45. Epilogo
Il corpo di Jason fu trovato solo diverse ore dopo.
Ore nella quali avevano interrogato lo scienziato e con la forza si erano fatti dire cosa avesse messo in quella boccetta, per trovare una cura per Piper.
E quando finalmente la ragazza si svegliò, stordita e debole, e capì cosa era successo al suo ragazzo, il dolore la trafisse e i sensi di colpa la schiacciarono.
Dovettero sedarla.
Thalia aprì il coperchio e sentì Piper tremare al suo fianco, ma non si bloccò da quello che stava facendo, andò avanti, perché sapeva che se avesse avuto un minimo di ripensamento non l’avrebbe più fatto, sarebbe crollata e non era sicura di riuscire a rialzarsi.
Inclinò l’urna e le ceneri di suo fratello volarono insieme al vento.
Erano su una collina, collina particolarmente importante per Jason, era il posto dove da piccolo andava a fare i pic-nic con i suoi genitori e sua sorella ed era il posto dove aveva portato più volte Piper quando ne aveva avuto il tempo. Era giusto che spargessero le sue ceneri proprio in quel punto.
Lacrime silenziose continuavano a scendere sulle guance di Piper, anche se ormai non era più sicura di quante gliene rimanessero in corpo.
Tutt’intorno a loro due stavano partecipando a quella piccola cerimonia in pochi, avevano deciso che sarebbe stata una cosa di pochi intimi e così stavano solo i ragazzi che avevano partecipato alla prima missione e Thalia.
Il destino era stato crudele perché non solo aveva deciso di portargli via qualcuno della loro famiglia, ma soprattutto perché proprio Jason era quello più legato quasi ad ognuno di loro: Piper, Thalia, Leo, Percy, Nico…
Percy aveva lo sguardo fisso in aria, come se dovesse cercare l’essenza di Jason. Era uno sguardo spento ma allo stesso tempo arrabbiato, ce l’aveva con se stesso perché forse avrebbe potuto fare di più, forse se non fosse salito su quell’elicottero l’avrebbe potuto aiutare a combattere e magari Jason a questo punto sarebbe ancora vivo, forse…
-Sareste morti entrambi- Annabeth glielo sussurrò mentre gli afferrava una mano e intrecciava le loro dita, la ragazza aveva subito capito i suoi pensieri semplicemente scrutando il suo volto.
E Percy non rispose, perché sapeva benissimo che lei aveva ragione, ma c’erano così tanti “forse” che era normale pensare ai mille altri modi in cui quella storia poteva finire.
-Non l’ho neanche potuto salutare… Nemmeno ricordo l’ultima cosa che gli ho detto.
Leo si sentiva ancora più in colpa, perché in fin dei conti quell’ultima missione l’avevano fatta per causa sua, per colpa dei suoi piani ideati tutti da solo, non aveva importanza che alla fine in ogni caso avrebbero dovuto combattere lo stesso Eros, Leo non riusciva a non addossarsi tutta la colpa per il momento.
Esperanza gorgogliò tra le sue braccia, poi allungò una manina per toccare le guancie del padre dove stavano scendendo nuove lacrime da quegli occhi rossi.
Leo sorrise teneramente alla sua bambina, poi se la strinse al petto, mentre con l’altro braccio circondava la vita di Calypso mentre le baciava i capelli.
Sarebbe stato sempre grato a Jason per averlo aiutato a riprendersi la sua famiglia. Sempre.
Nico stava stringendo entrambi i pugni e tremava leggermente, lo sguardo fisso sull’urna nelle mani di Thalia ormai vuota.
Erano giorni che non diceva neanche una frase su quell’argomento, che pronunciava in generale il nome di Jason, parlava per lo stretto indispensabile e Will aveva deciso di lasciargli i suoi spazi senza chiedergli nulla, sapeva quanto stava soffrendo e che si stava tenendo tutto dentro, come al solito.
E poi Nico fece uscire tutto quello che stava provando con una semplice frase, detta in un mormorio arrabbiato –Mi ha abbandonato anche lui.
Will, forse l’unico che l’aveva sentito data la vicinanza, non rispose in alcun modo, semplicemente lo strinse fra le sue braccia.
Anche Hazel e Frank si stavano abbracciando li vicino con lo sguardo distrutto, ma Hazel si staccò dalla sua presa e corse dalla sua amica quando vide che ormai Piper non ce la stava facendo più e crollò in ginocchio piangendo tra le sue mani.
Hazel si gettò al suo fianco e la strinse cullandola.
Sapevano tutti che ci voleva del tempo, che sarebbero dovuti passare giorni, mesi, prima che tutto tornasse come prima.
E in ogni caso non sarebbe stato uguale, perché avevano passato troppe cose insieme per poter dimenticare Jason e non notare la sua assenza.
Erano una famiglia e i membri di una famiglia non si dimenticano.
Erano nella nuova base della CIA dove si erano trasferiti quando erano andati via dal parco acquatico, Era gli aveva dato dei giorni liberi senza mandarli in giro a iniziare nuove missioni.
