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8. Vladimir

Uscii di casa stringendo la mano sul mio trolley rosso fiammante, alzai lo sguardo al cielo e vidi che si stava riempiendo di nuvole nere minacciose. Feci un respiro profondo, poi mi incamminai diretta verso la scuola. Oggi sarei partita per il futuro e non vedevo l'ora. Stavo passando davanti all'ospedale quando qualcosa attirò il mio sguardo: una chioma blu a porcospino stava entrando nella struttura. Non c'erano dubbi che quello era Victor, anche perché si portava dietro un trolley nero. Guardai la strada davanti a me, poi riguarda l'ospedale. Non sapevo che fare: se andare a scuola o seguire Victor. La curiosità, alla fine, vinse così mi incamminai verso l'ospedale. Appena entrai mi venne incontro una infermiera molto carina dai capelli violetti e gli occhi azzurri. << Ciao, hai bisogno di qualcosa? >> mi domandò facendomi un grande sorriso gentile. << Sto cercando Victor Blade, un mio compagno di classe >> le risposi, l'infermiera annuì << Stanza 315 >> detto questo se ne andò.

Appena arrivai davanti alla stanza 315, notai che la porta era socchiusa e sentivo due voci di cui una era di Victor. Mi avvicinai silenziosamente sbirciando dallo spazio lasciato dalla porta socchiusa. L'unica cosa che riuscivo a vedere era Victor girato di spalle che parlava con qualcuno. Sbuffai sporgendomi cercando di vedere altro, ma scivolai cadendo a terra con un tonfo. << Ahi >> gemetti strofinandomi il sedere dolorante. << Akiko Smith? >> mi chiese una voce familiare, ma a cui non riuscivo a dare un volto. Alzai lo sguardo curiosa e finalmente vidi la persona con cui parlava Victor: era un ragazzo identico a lui, ma più grande. Lo riconobbi dopo pochi secondi e sgranai gli occhi sorpresa. << Vladimir Blade >> dissi stupita di trovarmi davanti il ragazzo che, durante la mia permanenza in Giappone durante la mia infanzia, considerevo mio fratello maggiore. << Mi hai seguito per caso? >> mi domandò ironico Victor alzando un sopracciglio, mi rimisi in piedi imbarazzata << Beh...stiamo per partire e tu entri in ospedale...ero curiosa >> confessai << Sei sempre la solita curiosa >> commentò Vlad sorridendo con dolcezza, sorrisi. Ci mettammo a chiacchierare, scoprii in questo modo cosa era successo ai fratelli Blade durante la mia assenza. Vladimir non era per niente cambiato da come lo ricordavo. << Come sta Akane? >> la sua domanda mi spiazzò, il mio sorriso scomparve velocemente. << Akiko... >> mormorò Vlad guardandomi preoccupato << È morta >> annunciai, dopo li raccontai tutta la storia. Vlad era il fidanzato di mia sorella, erano molto legati ed era suo diritto sapere come era morta la ragazza che amava. Alla fine del mio racconto Vlad aveva uno sguardo carico di tristezza, per un attimo mi sembrò che avesse pure gli occhi lucidi. Victor era rimasto appoggiato al muro, in silenzio e con gli occhi fissi sul pavimento. << È solo colpa mia >> aggiunsi poco dopo stringendo i pugni << No! >> esclamò subito Vladimir, alzai lo sguardo sopresa. << Tua sorella ti voleva molto bene, più di quanto ti immagini. Ha scelto lei di salvarti, scommetto che si rendeva conto che sarebbe morta, ma l'ha fatto per te. Non darti la colpa inutilmente Akiko >> mi rimproverò serio << Vlad... >> mormorai colpita dalle sue parole, lui mi sorrise << Forza è ora che andiate >> ci disse Vlad, poi mi disse:<< Akane ti voleva molto bene Akiko >>.

Venti minuti dopo stavamo entrando dal cancello della Raimon. Per tutto il tragitto eravamo rimasti in silenzio con Victor che chattava al cellulare e io persa nei miei pensieri. Erano già tutti sul pulmino ad aspettarci. Mi sedetti vicino ad Aura mentre Victor vicino a Fey. << Perché siete arrivati assieme e così tardi? >> mi chiese subito curiosa Aura << Ci siamo incontrati per strada, Victor non aveva sentito la sveglia e io mi sono attardata davanti ad una vetrina >> mentii mentre dentro di me mi sentivo una bugiarda con i fiocchi. Aura non poté dire altro perché all'improvviso il pulmino si alzò in volo, entrambe ci affacciamo al finestrino emozionate. << Salto temporale tra 3...2...1! >> gridò Wonderbolt al volante, poi il pulmino andò in avanti di pochi metri, poi tutto scomparve rimpiazzato da una specie di tunnel arcobaleno. Mi limitai ad osservare tutto a bocca aperta. Durante il viaggio, non so come, Aura era accanto a Fey mentre io mi ritrovai di fianco a Victor. Guardai con la coda dell'occhio la mia amica: stava chiacchierando con Fey, aveva un sorriso gigantesco sulle labbra. Sorrisi. Victor mi aveva lasciato il posto accanto al finestrino così mi appoggiai e mi addormentai.

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