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Capitolo 2: Black Net!

La battaglia tra Fairy Tail e Black Net aveva avuto inizio, queste si eguagliavano e sembrava che ad ogni colpo, entrambi finissero per indietreggiare per l'onda d'urto.

La gilda oscura Black Net, era conosciuta per i suoi sporchi trucchi e i suoi assassinii, soprattutto nei confronti dei nobili e ricchi, che detenevano un grande potere monetario e loro andavano matti per i soldi.

Fairy Tail sembrava essere in difficoltà, si trovava in svantaggio, ma c'era qualcosa che non andava, loro non erano così deboli eppure, si stavano dimostrando tali.

<< Qualcosa non quadra! Sento che c'è un qualche disturbo, ma dove? >> pensava il Master Makarov, lui lo percepiva, sentiva che qualcosa non andava in quel campo di battaglia e finalmente riuscì a comprendere.

- Maledetto! - si rivolse al Master della gilda oscura, che intuendo a cosa si riferisse, sorrise sghembo, prendendosi gioco del suo nemico e al vecchio non piacque per niente, sentiva come se si stessero prendendo gioco, della sua amata famiglia.

- Zoldyck, questo è il mio nome... il nome di colui che ti distruggerà!! - e rise sguaiatamente, era disgustoso quell'uomo, come non pochi e la cosa fece imbestialire il Master di Fairy Tail.

Ora non era il caso di perdere le staffe, doveva distruggere la distorsione che indeboliva i suoi figli, ma all'improvviso, una voce riecheggiò nei cieli, come un sussurro.

- Cadi e distruggi - quella voce era familiare, ma non ebbero nemmeno il tempo di capire chi fosse e cosa intendesse, che vari fulmini saettarono dal cielo, cadendo sul terreno e provocando un leggero scossone, dove ai loro piedi apparì un cerchio magico dal colore opaco e grigio, di esso, in pochi secondi, non rimase più nulla.

- Ma cosa... ? - il moro si domandò confuso, nessuno aveva capito quello che era appena successo, solo il vecchio sembrava aver compreso.

- CHI DIAVOLO È STATO?!! - urlò furibondo, Zoldyck, ricevendo solo le risate di qualcuno, ma da dove proveniva quella voce? Inutile dirsi che presto l'avevano capito e alzando la testa verso il cielo, videro le sagome di un gatto con le ali, che teneva con le sue zampine, un ragazzo.

- Sono stato io! Hai forse qualche problema? - gli rispose a tono il giovane dai capelli indaco, una volta atterrato col suo amico Exceed, rivolgendo uno sguardo pacato, ma con uno strano scintillio negli occhi.

Squadrava quell'uomo, il Master Zoldyck era un uomo dai lunghi capelli castani, ondulati e gli occhi bianchi, quasi inquietavano quello strano colore.

Vestiva con pantaloni marroni, scarpe a punta di un rosso scuro, un maglioncino viola con un mantello nero come la pece, la sua pelle bianca e le sue labbra nere, come avesse del rossetto.

L'essere lo guardava con sufficienza, dall'alto al basso, vedeva come quel ragazzino dai capelli simili all'indaco, con qualche ciocca di quel bianco freddo, gli occhi a punta come una bestia selvaggia e le iridi di quel verde quasi dorato, lo fissavano.

Vestiva con una maglia smanicata blu notte aderente, mostrando il suo fisico asciutto e muscoloso, attraverso quella stoffa dall'apparente delicatezza, stretti intorno a ciascun avambraccio, aveva legato un piccolo cinto giallo, come fosse un polsino e sulla spalla destra, svettava il simbolo arancione di Fairy Tail.

I pantaloni che indossava erano di un nero leggermente chiaro, però il gambale destro di un azzurro chiaro, in questo portava un laccio verde scuro, che andava a girargli intorno alla gamba, dalla caviglia alla coscia e infine le sua scarpe a stivale, di un marrone scuro.