La scusa era che avevano svolto una importantissima missione che aveva salvato il mondo, di nuovo, e quindi meritavano quel riposo. Ma in realtà, anche se non era mai stato detto apertamente, tutti sapevano che l’aveva fatto per loro, per lasciargli del tempo e superare il lutto, perché era una cosa che lei comprendeva benissimo per quante volte ci era passata.
-Ho una cosa per voi- disse Nico entrando nella stanza.
Aveva mandato Will a raccogliere tutti i suoi amici per unirli all’interno di una stanza perché voleva parlargli e così il biondo aveva fatto, erano passati poi solo pochi minuti prima che Nico li raggiungesse annunciando quella frase.
Senza attendere altro tempo il più piccolo iniziò a dividere le fotografie che teneva in mano a ognuno di loro.
Era la stessa fotografia per tutti, quella che si erano fatti tutti insieme intorno al falò dopo aver finito la missione di Tristan McLean.
Si erano fatti quella fotografia sotto richiesta di Nico, in quel momento tutti erano così stupiti di una proposta del genere che avevano accettato di buon grado.
E nonostante fossero fasciati e mezzi distrutti tutti i loro volti erano sorridenti.
-Non ho mai capito perché questa tua fissazione per le foto- mormorò Hazel con un sorriso nostalgico.
Nico alzò le spalle e ad occhi bassi rispose alla ragazza –Perché qualsiasi cosa succederà, questo è un momento che merita di essere ricordato, no? Mi piace la fotografia perché ti permette di bloccare dei momenti, dei sentimenti e, per quanto le cose possano cambiare, quel giorno non cambierà mai. E merita di essere ricordato.
Piper sorrise dolcemente stringendosi la fotografia al petto, poi di slancio si gettò contro Nico abbracciandolo stretto –Grazie di tutto.
E quella fu una fine, ma anche un inizio, l’inizio di una nuova storia, dove ognuno di loro aveva finalmente trovato il suo posto nel mondo ed era stato accettato per quello che era.
Ognuno aveva trovato la sua pace nonostante tutto quello che aveva passato, nonostante il ricordo di Jason e del suo sacrificio non li avrebbe mai abbandonati.
La famiglia di Piper era un disastro, ma lei ne aveva trovata una nuova e non aveva nessuna intenzione di farsela scappare. Jason sarebbe rimasto sempre nel suo cuore e in sua memoria si sarebbe allenata ogni giorno per diventare sempre più forte e salvare in futuro le persone, proprio come aveva fatto lui. Non l’avrebbe mai dimenticato e il suo cuore non si sarebbe mai risanato del tutto, non totalmente, ma non per questo si sarebbe fatta abbattere.
Hazel aveva mantenuto la promessa che aveva fatto a Sammy e, come aveva detto lui, aveva davvero trovato delle persone che l’accettavano per quello che era.
Annabeth era certa di aver trovato il suo posto all’interno della CIA, niente più dubbi, avrebbe seguito quelle persone anche in capo al mondo.
Calypso non era più terrorizzata, dal momento esatto in cui prese tra le braccia Esperanza capì che c’erano tipi di genitori diversi, che poteva scegliere e che non sarebbe mai stata come sua madre.
Frank aveva finalmente capito cosa volesse dire sua nonna e aveva trovato qualcuno per cui battersi.
Percy aveva sempre fatto tutto per i suoi amici, dopo quello che avevano passato e dove erano arrivati, soprattutto dopo la morte di Jason capì che non avrebbe mai smesso di agire secondo quel principio.
Di Will avevano iniziato davvero a fidarsi, si fidavano di lui così tanto da mettergli in mano la loro vita. Ed era quello che il ragazzo aveva sempre voluto.
Leo aveva smesso di scappare, non l’avrebbe più fatto, perché ora aveva la sua famiglia, quella che si era creato e guadagnato con troppi sforzi per anche solo pensare di lasciarla andare.
E Nico era stato salvato dai suoi incubi e dal suo passato, non aveva idea che fosse quello di cui aveva sempre avuto bisogno da quando era un bambino fino a quando non gli afferrarono la mano e lo fecero riemergere dal pozzo oscuro in cui era caduto.
Nessuno di loro poteva conoscere il proprio futuro, ma ognuno aveva trovato il suo posto e, qualsiasi cosa fosse successa, l’avrebbero affrontata con una carica in più.
Insieme.
Fine
-------------------------------------------------
So di essere una brutta persona benchè la morte di Jason era indispensabile per diversi motivi che forse alcuni sanno e altri forse no. Anyway non posso, e non voglio, dire nulla a riguardo.
Spero che la storia vi sia piaciuta e vi ringrazio tantissimo per aver letto e supportato questa storia fino all'ultimo. Non credo scriverò altre storie per motivi abbastanza legittimi:
1. Non voglio iniziare una storia e poi pubblicarla a singhiozzo come ho fatto con questa.
2. Richiede molto tempo di cui io non dispongo, attualmente intendo.
Concludo ringraziandovi ancora per aver passato ormai un anno appresso a questa storia.
Grazie per tutte le stelle e le letture.
Beh allora credo che questo sia un addio!
(P.s. vi amo TwT)
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro