CAPITOLO 28
Non ricevetti messaggi da parte di Michael per diversi giorni. Era trascorsa meno di una settimana da quando avevamo rotto.. Che si fosse già arreso? O magari gli era successo qualcosa? Non dovevo essere così pessimista.. di sicuro era a casa sua a riposarsi. Emily mi continuava a dire di stare tranquilla, anche ora che era tornata al college con Eric mi mandava dei messaggi per rassicurarmi. Il fratello non si sarebbe arreso tanto facilmente, alla fine avrebbe ottenuto ciò che voleva. Questa prospettiva da un lato mi rendeva felice e dall'altro un po' triste.. non sapevo se riuscissi ancora a fidarmi di lui dopo quello che avevo visto. E anche se lo avevo perdonato già durante la prima discussione a casa sua, il dolore per quella foto non passava. Mi vestii in fretta e indossai uno dei miei bracciali preferiti, con un ciondolo a forma di cuore. Non avevo più la mia collana e mi mancava giocherellare con il ciondolo a forma di M, mi mancava Michael. Scesi in cucina, dove trovai i miei seduti a fare colazione.
-Buongiorno tesoro, esci?- disse mia madre indicando la tuta che avevo addosso
-Buongiorno, si mamma vado a fare due passi- li salutai con un bacio e uscii di casa. Non faceva molto freddo, così feci una cosa che non facevo da tantissimo tempo, presi la moto di Trevor. Indossai il suo casco e partii per andare a confidarmi con una delle persone più importanti della mia vita. Mi mancava terribilmente. Posteggiai la moto fuori dal grande cancello nero ed entrai, camminai per circa cinque minuti prima di arrivare da lui. Mi sedetti sull'erba e iniziai a guardare la sua fotografia, era un ragazzo bellissimo, con i miei stessi occhi e il mio stesso colore di capelli. Ero contenta di vedere qualcosa di lui ogni volta che mi guardavo allo specchio.
-Ciao..-incominciai- è da un po' che non vengo a trovarti fratellone, mi manchi ogni giorno di più lo sai? Sono sicura che tu possa sentirmi, là, dove sei adesso. Avrai di sicuro indossato i tuoi jeans preferiti e una delle magliette che adoravi, ormai fa troppo caldo per la tua felpa blu, quella che non mi lasciavi mai indossare per paura di rovinarla.. te la ricordi? Ora è conservata nella mia stanza, non la indosso come ti avevo promesso.. ma quando mi manchi troppo la stringo e faccio finta che tu sia lì ad abbracciarmi.. –rimandai indietro le lacrime- oggi sono venuta qui con la tua moto, il tuo casco mi va ancora un po' grande, ma ora almeno riesco ad usarlo. Ti ricordi quando hai provato a farmela guidare la prima volta? Per poco mamma non sveniva- sorrisi a quel ricordo- Diceva che a quattordici anni non potevo guidarla, ma tu mi hai insegnato lo stesso.. non ti sei dato per vinto neanche dopo le mie prime cadute.. che botte che abbiamo preso, ricordi? Era bello passare del tempo con te.. divertirci insieme era un'esperienza unica. Se tu fossi stato qui, tutto questo non sarebbe successo.. Mi avresti aiutato con Michael.. sono sicura che ti sarebbe piaciuto e che sareste andati d'accordo. Lui gioca in una squadra di basket.. è il più bravo di tutti e sicuramente verrà chiamato per giocare tra i professionisti..- sospirai- Trevor, mi manca così tanto. So che ha sbagliato.. e che non dovrei tornare con lui. Ma come faccio? Io lo amo.. anche se mi ha tradita. Secondo te si può continuare ad amare una persona anche dopo che ti ha fatto del male? – Presi tra le dita il piccolo cuoricino che pendeva dal mio polso- Non riesco a non pensare a lui.. è il mio primo pensiero ogni mattina e l'ultimo prima di dormire.. so che sembra una frase fatta, ma è questo che succede.. Vorrei che tu potessi aiutarmi.. Non so proprio che fare..
-Maya! – mi girai di scatto, ma non vidi nessuno. Avevo anche le allucinazioni?
-Maya, finalmente ti ho trovata!- e no, non era un'allucinazione. Mi voltai e mi trovai davanti un Max con il fiatone e un grosso cerotto sul naso.
