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Sedici

Sorrido ad Ashley che sta parlando in continuazione di Ryan. Lei è nel mio appartamento e stiamo studiando filosofia, ma mi fa distrarre sempre.

Ashley è proprio dolce e mi diverte la sua compagnia. Ride e scherza facilmente, e la sua cotta per Ryan è adorabile. Sentire il suo entusiasmo quando parla di lui, mi fa pensare ad Harry.

Harry. Non lo vedo da lunedì, e siamo ormai a venerdì. Ci siamo scritti, ma anche quello poco. Da quando Zayn mi ha detto che piacevo ad Harry, ho fatto di tutto per evitarlo.

Anche questo è uno dei motivi per cui Ashley è qui. Sì, mi piace stare in sua compagnia, ma voglio soprattutto che Liam e Zayn mi vedano con una ragazza.

Non ha senso, in realtà. Sanno che sono gay, ma comunque voglio che ancora credano che sia etero. Non so perché, ma lo faccio. Non ha assolutamente senso.

"Hey, Lou, tu sei uscito con Eleanor, giusto?" Chiede Ashley.

"Sì. Perché?" Chiedo. Siamo seduti sul divano, faccia a faccia. I suoi piedi sono sul mio grembo ed è stesa lungo tutto il divano.

"Conosci Kristie?"

"Sì. Ma ancora, perché?" Chiedo.

"Perché la sua festa di compleanno è vicina e mi chiedevo se tu ci andrai" spiega. Storco il naso, riluttante a risponderle. Non vorrei andare alla festa di Kristie, semplicemente perché non mi piace neanche più di tanto.

"No lo so. Ha invitato me e i miei amici, ma..." Dico e lei ridacchia e annuisce capendo.

"Sì, lo so. Neanche io avevo programmato di andarci, ma ci va anche Ryan..." ammette e mi guarda con i suoi grandi occhioni.

"Hai bisogno di un accompagnatore, vero?" Io ruoto gli occhi e lei ride - dandomi con la sua espressione la risposta. Sospiro e mi passo le mani tra i capelli.

"Okay. Ci andrò, ma solo per te" le dico. Ride allegramente e mi salta addosso, afferrandomi in un abbraccio. Lo ricambio e poi la lascio rimettere al suo posto.

"Spero che mi chieda di uscire. Cioè, stiamo flirtando da tantissimo ed ovvio che lui mi piaccia" dice.

Sentiamo la porta aprirsi ed entrambi ci voltiamo per veder entrare Liam e Zayn. Si fermano sull'uscio e ci fissano sul divano - sembrando confusi - e Liam si schiarisce nervosamente la gola.

"Umh. Ciao, Louis e..." dice imbarazzandosi ed io sbuffo.

"Ragazzi, questa è Ashley. Ashley, questi sono Liam e Zayn" li presento a vicenda, velocemente. Ashley li guarda e poi salta giù dal divano.

"Ciao, ho sento molto parlare di voi due" sorride e Liam lo ricambia. Zayn mi guarda e non posso fare altro che sogghignargli.

"Spero solo in maniera positiva" replica Liam ad Ashley.

"Perlopiù" dice e scrolla le spalle. Lei torna velocemente nell'altra stanza e raccoglie le sue cose.

"Devo andare. È stato un piacere conoscervi. Ciao, Louis! Fammi sapere quando sarai sicuro di andare alla festa" mi dice. La saluto con la mano e lei attraversa la porta. Rimane tutto tranquillo dopo che è andata via. Io ignoro la presenza dei miei amici e ritorno ai miei appunti - mettendoli insieme ordinatamente.

"Quindi... Ashley?" Dice Liam alla fine. Io alzo lo sguardo e scrollo casualmente le spalle.

"Sì. È nella mia stessa classe di filosofia. È davvero dolce" gli dico.

"Io pensavo che fossi gay" dice Liam, confuso. Io ruoto gli occhi e, dopo aver raccolto tutte le mie cose, mi alzo per andare via.

"Posso avere anche degli amici" gli dico. Non mi preoccupo di più di rispondere alla sua pseudo-domanda.

