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18. Fraintendimenti e sviluppi



Nico stava sorseggiando una bevanda ghiacciata ascoltando Leo che si lamentava con Jason.
Voleva bene a Leo, avrebbe voluto consolarlo, ma non disse neanche una parola, perché aveva fatto una promessa a Calypso e lui manteneva le sue promesse.
Inoltre era quasi certo che Leo iniziasse a urlargli contro, sapeva che ce l'aveva ancora con lui e che lo credeva responsabile della sua rottura con Calypso.
Fu a quel punto che entrò Percy.
Il ragazzo era visibilmente scosso, gli occhi sbarrati e camminava come un automa.
-Ehm... Percy? Che ti è successo? Sembra che tu abbia visto un fantasma.
Commentò Jason cautamente.
-Peggio- rispose mentre un brivido lo scuoteva.
Leo e Jason si lanciarono uno sguardo alquanto preoccupato, poi cercarono di capire cosa avesse visto il ragazzo di così strano.
-Will ... Perché non si chiude a chiave? Okay che io non ho neanche bussato ma ... Dio! Penso di aver compreso per bene come fanno sesso due ragazzi.
La bevanda che Nico aveva in bocca finì, dopo uno sputo non proprio volontario, in faccia a Jason.
Il biondo gli imprecò contro, ma lui non sembrò neanche sentirlo.
Si era di scatto alzato e aveva sbattuto il bicchiere sul tavolo, i suoi occhi fiammeggiavano.
-Spero tu stia scherzando.
Solo a quel punto Percy si riscosse rendendosi davvero conto di aver detto una cosa che non avrebbe mai dovuto dire davanti a lui.
Sbiancò di colpo non sapendo come rispondere.
-Peeeeercy!- L'urlo di Will che lo chiamava gli permise di non rispondere, ma non era del tutto certo che sarebbe uscito illeso da quella discussione.
Will entrò nella stanza di corsa, una mano era poggiata sulla maniglia, l'altra la stava utilizzando per finire di alzarsi i pantaloncini che, ormai era chiaro a tutti, si era appena messo. Era a petto nudo e senza scarpe.
Individuò Percy e gli lanciò uno sguardo alla Nico Di Angelo, poi si rese conto delle altre persone che stavano dentro la stanza.
-Merda- sussurrò, per poi entrare del tutto nella stanza e rivolgersi a quello che era il suo ex compagno di stanza -Non ho idea di quello che tu gli abbia detto, ma non è come sembra.
Leo sbuffò -Sbaglio o dicono sempre così nei film?
Jason gli diede una sberla sulla nuca, mentre con l'altra mano cercava ancora di asciugarsi dallo sputo di Nico.
Quest'ultimo commentò in un sibilo -Non mi dire, sei per caso inciampato e caduto dentro le mutande di Paolo? Perché è di lui che si sta parlando, vero?
Will lo fissò sbattendo più volte le palpebre -Cosa... Non... Avete frainteso tutto!- Sbottò infine.
Nico neanche sembrò sentirlo -Che poi a me neanche dovrebbe interessare!- Quasi urlò prendendosela più con se stesso che con chi gli stava intorno -Anzi, non mi interessa proprio! Scopati chi vuoi Will, problemi tuoi. Spero almeno che tu stia utilizzando le precauzioni.
Detto questo scappò letteralmente via, così veloce che quasi sparì nelle ombre, come solo lui sapeva fare.
-Nico!- Gli urlò dietro Will, ma era ormai troppo lontano per sentirlo.
Il biondo si accasciò sulla sedia dove poco prima stava seduto il più piccolo, lasciò andare la testa contro il legno del tavolo e in un lamento disse -Ti odio Percy...
-Allora...- Disse dopo qualche secondo di silenzio Jason -Si può sapere cosa è successo e cosa ha visto quel deficiente li?- con il pollice indicò Percy alle sue spalle.
Il moro neanche si lamentò per l'appellativo che l'amico gli aveva dato.
Will si passò una mano sul viso, sospirò e iniziò a parlare.
-Okay, ero in camera con Paolo. Gli avevo detto che gli dovevo parlare perché mi serviva per una cosa. Comunque, non ha proprio scelto il momento opportuno e quando sono uscito dal bagno con solo un asciugamano in vita me lo sono ritrovato li davanti.
