[Ho messo anche una canzone con cui ho scritto il capitolo, vi consiglio di leggere mentre ascoltate ♡.]

Tutti pensavano che fossi felice di essere il prescelto delle dee. Che non aspettassi altro di lasciare la mia casa e le persone che conoscevo. Se anche tu, che stai leggendo questo pensi che per un po' di avventura avrei dato la mia vita, ti sbagli di grosso. nessuno, ripeto, nessuno poteva essere più spaventato di me. Non potevo permettermi di sbagliare, né di aspettare di sentirmi pronto. Sentivo tutte le vite degli abitanti della mia terra sulle spalle e sulla mia coscienza. La paura nel petto che pesava sul cuore con tutti i loro volti. Tutti mi elogi9ano e venerano pensando solo alla mia vittoria. Ma se non ce l'avessi fatta? Starebbero ancora fermi a raccontare di come l'eroe senza paura ha salvato Hyrule?
Non sanno quante volte volevo urlare, scappare, buttarmi tutto alle spalle. Perché io? Me lo sono chiesto tante volte, e ogni volta non trovavo risposta. Non fraintendetermi, sono felice di aver assolto il mio compito, sono felice che sia tornata la pace, sono felice dei loro sorrisi. Ma a volte, sento ancora le urla, vedo ancora il sangue sulle mie mani.
Il ricordo dell'oscurità che incombeva su di noi mi impedisce di riposare. Ogni volta che lo affrontavo, il timore di non farcela, di essere una delusione, di essere uno sbaglio entrava in me e non mi lasciava più. Mi sono sempre tenuto tutto dentro, ma adesso non ce la faccio più.
Le parole di coloro che ho sconfitto risuonano nella mia mente quasi a volermi ricordare che sono sempre lì, nella mia testa aspettando solo che mi addormenti per uscire e pareggiare i conti. Ho paura. Anche io ho paura, dopo tutto sono umano. Mi è concesso sbagliare, no? Posso permettermi anche io di fare come tutti gli altri uomini, no? La verità è che sono dovuto crescere troppo in fretta. Ho dovuto adattarmi, imparare a sopportare. Sopportare il dolore, la frustrazione, la rabbia...
È stata la cosa più difficile che abbia mai fatto.
La mia unica domanda era, perché è toccato a me? Potevo rifiutare, rinnegare il mio destino e vivere quel poco di vita che restava felicemente. Allora perché ho accettato di essere l'eroe?
Se pensano che possa dargli una risposta... Mi spiace deluderli ma non posso. Non so perché ho accettato il mio destino, ma so che non sarei riuscito a rinnegare ciò che ero.
Ora, sono tutti liberi di pensare come vogliono alle mie imprese, a tutto ciò che di "strabiliante" ho fatto. Ma che sappiano solo una cosa:
Ogni gesto, azione, pensiero era pieno di paura, che pian piano cresceva con l'aumentare delle difficoltà.
Penseranno che mi sto lamentando e che questo destino che mi è stato assegnato sia un destino fantastico, che tocca a pochi, ai più speciali.
Speciali o meno, siamo sempre umani. Con le paure, le gentilezze, le gioie e le insicurezze.
Non abbiamo bisogno di essere prescelti dalle Dee per essere felici.
Io, nonostante tutto, sono felice di aver intrapreso il mio viaggio. Non per la gloria, o ciò che potreste pensare, ma per gli amici che ho incontrato durante il mio viaggio. Persone che hanno creduto in me, nonostante mi sentissi troppo impotente in confronto al potere dei miei avversari.
Non è merito mio se sono sopravvissuto ed ho vinto. È merito loro, che hanno saputo guardare in me, capire che anche io, in un certo senso ero come loro.
Non sono un fenomeno, ancora meno un eroe dalla lucente armatura.
Voglio solo ringraziarti... Per avermi insegnato tutto ciò che so... Senza di te forse adesso non sarei qui.. Tutto questo, me lo hai insegnato tu... che mi sei stato vicino anche quando non sapevo cosa fare... Anche se non ti vedevo sapevo che eri li... quasi come un padre che resta accanto al figlio... sentivo che mi stavi vicino... Tutte le tecniche che mi hai insegnato pazientemente... Non ti dimenticherò... Grazie.

~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•
Mi scuso tanto per il capitolo corto ma non sono riuscita a scrivere altro... Ogni volta che scrivevo una parola mi veniva da piangere pensando a cosa ha dovuto sopportare l'eroe che tanto amiamo. Cercherò di rendere le lettere che seguiranno più lunghe.