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Diciassette

Mi sveglio e sono estremamente accaldato. Non quel calore insopportabile che ti fa sudare e ti fa sentire strano.

Sono in quel calore che ti fa sospirare di contentezza e che ti spinge ad accoccolarti ancora di più in esso e non lasciarlo più. Quel tipo di calore che ti fa sperare che il tempo si fermi, così da non essere costretto ad abbandonarlo.

Mi arriccio verso il calore e avverto la persona che lo sta creando. La pelle di Harry è calda e morbida contro la mia. Mi lascio cadere sul suo petto ed inspiro il suo profumo che mi fa sentire così bene.

È lui che mi fa sentire bene.

Sento la sua presa aumentare, ma non me ne preoccupo più di tanto. Sono quasi del tutto sveglio - sono quel tipo di persona che quando si sveglia, si sveglia - e comincio a tracciare dei disegni a caso sulla sua pelle pallida.

"Mi fai il solletico" ridacchia Harry. Io sorrido ed alzo lo sguardo verso di lui, lasciando il mio mento sul suo petto. La sua voce è più profonda la mattina e adoro il modo in cui esce dalle sue labbra rosa.

"Sei così carino" gli dico. Lui arrossisce leggermente - facendomi sogghignare - e porta la sua attenzione verso il soffitto. Io prendo a tracciare i contorni del tatuaggio a forma di farfalla sul suo stomaco. È un tatuaggio strano - specialmente per il punto in cui si trova - ma mi piace.

"Sono stupito che ancora non mi abbia preso in giro per quello" dice Harry, guardando le mie dita sfiorare la sua pelle.

"Mi piace" ammetto.

"Saresti la prima persona a dirmelo. Tutti pensano che sia solo stupido" mi dice Harry. Mi fermo dal toccarlo e poggio la mia testa sul suo petto.

"Io penso che sia adorabile."

Posso sentire Harry ridacchiare e il suo suono mi rimane in testa, vibrando attraverso le mie orecchie. Io chiudo gli occhi e non dico più una parola - mi godo il contatto con lui.

"Che vuoi fare oggi?" Mi chiede Harry.

"Solo stare qui con te" mormoro, con gli occhi ancora chiusi. Lui comincia a far scorrere la sua mano sulla mia schiena ed io mi faccio ancora più vicino a lui.

"Possiamo fare di tutto e questo è ciò che vuoi fare tu?" Chiede Harry incerto.

"Sì. Voglio solo stare con te" gli rispondo. Posso avvertire il suo sorriso e so che oggi sarà un giorno solo per Harry e Louis.

***

"Com'è stata la tua infanzia?" Chiede Harry. Siamo entrambi stesi sul suo letto, la colazione poggiata tra di noi.

Stiamo entrambi indossando solo un paio di boxer e mi sento comunque a mio agio a guardare il petto nudo di Harry.

"Nella media. Nulla di eccitante o speciale. Avevo un piccolo gruppo di amici e facevamo un sacco di guai" gli dico. Lui mi guarda e sorride, prendendo un morso di bacon.

"Quindi non è cambiato nulla?" Mi chiede e io ruoto gli occhi.

"Non combino guai. Sono un bravo ragazzo ora" dico ed Harry sbuffa. Io mi acciglio e poi gli do un colpetto sul braccio.

"Sta' zitto. Com'è stata la tua di infanzia, invece?" Gli chiedo con curiosità. Il suo volto felice svanisce ed è sostituito da un cipiglio.

"È stata... normale. Avevo un sacco di amici quando ero più piccolo. Ho fatto coming out quando avevo 14 anni e tutti sembravano odiarmi dopo. Trasferirmi qui per la scuola è stata la migliore decisione che io abbia mai preso" mi dice Harry. Io sposto il vassoio quasi vuoto così da potermi arrampicare sul grembo di Harry.

"Ci tenevi a quelle persone?" Chiedo. Non voglio davvero sapere la risposta, ma allo stesso tempo voglio.

"Alcune sì. Sono stato chiamato in un sacco di modi offensivi e sono stato picchiato una volta. Così ho iniziato ad allenarmi e i tormenti fisici sono finiti" mi dice. Posso sentire la rabbia consumarmi. Come osa qualcuno ferirlo?

"Brutti stronzi" sputo fuori. Sento Harry annuire d'accordo e alzo lo sguardo verso di lui.

"Tu sei perfetto" gli sussurro piano.

"Lo so" risponde scherzosamente. Io sbuffo e comincio a scendere da sopra le sue gambe, ma lui mi trattiene con dolcezza.

"No. Sei caldo" dice Harry. Io sospiro e rimango su di lui.

"Qual è il tuo secondo nome?" Chiedo.

"Edward. Il tuo?"

"William. Ti piacciono i bambini?"

Harry mi guarda con gli occhi dolci e annuisce.

