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CAPITOLO 19

Mi svegliò la vibrazione del mio cellulare, come al solito avevo dimenticato di silenziarlo per la notte. Dalla finestra filtravano i raggi del sole e capii che era già mattino. Presi il telefono e guardai il nome sul display, era Lucy.

<<Pronto?>> risposi cercando di non far capire di essermi appena svegliata

<<Maya sono io..>>

<<Ciao Lucy>>

<<Volevo dirti che ho chiesto il trasferimento di stanza al college>>

<<Perché?>>

<<Perché non ho più voglia di essere costretta a stare fuori la notte solo perché tu devi stare con il tuo ragazzo>>

<<Lucy ma cosa dici? Lo sai benissimo perché Michael veniva>>

<<Oh si certo, ogni scusa è buona per incolpare l'amica, o dovrei dire l'ex amica>>

<<Potrei sapere che cosa ti ho fatto?>>

<<Come se non lo sapessi>>

<<In effetti non ne ho idea>>

<<Allora ti rinfresco la memoria, andare a letto con il ragazzo della tua migliore amica e denunciarlo subito dopo per molestie? Bill era il mio ragazzo, come hai potuto?>>

<<E così è questo che ti ha detto? Furbo.. ma incredibilmente bugiardo!>>

Rise. <<Vuoi raccontarmela tu la verità, Miss perfettina?>>

<<Si dia il caso che il tuo caro "fidanzato" altri non sia che Chad. Ti è familiare questo nome Lucy? Ti rinfresco la memoria, è il ragazzo che ha ucciso mio fratello. E sai cosa ha fatto anche? Oh niente di particolare, solo cercare di molestarmi alla festa a casa sua e di Michael. Per fortuna è arrivato lui a salvarmi.. comunque, da un po' di tempo mi mandava continuamente sms con scritto che non vedeva l'ora di vedermi per farmi sua e robe del genere. Finché quella mattina ha usato il tuo cellulare per chiamarmi in camera nostra e sai che ha fatto? Te lo dico io tesoro, mi ha messo le mani addosso e ha iniziato a spogliarmi per potermi molestare. Le mie urla hanno attirato Michael che è entrato giusto in tempo nella stanza.. lo ha allontanato da me e ha chiamato la polizia. Io sono stata chiusa in camera mia per due settimane senza uscire di casa per la paura e tu mi vieni ad accusare di essere andata a letto con quel pazzo? Ma dico ti rendi conto o no? Ti rendi conto che ti ha solo presa in giro? Che da quando vi siete visti per la prima volta puntava solo a me? Tu sei stata solo una pedina nel suo piano per distruggermi!>> le parole mi uscirono da sole, senza controllo.

Lucy non parlò, restò in silenzio dopo il mio sfogo. Ne avevo bisogno, avevo bisogno di urlare tutto ciò che era successo, quasi come a dovermene liberare.

<<Lucy ci sei ancora?>>

<<Come posso crederti..>>

<<Come puoi credermi? Lucy sono io!!>>

<<In realtà io non so più chi sei.. stai sempre con Michael, non parli più Max.. non stai più neanche con me da quando c'è lui..>>

<<Tu sparivi per giorni interi.. E Max da quando ha saputo di Michael non mi rivolge più la parola..>>

<<Si.. ma hai preferito lui a noi>>

<<Lucy sai che ti dico? Dovresti essere felice che finalmente ho trovato un ragazzo che mi ama e mi rispetta.. il primo ragazzo che io abbia mai avuto. Ci sarò sempre per gli amici, ma lui è il mio ragazzo.>>

<<E noi siamo i tuoi amici..>>

<<Non capisci..>>

<<No Maya, sei tu che non capisci! Il piano di Bill doveva servire per riportarti da me e Max! >>

<<Cosa?>> sgranai gli occhi <<Quindi tu lo sapevi! Tu sapevi tutto!>>

<<Ti serviva una bella lezione per tornare da noi e renderti conto in che guaio ti sei messa. Ti farà soffrire Maya, perché lui è il più popolare del college, è il migliore giocatore della squadra di basket e quasi sicuramente verrà scelto per giocare in ambito professionistico.. e tu? Beh tu sei solo una ragazzina che piange per degli stupidi libri e che non sa divertirsi. Può avere tutte le ragazze che vuole e te ne accorgerai non appena si stancherà di averti tra i piedi>>

<<Tu non lo conosci affatto. Ma forse sei solo gelosa perché non ha scelto te, perché tu ti sei ritrovata nel letto dell'amico psicopatico che sognava di farmi del male un'altra volta>>

<<Parla quanto vuoi ragazzina, perché è questo che sei in realtà. Ci vediamo tra qualche anno e vedremo chi aveva ragione. Mi dispiace solo per Max..>>

<<Che intendi dire..>> riattaccò. Mentre finivo la frase la chiamata era già stata interrotta.

-Stronza! –urlai e buttai il cellulare ai piedi del letto.

-Maya tutto okay?- la porta si aprì ed entrò Emily –Scusami, non volevo ascoltare la conversazione, ma ero andata in bagno e dalla tua porta si sentiva gridare...

-Stai tranquilla..

-Che succede? Con chi litigavi?

-Con Lucy.. mi ha appena detto che lei sapeva del "piano" di Chad e che era d'accordo con lui.. in questo modo io sarei tornata da lei e Max.. secondo lei Michael sta con me solo per gioco, mi ha detto che appena si stancherà di avermi tra i piedi se ne andrà

-E tu non le credi, vero?

-Ovviamente no.. Michael mi ama.. l'ho visto cosa fa per me, è rimasto qui per due settimane saltando partite e allenamenti solo per starmi vicino.. è grazie a lui che ho ripreso a parlare dopo lo shock.. Emily io amo tuo fratello..

-E lui ama te, puoi starne certa

-Grazie..

-Ma il punto è che Lucy si è comportata da stronza. Ma che motivo aveva per farti questo?

-Credo fosse semplicemente gelosa

-E di cosa scusa?

-Del fatto che Michael avesse scelto me, senza ripensamenti, fin da subito.

-Menomale che doveva essere la tua migliore amica..

-Già.. come se non fossi abbastanza tesa in questi giorni.. domani c'è la deposizione in tribunale

-Hai già scritto qualcosa?- mi chiese

-A dire il vero si, l'ho conservata in un libro per non farla leggere a mia madre, so che la farebbe soffrire sapere molti particolari che Michael non le ha detto

-Hai ragione.. –disse alzandosi dal bordo del letto –Io vado a fare colazione, vieni anche tu?

-Tra un po', vado a prepararmi, voglio uscire stamattina.

-Ottima idea –sorrise –a dopo –mi mandò un bacio a distanza prima di chiudersi la porta alle spalle.

Mi alzai dal letto senza pensare di nuovo alla storia di Lucy, presi i vestiti e andai a prepararmi. Indossai una tuta blu e una felpa bianca, lasciai i capelli sciolti e scesi al piano di sotto, dove i miei genitori e gli altri erano seduti intorno al tavolo per fare colazione. Pensai che quella era la mia vera e unica famiglia..

-Buongiorno dormigliona- mi salutò mia madre

-Buongiorno a tutti- dissi cercando di nascondere il velo di tristezza della mia voce, ma non riuscii benissimo.. o Michael mi conosceva troppo bene ormai, perché mi tirò a sé e mi sussurrò in un orecchio- Cosa c'è che non va?- prima di farmi sedere accanto a lui. Lo guardai come a dire <<Più tardi>> e lui annuì.

Quando uscimmo in giardino gli raccontai tutto e non restò molto sorpreso di ciò che era successo.

-Lo sapevo- disse

-Come lo sapevi?

-Cioè non sapevo con certezza, ma avevo dei sospetti che Lucy sapesse.. era troppo strano il fatto che non ti avesse chiamato proprio.. e ora questo? Sono senza parole.. è stata cattiva e ingiusta..

- Michael.. si dice stronza

-Si, è stata una grandissima stronza, cercavo di non insultarla troppo dato che ancora le vuoi bene..

-E come potrei non volergliene.. la conosco da sempre, siamo cresciute insieme.. non ho parole

-Io ne avrei così tante invece..- disse Michael

-Non scherzare

-Sono serio

-Mi ha anche detto qualcosa su di te..

-Cosa?

-Che starai con me finché non ti stanchi..

-Oh si ma ha ragione infatti- sorrise

-Eh?

-Solo che dimentichi un piccolo particolare.. io non mi stancherò mai di te.

-Mi fai sorridere sempre- dissi

-L'ho promesso, ricordi?

Mi avvicinai per baciarlo, ma una voce ci interruppe e non riuscimmo a far toccare le nostre labbra.

-Bene bene piccioncini, vi ho interrotti?- era Emily con un sorriso colpevole stampato in faccia

-Sorellina cara, so che siamo sangue dello stesso sangue, ma se lo rifai te ne farò pentire- ammiccò Michael

-Oh che paura, il fratellone con i muscoli enormi mi sta minacciando

Michael andò verso di lei e se la caricò sulle spalle, tenendola per le gambe e iniziò a ruotare su se stesso

-L'hai voluto tu- rise mentre Emily gridava di metterla giù e io ridevo come una bambina. Erano perfetti.

- Michael!- gridò ancora sua sorella

-E va bene, solo per questa volta la finirò qui.- la mise a terra –Bene signorina Emiliana Bake cosa abbiamo imparato oggi?

-Che non devo interromperti quando cerchi di baciare la mia amica- sbuffò a braccia conserte.

-Ma quanto è brava la mia sorellina- la abbracciò mentre io li osservavo e ridevo.

-Lo rifarei altre cento volte solo per vederla ridere- disse Emily

-Grazie, sei un amore- le sorrisi

-Che vuoi fare oggi?- mi chiese–Andiamo a fare shopping?

-Non mi va di incontrare altra gente in realtà, preferirei andare in spiaggia a fare due passi- risposi

-Perfetto, prendo la macchina- intervenne Michael mentre già si allontanava verso la sua auto.

-Pensavo una cosa- dissi ad Emily

-Cosa?

- Michael ha saltato troppi allenamenti e troppe partite.. ho paura che lo tolgano dalla squadra per causa mia..

-Maya non preoccuparti, Michael non è mai mancato in questi anni e ha spiegato al coach la situazione. Gli ha permesso di prendersi una vacanza, a patto che ritorni in squadra appena starai meglio.

-Sul serio non rischia il posto?

-Mio fratello è il più bravo del college, ha già incontrato diverse squadre professioniste e ha il posto assicurato appena finisce di studiare. Non devi assolutamente preoccuparti per lui, sa quello che fa- sorrise

-Grazie.. mi sento più tranquilla ora

-E di cosa. Oh guarda – disse indicando il vialetto davanti casa mia- Michael è pronto, andiamo

Salimmo in macchina e ci dirigemmo verso la spiaggia. Sulla strada intravidi le mura del tribunale e rabbrividii, l'indomani mattina avrei dovuto affrontare il mio incubo peggiore. Quasi come se avesse percepito i miei pensieri, Michael mi poggiò una mano sulla mia e me la strinse leggermente. Mi voltai verso di lui e lo vidi sorridere.

Dopo qualche minuto arrivammo in spiaggia, la primavera iniziava a farsi sentire nonostante fossimo ancora agli ultimi giorni di febbraio. Ci sedemmo in riva al mare e Michael mi prese per mano. Restammo non so quanto tempo senza parlare, ognuno era immerso nei propri pensieri. Mi chiesi cosa passasse per la testa di Michael, avrei tanto voluto saperlo.

-A che pensi?- mi disse. Okay. Questo era alquanto strano.

-Non ci crederai mai- sorrisi

-Prova a dirmelo

-Mi stavo chiedendo a cosa pensassi

-Sul serio?- sorrise

-Oh mamma sono capitata nel bel mezzo di una scenata romantica! Portatemi via vi prego!- intervenne Emily

- Sorellona la spiaggia è tanto grande- la provocò Michael

-Stronzo! – gli rispose e io scoppiai a ridere

-Siete stupendi- dissi a tutti e due

-Lo so- rispose Michael con tono di superiorità –Soprattutto il fratellone

Ridemmo tutti e tre.

Quando tornammo a casa il pranzo era già pronto in tavola e i miei già seduti ad aspettarci.

-Scusate il ritardo- dissi ai miei

-Non preoccuparti tesoro, avevo appena finito di preparare tutto- sorrise mia madre

-Buon appetito- disse Emily mentre si sedeva

-Buon appetito- rispondemmo tutti in coro.

Parlammo molto durante il pranzo, ma evitai di raccontare a mia madre di Lucy e Max, non volevo ci soffrisse ancora di più, soprattutto perché li conosceva molto bene. Io ed Emily sistemammo la cucina e lavammo i piatti nel pomeriggio mentre mia madre faceva la spesa.

-Quanto ti fermerai?- le chiesi

-Finché non sarò sicura che starai davvero bene- sorrise

-E se ci vorrà tanto tempo?

-Vuol dire che chiedo trasferimento al college dove vai tu, così ti seguirò da molto vicino e mi assicurerò personalmente che tutto vada per il verso giusto.

-Lo faresti davvero?- le chiesi stupita

-Certo che si, ti voglio un bene dell'anima Maya.

-Grazie, anche io ti voglio tanto tanto bene- le dissi abbracciandola forte. Quando ci staccammo avevamo entrambe gli occhi lucidi. Emily ci teneva a me, era disposta a cambiare college per starmi accanto e farmi felice. Ero fortunata ad essermi imbattuta nella famiglia Bake.

-Emily sei qui?- Michael arrivò in cucina con il cellulare in mano

-Si Michey dimmi

-Ha chiamato mamma, tieni –le passò il telefono

-Mammaaa!- gridò Emily – tutto bene, sono a casa di Maya... - uscì dalla cucina lasciandoci soli

-Scusa se è scappata- sorrise Michael

-Ma non dirlo nemmeno –risposi al suo sorriso -Chiamano spesso i tuoi genitori?

-Diciamo di si.. almeno una volta ogni due giorni..

-Ti mancano?

-Si.. anche se mi chiedo come fa a mancarmi una cosa che non ho mai avuto completamente.. stare a casa tua mi ha fatto capire come realmente si dovrebbe comportare una famiglia..

- Michael i tuoi genitori lavorano molto- mi avvicinai

-Si lo so.. a volte vorrei che fossimo una famiglia normale.. ma ormai ho quasi 21 anni, è troppo tardi per sperare di avere dei genitori più presenti no?

-Mi dispiace tantissimo..

-Non sai quanto a me..- mi accarezzò una guancia e notai che al polso portava ancora il mio elastico per capelli. Lo aveva preso prima di una partita.. la prima partita a cui avevo assistito.

-Lo porti ancora- sorrisi

-Certo che si. È della mia bellissima fidanzata- mi diede un leggero bacio sulle labbra. – E poi – continuò- ricordo male o tu hai ancora due delle mie felpe?

- Mmh.. quali felpe?

-Andiamo bene- rise e io feci lo stesso.

-Hai finito qui?- disse indicando la cucina

-Quasi ..mi dai una mano?

-Certamente- sorrise

Mi aiutò e insieme finimmo di sistemare dopo poco tempo. Emily non era ancora tornata, così uscimmo in giardino a fare una passeggiata. I miei genitori non erano a casa, quindi eravamo soli. Camminammo fino a raggiungere la casetta sull'albero.

-Vuoi salire?- mi chiese Michael

-Si..

-Prima le signore- mi disse indicando la scala

-Grazie- sorrisi.

Ci sedemmo sul pavimento della casetta, tutto era in ordine come lo avevamo lasciato la volta precedente. Arrossii a quel ricordo. L'ultima volta che eravamo saliti qui mi ero ritrovata sopra di lui a baciarlo con passione. Era qualche giorno prima dell'aggressione, quando avevo trascorso forse il weekend più bello della mia vita.

-Nervosa per domani?- mi chiese dopo qualche minuto di silenzio

-Un po'..

-Non devi.. non appena sentiranno ciò che è successo quel figlio di puttana verrà arrestato.

-E se non mi credessero?

-Ricordati che hai un testimone.. io ho visto tutto ciò che è successo.. avrei voluto solo arrivare prima, non lasciarti sola..

- Michael, è grazie a te se oggi sto bene..

-Ma..

- Ssh.. sei stato perfetto, mi hai salvato. Non pensare cosa sarebbe successo se fossi arrivato prima.. probabilmente lui avrebbe trovato un altro momento per farmi del male..

-Si.. hai ragione.. – si avvicinò a me –sei bellissima –mi sussurrò

-Grazie.. anche tu lo sei- arrossii

-Si, me lo dicono spesso- sorrise

-Ah si? E chi di preciso?

-Che c'è, sei gelosa per caso?

-Gelosa? Chi io? – feci una breve pausa prima di continuare - Si.

Iniziò a ridere mentre io lo guardavo sorpresa.

-Che succede?- mi chiese dopo un po'

-Sto ancora aspettando di sapere chi sono queste persone che ti riempiono di complimenti- dissi con tono minaccioso e ciò che ottenni fu il suono di una risata ancora più forte.

-Mi fai impazzire!- rispose prendendomi il viso e baciandomi dolcemente.

-Sapessi tu- risposi scherzando

-E comunque, per la cronaca.. io sono molto più geloso di te.

-Oh ma davvero?- cercai di avere un tono neutro, ma dentro di me facevo i salti di gioia. Amavo Michael e sentirmi dire quanto fossi importante per lui mi rendeva felice.

-Certo che si. Tu sei mia Maya- mi baciò di nuovo, ma questa volta non gli diedi il tempo di staccarsi. Lo presi per la maglietta e lo attirai verso di me, mi sdraiai sul pavimento e in un attimo mi fu subito sopra. L'attrazione che c'era tra di noi era molto forte, eravamo fatti per stare insieme ne ero certa. Lui era perfetto per me. Gli sfilai la maglietta e lui fece lo stesso, in un attimo i nostri vestiti si ritrovarono sul pavimento accanto ai nostri corpi fusi come se fossimo una sola persona. Non avrei saputo esprimere a parole le sensazioni che quel ragazzo mi faceva provare. Ci amavamo entrambi alla follia e niente ci avrebbe potuto dividere.

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