- Max? Ma che ci fai qui?- mi sentivo un po' meglio dopo aver parlato con mio fratello.
-Devo dirti una cosa..
-Ora sono impegnata
-È molto importante, ti prego stammi ad ascoltare.
-Okay.. dimmi
-Non so da dove iniziare..- sospirò, passandosi una mano tra i capelli- Maya io ti amo.
Spalancai gli occhi. Cosa? Max mi amava?
-Da sempre.. ti ho sempre amata- continuò
-Aspetta un..- iniziai a dire, ma mi interruppe
-Maya ti prego, fammi finire..
-Okay..
-Grazie.. dicevo.. fin da quando eravamo bambini adoravo stare con te.. ed ero disposto anche a giocare un pomeriggio intero con le bambole, piuttosto che starti lontano. Ho capito di amarti quando è morto tuo fratello.. perché non desideravo altro che farti tornare ad essere felice, così venivo ogni pomeriggio a casa tua, cercavo di portarti fuori, di distrarti.. non sempre ci riuscivo, ma non smettevo mai di provarci. Crescendo avevo imparato a starti accanto, limitandomi ad essere un buon amico.. Tu non volevi avere storie con nessuno, quindi a me stava bene così.. ti avrei avuto tutta per me.. ma continuavo a sperare che un giorno tu ti saresti accorta di ciò che c'era tra noi, cioè non una semplice amicizia. Ti ho dato tempo, molto tempo.. tanti anni.. ma tu alla fine hai conosciuto Michael, credevo non sarebbe durata.. insomma tutte le ragazze gli cadono ai piedi, come potevo pensare che si impegnasse con una soltanto? Io non ci vedevo più dalla rabbia, andavo a letto con chiunque mi capitasse sotto tiro, ho iniziato a bere.. ma nonostante la momentanea euforia, tutta la mia disperazione tornava a galla ogni notte. E mi ricordava che tu non saresti mai stata mia.. così ho avuto un'idea.. se ti avessi fatto rompere con Mister io-sono-perfetto avrei potuto farti tornare da me. Ma ti giuro che non sapevo niente di Chad, Lucy non mi ha mai detto niente.
Ero senza parole.
-E ora viene la parte più difficile- sospirò- Quella foto che ti ho mandato.. l'ho modificata per farti credere che Michael ti avesse tradito. Ma in realtà non ha fatto niente. Neanche dopo tutte le volte che Carly ci ha provato con lui. E ti giuro che sono state davvero tante.. Maya, lui ci tiene davvero a te. E io sono uno stronzo.. perché ho fatto soffrire l'unica ragazza che abbia mai amato.. spero che un giorno potrai perdonarmi.
-Quindi quella foto.. era finta?- chiesi incredula
-Si Maya.. è stata una cosa crudele lo so..
-Ma è fantastico!
-Cosa?
- Michael non mi ha tradito! Mi amava davvero! Oh cazzo, ma cosa ho combinato?-sospirai -Lui me l'aveva detto e io non gli ho creduto.. l'ho mandato via..
-Sono certo che ti perdonerà..- disse
-Lo spero
Si passò le mani tra i capelli un po' lunghi, in segno di frustrazione.
-Max ascolta- dissi- per tutto quello che mi hai detto... beh, a me dispiace tanto per quello che è successo tra noi, davvero. Ti volevo bene come un fratello, ma non ho mai provato altro che questo per te. Se tu mi avessi confessato prima i tuoi sentimenti sono sicura che ci saremmo allontanati e basta.. mi dispiace..
-Non importa Maya, a me basta vederti felice.. e spero soltanto di non aver rovinato tutto.
-Beh sei stato uno stronzo- dissi sorridendo – ma ti ringrazio di avermi confessato tutto. Magari un giorno potremmo tornare ad essere amici..
-Non vedo l'ora- mi rivolse un sorriso debole, ma sincero, prima di voltarsi per andare via.
- Max - lo fermai
-Dimmi
- Un'ultima cosa.. Che ti è successo al naso?
-Diciamo solo che il tuo caro fidanzato non ha gradito molto la fotografia- fece una smorfia
-Oh, mi dispiace che ti abbia picchiato
-Mi ha rotto il naso- rise
-Lui sta bene?