-E li è scattata la scintilla e vi siete saltati addosso- finì per lui Leo.
Jason gli diede una nuova sberla, poi fece segno a Will di continuare.
-Sapete tutti che quel ragazzo è strano, anzi penso che sia anche un po' pazzo. Per questo ho chiesto il suo aiuto per... Si insomma, quella è un'altra storia. Comunque, non voleva andarsene e aspettare che mi vestissi, diceva che non si vergognava... Bè, mi vergognavo io a dir la verità. Allora ho preferito rimanere in asciugamano e spiegargli velocemente perché mi serviva. Era non sarà molto felice di questo, quindi avevo bisogno che stesse totalmente dalla mia parte, allora gli ho detto che mi fidavo di lui, lo credevo l'unico in grado per questo compito e cose simili...
-E lui ti è saltato addosso...- Leo non riuscì a finire la frase, troppo impegnato ad evitare la nuova sberla di Jason.
Will sospirò -Bè si- rispose semplicemente, sorprendendo gli altri.
-Aspetta cosa?
-Davvero?
Will si premurò di specificare -Non in quel senso. Mi ha abbracciato. Ma lo ha fatto con così tanto slancio che siamo caduti sul letto e il mio asciugamano è volato da qualche parte. E' stato a quel punto che lui è entrato.
-Io...- Provò a difendersi Percy -Dai! Devi ammettere che la situazione si poteva fraintendere benissimo!
-Cosa si poteva fraintendere?- Domandò a quel punto Piper, entrando dalla porta in quel momento e intromettendosi curiosa nella conversazione.
-Oh, Will sta insegnando a Percy come due ragazzi fanno sesso- rispose Leo.
-Sembra interessante! Posso ascoltare anche io?
Jason la fissò alzando un sopracciglio in una muta richiesta di spiegazioni, al quale nessuno rispose.
Nessuno rispose neanche a Piper, forse Will e Percy non l'avevano neanche vista o sentita entrare. Il biondo stava rispondendo calmo alla precedente domanda del suo amico.
-Percy... Io non ho idea di che idea tu ti sia fatto sul sesso fra due ragazzi, ma per farlo bisogna comunque essere nudi. Lui aveva i pantaloni. Non ti può essere sfuggito un particolare del genere.
Piper si chinò verso Leo, continuando a tenere d'occhio i due ragazzi di fronte a loro, gli sussurrò -Will e Nico sono tornati insieme?
Leo si limitò a scuotere la testa, Piper fece un singulto -Will ha fatto sesso con qualcuno che non era Nico!?- E questa volta si dimenticò di tenere il tono basso.
-A quanto pare no, sembra che Paolo gli sia saltato addosso ma che poi Percy abbia interrotto ...
-Oh mio Dio!- Esplose il biondo in questione intromettendosi finalmente in quella discussione e interrompendo tutti quanti -Io amo Nico, okay? Non l'ho tradito e non ho intenzione di tradirlo, chiaro? Non importa se al momento non stiamo più insieme.
Scese il silenzio per diversi secondi, poi Piper fece un saltello felice e batté le mani esclamando -Ah! Lo sapevo! Ho vinto la scommessa!- Si girò verso il suo ragazzo e gli puntò l'indice contro -Tua sorella mi deve parecchi soldi.
Poi corse via, sicuramente andando a riscattare il suo premio.
Jason si riprese dal suo shock dopo diversi secondi, fu il primo a parlare.
-Okay, sul serio. Io vado a cercarmi dei nuovi amici. Voi siete tutti pazzi.

Come Jason, qualche minuto dopo, si ritrovò mezzo svenuto a terra colpito da un mattone non lo seppe mai.
Il problema non fu tanto quello, ma bensì l'essere ritrovato da sua sorella che per caso passava di li.
-Che stai facendo li a terra? Non dovresti andare a lavorare?
Il ragazzo strizzò gli occhi e si massaggiò la fronte, sotto le dita sentì già che gli stava gonfiando un livido.
-Thalia cosa potrei mai fare qui a terra?
Solo a quel punto la ragazza analizzò appieno la situazione -Hai fatto amicizia con un mattone?- detto questo iniziò a ridere così forte che quasi si accasciò a terra.
