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CAPITOLO 9

-Maya svegliati!

Una voce mi svegliò improvvisamente dal mio sogno. Era una voce familiare, ma era come se qualcosa mi tenesse gli occhi chiusi.

-Mmh – fu tutto quello che riuscii a dire.

-Maya è quasi l'una del pomeriggio, devi alzarti!

Aprii gli occhi di scatto e vidi Max seduto sul mio letto.

-Ma che ci fai qui? –mi alzai a sedere cercando di raccogliere in qualche modo i capelli. Appena sveglia dovevo sembrare una pazza.

-Non ti vedo da troppo tempo, mi sei mancata!

- Max, sul serio sei venuto qui a svegliarmi solo perché sentivi la mia mancanza? – ero sorpresa e anche un po' innervosita dal suo comportamento. Eravamo stati lontani per molto più tempo, qualcosa non quadrava.

-Beh.. si.. –continuò – non mi hai risposto ai messaggi stamattina, così sono corso in camera tua. Lucy era già uscita ma avevo la chiave di riserva che mi avete dato tempo fa. Ero preoccupato.

-Non hai pensato neanche per un momento che magari, e dico magari, potevo dormire?

-Si, ma volevo vederti.

- Max che sta succedendo?

-Niente.. sul serio. Mi sei solo mancata.

-Okay, ma tu sei strano. Ora se non ti dispiace vado a vestirmi- dissi in tono brusco

-Si, certo.. –si alzò dal letto.

-Stasera verrai alla festa a casa di Bill e Michael?

-Festa? Non sapevo che ci fosse una festa..

-Ah..

-Tu ci andrai, vero?

-Si, viene a prendermi Michael..

-Ancora con questo Michael? Non hai ancora capito che ti farà solo soffrire?

- Max tu non lo conosci..

-Neanche tu lo conosci! Da te non me lo sarei mai aspettato..

-Ma che ho fatto di male?

-Fino a due giorni fa "mi farà solo soffrire", "non provo niente per lui" e bla bla bla. Tutte stronzate! Solo quando ti fa comodo hai paura di fidarti degli altri?

- Perché mi dici queste cose? Con lui è stato diverso fin dall'inizio. Qualcosa mi dice che di lui mi posso fidare.. è diverso dalle persone che ho conosciuto fin ora..

-Cioè io, Lucy e i tuoi genitori? –disse alzando la voce.

- Max non ho voglia di discutere con te! Falla finita! – alzai la voce anche io. Ma che gli prendeva?

- Okay, okay.. mi dispiace, scusami.. –si avvicinò e mi tirò a sé. –Solo che ho il terrore di perderti, cazzo. Non potrei vivere senza di te.

-Nessuno mi porterà via da te.. anche se dovessi fidanzarmi o sposarmi in un futuro, tu starai sempre con me. Promesso.

La sua faccia si irrigidì per un momento e mi strinse più forte.

- Max ora soffoco!

-Scusami.. –mi guardò dritto negli occhi e se non lo conoscessi così bene avrei giurato che stesse per baciarmi. Mi sorrise e si girò verso il letto di Lucy. –Va a vestirti, io se ti va ti aspetto qui e pranziamo insieme.

-Va bene.. aspettami allora

Presi i vestiti e andai in bagno. Max si era comportato in modo davvero strano, non l'avevo mai visto così. Forse era solo preoccupato, sapeva quante ne avevo passate e di sicuro voleva proteggermi. Ma così era troppo. Eravamo cresciuti insieme, lui teneva alla larga da me tutti i ragazzi che volevano provarci, mi ricordava molto Trevor, anche se fisicamente erano molto diversi. Con quei capelli ricci e il corpo muscoloso faceva impazzire molte ragazze, ma fin ora non aveva iniziato neanche una storia seria, solo avventure di una o due notti. Era un bel ragazzo, sì, ma non avrei saputo guardarlo che con gli occhi affettuosi di una sorella. Mi vestii in bagno. Tuta, felpa e capelli sciolti: ero pronta. Trovai Max sul mio letto intento a guardare la televisione.

-Andiamo?

-Sei pronta? –si girò verso di me –La mia ragazza è la più bella del mondo!

-Sei bravo a prendermi in giro –risi –dai alzati che ho fame!

-Certo

Uscimmo dalla stanza e andammo a mangiare in mensa, come tutti gli altri giorni. Accanto al nostro tavolo una ragazza si girava in continuazione a guardare Max, ma lui non sembrava accorgersene.

-Ammiratrice alla tua destra –risi

-Dovrebbe importarmene qualcosa?

-Beh si! È molto carina

-Non quanto la mia ragazza –mi prese la mano

- Max non puoi usare questa scusa in eterno! Prima o poi dovrai impegnarti con qualcuno, no?

-Certo.. prima o poi.. – si girò verso la ragazza che lo stava ancora fissando e le sorrise. Lei arrossì e si voltò a ridere con le amiche. –Ma a quanto pare non oggi, lei non mi attira.

-Capisco –lo presi in giro. Continuammo a parlare per tutto il tempo, ma la mia mente tornava sempre a pensare a ciò che sarebbe successo quella sera. Era trascorso molto tempo dalla mia ultima festa, che non era andata per niente bene. Volevo andare solo per stare insieme a Michael, per poter parlare con lui, ridere insieme. Riusciva a farmi felice come nessuno ci riusciva da tempo.

-Allora che ne pensi?

-Cosa?- dissi. Mi ero persa praticamente tutto il discorso di Max.

-Dicevo, cosa ne pensi della nuova parte di chimica? Ti piace?

-Ehm.. si un po'.. –mi squillò il cellulare: era un messaggio di Lucy.

<<Segui il mio consiglio.. portati la borsa che ti ho preparato. È nell'armadio>>

Risposi velocemente <<No>>

<<Ti hanno mai detto che sei testarda? Passo a prendertela io>>

<<Lucy non dormirò a casa loro>>

<<Sisi.. okay>>

Circa una mezz'ora dopo mi arrivò un altro messaggio di Lucy <<Presa>>

Non le risposi. Salutai Max e tornai in camera, si offrì di trascorrere il pomeriggio insieme a me, ma rifiutai. Non avevo voglia di stare con Max, per quanto fosse un ragazzo fantastico e gli volessi bene. Mentre chiudevo la porta a chiave il mio telefono iniziò a squillare, era mia madre.

<<Pronto?>>

<<Amore!>>

<<Ciao mamma, come stai?>>

<<Tutto bene, tu?>>

<<Sto bene..>>

<<Sicura?>>

<<Sisi>> non avevo voglia di parlarle di Michael e della festa.. era una preoccupazione inutile per lei, in fondo non sarebbe successo niente di male.

<<Va bene Maya..Volevo dirti che io e tuo padre andiamo dai nonni per qualche giorno>>

<<C'è qualche motivo in particolare? È successo qualcosa?>>

<<No, tranquilla. Abbiamo solo bisogno di staccare un po' la spina dalla città. La campagna del nonno è un ottimo posto>>

<<Già, hai proprio ragione>> pensai a quando ero bambina e insieme a mio fratello correvo per tutta la campagna dei nonni, giocando con i trattori e con gli animali della fattoria.

<<Vado a fare le valigie adesso>>

<<Va bene mamma, buon viaggio. >>

<<Ciao tesoro>>

Chiusi la chiamata e mi buttai sul letto ripensando ai momenti passati nella fattoria, mi mancava tantissimo quel periodo della mia vita.. Aprii gli occhi di scatto. La festa. Dovevo prepararmi per stasera, ma non avevo idea di cosa indossare, così decisi di chiamare Lucy.

<<Pronto? Maya?>>

<<Lucy ascolta, che cosa devo mettere stasera?>>

<<Lo sapevo! Ti ho già preparato i vestiti, sono sulla sedia>>

<<Sicura che vadano bene?>> dissi guardando i jeans attillati e il top rosa che aveva lasciato la mia amica.

<<Sicurissima, di sopra metti il mio copri spalle nero, lo trovi nell'armadio>>

<<Okay..>>

<<Aaaah Maya ti raccomando il completino che ti ho lasciato sul letto!>>

<<Che ci devo fare scusa?>> dissi prendendo il reggiseno rosso in pizzo.