"Sembri averne parecchi" parla apertamente Zayn. Il suo tono è calmo e controllato. Mi giro verso di lui e lo vedo di fronte a me.

"E allora? Credo di essere abbastanza grande per avere degli amici" gli dico freddamente. Non so perché, ma mi sta irritando.

"Non quel tipo di amici" dice ed io rimetto tutte le mie cose di nuovo sul divano.

"Che vuoi dire? Lei è mia amica tanto quanto tu sei mio amico" mi difendo.

"Sì, sicuro. Devi smetterla con tutti questi giochetti, Louis. Prima ti sei preso gioco di El e le hai messo le corna. Ora Harry e questa ragazza, Ashley. Non è giusto nei loro confronti" dice Zayn cominciando a sembrare arrabbiato.

"Non mettere in mezzo Eleanor. Quello è stato uno sbaglio e non ho mai voluto ferirla. In più, Ashley è solo un'amica. Sta provando a mettersi con un altro ragazzo e infine, non parlare di Harry" gli dico duramente.

"Perché non posso parlare di Harry? È un mio amico" afferma Zayn ed io espiro profondamente - controllando la frustrazione.

"È anche un mio amico" gli dico.

"E poi, perché lo stai ignorando? Dio, Louis. È ovvio che tu gli piaci e tu vai da lui sempre e solo quando lo dici tu. Fai così con tutti! Tu raggiri ed usi le persone. L'hai fatto alle scuole superiori, l'hai fatto ad Eleanor ed ora lo stai facendo con Harry!" Sbuffa Zayn. Io indietreggio alle sue parole e sento Liam far uscire un piccolo "Merda" dietro di me.

Rimango fermo con la bocca aperta, ferito. Zayn non ha nessun diritto di dirmi tutto quello. Il suo discorso continua a ronzarmi nella mente e comincio ad arrabbiarmi.

"Prima di tutto, non lo sto ignorando. Devo per forza passare tutto il mio tempo con lui? Secondo, non ho raggirato nessuno! Non ne ho mai avuto intenzione. Non ho usato Eleanor, per niente. Ho solo... Vaffanculo, okay. Mi piaceva, ma solo non nel modo giusto. E non sto neanche sfruttando Harry. Occupati solo dei tuoi stramaledetti affari, Zayn" gli dico in faccia. Lui mi guarda freddamente negli occhi e poi sbuffa alla mia risposta.

"Hai usato Eleanor per nascondere la tua sessualità. Quello conta come sfruttamento" mi dice Zayn. Io digrigno i denti e, seriamente, mi sto pentendo di avergli detto di essere gay.

"Okay. L'ho usata" ammetto. Non posso negarlo.

"Non usare Harry, però. È un bravo ragazzo e-"

"Cristo, lo so! Ti ho già detto che lo so. È perfetto, okay? Perché ti sei fissato?" Gli urlo. Ho perso tutta la mia pazienza, con questa conversazione.

"Mi sono fissato perché è irritato. Voi avete parlato ogni giorno e vi siete anche visti sempre lo scorso weekend, ed ora non vi parlate più? Non puoi scaricare la gente così" mi dice Zayn, esasperato.

"Non lo faccio! Mi fai sembrare una persona orribile!" Urlo.

"Potresti esserlo facilmente! Sei un egoista" mi dice Zayn. Questa volta colpisce un nervo scoperto e i miei occhi si riducono a due fessure.

"Io, egoista? Io?"

"Sì, tu. Fai cose che portano benefici solo a te."

"Ad esempio?"

"Tradire Eleanor" dice Zayn e...l'ha fatto. Mi sento diventare ancora più rabbioso e stringo la mascella.

"Esci subito dal mio cazzo di appartamento" gli dico. Lui mi guarda scioccato, ma non mi tiro indietro.

"Louis, l'ho invitato io" finalmente si introduce anche Liam nella conversazione. Lo guardo arrabbiato e semplicemente lo sorpasso - urtando la spalla di Zayn.

"Allora me ne vado io" dico loro. Prendo la mia felpa, le chiavi, il portafogli ed il telefono e poi sbatto la porta dietro di me.

Scendo fino a raggiungere la mia auto ed apro velocemente lo sportello. Esco dal nostro vialetto, senza una meta precisa.