"Sì. Li adoro" risponde. Io sorrido e lo guardo felicemente.

"Anch'io. Dovresti conoscere i miei fratelli. Sono così carini, scommetto che ti amerebbero" gli dico eccitato.

"Mi piacerebbe" ghigna Harry ed io mi sporgo per baciarlo velocemente.

"La prima volta che ti sei ubriacato?" Chiedo quando ci allontaniamo. Harry mormora contrariato quando le mie labbra abbandonano le sue, ma poi guarda al soffitto, pensieroso.

"Avevo sedici anni. Ero andato ad una festa aperta a tutti e mi sono ridotto ad immondizia" risponde accigliato Harry. "Mi sono sentito proprio male. Mi ero svegliato senza la maglietta e spiaccicato sul prato di qualcuno."

Io rido ed Harry mette il broncio.

"Scusa. Non avrei dovuto ridere."

"Com'è stata la tua?"

Sento la faccia diventarmi rossa e sposto lo sguardo da lui. Odio parlare della prima volta che mi sono ubriacato.

"Io...uhm...mi sono ubriacato tantissimo ad una festa. Avevo quindici anni. Ho fatto sesso con una qualche ragazza - non riesco a ricordare il suo nome - ma, dopo tutto questo lei ha continuato a venirmi dietro ed io... sono stato un coglione. In pratica le ho spezzato il cuore e lei ha finito per trasferirsi altrove" gli dico.

"Sembri abbandonare tutti dopo averci fatto sesso" esclama Harry. Lo guardo e non riesco a leggere la sua espressione.

"Non tutti. Semplicemente non ho trovato qualcuno con cui valga la pena rimanere" gli dico. Lui annuisce, ma continua a non dire nulla.

"Sei mai stato innamorato?" Dice alla fine. Sento il mio cuore farmi male, perché non lo sono mai stato. Dico a me stesso che non esiste, però voglio sentirlo. Solo ne sono stato sempre troppo spaventato.

"No. Non ho mai avuto una vera relazione."

"Io sì, invece. Sono stato innamorato - o forse pensavo di essere innamorato. Ora col senno di poi non penso di esserlo stato. Lui mi ha portato via la verginità e mi ha fatto sentire speciale. È una cosa magica, ma è così difficile quando finisce" mi dice Harry. Lo guardo da vicino e lui semplicemente fissa il vuoto. Mi domando a cosa stia pensando.

"Perché avete rotto?" Domando a voce alta. Il suo sguardo ritorna su di me ed i suoi occhi sembrano vitrei e lucidi.

"Mi ha tradito."

Sento il cuore contrarmisi, facendomi sentire davvero male. Non sono stato io a tradire il ragazzo, ma il cuore mi sta scoppiando.

"Non piangere. Per favore, non piangere" gli dico. Scaccio via la lacrima che sta sfuggendo dalla sua palpebra e lui si stringe ancora di più nel mio tocco.

"Sì. Non so perché ti ho chiamato dopo che mi hai detto di aver tradito. Mi sentivo così male per quella ragazza, ma io volevo solo - non lo so. Sentivo il bisogno di parlarti ancora" mi dice Harry.

"Be', sono contento che tu l'abbia fatto" dico ed i suoi occhi incontrano i miei. Ci scambiamo uno sguardo intenso e non riesco a muovere i miei occhi neanche di un centimetro.

"Non voglio che tu mi ignori di nuovo" soffia fuori.

"Non lo farò. Scusami" mi scuso ancora.

"Okay. Ma la prossima volta non ti scuserò" dice Harry.

"Non ci sarà una prossima volta. Prometto che non ti ignorerò ancora" gli dico. La sua mano afferra la mia piccola vita e mi avvicina a lui. Scorre il suo sguardo lungo la mia faccia - provando a trovare anche un minimo di disonestà.

"Okay. Vuoi uscire con me domani?" Chiede. Mi sporgo verso di lui e lo bacio di nuovo - mi piace baciarlo - e annuisco.

"Mi piacerebbe molto uscire con te domani" gli dico.

"È un appuntamento quindi" ghigna ed io vorrei allontanarlo. Dovrei davvero pensarci un attimo e cominciare ad accettare il fatto che Harry mi piace molto, ma che ne sono spaventato.

Sembra notare la mia esitazione per la sua scelta di parole e immediatamente prova ad aggiustare il tiro.

"Non deve per forza essere un appuntamento. Solo tra due amici, se vuoi. Non voglio metterti fretta" dice Harry rapidamente. Io ingoio a vuoto e guardo la sua faccia preoccupata.

"Possiamo anche chiamarlo appuntamento, ma sì. Non sono ancora pronto per dire normalmente che sto uscendo con un ragazzo. Comunque sono contento che quando farò coming out sarà con te" ammetto. Harry si rilassa e mi bacia ancora.

