6)Lui è mio figlio
<Ovunque sarai e qualunque cosa stia accadendo nella tua vita, tutte le volte che ci sarà la luna piena tu cercala nel cielo, io sarò lì>
(Ricordati di guardare la luna-Nicholas Sparks)
"Eren" quel nome le uscì con un flebile tono strozzato, aveva detto quel nome come se un groppo in gola la soffocasse, non si era nemmeno accorta di stringere la mano di suo figlio, quel ragazzo, ormai uomo che l'aveva così tanto fatto soffrire e che le aveva dato il frutto del suo almeno lo era amore, non si era ancora preparata a rivedere l'uomo che aveva concepito suo figlio, non pensava di poterlo ricontrare, in quegli anni aveva cercato di rifarsi una nuova vita, cercando di dimenticare tutto quello che c'era stato in passato, i suoi unici obbiettivi erano: diventare indipendente e donare tutto il suo amore al suo bambino.
Nathan però fin dalla nascita aveva preso tutto dal padre, la pelle olivastra, la folta chioma castana e quei dannati occhi che l'avevano cullata, accarezzata e distrutta in pochi attimi, appena il bambino aveva aperto gli occhi quei cristalli verdi le avevano fatto perdere un battito, era identico a quell'uomo, doveva pensarci che lui l'avrebbe riconosciuto, avrebbe dovuto immaginare che la somiglianza non fosse passata inosservata.
"(t/n)" il nome di lei uscì dalle sue labbra con un tono di supplica e di sollievo, Eren era frastornato, quello era per forza suo figlio, era identico a lui e aveva minimo 4 anni e massimo 5, ma davvero (t/n) era rimasta incinta e non gli aveva detto, infondo lei non si era fatta più sentire; ma il castano non sapeva che quando la ragazza era partita per andare dai nonni, il suo telefono si era rotto e aveva perso tutti i numeri, quindi lei non aveva letto nessun poema che Eren le aveva dedicato per farsi perdonare e per farle capire quando l'amava.
"Mamma che succede?" chiese Nathan preoccupato alzando il volto verso la madre.
"Quello è tuo figlio?" chiese Mikasa stupita indicando il bambino.
"Io...si, si è mio figlio" disse la ragazza, cercando di calmarsi.
"(t/n) possiamo parlare?" chiese con delicatezza cercando di mantenere la calma.
"No, io non voglio...non voglio avere a che fare con te" disse la ragazza, voltandosi insieme al bambino, che guardava i tre stupito, aveva notato fin da subito che sua madre in quel momento era instabile, sua madre era una donna forte, che manteneva sempre il controllo e sapeva trattenere e controllare le sue emozioni, ma in quel momento sembrava così confusa e scioccata. Infatti mille emozioni e sentimenti aleggiavano nel corpo della donna.
"(t/n), non puoi fare finta di nulla, dammi solo un minuto del tuo tempo" disse con tono di supplica verso la donna, lei lo guardò male e fece entrare suo figlio in macchina, chiudendo poi lo sportello.
"Io non voglio avere più niente a che fare con te o con i tuoi amici, quindi lasciami in pace, in che lingua devo dirtelo" disse con tono amaro e aggressivo, Eren non sopportava di essere guardato con quello sguardo pieno di rancore, non riuscì a proferire nessuna parola, la donna salì in macchina e partì, sparendo dalla vista dei tre.
"Non ci credo quindi ha un figlio?" chiese Ymir scioccata, bevendo un sorso di birra dalla bottiglia.
"Ymir non mischiare alcol, non mi va di portarti a casa ubriaca" disse seccata la bionda al suo fianco.
"Tranquilla dolcezza" disse Ymir sorridendole.
"Secondo te, chi è il padre?" chiese Connie mangiucchiando delle arachidi.
"Ovvio, è Eren" rispose Mikasa con fare ovvio, tutti sgranarono gli occhi tranne i tre e gridarono stupiti: "suo figlio?" chiese con un tono di voce più flebile Jean.
"Diglielo Armin, non era identico a Eren? e poi non poteva avere l'età dell'ultima volta in cui l'abbiamo vista?" chiese la corvina rivolta al biondo che nel mentre sorseggiava la sua coca cola, infatti Armin era astemio ed era l'unico a non avere dell'alcol tra le mani, preeferiva sempre restare lucido e non perdere il senno.
"Ammetto che erano molto simili, stessi capelli, stesso colore di pelle, stessi occhi, ma soprattutto somiglia ad Eren da bambino" disse Armin "e poteva avere massimo 5 anni o 4" continuò lui pensando attentamente al bambino che li guardava. Aveva dei dolcissimi occhioni verdi, gli stessi che l'amico aveva.
"Vedete!" disse Mikasa con fare ovvio.
"Mikasa, non parlare a vanvera, me lo avrebbe detto se fosse rimasta incinta dal nostro rapporto" disse Eren guardando disorientato il suo bicchiere di Vodka.
"Vacci piano amico" disse Jean dandogli una pacca sul braccio coperto dalla camicia gialla ocra.
"Eren stai negando l'evidenza " disse Mikasa guardando male il castano.
"Lo so, ma, secondo voi che devo fare?" chiese cercando aiuto dagli amici.
"Forse dovresti parlarle con gentilezza" disse Historia sorridendo al castano.
"Ha ragione Historia amico, dovresti parlarle" disse Ymir sorridendo alla fidanzata.
"Ma lei non vuole avere nulla a che fare con me " disse Eren scocciato.
"Scopriamo dove vive, andiamo a casa sua e cerchiamo di parlarle" disse Mikasa con uno strano luccichio negli occhi.
"Io non approvo" si fece avanti subito il biondo, guadagnandosi un occhiataccia dall'amica.
"Perché no?" disse con tono aggressivo Mikasa.
"Ovvio che no, è inquietante" la rimproverò Armin.
"Esagerato"
Dopo questo argomento, gli amici di Eren cercarono di passare ad un nuovo argomento per fare distrare il castano, la serata passò tranquillamente, tra risate e schiamazzi della comitiva, alla fine della serata Ymir tornò come al solito ubriaca sorretta dalla fidanzata, Armin sorreggeva Reiner e infine Connie e Sasha ubriachi avevano vomitato sulle scarpe di Jean. Eren tornò nella sua silenziosa casa, il buio riempiva gli spazi semivuoti, si gettò nel letto vestito, non aveva la voglia di cambiarsi, era esausto fisicamente, ma soprattutto mentalmente, sprofondò nel morbido materasso e si addormento velocemente cadendo tra le braccia di Morfeo.
Ma non fu un sonno tranquillo, gli oscuri incubi lo attanagliarono durante la notte disturbandolo nel suo sonno...
ANGOLO CESPUGLIO
Salveee, ed eccoci arrivati all'ultimo capitolo di quest'oggi, come stanno andando le vostre vacanze di Natale? <3
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