<<Indossalo>>

<<Neanche per idea!>>

<<Maya non farmi incazzare>>

<<Ma tanto non lo vedrà nessuno>>

<<Certo, quindi non avrai problemi ad indossarlo!>>

<<Va bene.. ora inizio a prepararmi , devo fare la doccia ancora>>

<<Okay ti lascio, Bill mi chiama>>

<<Certo, ciao Lucy!>>

<<Ciao Maya>>

Lanciai il telefono sul letto e andai a fare la doccia. Quando ebbi finito mi avvolsi un asciugamano intorno al corpo e andai ad asciugare i capelli, li arricciai sulle punte e mi truccai lo stretto necessario. Un po' di eye-liner e lucidalabbra ed avevo finito. Indossai il completo di pizzo e i jeans davvero troppo attillati, infilai il top e il copri spalle, presi un paio di ballerine nere e le indossai: ero pronta. Il mio cellulare iniziò a vibrare.

<<Ehi, sto arrivando, sei pronta?>> era Michael.

<<Si>> ero elettrizzata. Scesi in fretta le scale e arrivai nel parcheggio qualche istante prima che la sua auto si fermasse davanti a me. Aprii la portiera ed entrai.

-Ciao, sei.. wow! Sei fantastica- mi disse

-Grazie Michael.. anche.. anche tu.. –non riuscivo a parlare davanti quel ragazzo, dovevo sembrare una cretina! Lui mi prese delicatamente la mano e mi baciò il polso prima di mettere in moto e partire. Lo guardai, indossava un paio di jeans e una camicia bianca, i capelli un po' spettinati e tirati indietro. Era bellissimo come sempre. I suoi occhi lasciarono per un attimo la strada e si spostarono su di me, all'istante diventai rossa e mi girai di scatto verso il finestrino. Qualche minuto dopo arrivammo a casa sua, aveva guidato così veloce da non farmi capire che strada avesse fatto, anche se ero stata più attenta al suo sorriso che alla strada, in realtà. Scendemmo dalla sua auto e mi venne incontro.

-Vieni, ti faccio strada.

-Grazie

Entrammo nella loro casa, era una grande villa con quattro o cinque camere da letto, due bagni, un grande soggiorno e una cucina enorme. La casa era ancora vuota, fatta eccezione per Bill, Lucy e Luke.

-Gli altri arriveranno tra un'ora circa. Volevo farti vedere la casa, soprattutto com'è prima di essere distrutta da un branco di animali ubriachi che fanno casino.

-È una bella casa, ed anche ordinata. Per quanto può essere ordinata una casa abitata da tre ragazzi! –risi

-Beh, il disordine è una cosa naturale per noi.. ma la mia camera è in ordine guarda..

Mi fece strada verso una porta chiusa a chiave. La aprì e mi fece entrare, alle pareti non c'erano tutti quei disegni che aveva a casa dei suoi genitori. C'erano poster di squadre di basket, una grande televisione era attaccata al soffitto al centro della stanza, il letto di fronte. L'armadio non era molto grande e si trovava dal lato opposto del letto, sulla parete interna. Mentre un finestrone regalava una vista mozzafiato sulla spiaggia.

-Ti piace?

-È bella- sorrisi- giochi nella squadra del college vero? –chiesi facendo finta di non conoscere già la risposta

-Si, dal primo anno. Se ti va puoi venire a vedermi.. beh a vedere la mia squadra intendo. Giochiamo sabato mattina, mentre gli allenamenti sono tutti gli altri giorni, in palestra..

-Mi piacerebbe..-sorrisi

-Anche a me- arrossì – Bene, ti va di mangiare qualcosa?

-Si certo

-Aspetta qui

-Okay..

Michael uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle. Rimasi sola e iniziai a guardarmi intorno, con più attenzione di prima. Sul comodino teneva una sua foto con un trofeo in mano alla fine di una partita. Doveva risalire alla fine dello scorso campionato, era in piedi, a torso nudo con il trofeo in una mano e la maglietta nell'altra. Presi la foto per osservarla meglio, sul suo petto i muscoli erano scolpiti, i capelli spettinati lo facevano essere ancora più attraente. La sua bocca andava a formare un grande sorriso, era così bello. Senza pensarci mi buttai sul suo letto con la foto in mano e chiusi gli occhi, iniziai a fantasticare su come sarebbe stato baciare Michael e sentii le mie guance andare a fuoco.

-Mi stai sognando? –sentii la sua voce, quasi in un sussurro, accanto a me.

Aprii gli occhi e lo trovai steso accanto a me in uno dei suoi bellissimi sorrisi.