"Qual è il tuo frutto preferito?" Chiede, concludendo il bacio. Io rido e appoggio la testa ancora sul suo petto. Sento il costante battito del suo cuore contro il mio orecchio e sento il mio battere il sincrono con il suo.

Passiamo il resto del giorno soltanto a parlare e a porci domande a vicenda. Non mi sento in imbarazzo nel raccontargli di strani segreti o ricordi.

Lui mi racconta di tutte le sue vicende imbarazzanti - che sono tantissime - ed io rido alla maggior parte di esse.

E, quando arriva il momento che lasci la sua casa, la luna è alta nel cielo e il mio cuore sembra di gomma. La mia faccia mi fa male per aver sorriso troppo, per colpa di quel dannato Harry Styles.

"Ci vediamo domani?" Chiede.

"Certo. Ti mando un messaggio quando torno a casa" gli dico. Lui si avvicina a me e mi da un veloce bacio di saluto.

"Okay. Guida piano."

Lo saluto con la mano ed esco per andare verso la mia auto. Faccio uscire il mio telefono dalla tasca e vedo che ho perso delle chiamate e dei messaggi.

Telefono velocemente a Liam, che risponde al secondo squillo.

"Dove cazzo sei finito?! Sono stato in pena e nessuno riusciva a trovarti" risponde Liam. Mi acciglio perché sono sicuro che Zayn avrebbe mandato un messaggio ad Harry, che durante la giornata ha controllato il telefono.

"Ero da alcuni amici. Sto tornando a casa, quindi calmati" gli dico e poi aggancio.

***

"Nessuno sapeva dov'eri. Abbiamo mandato messaggi a Stan, ad Harry, diavolo, abbiamo chiesto addirittura ad Eleanor!" Urla Liam. Mi siedo sul divano e mi chiedo come mai Harry non abbia detto loro che ero da lui. Non è quello che mi da fastidio, anche perché chiunque potrebbe notare i succhiotti sulla sua pelle.

"Sono un adulto, Liam. Ero da degli amici. Ti chiamerò la prossima volta, ma ora vado a letto" gli dico. Lui rimane di fronte a me con le braccia incrociate.

"No. Tu ora mi dici che sta succedendo. Sono confuso perché tu continui a cambiare ogni cosa" esclama Liam.

"Non cambio nulla" mi difendo.

"Davvero? Prima era 'Amo Eleanor', poi è diventato 'L'ho tradita e adesso sono gay', poi 'Sto andando ad un appuntamento con un ragazzo' e poi hai detto ad Eleanor che era una ragazza e-"

"Ho capito" lo interrompo. Lui mi continua a guardarmi ed io mi sposto sui miei piedi. Non ho mai mentito a Liam. Gli ho tenuto qualcosa segreto, ma non mi piace mentire.

"Sono solo confuso, Li. Sono così spaventato e non so che fare" gli dico onestamente. È calmo ed io alzo lo sguardo per vederlo fissarmi - tutto il suo volto sciolto e comprensivo.

"Anche se sembrerà stupido, segui il tuo cuore. Fottitene di tutti e fai ciò che ti rende felice. Non ti giudicherò mai" promette Liam. Mi muovo verso di lui e lo stringo in un breve abbraccio. Lui lo ricambia e mi sento al sicuro con il mio migliore amico.

"Fa tutto schifo" mormoro. Liam si stacca ed ha un sorriso divertito sulla sua faccia.

"Sono d'accordo. Quindi, vuoi qualcosa da mangiare? So che è tardi, ma sono affamato" dice. Annuisco velocemente e camminiamo entrambi verso la porta.

Mando ad Harry un breve messaggio per fargli sapere che sono a casa e che lo andrò a prendere dopo le lezioni domani.

Lui mi risponde all'istante e poi mi siedo nel mio sedile per guardare la città muoversi mentre Liam guida.

"Quindi... Ti piace Harry?" Chiede casualmente Liam. Sento la faccia arrossirmisi e continuo a guardare fuori dal finestrino - rifiutandomi di incontrare i suoi occhi.

"Ti piace! Che cazzo, Louis" dice Liam incredulo. Io scuoto la testa e mi giro verso di lui.

"È un bravo ragazzo ed è carino, ma non sono pronto per una relazione. Siamo solo amici" gli dico. Non è proprio una bugia, ma non è neanche la verità.

"Zayn darà di matto."

"Zayn non lo verrà a sapere" lo avverto. Liam sospira triste.

"Bene. Comunque, io non glielo dirò" puntualizza Liam. Ha sempre odiato tenere dei segreti.

"Bravo ragazzo."

Mi rigiro verso il finestrino e guardo verso la piccola città. Tutto scorre sfocandosi e mi domando per quanto ancora riuscirò a tenere Harry e la mia sessualità in segreto. Spero per tanto tempo.


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