Continuo a guidare ancora per un po' e poi mi ritrovo nel mio posto. Sospiro e prendo il mio pallone da calcio dal portabagagli. Cammino per i sentieri del parco fino al grande campo erboso.

Non faccio nulla di particolare - calcio solamente la palla. La mia mente è occupata dal dibattito con Zayn e continuo a sentire nelle mie orecchie che Harry è irritato. Non voglio che lo sia. Sono stato così stupido ed ora mi sento il più grande cretino del mondo.

Faccio uscire il mio telefono dalla tasca e mi siedo sull'erba. La palla ferma tra le mie gambe, mentre il telefono continua a suonare.

"Pronto?" La voce rauca di Harry mi riempe l'orecchio. Mi viene un brivido solo al suono della sua voce e so che mi è mancato.

"Hey, Harry" rispondo pacatamente. Non so quale potrebbe essere la sua reazione, ma mi preoccupa. Sembra tranquillo, ma la mia preoccupazione cresce.

"Louis" è tutto ciò che dice, parlando con un sussurro troppo sottile. Posso sentire tutte le emozioni dello scontro con Zayn uscire all'improvviso, facendomi rigare le guance di lacrime.

"Harry, mi dispiace tanto per averti ignorato. Sono un vero coglione, a volte, ma per favore non arrabbiarti. So che forse lo sei già, ma scusami." Non so neanche se tutto ciò che ho detto abbia un senso, ma la mia mente è piena di senso di colpa e tristezza.

"Non preoccuparti, L. Mi sono arrabbiato... Forse lo sono ancora un po', ma sei scusato. È tutto a posto" mi dice Harry. Faccio un sospiro di sollievo e tamburello sul pallone.

"Ci possiamo vedere?" Chiedo. Voglio davvero vederlo e toccarlo, anche solo per stringerlo a me.

"Se vuoi. Sono a casa mia. Niall è uscito, quindi puoi venire" mi dice Harry. Io accetto e mi dice che mi manderà un messaggio con il suo indirizzo.

Ci salutiamo e mi alzo per andare da Harry.

***

Busso dolcemente alla sua porta. Sono nervoso per essere davanti casa sua ed ho comprato un po' di schifezze per preparargli qualcosa. So che forse può sembrare stupido, però spero che funzioni.

Mi apre la porta e sento il cuore cominciare a battere velocemente alla sua vista. Non è vestito di tutto punto - in realtà, è l'esatto opposto - ha un paio di pantaloni di cotone, parte di un completo di una tuta, una maglietta bianca e un berretto a coprirgli i ricci. Sembra adorabile e coccoloso e mi è davvero mancato.

"Hey, Lou. Oh! Hai portato da mangiare" ghigna ed io annuisco piano.

"Uhm, sì... Pensavo che avremmo potuto fare quella serata cinema che avevamo programmato. Ti ricordi? Quella di cui abbiamo parlato prima di incontrarci..." Arrossisco un po' ed il suo sguardo diventa più morbido e felice.

"Te ne ricordi ancora?" Chiede Harry.

"Certo. Mi ricordo ogni cosa di cui abbiamo parlato" gli dico onestamente. Mi stringe in un abbraccio - in cui sono felice di sciogliermi - e mormora tra i miei capelli.

"Mi sei mancato" dice e, anche se non ci siamo parlati per niente per quattro giorni di seguito, ricambio l'abbraccio e gli rispondo piano.

"Mi sei mancato anche tu."

Ci lasciamo ed io entro nell'appartamento. È caldo, accogliente e confortevole. È proprio pulito e odora di Harry. Lo adoro. Lo seguo in cucina e mi prende la busta dalle mani.

"Vuoi qualcosa da bere?" Chiede.

"No, nulla" gli dico. Mi sento più sicuro ora, e lui annuisce.

"Okay, ti mostro un po' la casa" mi dice.

Indica il corridoio. "La stanza di Niall è quella lì a destra, la mia è sulla sinistra e il bagno è in fondo."

Si gira e gesticola verso una grande stanza con tanti mobili e la televisione. "Quello è soggiorno. La porta scorrevole da sul balcone."

Infine mi illustra la stanza in cui siamo ora. "Questa è la cucina sbarra sala da pranzo."

Ridacchio alla versione di lui "agente immobiliare".

"È piccolo, ma bello. Quindi... Film?"

***

Io ed Harry siamo al terzo film. Io sono quasi del tutto steso su di lui, sul divano - una coperta a coprirci. Spunta uno squalo e lui comincia a ridere, mentre io salto per lo spavento.

"Non posso crederci che ti sia spaventato" ridacchia. Io guardo verso di lui con i miei occhi blu spalancati, imbronciato.

"Stati zitto" mormoro e lui sogghigna.

"Fammi tu, stare zitto."

Non esito a premere le mie labbra contro le sue, non appena le sue parole lasciano la sua bocca. Mi bacia anche lui velocemente ed animatamente. Le nostre labbra si muovo insieme e la mia lingua corre lungo il suo labbro inferiore. Lui apre la bocca per me e la esploro.

Harry fa uscire un verso dal profondo della sua gola che fa contrarre il mio pene ed io mormoro di piacere, quando lo sento sfregare il suo inguine contro il mio.

Mi stacco da lui e gli sogghigno.

"Dovevo farti stare zitto" dico vittorioso. Harry ruota gli occhi e unisce di nuovo le nostre labbra. Fa scorrere le mani sotto la mia maglietta ed io tolgo le mie labbra dalle sue - per baciarlo lungo la sua mascella. Continuo a baciarlo fino ad arrivare al suo collo, dove comincio a succhiare. Fa uscire dalla sua bocca un altro lamento e muove i fianchi per incontrare i miei.

Gli lascio alcuni succhiotti sul collo per far sapere a tutti che lui è mio, e finalmente raggiungo l'orlo della sua maglietta.

"Toglila" gli dico. Lui si alza a sedere e si toglie la maglietta, facendola uscire da sopra la sua testa. Io faccio lo stesso e ci fermiamo entrambi ad ammirarci.

Harry ha un bel tatuaggio a forma di farfalla sulla sua pancia piatta. È tonico e così perfetto. Non vedo l'ora di toccare ogni parte di lui.

Mi sporgo e faccio scontrare le nostre labbra ancora. Harry ricambia il bacio e continuiamo per un po' - lasciandogli scorrere le sue mani sul mio torso nudo. Alla fine muovo le mie labbra e le avvicino al suo orecchio per sussurrargli col fiato corto.

"Cosa vuoi che ti faccia, piccolo?"

Questo sembra far risvegliare bruscamente Harry dal suo alone di piacere e mi spinge via. Lo guardo confuso, semplicemente perché stava andando tutto bene.

"Che succede, H?" Chiedo. Circondo con una mano la sua guancia arrossata e ascolto il suo respiro uscire a piccoli tratti.

"Scusami. Non posso farlo. Non dormo con altre persone" mi dice Harry. I suoi occhi, imbarazzati, fissi verso il basso ed io mi acciglio.

"Hey. È tutto a posto. Non dobbiamo fare nulla" gli dico. In realtà, vorrei proprio fare qualcosa, ma a soddisfare me stesso posso anche pensare più tardi.

"Non voglio che ti arrabbi con me" dice Harry. Mi sporgo verso di lui e i suoi occhi si incontrano con i miei. Gli bacio delicatamente la fronte e faccio indugiare le mie labbra sulla sua pelle calda.

"Ti capisco. Lo faremo quando sarai pronto. Sarà speciale" gli prometto. Lui mi sorride ed io gli lancio uno sguardo diabolico.

"Quindi... Niente sesso, ma mi lasci aiutarti con il tuo problemino?" Sogghigno. La sua faccia arrossisce ancora di più, quando realizza che riesco a sentire la sua erezione contro la mia coscia. Si ricompone velocemente e sogghigna anche lui.

"Solo se io posso aiutarti con la tua."

Io ridacchio e scivolo via dal mio posto sopra di lui per mettermi in ginocchio sul pavimento.

"Lasciami aiutarti, piccolo" mormoro ed Harry si siede meglio per farmi prendere cura di lui.


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