-Certo, ti assicuro che non è così facile picchiarlo
-Si lo so- dissi ripensando alle sue grosse braccia.
-Ciao Maya- mi sorrise e se ne andò
-Ciao Max - lo salutai.
Tornai a sedermi accanto la lapide di Trevor e sorrisi verso la sua foto.
-Grazie. Ti voglio bene.- dissi slacciandomi il braccialetto e lo incastrandolo nella cornice- Questo è un piccolo regalino per ringraziarti, tornerò presto promesso. Ora devo parlare con Michael.
Mi alzai e tornai al parcheggio. Mentre mi infilavo il casco mi venne un idea, il campus non era molto distante e lo avrei potuto raggiungere anche in moto. Chiamai mia madre e le dissi di non aspettarmi per pranzo. Sistemai meglio la borsa e partii. L'asfalto scivolava veloce sotto i miei piedi mentre sfrecciavo verso il college, quel pomeriggio Michael avrebbe avuto una partita, quindi sapevo per certo dove trovarlo. In quella settimana era la seconda volta che giocava, martedì non ero andata a vederlo, non conoscevo il risultato, ma speravo avessero vinto. Quando arrivai la folla era già radunata fuori dalla palestra, mi feci largo tra le persone e corsi verso gli spogliatoi, dovevo parlargli subito. Una persona che non conoscevo mi si parò davanti
-Le ragazze non sono ammesse negli spogliatoi- disse
-Dovrei parlare con il mio ragazzo, è urgente- piagnucolai
-Mi dispiace, ma dovrai aspettare la fine della partita.
-Non c'è modo per farle cambiare idea?
-No, ho ricevuto direttive precise dal coach. Vada a godersi la partita signorina
-Okay.. – mi allontanai rassegnata e andai a sistemarmi in un posto qualsiasi, per seguire la partita. I giocatori entrarono subito dopo e io li guardai uno per uno in cerca di Michael. Fu l'ultimo ad entrare, a testa bassa e la giacca della tuta addosso. Il coach gli parlava, ma lui non sembrava ascoltarlo. Quando la partita iniziò, non riuscì a fare un passaggio giusto, perdeva palla, non centrava il canestro. Non c'era con la testa. E io sapevo il perché.
- Michael! -Iniziai ad urlare, ma non mi sentì. Allora riprovai più forte- Michael! Sono qui!
Niente da fare neanche questa volta. Mi alzai e corsi giù verso la panchina, dove il coach cercava di esortare i suoi ragazzi ad attaccare, ma con Michael in quello stato la vittoria sembrava impossibile. Mi sedetti dietro la panchina e riprovai a chiamarlo. Questa volta mi sentì e si voltò di scatto verso di me, sgranando gli occhi.
-Vai amore!- gli gridai – facci vincere la partita!- Michael mi sorrise, un sorriso vero e bellissimo, uno di quelli che mi facevano impazzire, mentre le persone accanto a me iniziarono a gridare forte per incitare la propria squadra. Lui partì in velocità e segnò il primo canestro. Mezz'ora più tardi aveva pareggiato i canestri degli avversari e gliene mancava solo uno per vincere la partita, che arrivò due secondi prima del fischio finale. La palestra esplose in un boato e tutti i giocatori si abbracciarono, gridando. Avevano vinto. Prima che Michael potesse venire, mi raggiunse il coach.
-Io non mi intrometto mai nella vita privata dei miei giocatori, sul serio. Ma non provare a mancare più ad un'altra partita. Michael non ragiona quando non ci sei tu. - mi disse
-Davvero?
-Si, alla partita di martedì ho dovuto mandarlo in panchina, non ha combinato niente. E oggi avrebbe fatto la stessa fine se non fossi arrivata tu. Non so cosa hai fatto a quel ragazzo, ma è pazzo di te. –sorrisi involontariamente- ciò che ti chiedo è di incoraggiarlo e non distrarlo nelle prossime settimane, perché verranno a vederlo delle persone molto importanti, che sono interessate ad averlo in squadra con loro la prossima stagione
-Farò di tutto per farlo stare tranquillo..- risposi, sperando che Michael mi potesse perdonare per non avergli creduto.
-Grazie- sorrise e se ne andò. Rimasi per un attimo a guardare Michael ridere con i compagni, prima di avviarmi verso l'uscita.
