Era esausta.
Non riusciva a gestire la sua doppia vita.  Come faceva Chat Noir? Anche lui aveva i suoi stessi problemi?

Si interrogò Marinette mentre i Kwami la osservarono dalla box senza invadere  il suo campo privato, alla fine se c'era qualcuno che conosceva meglio la  guardiana  era Tikki.
Tikki la guardava tentando di consolarla ma  la corvina stesa sul letto guardava le foto alla parete e abbracciava il cuscino disperandosi. I suoi non erano in casa e, data la situazione, forse era un bene. Ci avevano già provato a consolarla, ma avevano solo peggiorato la situazione, e adesso Tikki cercava di rimediare a quel danno.
« MARINETTE DUPAIN-CHENG »
Urlò la piccola Kwami tentando di attirare la sua attenzione, cosa che le riuscì perfettamente.
«Papilombre, potrebbe akumatizzarti quindi per favore non piangere invano. Lo so, so cosa significa essere un adolescente ed amare una persona, so anche cosa significa perderla… Comprendo bene cosa tu stia passando ma non puoi disperarti, il maestro contava su te e sapeva che non l'avresti deluso e poi…tu non sei sola. Io e gli altri Kwami ti siamo accanto.
Tutti noi sappiamo ciò che stai passando, so che non è semplice gestire la tua vita privata e quella da Ladybug e so che è difficile trovare una persona che ti stia accanto senza che voglia sapere  dove sparisci ogni volta. Ma puoi farcela, dopo che tu e Chat sconfiggerete il nemico potrai vivere normalmente. »
Le parole di Tikki rimbombavano nelle orecchie della  sua padroncina. Marinette si tirò a sedere ed asciugandosi le lacrime iniziò veramente a realizzare che effettivamente di Tikki, con la quale aveva fatto amicizia da quasi un anno non sapeva molto. Non le aveva mai chiesto nulla per evitare di scoperchiare dei vasi di Pandora, molte domande avrebbero voluto uscire dalla sua  bocca ma riuscì solo ad annuire lentamente. Vicino alla Kwami della creazione si posò il Kwami del topo che con un sospirò inizio il suo discorso appoggiando Tikki. Wayzz e i Kwami sorrisero, Mullo era sempre stato un Kwami in gamba e soprattutto molto gentile, si caricava quasi sempre dei problemi dei suoi portatori e raramente gli capitavano persone che potessero odiare quel tenero Kwami..

« Chat Noir è sempre al tuo fianco, anche se sa che non puoi rivelargli alcune informazioni  che possono essere anche banali ma non indaga anche se ti vede giù, come d'altronde tu fai con lui, o mi sbaglio?»
Le parole gentili di Mullo in realtà la portarono a pensare a sé stessa più che a Chat Noir.
No, non era egoismo ma una riflessione sul suo comportamento inadeguato, eppure Chat in Truth non le aveva chiesto nulla nonostante non potesse mentire  lui non chiese nulla. Non sapeva a quante ronde non si era presentata, ed aveva perso il conto delle volte in cui quel gatto l'aveva risollevata e protetta, la maggior parte delle volte rischiando la sua stessa vita il più delle volte e lei lo trattava male. Forse avrebbe semplicemente dovuto smetterla di complicarsi tanto la vita per qualcuno che aveva solo smanie dì potere?
Marinette strinse a sé le gambe sospirando rumorosamente, era stufa di tutta la situazione creatasi, la sua idea di rimanere onesta con i suoi genitori e con gli altri era svanita con l'avvento del Miraculous e poi aveva iniziato a fare la stronza.
Odiava il comportamento di Chloé, ma adesso si stava comportando esattamente se non peggio di lei con una persona che non se lo meritava affatto. Chiuse gli occhi guardando la luna e si alzò per poi guardare Tikki e chiederle di trasformarla per poi uscire uscire all'aperto.
Saltò di tetto in tetto , cercando di arrivare in un punto nel quale Chaton potesse individuarpa facilmente ma lo trovò già là, che con una gamba a penzoloni guardava la luna.
«Milady»
Disse con un flebike sussurrò mentre lei sorrise avvicinandosi e sedendosi accanto a lui.

«Chaton, mi spiace. Fino ad ora non ho fatto altro che essere sfuggente e trattarti male ma non centra nemmeno il mio ruolo da guardiana ed è per questo che non voglio tu sappi la verità. Una volta commisi un errore e firmai un bigliettino che lascia in camera di un ragazzo che amo e lui scopriva dunque la mia identità,  Bunnyx mi fece rimediare al mio errore portandomi in un futuro distrutto da te, eri stato akumatizzato perché tu hai provato ad evitare che la me civile fosse akumatizzata. E poi, Chat Blanche a dire che era stato il nostro amore a fare ciò ed io ho paura Adrien. Promettimi che qualsiasi cosa accada starai attento alle negative emozioni. »
Sputò fuori ciò che da tempo si portava dentro, l'aver viaggiato nel tempo l'aveva fatta trovare fuori dal paradosso temporale e quindi non aveva mai dimenticato nulla anche se dubitava che Papillon potesse essere Gabriel Agreste raccontò tutto ad Adrien che l'abbraccio capendo il perché ella temeva per le loro identità e soprattutto perché continuava a respingere le sue avance.