- Raito, sei stato tu?! - chiese Makarov con un urlo piuttosto sorpreso, guardando il ragazzo che continuava a fissare a sua volta il bruno, che stava a qualche metro da se.

- Si, Master! - esclamò sincero l'azzurro, mentre si posizionava in forma da attacco, trasformando il suo sguardo tranquillo, in uno più duro, mentre prendeva un respiro profondo.

- Ragazzo, non essere frettoloso, è troppo forte per te - disse nuovamente il vecchio, che si frappose tra il figliolo e Zoldyck, quando il giovane dai capelli indaco, si lanciò all'attacco.

Non venne bloccato solo dal suo Master ma anche da un nemico, che approfittò del momento per poterlo infilzare al cuore, ma che per buoni riflessi riuscì ad evitare la lama della spada nemica, ferendosi lievemente all'avambraccio sinistro.

- Non puoi... avvicinarti... al master! - con un ghigno sul volto, canticchiava con allungamenti acuti, il nemico, che altri non era che, un ragazzo dai capelli argentei, occhi azzurri come il ghiaccio, pelle rosea e dal fisico robusto e muscolo.

Vestita con pantaloni bianco sporco di jeans, una camicia rosa pallido e sbottonata, lasciando intravedere il suo torso allenato, indossava delle sportive e portava una fascia sulla fronte, rossa.

- Io sono Acer... e sono... la tua condanna... - continuò con la sua cantilena, mentre Raito fissò il suo nuovo nemico con astio, ma all'improvviso, dentro di se, si sentiva come se stesse subendo una tortura, come se i suoi muscoli gridassero di dolore e le sue ossa vibrassero pronte a rompersi.

- Mortal Agony! La magia del suono... sarà il tuo eterno sonno... - continuava senza sosta ad acuire la sua voce, una magia piuttosto strana ma terrificante, visto come stava portando il suo avversario ad inginocchiarsi.

La ragazza dai capelli biondi, Lucy, aveva davanti a se una donna inquietante, lunghi capelli neri come la pece, lasciati cadere lisci sulla schiena scoperta, occhi viola e vogliosi di qualcosa, di cui non sapeva dare un nome, le labbra anch'esse del medesimo colore e un sorriso fin troppo misterioso.

Indossa soltanto un costume nericcio, un pareo arancio pallido a circondarle la vita, dei tacchi a punta alta di color grigio spento e con la pelle biancastra, tenendo sulla schiena, arco e frecce.

- Non sei niente male, bocconcino - e la donna si leccò le labbra, facendola rabbrividire, mentre le guardava il corpo come fosse la sua preda: occhi castani, capelli lunghi e biondi, tenuti in due code laterali, la pelle rosea, il seno prosperoso e le labbra carnose.

Vestiva con un corpetto a cuore bianco e la bordatura di un giallo dorato, con un cuore azzurro scuro disegnato proprio al centro alto, sopra un gilè smanicato e aperto, del medesimo colore del cuore del corpetto, anch'esso con la bordatura della stessa tonalità dell'altro pezzo.

Le maniche partivano da sopra i gomiti, con un fiocco giallo legato intorno, fino ad arrivare ai polsi, in questa parte era leggermente più larga e ondulata come un fiore, il tutto era sempre azzurro scuro e con il doppio strato interno, bianco come il latte.

Indossava una gonna blu come il cielo notturno, con lo spacco da entrambi i fianchi, mostrando così, cosa portasse sotto di essa, dei semplici pantaloncini del medesimo colore, con calze che le arrivavano fino alle cosce ma leggermente più scure e ai piedi aveva degli stivali marroncini, che le coprivano le caviglie.

- Sei disgustosa ma non ti permetterò di far del male ai miei compagni - Lucy portò entrambe le mani al fianco, dove teneva uno strano manico ed un portachiavi, ma poi si sentì immobilizzata e non capiva il perché.

