Capitolo 22
La mia vita cambiò in maniera radicale nel giro di una settimana.
Molto spesso, Richard passava a trovarmi durante la sua pausa pranzo e parlavamo di tutto, dalle sue indagini all'ultimo gusto di gelato, però non gli avevo ancora raccontato nulla del mio passato. Soprattutto perché si erano verificati altri fatti insoliti.
Martedì, per esempio, quando avevo aperto il frigo per prendere il succo d'arancia, avevo trovato un sandalo rosso, il destro, tacco 12, proprio sopra la confezione delle uova. E venerdì, la storia si era ripetuta: solo che si trattava del mio reggiseno blu, che trovai agganciato a una bottiglia d'acqua.
Di certo, non potevo raccontare tutto a Richard, anche se, dopo qualche ora, tutte le cose tornavano al loro posto. Come minimo, mi avrebbe considerata una pazza, oppure una visionaria, quindi avevo preferito tacere su tutta la faccenda.
Durante il mio week-end libero, accadde un altro fatto degno di nota: l'appartamento sfitto, che si trovava proprio sopra al mio, venne affittato.
Lo scoprii quando ritornai a casa dal supermercato.
Avevo cominciato a riempire il frigorifero dato che non sapevo mai quando Richard si sarebbe fermato da me per cenare assieme e così facevo più provviste del solito. Il lato positivo era che a Muffin, il bel detective piaceva un sacco: infatti, si faceva sempre trovare sdraiata sul divano, pronta a prendersi la sua razione di coccole. Il lato negativo, invece, era proprio quell'affascinante uomo con cui uscivo: dalla sera in cui ci eravamo regalati un orgasmo a vicenda, non mi aveva più toccata, se non per baciarmi in modo lieve e dolce.
Essere baciata da lui mi piaceva molto, però volevo che il nostro rapporto evolvesse. Peccato che non sapessi come comportarmi nei confronti di questo labile rapporto, pertanto archiviai il problema per un altro momento.
Comunque sia, il nuovo vicino di casa giunse inaspettato, ma non mi feci prendere dal panico come tutte le altre volte. E lo reputai un enorme passo avanti nella mia vita: frequentare Richard mi stava donando forza e coraggio. Allora, quando notai il furgone dei traslochi andarsene, mi avvicinai al cancello rimasto aperto con passo determinato.
Quel giorno indossavo un paio di leggings neri, abbinati a un top rosso, mono-spalla, che sapevo attirare molti sguardi, però resistevo alla tentazione di nascondermi ogni volta che un uomo guardava nella mia direzione e stavo rivoluzionando anche il mio guardaroba, rinnovandolo con colori vivaci e capi più audaci.
《Buongiorno》esordii, appoggiando la sporta con la spesa a terra, in modo che non si rovesciasse.
L'uomo, accucciato davanti agli scatoloni, impilati di fronte alla porta d'ingresso della palazzina, sollevò la testa, mi fissò per un paio di secondi dopodiché si alzò e io potei vederlo bene in volto: possedeva lineamenti morbidi e delicati, oltre a un bellissimo paio di fossette che fecero la loro comparsa quando lo sconosciuto mi sorrise. I suoi occhi erano azzurri, di una tonalità più chiara dei miei, e i suoi capelli erano scuri e corti.
Pareva l'esatto contrario di Richard.
《Buongiorno a lei》ribattè l'uomo, pulendosi le mani sui jeans prima di porgermi la destra《Mi chiamo Daniel Porter.》
《Piacere di conoscerla. Sono Sofya Killian e abito esattamente sotto di lei.》
Gli strinsi la mano con fare amichevole, sorridendo lievemente. La sua presa era salda e sicura eppure delicata e leggera.
《Magnifico》esclamò il signor Porter, allontanandosi di alcuni passi da me《Mi dia pure del tu, la prego. Mi dispiace di aver invaso il vialetto, però i ragazzi dei traslochi avevano i minuti contati. Prometto che mi sbrigo a portare tutto in casa.》
Ridacchiai assieme a lui, sentendomi libera e a mio agio: Richard aveva davvero un'ottima influenza su di me.
《Se vuole, anzi se vuoi ti do una mano. Il tempo di sistemare la spesa e poi sono a tua disposizione》mi offrii volontaria per aiutarlo dopo anni che evitavo quasi ogni contatto umano.
Quel week-end mi sentivo un'altra persona.
《Grazie. Sei molto gentile, ma non voglio rovinarti il sabato pomeriggio》disse Daniel, con espressione contrita.
《Nessun problema. Davvero. Cinque minuti e sono da te》insistetti, ferma e convinta della mia decisione.
《D'accordo. Mi arrendo.》Daniel alzò le mani in segno di resa e mi donò un sorriso smagliante e completo di fossette.
Soddisfatta del passo avanti che avevo compiuto, annuii con la testa e recuperai la borsa con la spesa. Dopodiché andai velocemente nel mio appartamento dove trovai Muffin ad aspettarmi, come ogni giorno: stavolta la beccai mentre spiava il nuovo vicino di casa dalla finestra del salotto.
《Ehi, splendore》la salutai con calore e affetto, chiudendo la porta con un calcio《Curiosa come sempre.》
Muffin miagolò in risposta e abbandonò il suo posto da sentinella per controllare cosa stessi facendo. Appoggiai la borsa della spesa sul ripiano della cucina e iniziare a sistemare le mie compere: misi in frigo le bottiglie di birra che avevo preso per Richard, assieme alla mia acqua naturale, alle verdure, alla carne e alle uova. Arance e mele, invece, le sistemai in una ciotola verde accanto al microonde e, come ultima cosa, aprii una scatoletta per la mia micia.
Visto che la dovevo abbandonare un'altra volta, le avrei servito le mie più profonde scuse sottoforma del tonno che tanto adorava.
Muffin si leccò i baffi e attese il pesce seduta vicino alla ciotola dell'acqua, che le avevo cambiato poco prima. Le diedi lo spuntino e lei cominciò a fare le fusa, deliziata dal mio personale modo di scusarmi.
Mi accovacciai mentre mangiava e le carezzai con gesti lenti, raccontandole l'incontro con il nuovo vicino di casa.
《Gli chiederò se possiede un gatto così avrai un amico con cui giocare》le dissi, grattandole piano la testolina pelosa, proprio dietro alle orecchie come piaceva a lei《Comunque sia, gli ho promesso che gli avrei dato una mano quindi devo lasciarti, tesoro. Fai la brava e non ficcanasare.》
Muffin non diede segno di avermi udita così la lasciai al suo spuntino e uscii nuovamente di casa. Chiusi a chiave e controllai almeno tre volte prima di dirigermi all'entrata in cerca di Daniel.
《Sei tornata sul serio》commentò lui, con un sorriso storto, mentre prendeva uno scatolone dall'aria pesante.
《Te l'avevo promesso》replicai, legandomi i capelli lunghi in una coda, molto più pratica e sportiva《Allora, quale prendo?》
《Quello lì》rispose Daniel, indicando una scatola grande la metà della sua.
《Agli ordini, capo》ribattei, allegra e vivace.
La mia vita era svoltata in una direzione favolosa e avevo l'intenzione di godermi il viaggio.
Dovrò ringraziare Richard quando ci vedremo...
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