Le faceva male la pancia e aveva le lacrime, in tutto questo neanche si premurò di chiedere se il fratello avesse bisogno di aiuto, se si fosse fatto male o volesse del ghiaccio. L'importante era ridere fino a farsi scoppiare i polmoni.
Jason non la sopportava più, alla fine sbuffò e barcollando si rimise in piedi -Ti serviva qualcosa, sorella?
La ragazza cercò di riprendere un po' di contegno -In realta stavo cercando Era- rispose asciugandosi le lacrime -L'hai per caso vista?
Il biondo scosse la testa, idea pessima dato il dolore.
Thalia annuì -Se la vedi mandala da me- detto questo riprese velocemente la sua strada.
Jason la fissò confuso sbattendo le palpebre, poi le urlò dietro -No ma sta tranquilla, io sto benissimo eh!
Lei sorrise e, senza neanche fermarsi, gli mandò un bacio volante.

-Avete trovato la sua base?
La domanda fece quasi sussultare Thalia, la voce gelida di Era le metteva paura, inoltre la donna aveva posto il quesito prima ancora che entrasse del tutto nella stanza, quindi non l'aveva neanche avvertita della sua presenza.
-No, signora.- Rispose la ragazza continuando a lavorare al pc.
-Allora perché mi avete fatto chiamare?
-Abbiamo trovato altre notizie- sopraggiunse una nuova voce femminile.
Era Clarisse, la ragazza si stava avvicinando al loro tavolo per spiegare tutto al capo nei minimi dettagli, era seguita a ruota da Chris.
I due ragazzi avevano capito che insieme facevano una bella squadra e riuscivano a lavorare più che bene, quando non avevano intenzione di uccidersi a vicenda. Molti sospettavano che ci fosse anche altro tra di loro, ma nessuno aveva mai chiesto nulla, perché tutti tenevano alla propria vita.
Thalia aprì il file in questione e, dopo aver preso la pagina giusta, Clarisse iniziò a spiegare.
-Siamo più che certi che Eros abbia modificato il progetto di suo padre.
-Modificato in senso positivo o negativo?- Interruppe subito la donna.
-Quello dipende dal suo punto di vista- si intromise Chris.
Clarisse gli lanciò un'occhiataccia e subito riprese a parlare -Chris vuole dire che ha perfezionato e, ne siamo quasi certi, già testato la sua nuova arma. Quindi per noi è una cosa abbastanza negativa. Non sappiamo ancora che effetti ha, dal progetto di McLean che abbiamo rivisto e studiato più volte era semplicemente qualcosa di teorico. Non abbiamo idea di come lo possa aver modificato.
-Quindi siamo punto e a capo.
-In realtà abbiamo dell'altro- s'intromise Thalia -Sappiamo che sta usando questo scienziato- aprì un altro file nel pc e mostrò la foto dell'uomo -Dopo una lunga ricerca abbiamo scoperto che è specializzato in veleni. Armi virali.
Nella stanza scese il silenzio, la prima a interromperlo fu Era, la sua voce non era più salda e autoritaria come sempre, per un attimo vacillò.
-Sta progettando un'arma più distruttiva della bomba atomica.
-Se non c'è già riuscito- borbottò Chris pianissimo, ma nel silenzio tutti lo sentirono.
-No!- Thalia quasi urlò risoluta -Se ci fosse già riuscito noi saremmo già morti. E' per questo che ci lascia qui dentro tranquilli, senza venire e concludere quello che ha promesso nel video. Non è ancora pronto. Dobbiamo trovarlo e ucciderlo prima che lo faccia lui.
-Quindi trovatelo, raddoppiate i turni, voglio la sua posizione. Subito.
Detto questo la donna si alzò e fece per andare via a passo svelto, doveva aggiornare i suoi collaboratori delle novità.
-Signora!- La richiamò Thalia.
Non appena la donna si fermò, segno che la stesse ascoltando, la ragazza continuò a parlare -Dovremo dirlo? A mio fratello e i suoi amici?
Era ci pensò su -Non per il momento, prima trovatemi la sua posizione, poi divulgheremo la notizia e prepareremo un piano d'attacco.

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