-Non ti ho sentito entrare.. scusa se mi sono sdraiata sul tuo letto

-Tranquilla, tieni ho preso due hamburger.. spero ti piacciano –mi porse uno dei due panini –tra poco arrivano gli altri.

-Lucy e Bill dove sono?

-In camera di Bill, sono chiusi lì da stamattina

-Ah.. passano molto tempo insieme ultimamente. Lucy mi ha detto che è lei a venire qui la notte.. Bill non la tradisce.

-Lo immaginavo, non ho visto niente di sospetto in questi giorni.

-Ho sbagliato sicuramente io.. solo che Bill non mi piace..

-Perché? Lo so che a volte è stronzo, ma non è un cattivo ragazzo

-Si, ma qualcosa mi dice di non fidarmi di lui..

-Capisco, non vi conoscete neanche.

-Tu da quanto lo conosci?

-Dall'ultimo anno di liceo, ha la mia età, ma quando aveva diciassette anni è stato bocciato, o ha cambiato scuola, non ricordo. Comunque sia ha perso un anno. All'inizio era un po' scontroso, non parlava con nessuno.. ma all'ultimo anno abbiamo fatto amicizia giocando a basket. L'anno dopo abbiamo deciso di condividere la casa per il college

-Sai da quale liceo proveniva?

-No, non lo so..

-Okay- abbassai lo sguardo cercando di cambiare discorso –Buoni questi hamburger!

-Grazie, li ho preparati io

-Davvero? Caspita, sono eccezionali!

-Sono contento ti piacciano.

Improvvisamente partì musica a tutto volume dal piano di sotto

-Sono arrivati gli altri –mi disse –Scendiamo?

-Okay

Michael mi prese la mano uscendo dalla sua stanza e chiuse la porta a chiave. Scendemmo al piano di sotto dove qualche decina di ragazzi aveva iniziato a ballare, o meglio strusciarsi l'uno contro l'altro. Mi ricordai improvvisamente perché non mi fossero mai piaciute quelle feste. Michael si sedette sul divano e mi fece segno di raggiungerlo, insieme a noi vennero anche Lucy e Bill.

-Ciao Maya!

-Ciao Lucy, tutto bene?- le sorrisi

-Si, a meraviglia! –si avvicinò al mio orecchio sussurrando – Hai fatto ciò che ti ho detto?

-Si- sospirai

-La tua borsa è in camera di Bill, dopo andiamo a prenderla

-Okay, ma non resterò qui

-Vedremo!

Si allontanò e si sedette sulle gambe del suo ragazzo iniziando a baciarlo rumorosamente. Mi girai dalla parte opposta, dove era seduto Michael.

-Giochiamo a obbligo o verità! – urlò una ragazza correndo verso Michael, che non la guardò neanche. Si levò un "Si" da parte di una decina di persone, perfino Lucy e Bill avrebbero partecipato. Michael mi guardò serio e mi disse di andare via da quel divano e io annuii, non amavo molto quel tipo di giochi.

-Maya dove vai? Devi restare qua!-mi urlò Lucy

-Hai bevuto?- le chiesi, notando il suo atteggiamento un po' troppo euforico

-Solo qualche birra, devi giocare con noi!

-No, Maya non gioca- intervenne Michael

-Non devi decidere tu per lei- disse seccata la mia amica- Allora resti?

-Si, ma non gioco- risposi guardando Michael, che si sedette accanto a me sul divano.

Iniziarono a giocare e ben presto fui felice di non aver partecipato, gli obblighi più comuni erano quelli di baciare qualcuno, di bere, di togliersi i vestiti. Dopo qualche giro fui già stufa e mi alzai, con la scusa di dover andare in bagno, feci cenno a Michael di restare là e salii al piano di sopra. Entrai in bagno chiudendo la porta e rimasi in silenzio seduta sul pavimento, non riuscivo più a stare in quella casa. Tutto intorno a me non faceva che richiamare le abitudini del ragazzo che odiavo di più al mondo, Chad. Aveva provato molte volte ad avvicinarsi a me, ad approfittare del mio corpo, soprattutto alle feste che davano gli amici di Trevor. A quindici anni amavo andarci con mio fratello e i miei amici, era un modo per sentirmi più grande. L'ultima festa a cui partecipai fu la più disastrosa di tutte, quella che scatenò la follia di Chad. Aveva tentato di farmi bere per potermi mettere le mani addosso, ricordo di non aver ceduto alle sue richieste e subito dopo Trevor che lo prendeva a botte. Me ne andai in lacrime da quella casa e qualche giorno dopo successe tutto il resto. Non potrò mai perdonare Chad per avermi portato via la persona a cui tenevo di più.

-Ehi piccola, che ci fai qui tutta sola? – si spalancò la porta ed entrò un ragazzo alto, che venne verso di me. Mi prese per i fianchi e mi sollevò, portandomi fuori nel corridoio. La luce era spenta e non riuscii a guardarlo in faccia, ma quella voce mi era fin troppo familiare. Iniziai a urlare e tirargli pugni ma lui non sembrava neanche sentirli.

-Stai tranquilla piccola, sono qui per te. E tu sei qui per me giusto?

-Brutto stronzo lasciami andare!- gridai con tutta la voce che avevo, nella speranza che qualcuno mi sentisse e che venisse a salvarmi. Mi mise giù e mi schiacciò contro la parete avvicinandosi sempre di più a me. Mi strinse forte i polsi sopra la testa con una mano, mentre con l'altra mi toccava il collo, il seno, i fianchi. Ero in trappola. La storia si ripeteva ed io non sapevo cosa fare. Iniziai a piangere e gridare l'unica persona a cui riuscivo a pensare in quel momento.

-Michael! Michael ti prego aiutami!!!

-Non ti sente nessuno da quassù- aggiunse con un ghigno –siamo soli

-Chi sei? Fatti vedere in faccia!

-Per rovinare tutto? No piccola, nessuno saprà chi sono. Ma in fondo tu lo sai già, vero?

-Chad?- sgranai gli occhi

-Esatto, devo mantenere la mia promessa ricordi? Tu sei mia.

-Bastardo lasciami andare!- continuai a gridare cercando di tenerlo indietro con tutte le mie forze.

-Certo, ti lascerò andare, per adesso, sta arrivando il tuo principino. Ma ricordati, tu sei e sarai mia per sempre. Tornerò da te, sarà solo questione di tempo.

Detto questo mi lasciò i polsi e scappò via, lasciandomi sola nel corridoio a piangere a dirotto. Al buio. Odiavo il buio. E odiavo quel ragazzo per ciò che mi aveva fatto e continuava a farmi. Lo odiavo con tutta me stessa.

-Maya!!!!- sentii le grida di Michael per le scale

-Sono qui –sussurrai. Non capii se mi avesse sentito fin quando accese la luce del corridoio.

-Maya che ti è successo?- corse da me e rimase sconvolto nel vedermi in quello stato. I polsi mi bruciavano e avevano ancora il segno della stretta di Chad. Ma come aveva fatto a trovarmi? Mi stava per caso seguendo? Neanche i miei genitori sapevano che sarei andata ad una festa. Non sapevo cosa pensare, ma di certo non si era di certo pentito di ciò che aveva fatto a mio fratello.

-Maya?- mi ripetè Michael – Maya mi senti? Come stai? Che ti è successo?

-Mmh.. mi fa male qui..- dissi indicando i polsi. Non riuscivo a parlare, non volevo parlare con nessuno di ciò che avevo appena subito. Ma forse in questo modo sarei stata al suo gioco?

-Vieni, ti porto a letto – mi mise una mano sotto le ginocchia e una dietro la schiena e mi sollevò, mentre io appoggiavo la testa sul suo petto. Aprì la stanza e mi appoggiò sul materasso.

-Cosa posso fare? – mi chiese.

-Abbracciami.. per favore..- si avvicinò e mi strinse forte mentre io ricominciavo a piangere a dirotto. Non avrei saputo dire quanto tempo passammo abbracciati così, ma pian piano smisi di piangere e di pensare. E iniziai a raccontare tutto ciò che era successo. Tutto. Anche di quella festa di quattro anni fa, che avevo intenzionalmente omesso dal racconto precedente.

-Bastardo.. Se lo prendo..

-No- lo interruppi- non voglio che finisca come con Trevor..

-Non finirà in quel modo te lo assicuro. Ma come cazzo ha fatto ad entrare?

-Non lo so.. e non so neanche dove è scappato dopo.. È tornato.. non finirà mai questo schifo di storia- iniziai a piangere un'altra volta tra le braccia di Michael. Ero devastata. Tutto ciò che cercavo di superare e lasciarmi alle spalle d'un tratto era ricomparso davanti a me. E non sapevo neanche che faccia avesse. Ricordavo Chad quando aveva diciassette anni, il suo volto era stampato nella mia testa, ma se dopo quattro anni fosse cambiato? Fisicamente intendo, perché di carattere era rimasto lo stesso bastardo di sempre.

-Finirà tutto, non preoccuparti. Ti prometto che porrò termine io stesso a questa storia.

-Grazie..- lo abbracciai cercando invano di smettere di piangere.

-Vuoi che vada a chiamare Lucy?

-No.. non lasciarmi sola.. ti prego..

-Okay.. vuoi restare a dormire qui? Non mi fido a lasciarti sola in camera.

-Grazie, ma non serve..- dissi poco convinta. L'idea di dormire da sola mi terrorizzava.

-Serve eccome, resta a dormire qui.. ti prego.

-Va bene..- cedetti- Grazie.. comunque Lucy aveva la mia borsa per la notte..

-Okay la chiamo allora

Prese il telefono e compose il numero di Lucy, ma non rispose nessuno, provò con Bill ma ebbe lo stesso risultato.

-Saranno occupati.. –mi disse

-Già.

-Vieni, ti accompagno in bagno così puoi darti una rinfrescata.

-Oh si.. grazie..

Uscimmo e ripercorremmo a ritroso il corridoio verso il bagno, Michael entrò per primo e controllò in ogni angolo prima di uscire

-Via libera – mi disse. - Non chiuderti a chiave, io sono qui fuori pronto ad entrare se dovessi avere bisogno di me, okay?

-Okay..- chiusi la porta alle mie spalle e mi guardai allo specchio, per fortuna non mi ero truccata troppo. Mi lavai in fretta il viso e presi un asciugamano. Dal corridoio sentivo delle grida, così mi appoggiai alla porta e rimasi in silenzio ad ascoltare.

-Dimmi i nomi di tutti i ragazzi presenti qui stasera!- avevo riconosciuto la voce di Michael

-Che cazzo ne so io? Non sono tutti qui per me- rispose l'altro ragazzo, che a giudicare dalla voce doveva aver bevuto molto

-Porca puttana Luke! Mi servono i nomi di tutti quelli che sono entrati in questa casa!

-Ma che problemi hai? Qualcuno ci ha provato con la tua puttanella?

-Non ti permettere a..- lasciò in sospeso la frase e lo sentii sospirare –Sparisci

Eh? Non avevo mai sentito Michael parlare così, sembrava parecchio arrabbiato e questo mi fece sentire un po' meglio. Sapevo di essere egoista, ma il fatto che si fosse arrabbiato così tanto voleva dire che a me ci teneva. Feci una treccia con i miei capelli e uscii dal bagno.

- Lucy ha risposto? –gli chiesi, facendo finta di non aver sentito le urla di poco prima.

-No.. vuoi che bussi alla camera di Bill?

-No, tranquillo, non voglio rovinarle la serata. Anzi, vorrei che non facessi parola con nessuno di quello che è successo.. per favore..

-Come? Sono intenzionato a trovare quel bastardo e fargliela pagare una volta per tutte.

-Lo so, ma ti prego.. non dire niente a nessuno. sarà un nostro segreto..

-Okay Maya, ma sai bene che non puoi restare sola.. e purtroppo non possiamo stare insieme ventiquattro ore al giorno.. non abbiamo neanche le stesse lezioni..

-Me la caverò, stai tranquillo..

-Non sto tranquillo per niente. Non con quel malato in giro..

-Ma ci saranno anche Lucy e Max con me..

-Ma loro non sapranno niente.. se ti lasciassero sola? Non permetterò che ti faccia del male un'altra volta.

-Grazie Michael.. Ti prego, ora andiamo a dormire?

-Si certo

Mi cinse la vita con un braccio e mi portò fino in camera sua, chiudendosi la porta alle spalle.

-Non hai niente da metterti per la notte?

-La mia borsa ce l'ha Lucy in camera, te l'ho detto..

-Okay.. aspetta mettiti questa – mi lanciò una felpa grigia che aveva appena preso da un cassetto.

-Ti spiace se mi cambio qui? –gli dissi

-Certo che no.. aspetta, mi giro dall'altra parte

-Grazie..- mi sfilai le scarpe, poi i jeans e il top, rimanendo così in intimo. Proprio in quel momento bussarono alla porta e Michael si girò istintivamente, posando i suoi occhi su di me.

-Cazzo..- imprecò –scusa.. non volevo.. è che hanno bussato.. io.. wow..- disse senza spostare lo sguardo

Sorrisi a quella reazione, lo avevo lasciato senza parole e non avevo fatto assolutamente niente! Beh, a parte rimanere in intimo davanti al suo letto. Niente di particolare in fin dei conti, vero?

-Stai tranquillo –per un attimo mi fece dimenticare tutto il resto, mi infilai la felpa e mi voltai verso di lui. Mi sorrise e si avvicinò a me, guardandomi negli occhi, ma qualche istante dopo bussarono di nuovo e mi ritrovai catapultata brutalmente nella realtà. La sua felpa mi arrivava sotto le cosce,era incredibilmente morbida e profumava.. di lui.

-Sto arrivando! –Gridò. Si rivolse a me sottovoce –Nasconditi sotto il letto..

-Cosa? Sul serio?

-Si.. guarda il ragazzo con cui sto parlando e dimmi se potrebbe essere Chad.. Però non farti vedere, ti prego

-Okay..

Mi abbassai e mi accucciai sotto il letto cercando di fare meno rumore possibile. Michael aprì la porta e fece entrare un ragazzo, doveva essere Luke, di sicuro non era Chad

- Luke che vuoi?- si era decisamente lui.

-Mi avevi chiesto di dirti chi era venuto a questa festa no? Bene,sono sceso in salotto e ho fatto un elenco dei presenti. Ecco qua.

-Grazie.

-Tutto qui? Non mi devi una spiegazione?

-Non ti devo un cazzo, esci da qui ora.

-Che modi! Ricordami di dire in giro di non toccare la tua ragazza, altrimenti diventi uno psicopatico. –La sua ragazza?

-Esatto, dillo in giro. A tutti quelli che incontri. Lei non deve essere toccata. Ora per favore, te ne vai? – sapevo a cosa si riferisse, ma non riuscii a trattenere un sorriso: non aveva smentito ciò che aveva detto Luke e questo mi diede un altro attimo di serenità.

Richiuse la porta a chiave e si avvicinò al letto, dopo qualche secondo lo vidi stendersi al mio fianco sotto il materasso.

-Qui si sta bene, ma sai di sopra è ancora meglio- mi sorrise e io ricambiai, anche se dentro mi sentivo morire.

-Quello era Luke?- chiesi uscendo da sotto il letto, cercando di non pensare troppo.

-Si- rispose togliendosi la maglietta – Non ti dispiace se mi cambio anche io vero?

-No.. assolutamente..- mi sdraiai sul letto con la faccia schiacciata contro il cuscino. Chiudevo gli occhi e rivedevo la faccia di Chad di qualche anno prima. Era cambiato adesso? Perché non si decideva a lasciarmi in pace? Aveva ucciso mio fratello ed era sparito dalla circolazione, pensavo si fosse pentito, ma in realtà stava solo aspettando il momento buono per colpirmi alle spalle. E l'aveva trovato. Iniziai a piangere senza rendermene conto, Michael se ne accorse e venne ad abbracciarmi. Non si era ancora vestito del tutto, indossava una tuta ed era a torso nudo, ma non me ne importava. Avevo bisogno di aiuto e conforto e in quel momento lui era lì per me, solo per me. Mi voltai e lo tirai verso il mio corpo e come aveva fatto più volte in quella serata mi prese tra le braccia, sollevandomi dal materasso.

- Michael..

- Ssh principessa.. andiamo sotto le coperte

Alzò le lenzuola e mi adagiò sul letto, coricandosi accanto a me e coprendoci interamente dalla grande trapunta blu.

-Grazie.. di tutto..

-Non devi ringraziarmi.. ora dormi.. Buonanotte..-mi diede un bacio sulla fronte e mi strinse a sé.

-Buonanotte.. –risposi. Mi addormentai subito in quel posto che sembrava fatto su misura per me.

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