-Aspetta!- sentii gridare alle mie spalle, mi voltai e mi trovai davanti un Michael in tenuta da basket, sudato e contento.- Te ne vai?
-No, in realtà volevo parlarti.. solo non mi sembrava il caso di disturbarti.
-Ci vediamo tra mezz'ora in spiaggia, okay? Sai il tempo di fare una doccia..
-Certo- sorrisi –A tra poco
-A tra poco Maya- sorrise e corse negli spogliatoi. Io mi diressi verso la moto di Trevor, avevo lo stomaco chiuso, ma provai a mangiare lo stesso qualcosa. Entrai nel bar del campus e comprai una brioche semplice, giusto per mettere qualcosa sotto i denti. Passai dalla mia stanza, ma era vuota. Emily era sicuramente a casa di suo fratello, o fuori con Eric. Mi sdraiai sul mio letto per un attimo e ripensai ai miei momenti insieme a Michael.. mi avrebbe mai perdonato? Speravo con tutto il cuore di si.. ero stata una stupida a non fidarmi di lui.. lui che mi aveva amata e conquistata dal primo istante, che cercava scuse inutili per parlarmi, o che restava semplicemente in silenzio a guardarmi, come aveva fatto quella mattina nel cortile del campus. Era sempre stato dolce con me, anche prima di sapere di Chad, mi aveva difesa.. si era sempre fidato di me.. e ora, io avevo rovinato tutto. Guardai l'orologio, era già passata mezz'ora. Corsi a prendere la moto e raggiunsi più in fretta che potevo la spiaggia. Lui era lì, seduto sulla sabbia, a guardare il mare. Mi avvicinai lentamente e mi sedetti accanto a lui.
-Ehi- gli dissi
-Ehi
-Sei stato bravissimo poco fa, in partita
-Grazie, ma non è stato tutto merito mio- sorrise
-Si, ci sono anche i tuoi compagni
-Già.. ci sono anche loro..
- Michael io.. volevo chiederti scusa
-Per cosa?- si voltò
-Per non averti creduto..
-Sta tranquilla, hai visto quella foto.. in molti ci avrebbero creduto
-Si ma io non avrei dovuto crederci.. mi dispiace così tanto.. sono stata una stupida a non fidarmi di te.
-Come mai me lo vieni a dire adesso?- mi chiese
- Max mi ha confessato tutto..
-È venuto da te?
-Si, oggi.. e hai fatto un buon lavoro con il suo naso –scherzai
-Non era mia intenzione.. all'inizio. Quando sono andato da lui per chiedergli di dirti la verità su quella foto ha iniziato a dire che ora saresti stata sua, che ti avevo perso per sempre, che lui ti avrebbe trattato molto meglio di me.. e così non ci ho visto più.. e senza neanche accorgermene mi sono ritrovato sopra di lui a prenderlo a pugni..
-Però alla fine l'hai convinto a venire
-A quanto pare i miei pugni sono molto convincenti- sorrise in modo forzato.- Dispiace a me, Maya.. se non mi avessi incontrato a quest'ora non avresti perso i tuoi due migliori amici, non avresti sofferto per quella foto.. a quest'ora saresti felice.
-Se non ti avessi incontrato.. –sospirai- Michael tu mi hai fatto capire cosa vuol dire amare, mi hai insegnato che nonostante tutto, c'è sempre un motivo per continuare a lottare. Se non ti avessi incontrato non avrei saputo uscire dallo shock per l'aggressione di Chad, non avrei potuto sorridere veramente e provare emozioni che non pensavo di poter provare più.. Mi hai insegnato che la vita va vissuta giorno per giorno, che la felicità esiste anche nelle piccole cose. Mi hai conquistato già dal nostro primo incontro, non volevo innamorarmi di te per paura.. per questo non facevo altro che respingerti.. ma non ci sono riuscita a lungo. Già dopo il nostro primo appuntamento mi stavo innamorando del ragazzo perfetto, che era disposto a stare fermo, in silenzio pur di poter trascorrere dei minuti con me. Se non ti avessi incontrato, Michael.. non avrei iniziato a vivere.