I suoi occhi caddero sul suo stesso corpo e vide molte mani, che le bloccavano gli arti, il busto, la vita, il collo e la testa, ma la cosa inquietante era che, queste mani non avevano consistenza ed erano semi trasparenti, di un blu-viola.

- Eh eh eh, questa è la mia magia! Lost Magic: Limb Demoniac! - esclamò la donna, stringendo quegli arti sempre più forte, anche se lei non percepiva la loro presenza al tatto nella sua pelle, sentiva quello stritolamento che, la stava portando alla perdita di conoscenza e anche alla morte.

Tutto d'un tratto, si sentì libera da ogni blocco e tossicchiò per riprendere il respiro, che fino a poco fa, le era stato tolto, cadendo in ginocchio ansimante.

- Cosa... ?!! - quando alzò il viso, vide la corvina stesa a terra e non riuscì a capire cosa fosse successo, lasciando la sua mente più confusa di prima.

- Stai bene, Lucy? - le chiese una voce calda e preoccupata, lei si voltò verso l'interlocutore e i suoi occhi castani si specchiarono nei suoi neri come la pece, rimanendo incantata da quel viso, per un tempo assai lungo.

Il viso di quel ragazzo era così bello con quei capelli corti e ribelli, di quel rosa ciliegio che si ritrovava, la sua pelle abbronza, i suoi occhi neri e il respiro caldo che la stava stendendo, ma non era il caso di pensare a cose simili!!

Notò che indossava un gilè a mono mano, aperto e blu notte con la bordatura di un arancio chiaro, quasi giallo, la manica era lunga e copriva tutto il braccio sinistro, con un cinturino marrone, allacciato intorno al suo avambraccio.

Portava dei pantaloni bianchi, che gli arrivavano fin sotto le ginocchia, con la bordatura dello stesso colore del pezzo superiore, anche il mantellino stretto in vita con un cinto marrone, che gli copriva fianchi e sedere, era della medesima tonalità, con indosso dei sandali sempre di quella colorazione, compreso persino il polsino nel braccio destro.

La cosa che la sorprese fu, quella sciarpa bianca che portava al collo, sembrava essere stata fatta con uno strano materiale, di cui lei non conoscesse l'origine, poi l'aspetto dava l'impressione di essere fatto di scaglie, il suo fisico asciutto e muscoloso la fece pure sentire in imbarazzo.

- Ah... ecco, io... - non ci riusciva, non riusciva a dire una frase di senso compiuto, talmente era imbarazzata, soprattutto da quella sua vicinanza, sentiva troppo caldo la bionda.

- Per caso ti è salita la febbre? O forse sei ferita ed è in atto qualche infezione? - continuo il giovane, sempre più preoccupato, facendo tranquillizzare la ragazza dai capelli color del grano, spingendola a sorridere e a scuotere la testa, in segno di negazione.

- Ah, meno male! Io sono Natsu Dragneel! - si presentò il rosato, dopo essersi accorto di non essersi ancora presentato a quella biondina, donandole poi un sorriso a trentadue denti.

Lucy guardò gli occhi di Natsu e solo ora, si rendeva conto della sua vera natura, non erano neri, certo, a primo impatto sembravano tali, ma in verità erano di un bellissimo verde smeraldo, che trovava perfetto per quel ragazzo.

- Grazie! - disse semplicemente, con le gote leggermente rosse, la bionda, un ringraziamento per averla salvata e per essere stato così gentile per lei, per la sua preoccupazione e il rosato, anche se dopo qualche minuto, l'aveva capita e le aveva regalato un nuovo sorriso, che lei ricambiò volentieri.

- Tu sei Salamander, il Dragon Slayer di Fuoco, dico bene? - una voce fastidiosa, arrivò alle loro orecchie, che subito si misero sull'attenti, facendo scoppiare a ridere il personaggio che gli apparve davanti, a pochi metri di distanza da loro.

<< Dragon Slayer? Allora anche lui... >> pensò la maga dai capelli biondi, sapendo che questi maghi erano in grado di usare la Metsuryuu no Mahou, la magia di devastazione dei draghi, che come esso dice, sia l'unica che possa sconfiggere i draghi, usando loro stessi la loro stessa magia.

