I need someone to save me
Affacciato alla finestra della mia camera osservo la luna limpida nel cielo e nel mentre asciugo una lacrima ribelle che scivola lentamente sulla mia guancia. É solo un graffio mi ripeto in mente. Non è nulla di grave. Smettila di essere un piagnucolone.
Ero a cena con i miei genitori, andava tutto bene, il silenzio alleggiava in cucina nel mentre che consumavo il mio pasto, ero felice di poter parlare nella mia mente come d'abitudine, ma a quanto pare ai miei genitori non andava affatto bene. Mio padre ha iniziato ad inveire su di me sostenendo che ero troppo silenzioso e non provavo ad avere una conversazione con loro. Come se voler stare per conto proprio fosse un reato. Almeno posso vantare che per la prima volta mia madre ha sostenuto mio padre aggiungendo "sei un figlio pessimo. Non ti abbiamo cresciuto così", parole che oramai scivolano sulla mia pelle come l'olio. Ho atteso che sbollissero la loro inspiegabile rabbia e ho atteso il momento adatto per lasciare quel luogo infernale e tornare nella mia camera. Mio padre però non era d'accordo con la mia scelta e ha afferrato il mio polso dandomi una sberla sulla guancia. La rabbia montava in me, ma stringevo i pugni per calmarmi, temevo per una reazione ancor più violenta. Mia madre nel mentre era inerme, quasi godesse nel vedermi soffrire, il suo silenzio è forse ciò che mi ha colpito più della sberla. Mi sono scusato del mio comportamento pur sapendo che non avevo alcun motivo per farlo e ho pregato che non mi trattenessero ancora.
Osservo le stelle illuminare il cielo desiderando che qualcuno entri nella mia vita illuminandomela proprio come loro. Ho bisogno che qualcuno mi salvi da questo inferno, che mi tenda la mano per portarmi in luogo sicuro. Vorrei chiedere aiuto, ma mi accorgo di essere maledettamente solo. Chi udirà le mie urla se tutti si tappano le orecchie? A chi potrò stringere la mano scongiurandolo di portarmi via di qui?
Lancio un ultimo sguardo alle stelle prima di chiudere la finestra. La magia si è spezzata, così come ogni cosa nella mia vita. Mi stendo sul letto chiudendo gli occhi lasciando che le lacrime scendano libere sulle guance, che bagnino il mio volto ed il mio collo per dimostrare la loro presenza, e come ogni sera, mi addormento accompagnato dalla tristezza e da quel desiderio di fuggire in un posto lontano, così lontano da essere quasi inesistente.
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