Lui non rispose, ma si alzò e mi tese la mano, aveva i capelli mossi dal vento e gli occhi che splendevano al sole, sembrava un angelo. Allungai il braccio e gli afferrai la mano. Mi tirò su, mi portò le mani intorno alla vita e dopo un attimo di esitazione mi strinse a sé. Eravamo così vicini da poter sentire battere il cuore l'uno dell'altra, amavo essere abbracciata da Michael. Si allontanò per un momento per guardarmi, non potei fare a meno di sorridere, perdendomi in quegli occhi di smeraldo davanti a me. Mi strinse ancora sollevandomi in aria e si avvicinò. Le nostre labbra si unirono in quello che fu il bacio più dolce della mia vita, entrambi avevamo il cuore che pulsava violentemente contro il petto. Si allontanò e mi guardò per un momento infinito, fece per parlare, ma alla fine non disse nulla e mi baciò ancora, questa volta più forte.
-Non farlo più ti prego..- mi sussurrò rimettendomi a terra
-Che cosa?- gli chiesi
-Andartene da me.. non riesco a vivere senza di te Maya. In questi giorni non ho toccato cibo, non sono andato agli allenamenti, non ho dormito. Riuscivo solo a stare con il cellulare in mano in attesa di una tua chiamata. È stato terribile. E poi l'ultima volta che ti avevo visto eri svenuta nel bagno di casa tua e quando ti ho messa a letto mi hai mandato via. Mi ripetevo che non poteva finire così.. e mi tormentavo perché non avevo mantenuto la mia promessa. Non ti facevo sorridere da quella notte della festa. – sorrisi- Tu che cosa hai fatto in questi giorni?
-Sono stata a letto, ai miei ho detto di avere un po' di influenza, loro stravedono per te.. non volevo si preoccupassero, anche perché non avevamo ancora finito di parlare..
-Mi sei sembrata abbastanza chiara quando mi hai mandato via- fece una smorfia
-Lo so, ma in quel momento ero arrabbiata. Non ho mai provato sentimenti simili, mi dispiace se sono un disastro.
-Tu non sei affatto un disastro, sei perfetta- mi prese il mento tra le dita e lo sollevo verso il suo viso, prima di baciarmi delicatamente sulle labbra e io arrossii.
-Non sai cosa ho passato dopo che ho visto quella foto.. continuavo a ripetermi che non poteva essere vero, che non lo avresti mai fatto.. sognavo di stare insieme a te.. ma quando riaprivo gli occhi tutto svaniva.. e tornavo triste e disperata. Anche io guardavo il telefono aspettando una tua chiamata..
-Volevo solo darti spazio.. ho pensato che ne avresti avuto bisogno..
-Anche se in realtà avevo solo bisogno delle tue braccia intorno a me- sospirai- stamattina sono andata a trovare mio fratello.. e mentre mi sfogavo è arrivato Max a raccontarmi tutto. E così sono corsa da te. Sarei entrata negli spogliatoi a parlarti, ma un uomo fermo davanti la porta non mi ha fatto entrare.
-Jonas, lo ha assunto il coach per evitare che dei ragazzi della squadra avversaria vengano ad importunarci.
-E vale anche per le ragazze?- sorrisi- gli ho detto che avevo bisogno di parlare con il mio fidanzato, ma non c'è stato niente da fare
-Ripetilo
-Non c'è stato niente da fare
-No, quello che hai detto prima
-Il mio fidanzato?- mi prese di nuovo in braccio e mi fece volteggiare
-Il tuo fidanzato, per molto molto tempo, chiaro signorina Steward?
-Chiarissimo signor Bake- risi, mentre lui si sfilava dalla tasca la mia collana e me la sistemava intorno al collo.
-Non provare più a toglierla- sorrise
-Non lo farò mai più- lo baciai dolcemente
-Ehi, ti va di andare a mangiare qualcosa? Sono a digiuno da un po'- rise
-Certo!
Raggiungemmo la moto di Trevor e presi il casco.
-E questa da dove salta fuori?
-Era di Trevor.. forza, salta su. Oggi guido io
-Certo ragazza motociclista- rise allacciandosi il casco. Si sistemò dietro di me
-Da dove posso tenermi?- scherzò. Gli presi le braccia e me le strinsi intorno alla vita
-Per oggi ti concederò di tenerti a me- risi
-Grazie mille- si avvicinò al mio collo e dandomi un bacio sussurrò- Ti amo mia principessa.
-Ti amo mio amore- risposi, prima di accendere la moto.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro