LE CASTELLET
Sorseggio il mio frullato al bar del paddock in compagnia della mia assistente Ginevra e del mio personal trainer/fisioterapista Luca quando sento il bling del telefono. Non è un numero salvato in rubrica e per poco non mi va di traverso il milk shake per quello che c'è scritto.
<sai dove le vorrei quella labbra anziché attorno alla cannuccia?>
Alzo lo sguardo per capire chi me l'ha scritto e dall'altra parte del bar fatalità trovo Norris fissarmi malizioso.
Lo guardo male e ghigna.
<fammi indovinare Sherlock>
Distolgo lo sguardo del telefono e lo guardo. Mi fa cenno con la testa indicando la strada che porta ai parcheggi.
<sai che succede se mi vedono venire via con te?>, scrivo.
<niente perché sono venuto con Alex stamattina al circuito>
Lo riguardo e questa volta sono io a ghignare.
<ti posso far venire io>
"Lando ma che cazzo di problemi hai?"
ECCO. APPUNTO.
Sento dire ad alta voce da Carlos e appena alzo lo sguardo vedo il povero spagnolo ricoperto da quello che mi sembra frullato. Insomma si vede che sono molto in voga.
<ti aspetto in macchina>, risponde per poi alzarsi anzi quasi correre visto che Carlos lo sta inseguendo con una bottiglietta d'acqua.
"Mi sembra di essere al circo altroché in Formula Uno", commenta Luca e siamo d'accordo con lui.
Mi alzo ed entrambi mi guardano interrogativi.
"Dove vai?", chiede Ginevra.
"In albergo, ho proprio bisogno di una doccia", rispondo alzandomi prendendo il borsone non prima che la voce di Luca mi fermi.
"Le chiavi della tua macchina ce le ho io", mi giro e vedo che le tiene in mano.
Merda.
"Tornate voi con il wagon" e prima che possano aggiungere qualcos'altro, scappo via.
Per fortuna che il paddock è mezzo deserto visto che è quasi sera altrimenti non so cosa succederebbe anche perché Norris è venuto con la sua McLaren arancione, si vede proprio che non gli è chiaro il concetto di low profile.
Entro in macchina e sfreccia via dal circuito prendendo una strada secondaria e dopo poco ci ritroviamo in mezzo alla collina.
"Sei tutto bagnato", lo guardo ridendo.
"È colpa tua cristo, Carlos mi ha lavato con quella bottiglietta"
"Guarda che hai incominciato tu eh", ribatto perché è più forte di me non stare zitta quando sono con lui.
"Comunque la strada per l'albergo è dall'altra parte"
"Infatti"
Ferma la macchina in una rientranza abbastanza coperta e si avventa sulle mie labbra.
"Vuoi farlo in macchina?", chiedo tra un bacio e l'altro.
"Hai detto che volevi farmi venire no?", ghigna.
"Sei incorreggibile Norris"
RATING ROSSO
Gli slaccio la cintura per poi sbottonargli i pantaloni tirando giù la lampo. Se li abbassa un pelo e infilo una mano dentro i boxer sentendolo sussultare. Lo tocco piano mentre gli lascio dei baci lungo la mascella e il collo.
"Jas", ansima ed è solo in queste occasioni che lo sento chiamarmi per nome, non che mi dispiaccia ovviamente.
"Cosa Norris?", sussurro.
"Stronza" - sussurra a sua volta - "Non resisto più, ti prego.. ho bisogno di sentire la tua bocca su di me"
"Ai suoi ordini", dico sensuale nel suo orecchio.
Bacio la punta bagnandola leggermente con la lingua e poi la faccio scorrere su tutta la sua lunghezza.
"Fuck", ansima.
Me lo lascio scivolare in bocca e una sua mano si infila tra i miei capelli, cavolo quanto è eccitante.
"God, you're so good with that mouth"
Compio movimenti lenti e non tanto profondi mentre sento il suo membro pulsare dentro la mia bocca. Continua ad ansimare e lo trovo dannatamente sexy.
"S-sono vicino", ansima.
Aumento i movimenti e lo sento gemere più forte e viene nella mia bocca. Continuo a succhiare leccando tutto il suo orgasmo mentre respira ancora pesantemente. Lo osservo ed è tutto rosso con la fronte leggermente sudata, che visione paradisiaca.
"Fammi baciare quelle labbra", dice e incollo le nostre bocche in un bacio voglioso. In qualche modo mi metto a cavalcioni su di lui e menomale che indossavo un vestitino così era tutto più easy. Gli tolgo la maglietta rivelando il suo fisico già un pò umido e a sua volta mi spoglia guardandomi come se fossi l'ultima fetta di torta.
"Can I touch you?"
"Credo che abbiamo già oltrepassato il limite", ridacchio.
"Fair enough", sorride.
Mi sposta le mutandine e tocca il punto più proibito del mio corpo mandandomi completamente in estasi.
"Lando", gemo.
Mannaggia.
"Gemi il mio nome piccola, è così bello detto da te", mordicchia il mio collo e sento mille brividi percorrermi il corpo. Continua la sua dolce tortura sussurrandomi dirty words nell'orecchio finché non sento le mie pareti stringersi e il piacere invadere tutto il mio corpo.
"Cristo!", esclamo posando la mia testa nell'incavo del suo collo.
"Sei dolce Jas, mi piace"
"Anche tu", rispondo togliendo da sopra di lui rivestendomi e fa lo stesso.
"Shall we?", chiede e annuisco.
Dopo 20 minuti siamo arrivati nel parcheggio dell'albergo e ci avviamo verso l'ascensore in silenzio. Appena arrivo al mio piano fatalità scende anche lui.
"Se sapevo, sarei venuto a farti vista molto prima", ride.
"Fatti bastare questo per il weekend, mi hai sfinita", dico stanca davanti alla porta della mia camera.
"Lo dicono tutte e non abbiamo neanche scopato", controbatte avvicinandosi.
"Avresti dovuto vedere Norris come eri ridotto", rido e finisco contro la porta, perfetto.
"Vuoi fare quattro salti?", chiede prendendomi per il bacino lasciando cadere i borsoni per terra e al diavolo l'idea di non farci scoprire.
"E la cena?", chiedo.
"Ce l'hai davanti baby", amica e come siamo ridotti.
BEH LA CENA HA VARI GUSTI, NO?
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