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Quattordici

Il percorso per tornare in città è breve e piacevole. Harry mi tiene la mano per tutto il tempo e parliamo di un po' di tutto.

Quando entriamo, però, in città e vedo tutta quella gente, sposto la mano da quella di Harry per grattarmi il collo. Dopodiché me la poggio in grembo e noto che Harry guarda in basso brevemente.

"Dove vuoi andare? Ti porto dove vuoi" gli sorrido e lui, anche se lentamente, ricambia.

"Non so. Che ne dici di camminare un po' fino a trovare un posto carino?" Propone. Mormoro accondiscendendo e aspetto pazientemente che parcheggi l'auto.

Usciamo e lui mi viene accanto per camminare vicini. Non ci teniamo per mano, ma camminiamo uno accanto all'altro. Inutilmente vicini.

Vediamo la gente percorrere le strade movimentate. È venerdì sera e la maggior parte delle persone è fuori, per fare festa e per godersi la propria vita.

"Questo posto sembra carino" indica Harry. È un piccolo ristorante e non ci sono molte persone ad occuparlo.

Entriamo e ci sediamo ad un tavolo più riservato. È una piccola cabina ed è nascosta alla vista di tutti gli altri. Mi piace un sacco e, non appena la cameriera ci lascia, prendo di nuovo la mano di Harry.

"Cosa vuoi prendere?" Chiedo e lui aggrotta le sopracciglia sfogliando il menù.

"Non lo so. Forse un hamburger classico e delle patatine fritte, tu?"

"Uguale. Magari anche una cioccolata shakerata" aggiungo e lui mi fa un sorriso bellissimo, mostrandomi le fossette.

Non posso trattenermi e mi sporgo per far connettere le nostre labbra. Da quando l'ho baciato al parco divertimenti, non riesco più fermarmi.

Lui non protesta e ricambia il bacio. Le sue labbra si adattano alle mie perfettamente e sono dolci. Dio, questo ragazzo.

"Scusate l'interruzione" dice una voce femminile. Mi allontano da Harry velocemente e le mie guance diventano subito rosse. Lo guardo e vedo anche lui rosso in volto. Mi sento così stupido e sento il bisogno di spiegarmi con la cameriera. Non riesco a credere che l'ho baciato qui. Cosa direbbero le persone?

"Posso portarvi qualcosa da bere?" Chiede, sembrando non curante dei due ragazzi che si stavano baciando.

"Una cioccolata shakerata e..." dico e poi guardo Harry aspettando la sua richiesta.

"Semplicemente dell'acqua" risponde velocemente. Lei annuisce e va via di nuovo. Mi schiarisco la voce e guardo in giù verso il tavolo. Non posso credere che ci abbia beccati.

"Tutto bene?" Chiede Harry ed io alzo lo sguardo.

"Sì. Solo, teniamo i baci e il resto per dopo" gli dico e lui mi fa un cenno con la testa. Mi rilasso un po' e mi guardo intorno.

Nessuno sembra guardare nella nostra direzione, quindi non dovrebbero aver visto nulla.

"Quindi. Magari è una cosa personale, ma sono curioso... Con quante persone sei stato insieme?" Chiede Harry e lo guardo con gli occhi spalancati. È una cosa che si chiede al primo appuntamento?

"Non devi rispondermi se ti senti a disagio... È solo curiosità" mormora e qualcosa nel modo in cui lo dice, mi fa abbassare la guardia.

"Oddio, sei vergine?" Sussurro, con un tono leggermente più alto del dovuto. La testa di Harry si alza di scatto e giurerei che stia per urlare, invece fa una risata.

"Che? No! Chi è ancora vergine all'università?" Ridacchia e mi sento ancora più rilassato.

"Bene. E per rispondere alla tua domanda, uhm... due ragazze e quattro ragazzi" dico e sento le mie guance diventare rosse anche se forse non mi ha chiesto molto, ma per me è tanto.

"Pensavo peggio" replica ed io mi acciglio.

"Pensavi che fossi una specie di prostituto?" Chiedo scioccato e lui scrolla le spalle divertito.

"Non ne ero sicuro."

"A quanto ammonta il tuo numero di vittime?"

"Due. Entrambi ragazzi. E la mia professoressa, ma quella non conta" risponde con semplicità e rifletto sulla sua risposta. Due ragazzi... Erano attraenti? Lui li amava?

"Ecco le vostre bevande" ritorna la cameriera. Io prendo gentilmente il mio drink e ne bevo un lungo sorso.

"Avete deciso anche cosa vorreste mangiare?" Chiede.

"Due hamburger con patatine fritte" replico. Lei annuisce e va via di nuovo. Subito dopo cala il silenzio mentre entrambi sorseggiamo le nostre bevande.

"Devi provare questo, Harry" dico e lui porta il mio bicchiere alla bocca per prenderne un sorso.

"È buonissimo. Vorrei aver preso questo" dice ed io gli lascio tenere il mio bicchiere in mano.

"Tienilo" gli dico, ma lui scuote la testa, ridandomelo.

"Non posso" dice ed io ruoto gli occhi. Mi riprendo il bicchiere e richiamo la cameriera.

"Cosa posso fare per voi, piccioncini?" Chiede dolcemente e le rivolgo un piccolo sorriso.

"Può portarci un altro bicchiere di cioccolata shakerata?" Chiedo. Lei annuisce e lancia ad Harry uno sguardo d'intesa.

"Torno subito!" Cinguetta.

"Lou, non avresti dovuto prendermene un altro" dice ed io scrollo le spalle.

"Tu lo volevi" rispondo semplicemente. La cameriera ritorna in fretta con la sua bevanda e lui la prende, ringraziandola.

"Questo doveva essere il mio appuntamento e tu hai pagato praticamente per tutto" mi fa notare. Io ridacchio e prendo le sue mani tra le mie.

"Tu pagherai per il prossimo appuntamento. Ed io lo programmerò e basta" gli dico e lui accetta.

Gli hamburger arrivano e noi vi ci si buttiamo sopra. Hanno un ottimo sapore. Non riesco a credere di non essere mai venuto prima in questo ristorante.

Finiamo di mangiare ed io pago il conto - assicurandomi di lasciare un'abbondante mancia. Usciamo dal piccolo locale ridendo e sentendomi davvero bene.

"Louis?" Mi congelo quando sento la sua voce, così familiare. Mi scendono dei brividi lungo la spina dorsale e mi giro per guardala in volto.

Eleanor è ferma a pochi passi da noi con tutti i suoi amici fighetti, della scuola privata. Sono tutti vestiti bene - probabilmente per andare ad un club - e mi sento subito in minoranza.

"Ciao, El" replico e sento Harry diventare teso accanto a me.

"Pensavo che fossi ad un appuntamento questa sera" afferma mentre adocchia curiosamente Harry. Sento il panico riempirmi il petto e prendo un grosso respiro per calmarmi.

"Appunto. Ci sono andato, oggi. Ma l'ho mollata e sono uscito con il mio amico Harry" mento e lei annuisce lentamente. Mi sento un cretino, ma ho paura della sua reazione, perché lei è la mia ex fidanzata.

Fidanzata. Ex fidanzata.

"Be', spero che ti sia divertito" ribatte brevemente e poi cammina subito via. Ingoio a vuoto e mi giro verso Harry. Lui non mi sta guardando e non posso dire se sia triste o arrabbiato.

"Harry."

"Andiamocene, Louis" dice freddamente. Guardo in basso e lo seguo nella sua auto. Lui fa partite il motore, senza dire una parola, e poi stiamo già vagando per le strade.

Non posso costringerlo a dire nulla, ma allo stesso tempo sento il bisogno di dire qualcosa.

"Harry" riprovo, ma lui sterza di colpo.

"Harry, ma che sei matto?" Chiedo, mentre lui accosta l'auto a bordo strada. Finisco solo a pochi centimetri dal parabrezza, ringraziando la cintura di sicurezza.

"Se sono matto? Che dovrei essere contento che tu non sia capace di dire alla gente che abbiamo avuto un appuntamento?" Chiede rabbiosamente ed io scuoto la testa.

"Scusa. Solo, non sono ancora pronto a farmi vedere in pubblico e lei è la mia ex ed è complicato" sussurro. Non riesco ad alzare più di così la voce.

"Quindi ti vergogni di farti vedere con me?" Chiede ed io lo guardo con gli occhi spalancati.

"Cosa? No. Per niente. È solo che non ho fatto ancora coming out e non so se sono pronto. Ho paura. Non ti ricordi come è stato per te?" Chiedo. Harry annuisce piano e si strofina con le mani la faccia. Io lo guardo e spero che non si arrabbi ancora di più.

"Mi ricordo. È stata dura. Davvero dura" replica. La sua voce è calma e mi sento meglio sapendolo. Mi slaccio la cintura e mi siedo sulle sue gambe.

Lui non reagisce immediatamente, ma poi slaccia anche la sua cintura e mi tira verso di lui.

"Harry, tu mi piaci e voglio andare ad un altro appuntamento con te. Non sono solo ancora pronto a fare coming out."

"Quindi manterremo tutto segretamente?"

"Fin quando non sarò pronto. Ti prego?" Lui sbuffa, ma poi mi bacia.

"Fin quando non sarai pronto" annuisce d'accordo ed questa volta lo bacio io, perché ora posso.

Solo non davanti ad altre persone. Solo in segreto.

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