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Capitolo 18

Capii di aver detto la cosa sbagliata nell'esatto momento in cui quelle parole fuggirono dalle mie labbra dipinte di rosso.

L'inizio della serata era stato perfetto. Peccato che dopo ci fossimo messi a parlare.

Il corpo di Richard si irrigidì e le sue mani abbandonarono le mie. Sciolsi la presa e arretrai di un passo mentre lui si girava verso di me.

《Mi sa che dobbiamo chiarire alcune cose prima di continuare》esordì l'uomo, con sguardo limpido e aperto《Mi sei piaciuta fin dalla prima volta che ci siamo visti, nell'ufficio del tuo collega. Ho voglia di farti un considerevole numero di cose, molto divertenti, deliziose e peccaminose. Però voglio fare tutto per bene, senza fretta. Quindi sì, è ciò che voglio, ma non subito, non ora.》

Avvertii gli occhi inumidirsi e le lacrime premere per uscire. Richard era così dolce e paziente con me, nonostante non sapesse nulla del mio passato: gli piacevo e mi voleva conoscere meglio.

Dopotutto io provavo la stessa identica sensazione.

《Scusami》mormorai, veramente a disagio, sentendomi un poco stupida.

Volevo davvero approfondire la nostra conoscenza, però non sapevo cosa dire o fare affinché ciò potesse avvenire. Ero rimasta distaccata dagli altri esseri umani per parecchio tempo e avevo perso la mia spontaneità quindi la maggior delle volte dicevo o facevo la cosa più sbagliata o imbarazzante possibile.

《No, no, no. Non hai nulla di cui scusarti》affermò Richard, avvicinandosi a me e dandomi un lieve bacio in fronte《Quindi ora facciamo così: ceniamo e ci divertiamo.》

Detto ciò, l'uomo ritornò nell'angolo cucina, aprì nuovamente il forno e ne trasse una teglia dal profumo squisito, che mi fece venire l'acquolina in bocca. Dopodiché la poggiò sul ripiano di marmo per far raffreddare le patate arrosto e prese una padella dallo stipetto sopra il lavello.

Lo guardavo muoversi affascinata e confusa dal suo comportamento: mi voleva eppure attendeva un mio segnale, mi tentava coi suoi baci e poi arretrava.

《Una volta combattevo sul serio. E intendo proprio lottare senza regole》iniziò a raccontarmi, tornando al discorso precedente, mentre prendeva un paio di bistecche dal frigo.

Non avevo mai osato domandargli nulla riguardo alla sua vita perché dubitavo fortemente di averne il diritto e ora lui si apriva con me di sua spontanea volontà. Da ciò che mi aveva detto a colazione, il suo passato pareva essere un intrico di sofferenza e difficoltà, da cui era uscito a fatica.

Ma ne è uscito. Al contrario di me...

Ed era una cosa dannatamente vera. Per quanto io mi gettassi nel lavoro, la mia mente e il mio cuore non erano mai andati avanti da quella orrenda notte di quattro anni fa.

《Non ho mai conosciuto i miei genitori》mi rivelò Richard, continuando a raccontarmi i dettagli della sua infanzia. Il suo tono non cambiò mai: sembrava pacifico e tranquillo mentre mi descriveva il suo abbandono.《Sono stato lasciato sulle scale di una chiesa quando ero ancora un bimbo in fasce e poi sono andato in un orfanotrofio. Un paio di volte mi hanno preso in affido, però ero un tipetto difficile e così tornavo sempre là.》

Richard si interruppe, girò le bistecche con fare professionale e mi rivolse una rapida occhiata, forse per controllare come stavo reagendo alla sua storia personale. Io rimasi impietrita a fissarlo senza dire alcunché, sconvolta e triste per ciò che aveva passato in tenera età.

《Quindi quando sono diventato maggiorenne me ne sono andata da lì》riprese a parlare mentre il mio cuore continuava a sanguinare per quel giovanotto dagli occhi scuri punteggiati d'oro《E, chiaramente, mi sono aggregato alle cosiddette "cattive compagnie". Comunque, per farla breve, ho cominciato a boxare e ho scoperto che quello sport mi piaceva un sacco. Ma, avendo bisogno di denaro, ho iniziato a partecipare a incontri clandestini. Mi hanno rotto un cospicuo numero di ossa, però, io sono sempre stato un tipo cocciuto e mi sono allenato duramente finché non sono diventato bravo. Anzi, il migliore.》

《Io... non so davvero che cosa dire, Richard》dissi, incerta su come procedere dopo che lui mi aveva reso partecipe a uno scorcio del suo passato.

Dal canto suo, l'uomo pareva calmo e pacato mentre finiva di cucinare le bistecche e bere la sua Corona. Le impiattò come uno chef provetto e posò i piatti sulla penisola, aggiungendo le posate e due bicchieri. Dopodiché recuperò la teglia con le patate e ne mise una cucchiaiata per ciascuno prima di sedersi sull'alto sgabello e farmi cenno di imitarlo.

Presi l'acqua che avevo appoggiato sul tavolino davanti al divano e lo raggiunsi. Mi sedetti così vicino a lui che potevo sentire il calore del suo corpo abbracciare il mio. Richard divise l'acqua, riempiendo entrambi i bicchieri, e alzò il suo a mo' di brindisi analcolico.

《Sono davvero molto felice di averti qui, accanto a me》affermò, sorridendo soddisfatto.

《E io sono felice di aver accettato il tuo invito. Non esco con nessuno da molto tempo, ma sono contenta di essere qui con te》replicai, facendo tintinnare il mio bicchiere contro il suo.

Per qualche minuto, non vi fu alcun rumore se non quello delle posate che tagliavano la carne e delle nostre mascelle in movimento. La cena cucinata da Richard era fenomenale: la bistecca era ben cotta come piaceva a me e succosa mentre le patate era saporite, croccanti fuori e morbide all'interno.

《E' tutto ottimo. Ti faccio i miei complimenti》lo elogiai, dopo aver assaporato i suoi manicaretti《Io so cucinare poco o niente. Me la cavo bene nei dolci, ma il resto...》

L'uomo rise di gusto e allontanò il piatto da sé: l'aveva praticamente ripulito mentre io ero appena a metà pietanza. Si voltò nella mia direzione e mi guardò continuare a mangiare, facendomi arrossire lievemente.

《Perché mi fissi?》gli domandai, quando realizzai che non mi avrebbe fornito alcuna spiegazione di sua spontanea volontà.

《Beh, ti ho raccontato una parte del mio passato decisamente brutta e triste eppure sei ancora qui con me. Non mi hai giudicato e compatito. Quindi sono felice. Tutto qui》rispose lui, in tono cristallino e gioioso.

《Non l'avrei mai fatto》ribattei, accalorandomi《Ovviamente mi dispiace per tutto ciò che hai passato, ma non posso fare a meno di pensare che, forse, è grazie alle tue scelte giovanili che ora siamo qui, seduti l'una vicino all'altro.》

《Adoro le donne sagge》commentò Richard, strappandomi un sorriso di puro divertimento.

Prima di entrare a casa sua, avevo mille paure e timori eppure lui era riuscito a mettermi a mio agio, nonostante il racconto della sua infanzia avesse fatto soffrire il mio cuore.

Cominciavo a provare qualcosa di più profondo per quel detective e la cosa mi spiazzava molto.

Lui come avrebbe reagito nei confronti del mio passato?

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