryana stavano già consumando la loro colazione e non appena lo videro in volto lo guardarono entrambi allibiti. Austin mimò perfino un'espressione di terrore.

<< Peccato che abbiano chiuso le audizioni per Thriller nell'83 >> disse Austin.

<< Sicuro che non ti serve un po' del mio fondotinta? >> infierì la donna.

<< Grazie ragazzi, mi siete molto d'aiuto. Pensavo a degli occhiali da sole così la gente non mi scambia per un vampiro. Che ne pensate? >> disse Bradley avvicinandosi al suo posto dove un piatto di bacon e uova strapazzate lo aspettavano fumanti.

<< Sì penso sia un buon compromesso per nascondere le tue occhiaie. A proposito, più tardi non è che mi puoi accompagnare a Sunnyville? Devo preparare i biglietti d'invito per la festa e mi serve il vostro aiuto >> disse Bryana alzandosi dalla sedia.

<< E la fattoria? >> chiese immediatamente Bradley.

<< Ci penso io. Non abbiamo poi molto da fare >>

<< Ti ricordo che domani è giorno di mercato... >>

<< Tranquillo... >> sentenziò Austin mimando un occhiolino.

<< E va bene Bryana, ti accompagno >> dichiarò Bradley guardandola negli occhi.

I suoi bellissimi occhi marroni si spalancarono in gesto di riconoscenza e Bradley vi si perse dentro, come rapito. Austin schioccò le dita davanti al viso del fratello maggiore che si ridestò sbattendo le palpebre.

<< Sicuro che non vuoi un po' di caffè? >> disse Austin.

<< Magari più tardi, prima di mettermi alla guida >> disse Bradley .

<< Tutto bene Bradley? Dico seriamente... >> disse la donna con un tono preoccupato.

<< Non ti preoccupare, solo un po' di pensieri che non mi hanno fatto riposare correttamente. Nulla di grave... >> disse Bradley sorridendole.

Trascorsero un paio di ore, il tempo di sbrigare qualche faccenda urgente e di far aprire i negozi della cittadina. Bradley , nel frattempo si era cambiato e messo qualcosa che non odorasse di mucca. Poco prima di uscire Bryana aveva preparato per lui una tazza di caffè amaro e Bradley l'aveva sorseggiata fino all'ultimo goccio. Infine prese le chiavi del pick-up e gli occhiali da sole, nascondendo i suoi occhi azzurri dietro a delle lenti spesse e scure.

<< Dunque cosa ti serve precisamente? >> chiese Bradley mentre mise in moto il pick- up.

<< Mmm, tanto cartoncino poi pennarelli colorati e basta >>

<< Perfetto, so dove portarti. E come sarà la festa? >>

<< Pensavo che ogni invitato portasse del cibo, insomma quello che vuole. Ci sarà la musica e ognuno si divertirà >>

<< Bryana dove hai pensato di mettere tutta quella gente? >>

<< Oh, Austin sta sistemando il vecchio fienile. E' inutilizzato ma comunque sicuro, non ti preoccupare >>

<< Ah, capisco. Non ci avevo pensato e sinceramente ero un po' in pensiero per questo >>

<< E tu non hai dormito per questo? >> disse Bryana ridacchiando.

<< Beh anche... >> rispose Bradley.

<< Ti adoro, stupido >> disse Bryana arrossendo gradualmente.

Bradley arrivò a destinazione, parcheggiò in un via isolata della cittadina e fece strada fino al negozietto in questione. Camminarono in silenzio lungo il marciapiede, rimanendo fianco a fianco.

<< Ecco qui! >> disse Bradley aprendo la porta dell'esercizio.

Una ragazza lo salutò calorosamente, era una sua conoscenza siccome molti anni prima era uscito con lei ma senza successo. Era rimasta uguale a quella volta, capelli scuri fino alle spalle e una frangetta decorava la sua fronte fino alle sopracciglia, lasciando liberi gli occhi di un verde oliva.

<< Ciao ragazzi, in cosa vi posso essere utile? >>

Bryana spiegò il suo acquisto e mentre la ragazza si muoveva velocemente nel negozio, Bradley le osservava spostarsi tra tutti gli articoli di cartoleria. Era un negozio molto colorato che diceva molto sulla personalità della sua titolare.

Alla fine Bryan allungò alcuni dollari sul bancone, prese la borsa di plastica tra la mani e insieme ringraziarono e uscirono fuori dal negozio.

Percorsero il tragitto come pochi minuti prima, la stradina aveva preso vita e auto e persone scorrevano vicino al oro di tanto in tanto.

<< Grazie Bradley >> disse Bryana non appena furono davanti al pick-up.

La donna si avvicinò a Bradley e stampò un timido bacio sulla guancia e il cuore dell'uomo incominciò a battere come mai aveva fatto prima...

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