Essa permetteva al mago di poter trasformare il suo stesso corpo, in quello di un drago e al momento, si conoscevano solo due metodi di apprendimento.

- Chi diavolo sei? - gli urlò contro il rosato, squadrando l'avversario che aveva davanti.

Un giovane uomo dalla pelle scura, capelli bianchi argentei, occhi color del ghiaccio, a petto nudo, mostrando il fisico tonico che portava, un tatuaggio sulla schiena raffigurante un ragno verde, il simbolo della sua gilda nel pettorale sinistro, che altri non era che una rete circolare e nera.

Portava dei pantaloni di un giallo scuro, le bordatura era fatta di ferro e colorazione rossa scura, portava degli stivali neri con blocchi d'acciaio argentato.

- Suvvia, sai cosa voglio da voi fatine - risposte con un ghigno malvagio sul viso, facendo capire ai due, che l'unica cosa che voleva, era ciò per cui la sua gilda era venuta: la loro morte!

- Bastardo! - Natsu stava per caricare l'attacco, mentre l'uomo alzò il suo braccio destro e da esso fuoriuscì una nube oscura, comparendo la stessa cosa, intorno al ragazzo dai capelli rosa.

- Muori!! Sono Goul, ricordati il nome dell'uomo che ti ha ucciso!! - urlò l'argenteo, ridendo così malvagiamente da renderlo inquietante, mentre vedeva il corpo di Salamander sparire nella sua magia.

- Mh? - si guardò sotto i piedi Goul, vedendo il terreno creparsi e poi rompersi davanti ai suoi occhi, ma non ebbe il tempo di capire cosa stesse succedendo, che si ritrovò un pugno infuocato sotto il mento, facendolo volare in aria e subito dopo, schiantarsi al suolo.

- Non ho intenzione di morire, lurido verme - gli ringhiò Natsu, per poi voltarsi alle sue spalle, per poter ringraziare la compagna, ma non era più alle sue spalle e si guardò confuso intorno.

- Come hai fatto a salvarti? - gli chiese l'uomo, alzandosi da terra, per poi rivolgere il suo sguardo verso il Dragon Slayer di Fuoco, ma davanti ad esso, da sotto il terreno, spuntò una cameriera dai capelli rosa a caschetto, gli occhi verdi, con un vestito da cameriera e delle catene ai polsi e alle caviglie, in braccio aveva la bionda, che subito lo immobilizzò con la sua frusta Fleuve d'étoiles.

- Anch'io sono una maga di Fairy Tail!! - esclamò fiera Lucy, facendo sorridere involontariamente Natsu, ma doveva farla pagare a quel maledetto, così si preparò per un nuovo attacco.

- Natsu-san, lascialo a me... per favore - gli supplicò con quegli occhietti, che il rosato le diede il suo consenso, ricevendo un sorriso felice dalla bionda, che tirò fuori una chiave dorata.

- Virgo, puoi andare - disse la giovane, mentre la cameriera, con un inchino, svanì nel nulla e la ragazza riponeva la chiave dello spirito, prendendone subito un'altra, dall'aspetto diverso dalla precedente.

Al centro della sua impugnatura, c'era il simbolo dello zodiaco, il leone, come contorno la criniera dell'animale raffigurante, la fine della "lama" di questa chiave, aveva la forma simile della coda di un leone, con una luna crescente sulla punta di questo oggetto.

Lucy impugnò la chiave d'oro dello zodiaco e stringendo la stretta della sua frusta, che circondava perfettamente il corpo del suo nemico, fece la sua invocazione.

- Apriti, portale del Leone! - portò la chiave dorata davanti a se, essa emise una luce luminosa da cui, dalla sua punta, si generò un cerchio magico azzurro.

