5)Due sguardi che si incontrano
<L'amore più bello è quello che risveglia l'anima, e che ci fa desiderare di arrivare più in alto; è quello che incendia il nostro cuore e porta la pace nella nostra mente. Questo è quello che tu mi hai dato. Ed è quello che speravo di darti per sempre>
(Il meglio di me-Nicholas Sparks)
Quando la rivide, Eren senti le gambe cedere, il suo battito era accelerato, era come se il suo cuore volesse uscire dal suo petto, aveva paura che i suoi amici al suo fianco lo sentissero, sentì le sue mani incominciare a sudare leggermente e la sua bocca seccare.
Era lei, era proprio il suo angelo, la sua dolce ragazza, ormai donna, era ancora più bella dell'ultima volta che l'aveva vista, aveva un sorriso così dolce, il suo sguardo esprimeva così tante emozioni e quegli occhi dove lui amava perdersi erano così luminosi e belli, Eren notava che era cresciuta, sia nei movimenti, che nella sua fisicità, questo la rendeva ancora più bella e attraente.
Il castano fece qualche passo verso di lei, ma il biondo lo fermò, prima che facesse qualche azione avventata.
"Lasciami, voglio parlarle" disse Eren cercando di staccare la mano di Armin dal suo polso.
"No, non adesso, non fare mosse avventate, potrebbe spaventarsi o rifiutarti" disse Armin tenendo con forza l'amico.
"Eren, Armin ha ragione, parliamone, prima di fare scelte sconsiderate, ricorda di sfruttare al massimo il Kairos" Mikasa era professoressa di Filosofia e usava sempre il suo sapere quando discuteva, Eren sospirò e annuì, riguardando la sua amata da lontano.
"Mi manca così tanto" disse Eren con sguardo triste.
"Lo so, ma non è il momento adesso" disse Armin sorridendo con dolcezza all'amico sofferenze.
"Seguiamola e vediamo dove abita" disse Mikasa, con un inquietante luccichio negli occhi.
"Sai che non è normale?" chiese Armin stupito.
"Seguiamola e basta" disse Mikasa seguendo la ragazza con lo sguardo. Infatti (t/n) aveva infilato il libro preso in libreria nella sua borsa di tela, Mikasa la segui di nascosto, con vicino un Eren depresso e Armin infastidito, per il biondo infatti non aveva senso seguire la ragazza, se li avesse scoperto li avrebbe potuto addirittura denunciare.
I tre videro la ragazza entrare dentro una macchina, si infilarono veloci in macchina, si allacciarono le cinture e partirono seguendo la macchina della ragazza.
(t/n) non di accorse di nulla, troppo impegnata ad ascoltare Taylor Swift alla radio, si diresse verso la scuola di suo figlio, lei stava leggendo tranquillamente, ma ad un tratto la preside l'aveva chiamata comunicandole che avevano trovato dei topi in classe e dovevano subito far partire la disinfestazione.
La (c/c) guidò fino alla scuola del figlio, dopo essere uscita dall'autostrada, entrò nel posteggio della scuola elementare, Nathan aveva iniziato prima l'asilo e adesso era alle elementari, anche se aveva un anno in meno degli altri bambini della sua classe. La donna cercò posteggio, c'erano molte macchine, visto che i genitori come lei avevano pensato di andare a prendere i bambini da scuola, e il pulmino che normalmente li portava a scuola aveva un problema al motore. (t/n) ignorò i posteggi per i disabili liberi, felice poi notò che una macchina bianca se ne stava andando, lei esclamò di gioia e posteggiò la sua macchina nel suo ormai posto, spense la macchina e si slacciò la cintura.
"Una scuola elementare?" chiese Mikasa scioccata.
"Perché è qui?" chiese Armin, mentre Mikasa che era alla guida posteggiava vicino all'entrata della scuola, davanti un grande cancello bianco, videro la donna avvicinarsi al cancello, poi si mise in ginocchio, allargò le braccia e una piccola creatura veloce si gettò su di lei.
Eren poté notare che quella creatura era proprio un bambino, che abbracciava il suo amato angelo, mentre lei donava dei dolci baci sul suo capo, i tre uscirono dall'auto scioccati, ma quello che li stupì di più fu il sentire: "Mamma, finalmente mi sei venuta a prendere"
"Mamma?" chiese Eren con voce tremolante, ma troppo forte, perché la donna e il bambino si voltarono, quando gli occhi della donna incrociarono quelli smeraldo del castano, lei sgranò i suoi meravigliosi, si alzò di fretta e prese per mano il bambino, che ormai i tre vedevano bene. Era identico al castano, aveva degli scompigliati capelli lisci e marroni e degli occhi verde come un candido prato. Mikasa si scioccò per la somiglianza tra Eren e il bambino.
"Mamma, stai bene?" chiese Nathan alla madre, vedendola tremare e sentendo la sua stretta più serrata.
Mamma, allora non aveva sentito male, l'aveva proprio chiamata mamma, ma quel bambino era così simile a lui e poteva avere sui cinque anni, l'epoca in cui i due stavano insieme, non c'erano dubi, l'aveva visto anche dagli occhi degli amici, quel bambino era suo figlio...
ANGOLO CESPUGLIO
Salveeeee, ed eccoci arrivati alla fine di un nuovo capitolo, si alla fine Eren ha scoperto tutto. Chissà cosa accadrà adesso...
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