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SINGAPORE

Singapore era qualcosa di spettacolare con le sue luci e grattaceli contornati dal mare. Sapevano tutti che sarebbe stata la gara più difficile del campionato a causa del tasso di umidità e per la lunghezza del circuito ma importava e non importava, eravamo qua per vincere. Dopo aver lasciato l'Italia dove piano piano stava incominciando a fare meno caldo, venire qui era stato un shock termico, motivo per il quale adesso mi lamentavo del caldo con Caterina e Dilara.

Eravamo appena entrate al circuito dopo aver mangiato in centro e tutti gli occhi erano su di noi. Le wags della famiglia Red Bull che venivano al circuito sempre vestite benissimo al contrario di me, dove mi toccava indossare la merce della scuderia anche se avevo dato un tocco di classe, visto che avevo una gonna abbinata con un tacco nero non molto alto e per contornare l'outfit, il mio immancabile borsone.

"Ogni volta che entriamo con te, i fotografi ci stanno addosso", dice Cate.

"Come se non ti facesse piacere", ammette Dilara e tutte e tre ridiamo.

"Allora come è andata con Ben? So che ti ha invitata ad un'altra partita", dice Cate mentre raggiungiamo l'hospitality Mercedes e dopo aver dato un breve saluto a tutti, entriamo nella mia stanza e finalmente possiamo parlare liberamente visto che i meccanici e tutto il paddock, sono peggio delle pettegole.

"Bene dai, mi ha fatto visitare la città e poi mi ha portata fuori a cena", dico sorridendo ripensando al weekend scorso.

"E?", continua Dilara.

"E mi ha baciata okay? Ma non ho provato niente", dico sicura perché in questa settimana mi sono resa conto che non è Lando.

E si, alla fine era successo: il mio cuore l'aveva preso il milk boy.

"Non hai provato niente per via di Lando vero?", dice certa Dilara e guardando Caterina non mi sembra molto sorpresa.

"Potevi dircelo comunque, sai che ti appoggiamo. Siamo amiche no?", ammette Cate e le guardo dispiaciute.

"Scusate ragazze ma è successo tutto così in fretta e adesso non so come fare"

E così passo un quarto d'ora a raccontare da giugno fino ad adesso.

"Stavo per raggiungere Max all'hospitality Red Bull quando l'ho sentito parlare con Lando e le uniche cose che sono riuscita a cogliere sono state che ammetteva di essere geloso di te e Ben"

"Non capisco allora perché si deve comportare da coglione, sono due settimane ormai che ci evitiamo come la peste", ammetto.

"Sono maschi tesoro, arrivano fino ad un certo punto", ride Cate e per fortuna che ci sono loro due a tirarmi su di morale.

"Grazie ragazze, ci vediamo dopo la gara?"

"Ovvio cara, c'è il party clandestino", dice sottovoce Cate.

Ridiamo e dopo mi lasciano nella mia bolla.

Forse l'idea di party clandestino l'avevamo un pò sopravvalutata visto che in questo momento Günter Steiner stava ballando in modo alquanto imbarazzante con Mattia Binotto il quale era palesemente alticcio come metà dei team principal che erano stati invitati ed eravamo un marasma perché a parte i nostri boss, c'erano tutti i piloti con le relative fidanzate e mogli e tra ingegneri, meccanici e personal trainer non si capiva più niente.

Tutti erano palesemente ubriachi ma devo dire che era meritato vista la gara più difficile del campionato. Stavo seduta al bancone del bar mentre sorseggiavo il mio solito gin lemon quando mi cadde l'occhio sulla pista da ballo.

Un esemplare di Daniel Ricciardo era senza maglietta che ballava Hips Don't Lie di Shakira in compagnia del suo Hulk, alche lui mezzo nudo e gli altri piloti ovvero Max e Carlos che gli davano man forte. Dilara e mia sorella Josephine scuotevano la testa disperate non prima di essere trascinate nel loro ballo alla perdizione.

Scruto tutta la stanza fino a che non incrocio gli occhi di Lando e ci guardiamo, solo questo finché non reggo più e scappo in terrazza. Appena arrivo respiro e sento il cuore martellarmi nel petto.

"Non saresti scappata una volta", dice la sua voce da dietro alle mie spalle.

"Hai veramente il coraggio? Tre settimane Lando, tre settimane che ti comporti come se non fosse successo niente", dico più fredda di Ice Man.

Mi giro verso di lui e lo trovo serio anche se con gli occhi lucidi, avrà bevuto di sicuro.

"Sul serio non ci sei ancora arrivata? Ti facevo più intelligente", sibila e mi avvicino ad un palmo dal suo viso.

"Non ti permettere", sibilo a mia volta - "Ti stai comportando come un bambino, mi vuoi dire cosa ti prende?", finisco alzando la voce e si allontana.

"Lo vuoi veramente sapere?", urla a sua volta - "Il problema è Ben, porca miseria. Quando ti vedo con lui, vado fuori di testa e sai perché? Perché dovrei essere io al suo posto"

"Siamo amici Lando, lo sai anche tu. Ho mai detto niente su tutte le amiche che vengono a vederti?", dico con un tono di voce normale.

Scuote la testa - "Amici eh?", chiede duro e mi spiaccica in faccia una foto di noi due che ci baciamo in macchina sotto casa sua.

Merda.

"Lando posso spiegare e poi comunque che differenza fa?", mi sto arrampicando sugli specchi.

"Che differenza fa?", alza la voce - "Va al diavolo Grimaldi, abbiamo chiuso", sibila.

"Chiuso cosa eh?", urlo - "Qualche scopata quando ci andava?"

Mi guarda.. ferito, credo?

"Si qualche scopata, era solo quello alla fine", dice piano e lo so che non è vero, neanche da parte mia lo è.

Mi guarda più serio che mai e se ne va. Rimango in terrazza e si, le lacrime stanno scendendo dai miei occhi. 

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