- Loki! - chiamò a se lo spirito dello zodiaco, dove, dal cerchio magico, apparve come il sole, un essere dall'aspetto umano: capelli castani, corti e simili alla criniera di un leone, due ciocche sembravano essere le orecchie dell'animale, invece quelle vere stavano, ciascuno, ai lati della sua testa.

Indossava occhiali da sole, dalle lenti azzurre e mostranti i suoi occhi hazel, che altri non erano delle iridi castani tendenti all'ambra con la luce solare, per finire, la sua pelle era un po' pallida.

Vestiva in modo elegante, camicia bianca con cravatta rossa, pantaloni e giacca neri, ma non troppo scuri, che teneva sbottonata, nella mano destra, indossa due anelli, uno nell'indice e uno nell'anulare, mentre nella sinistra ne porta soltanto uno, nel dito medio.

Il Dragon Slayer rimase sorpreso alla vista di tale spettacolo, il nonetto gli aveva parlato dei Maghi degli Spiriti Stellari, conosciuti anche come Maghi Celesti.

Questi sono in grado di evocare uno spirito, proveniente da un'altra dimensione, ma solo nel caso in cui il mago stesso possedesse la chiave di tale spirito e ne avesse un contratto.

Sapeva anche che esistevano due tipo di chiavi, quelle d'argento e quelle d'oro, ma erano quelle più rare da possedere, perché sono gli spiriti più potenti, appartenenti allo zodiaco.

- Mi hai chiamato, mia adorata Lucy? - fece il galante, prendendole la mano e posandovi un tenero bacio, non togliendo mai il suo sguardo dalla sua amata... a senso unico.

Natsu nel vedere quella scena, si sentì stranamente il sangue ribollire, pensando a come quel tizio apparso dal nulla, stesse facendo il filo ad una sua compagna.

- Loki, potresti smetterla una volta per tutte e pensare a occuparti di questo nemico? - chiese la bionda, ormai stanca per le attenzioni e i modi troppo esagerati del suo amico spirito Leo, ogni volta era la stessa storia.

- Come vuoi, vita mia - disse dolce come al solito, mentre la ragazza scosse la testa, rassegnata per quell'amico dai mille cuoricini.

Quando Loki stava per attaccare, Goul fece un sorriso inquietante e dopo neanche un secondo, scomparve in una nube nera, senza che loro potessero fare qualcosa.

- Dov'è sparito? - si domandò la Maga degli Spiriti Stellari, mentre alle sue spalle apparve una nuova nuvola, dove fece la sua comparsa l'uomo dai capelli bianchi ghignando perfidamente, mentre la giovane si voltava per potersi difendere, dopo averne percepito la minaccia magica.

Fu tutto così veloce per la bionda, Goul generò dalla mano destra della nube nera oscura, trasformandola in una spada dalla base grossa e lanciando un terribile fendente verso di lei, ma prima che colpisse il suo corpo, essa venne distrutta da una vampata di fuoco.

Subito dopo la distruzione dell'arma, il viso di Goul venne colpito da un poderoso pugno, ricoperto da delle fiamme dalle temperature alte, che lo scaraventò lontano di parecchi metri, finendo per schiantarsi in una casa, distruggendola all'impatto.

Il Master della gilda oscura Black Net stava lentamente perdendo la pazienza, come osavano i suoi membri perdere con delle stupide fate? Non esisteva assolutamente!

Non tutto però stava andando male, erano ancora utilizzabili quegli stupidi maghi al suo servizio e lo avrebbe fatto, senza pensare alle conseguenze, con quel pensiero gli apparve un ghigno malvagio sulle labbra e ciò attirò la preoccupazione del Master Makarov.


Angolo Autore

Finalmente sono riuscito a finire di scrivere un capitolo, col poco tempo avuto e i problemi che saltano fuori... non ne parliamo.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e nel prossimo dovrebbe esserci la conclusione, dipenderà da quanto scriverò xD ditemi cosa ne pensate e sappiate che aggiornerò solo con 3 voti o 3 recensioni... a presto!!!


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