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Capitolo 35

Il primo tocco della sua lingua fu inebriante e travolgente.

Quella notte mi sentivo diversa. Più audace, più coraggiosa, più disinibita. L'orrore del mio passato esisteva ancora dentro di me, però non mi teneva più incatenata come una volta.

Volevo tornare a vivere. E volevo farlo assieme a Richard.

Così staccai la spina al cervello e lasciai che fossero le emozioni a guidarmi: spalancai le gambe più che potei e mi godetti ogni carezza setosa che il mio compagno mi donó.

Le sue forti mani mi tenevano le cosce ben aperte, le dita affondavano nella mia tenera carne. Richard bació il clitoride per poi affondare la lingua dentro di me: dapprima utilizzò un ritmo lento e ipnotico per poi aumentare in maniera esponenziale le leccate e, di conseguenza, il mio piacere.

Ci volle poco perché io godessi e mi sciogliessi per lui.

Gridai finché non rimasi senza fiato. Abbandonai le braccia sul letto, prive di forza, e mi limitai a respirare e rallentare i battiti del mio cuore. Avevo chiuso gli occhi quindi non sapevo dove si trovava Richard, ma lo scoprii pochi istanti dopo.

La sua bocca famelica caló su di me e catturó le mie labbra in un bacio appassionato, risvegliandomi i sensi ancora storditi dal godimento. Affondai una mano fra i suoi capelli, aggrappandomi alle sue ciocche corvine, mentre l'altra mano gli percorse la schiena, graffiandola lievemente.

Quando la sua lingua tornò a torturare i miei seni, Richard entrò dentro di me con un'unica spinta, facendomi gemere.

Ero bagnata e stretta, gonfia di piacere.

Abbracciai il mio compagno mentre lui incominciava a muoversi. Gli cinsi i fianchi con le gambe affinché arrivasse fino in fondo, aprendomi e portandomi oltre le più alte vette del piacere.

Il godimento si addensó nel mio essere come uno stormo di nuvole che oscurano l'orizzonte. Richard entrava e usciva da me sempre più rapidamente. Le sue dita pizzicavano e tormentavano i miei capezzoli, il che acuiva la mia goduria.

Affondai le dita nei muscoli della sua schiena, lasciando rossi solchi, mentre venivo un'altra volta, in modo più potente di prima. Lui rimase fermo un attimo per poi uscire e bagnarmi del suo piacere: il mio ventre fu sommerso da una marea calda e cremosa che possedeva il profumo del sesso.

Richard cadde al mio fianco, col fiato corto, e mi bació delicatamente una tempia. Io allungai una mano sulla mia pancia e passai l'indice sulla pelle per recuperare qualche goccia di godimento liquido. Dopodiché mi portai il dito alla bocca e lo succhiai voluttuosamente, assaggiandolo per la prima volta.

Possedeva un sapore intenso e pungente, con note metalliche.

Un'aroma unico e inconfondibile.

Ripetei quel gesto più e più volte finché non mi fui ripulita quasi del tutto. Avvertivo gli occhi di Richard su di me, però non mi sentivo in imbarazzo, anzi mi sentivo forte e indomabile.

Così mi girai e mi trovai a faccia a faccia con lui. Gli mordicchiai giocosamente il mento e gli diedi una spinta affinché si sdraiasse sulla schiena. Il mio compagno assecondó la mia volontà e si mise supino, arrendendosi a me.

Mi inginocchiai sul letto e cominciai a leccare e succhiare la sua pelle, partendo dal collo e giungendo fino alla vita. Lì presi in mano il suo membro, muovendomi piano per eccitarlo. Applicai la bocca anche laggiù e presi fra le labbra i testicoli, prima il destro poi il sinistro.

Sentii Richard trattenere il fiato e mi spuntó un sorriso malizioso in volto. Passai il palmo della mano sulla cappella, lo bagnai e poi feci il percorso a ritroso, rendendo il membro lucido e scivoloso.

Scoccai una rapida occhiata al volto del mio compagno, però lui aveva gli occhi serrati e i lineamenti deformati in un'espressione di pura estasi. Così continuai col mio piano: misi le mani sulle sua cosce muscolose e glielo presi in bocca.

Era grosso e lungo.

Mi fermai a metà lunghezza e lo feci uscire per poi tornare nuovamente all'attacco. Passai la lingua su tutto il membro, bagnandolo di saliva, dopodiché lo accolsi fra le mie labbra.

Cambiai posizione di quei pochi ma fondamentali centimetri affinché riuscissi a ingoiarlo del tutto. Faticavo a respirare, però non mi sarei mossa da quel letto per nulla al mondo.

Dapprima cominciai lentamente, facendolo entrare e uscire dalla mia bocca a un ritmo delicato, poi aumentai in modo graduale la velocità fino a portare Richard all'apice del piacere.

Lui mi prese la testa fra le mani, intrecciando le dita alle mie ciocche biondo miele e tirando lievemente. Io mi bloccai perché sapevo che stava per venire e volevo godermi lo spettacolo in prima fila.

Un fiotto bollente mi colpì la gola e fu l'inizio di una cascata goduriosa che ingollai fino all'ultima goccia.

Nella stanza si udiva soltanto il respiro spezzato di Richard che tentava di riprendere il controllo di se stesso. Feci uscire dalla mia bocca il suo membro stremato e ripresi fiato: era da molto tempo che non mi lasciavo andare in quel modo e non sapevo bene che pensare.

Così decisi di evitare di pensare e tornare a godermi la nottata con quell'uomo stupendo.

Mi passai le mani fra i capelli arruffati e lasciai che alcune ciocche mi ricadessero sul petto, coprendo il seno e lasciando scoperti solo i capezzoli turgidi. Poi mi sdraiai al fianco di Richard e gli posai un bacio all'altezza del cuore.

Lui mi abbracció teneramente e mi tenne stretta mentre ritornava alla realtà. Ci vollero parecchi minuti perché il suo respiro si normalizzasse e i suoi battiti rallentassero. E per tutto quel tempo rimanemmo vicini, beandoci della reciproca compagnia senza dire una parola.

Assieme a Richard tutto era facile e spontaneo. Avrei potuto farci l'abitudine, dopotutto non era fuggito quando gli avevo raccontato del mio orrendo passato e neppure mi aveva guardata con compassione o pietà.

Con lui potevo essere trasparente.

Però non sapevo che pensava lui.

Mi voleva al suo fianco?

Mossi la testa e volsi lo sguardo sul mio compagno. Richard aveva ancora gli occhi chiusi e le labbra socchiuse, il respiro era tornato regolare e la sua mano mi carezzava la schiena nuda.

Volevo dire un sacco di cose, ma, alla fine, non aprii bocca e mi strinsi ancora di più a lui, crogiolandomi nel suo calore.

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