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CAPITOLO 23

Mi svegliai con il respiro caldo di Michael che mi solleticava il collo. Doveva essere mattina, anche se con le serrande chiuse non riuscivo a capirlo bene. Cercai a tentoni il cellulare sul comodino per vedere che ora fosse. L'orologio segnava le sei in punto, odiavo svegliarmi presto nei giorni di vacanza. Mi girai di nuovo verso Michael e mi accoccolai contro di lui, cercando di riaddormentarmi.

Mi risvegliai qualche ora più tardi. Aprendo gli occhi vidi Michael già sveglio intento a guardarmi e accarezzarmi la guancia.

-Buongiorno piccola mia

-Buongiorno, gigante- rise

-Gigante?

-Eh si.. è quello che sei

-Direi alto, muscoloso, affascinante, bello.... Ma gigante no!

-Tu diresti tutto questo?- lo presi in giro e lui per risposta mi baciò, stringendomi forte a sé.

-Ti va di fare colazione?- mi chiese staccandosi da me e guardando il ciondolo con la sua iniziale che portavo al collo.

-Certo- sorrisi- dammi un attimo per vestirmi

-Oh non ti do neanche un secondo- sorrise e si alzò dal letto, indossava solo i boxer, il pigiama lo aveva tolto prima di andare a letto. Il mio cuore prese a battere più forte. Quando mi alzai mi venne incontro con uno sguardo strano, divertito.

–Vogliamo andare?- mi disse

- Michael devo vestirmi- risi guardando il mio abbigliamento. Anche io avevo tolto il pigiama e indossato una maglietta di Michael per dormire, mi girai per andare in bagno, ma non ci riuscii. Mi afferrò per i fianchi e mi prese in braccio, portandomi di sotto. Iniziai a scalciare per farmi scendere, ma non sembrava sentire niente.

-Calmati - mi disse- Vuoi svegliare mia sorella?

-No- sorrisi – vorrei solo camminare con i miei piedi

-Oh no.. e dove sta il divertimento sennò?

Quando arrivammo in cucina mi mise giù e andò a preparare la colazione.

-Sai potrei abituarmi a tutto questo..- risi

-Tutto questo cosa?

-Sai.. dormire insieme, tu che mi prepari la colazione..

-Pensa che io mi sono già abituato- sorrise- ormai sei parte della mia vita

Arrossii e cercai di nasconderlo voltandogli le spalle, ma senza neanche accorgermene mi ritrovai le braccia di Michael intorno ai miei fianchi e la sua testa nell'incavo del mio collo.

-Non so vivere senza di te. Non credevo si potesse amare tanto una persona- lo sentii sorridere sulla mia pelle- sei fantastica.- Fui improvvisamente a corto di parole, così mi limitai a girarmi verso di lui e stringerlo forte a me. Neanche io credevo possibile amare così tanto una persona.

-Ora mangiamo- disse facendomi sedere sulle sue gambe. Ti ho preparato dei pancake buonissimi!

-Se sono buonissimi sarò io a dirlo- risi

-Prova..- avvicinò la sua forchetta alla mia bocca e feci come aveva detto. Era il pancake più buono che avessi mai mangiato. Superava anche quelli della nonna.

-È fantastico..- dissi assaporando ogni boccone

-Te l'avevo detto- sorrise

-Dove hai imparato a farli così buoni?

-Merito di Dolores

- Dolores?

-La baby-sitter che avevamo io ed Emily - sospirò- quando andavo al liceo le ho chiesto di insegnarmi a cucinare qualcosa e lei lo ha fatto.

-E cos'altro sai fare?

-Lo scoprirai -sorrise

-Non fare il misterioso con me- lo presi in giro facendolo ridere.

-Buongiorno ragazzi- disse Emily entrando in cucina

-Buongiorno, sei già pronta per andare in piscina vedo- indossava il costume e un vestitino blu di sopra

-Si, ma dovremo usare quella interna, fuori c'è un vento...

-Aspetta.. cosa? Avete una piscina interna?

-Fratellone non le hai fatto visitare tutta la casa?- rise

-Diciamo che le ho fatto vedere solo le cose più importanti per ora- rispose Michael

-Tipo la tua stanza?- lo prese in giro

-Ragazzi, vi ricordo che io sono qui- intervenni

-Maya, ti farò fare io il giro completo della casa- disse Emily – che se aspetti mio fratello... Ah a proposito, devi proprio stare a petto nudo?

-Si sorellina, devo proprio- era evidente che stavano dicendo per finta, ma i loro toni erano seri e questo mi faceva ridere ancora di più. Dovevano volersi molto bene quei due. Non appena mi cambiai, Emily mi portò a fare il giro completo della villa. Da una porta dietro le scale si apriva un corridoio per la parte posteriore, che comprendeva la palestra, la sala per il biliardo, un bagno e un'enorme piscina coperta. Da dove saltavano fuori tutte quelle stanze? Ero venuta diverse volte in questa casa ormai, ma ancora non sapevo dell'esistenza di quella porta. O meglio di cosa "contenesse", ho sempre pensato fosse solo un ripostiglio. Quella villa era forse tre volte casa mia, okay, senza forse.

Facemmo un lungo bagno, giocando con una palla, schizzandoci e infine rilassandoci su delle poltrone gonfiabili. Quando tornai al piano di sopra feci una lunga doccia e mi vestii. Emily nel pomeriggio andò via, lasciando me e Michael da soli. La salutai con un abbraccio e mi accomodai sul divano per guardare un po' di televisione.

-Signorina Steward la cena è alle otto, la aspetto puntuale nella sala da pranzo. Si vesta elegante, la raccomando - mi disse Michael prima di andare a fare la doccia.

-Grazie signor Bake- risi.

Salii in camera per prepararmi. Dovevo vestirmi elegante? Non avevo portato vestiti con me. Forse potevo prendere in prestito un vestito di Emily? Non credo mi andassero bene.. guardando la stanza di Michael mi venne un'idea. Dal mio borsone presi dei collant e una cintura nera, aprii l'armadio di e presi una sua camicia, poi andai in camera di Emily. Davanti lo specchio indossai la camicia, mi arrivava poco sotto le cosce, perfetto. La fermai in vita con la cintura nera e presi un paio di scarpe eleganti di Emily. Avevamo lo stesso numero di piede, nonostante lei fosse più alta di me. Mi truccai leggermente e lasciai i capelli sciolti. Il risultato mi piacque molto, la camicia sembrava un vero e proprio vestitino e con le scarpe nere stava molto bene. Mancavano cinque minuti per le otto, così decisi di scendere in cucina dove il mio bellissimo fidanzato mi stava aspettando.

Appena mi vide restò a bocca aperta. Iniziò a guardarmi dalla testa ai piedi sorridendo non appena riconobbe la sua camicia. Lui indossava un paio di pantaloni neri e una camicia grigia molto chiara.

-Ecco dov'era finita- sorrise

-La cercavi?

-Si, volevo metterla stasera, ma devo dire che addosso a te sta molto meglio

-Grazie -Arrossii.

-Vieni, accomodati- mi fece sedere e solo allora mi guardai attorno. Aveva apparecchiato la tavola per due e messo molte candele in giro per la stanza, in sottofondo si sentiva una musica leggera e le luci erano quasi soffuse. Era tutto così romantico. Iniziò a portare la cena, cucinata completamente da lui. Era tutto buonissimo. Dovevo ammettere che sapeva cucinare piuttosto bene.

-Ti va di ballare? – mi chiese e il mio cuore accelerò immediatamente. Me lo aveva chiesto anche al nostro primo appuntamento, le stesse identiche parole. Sorrisi e lo fissai per un attimo. Non era passato molto tempo da quella sera, eppure mi sembrava una vita fa.

-Principessa, balla con me- mi tese la mano. Come potevo dirgli di no? Mi alzai e mi avvicinai al suo corpo. Mi strinse forte mentre io gli intrecciavo le braccia dietro la testa, iniziammo a muoverci a ritmo di quella canzone che riconobbi immediatamente. Era la prima canzone che avevamo ballato, era la nostra canzone. Mi lasciai condurre da Michael, mentre mi perdevo ad ascoltare il testo. Parlava di un uomo innamorato, che confessava i suoi sentimenti alla donna che amava. Lei era fantastica, unica, era tutto ciò di cui aveva bisogno. Mi resi conto di immedesimarmi quasi completamente in quelle parole, Michael era il mio sogno.. tutto ciò che mi serviva per essere felice, tutto ciò che avevo sempre immaginato.. Alzai lo sguardo verso di lui e notai che mi stava fissando, anche lui provava le stesse cose, ne ero certa.

-Sei perfetta- sorrise

-Non esagerare, sono tutt'altro che perfetta- poggiai la testa sul suo petto

-Non è affatto vero. E potrai non essere la ragazza perfetta per tutti, ma sei la ragazza perfetta per me. Magari potrai anche non essere la più bella del mondo per tutti, la sei la ragazza più bella del mondo per me. E non saranno tutti innamorati di te, ma cazzo, io sono follemente innamorato di te. Tu per me non hai difetti e quelle cose che possono sembrare difetti beh, io li amo.. amo ogni cosa di te, Maya.

Mi alzai in punta di piedi e lo baciai con passione. Così tanta che nel giro di pochi minuti mi ritrovai stesa sul divano, con Michael sopra di me intento a togliermi la camicia. Non smise mai di baciarmi, tenendomi stretta tra le sue braccia. Esattamente dove avrei voluto essere.


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