CAPITOLO 10
Mi svegliai con una sensazione strana sullo stomaco, come se qualcosa mi premesse sopra. Aprii gli occhi e improvvisamente realizzai tutto ciò che era successo la sera precedente. Chad.. i polsi iniziavano ad essere violacei, gli occhi bruciavano tantissimo. Michael.. avevo dormito qui, nel letto del più bel ragazzo che io avessi mai visto. Ed ora lui era qui, sdraiato dietro di me, mi teneva stretto tra le braccia e aveva una mano intrecciata nella mia, anche se non ricordavo esattamente quando l'avesse presa. Sentivo il suo respiro lento e regolare sul mio collo, stava ancora dormendo e io non volevo svegliarlo. Sarei rimasta in quella posizione per tutto il resto della mia vita, se solo avessi potuto.
D'un tratto sentii Michael muoversi e io feci finta di dormire. Si avvicinò ancora di più e mi sussurrò
-Buongiorno principessa, vorrei che tutti i miei risvegli fossero così, con te tra le mie braccia- mi baciò sulla nuca e poi si spostò sul collo e mi baciò di nuovo. E ancora una volta. E io, in quel preciso istante capii di essermi innamorata di Michael.
-Adesso dormi e non puoi sentirmi, vero? – continuò - Ti giuro che vorrei dirti tutto ciò che provo.. solo che ho paura di non essere ricambiato. Al nostro primo appuntamento mi hai detto di non essere pronta e io l'ho accettato.. Maya, ti aspetterei per tutta la vita.. anche se ho una voglia matta di baciarti, so che non è il momento migliore per pensarci, per questo non voglio dirti niente.. non ancora.. –mi diede un altro bacio sul collo e mi strinse ancora di più a sé. Rimanemmo così fin quando il sole non fu alto nel cielo. Non riuscivo a non pensare a ciò che Michael mi aveva confidato poco prima, si stava innamorando di me? Era una sensazione indescrivibile quella che provavo, non avrei mai voluto mettergli fine. Ma d'altro canto sentivo un dolore e una paura enormi per ciò che Chad poteva essere capace di farmi.
-Buongiorno.. –mi sussurrò Michael in un orecchio
-Buongiorno- risposi
-Come ti senti?
-Non saprei.. mi fanno ancora un po' male i polsi.. –dissi voltandomi nella sua direzione
-Fa vedere- mi prese i polsi e li guardò, notando i segni su di essi. Divenne subito serio –Guarda che ti ha fatto quel bastardo
-Si..
-Farà meglio a non farsi mai trovare
-Ti prego..- iniziai, ma Michael mi tirò a sé e mi abbracciò
-Stai tranquilla.. non sei da sola, ci sono qui io..
Un telefono iniziò a squillare sul comodino, Michael lo prese senza staccarsi da me e rispose.
<<Pronto? Emily?>>, <<Oh cazzo, l'avevo dimenticato>>, <<Si certo vengo..>>, <<Porto un'amica con me>> <<No.. arrivo per pranzo>>, <<Ciao>>.
-Qualcosa non va?
-C'è il pranzo con i miei oggi, l'avevo dimenticato.
-Ah.. beh dico a Lucy di riportarmi in dormitorio allora
-Non esiste. Verrai con me. Non posso permettere che quel coglione ti trovi sola un'altra volta.
-Sicuro? Non credo che sia il caso..
-Stai tranquilla, fidati di me okay?
-Okay..
-Forza, andiamo a prepararci, è già tardi.
-I miei vestiti
-Passeremo in dormitorio, così potrai cambiarti lì.
-Va bene
-Chiamo Lucy
-Perché?
-Devo andare a fare una doccia e non voglio lasciarti sola..
-Okay, ma non dirle niente..
-Stai tranquilla, te l'ho promesso ieri
-Grazie..
Si alzò dal letto e aprì l'armadio, prese un paio di jeans scuri, una maglietta azzurra, un paio di boxer e delle calze e li buttò sulla sedia davanti la scrivania. Si avvicinò a me e prese il cellulare che aveva lasciato sul cuscino, compose il numero
<<Pronto, Lucy?>>, <<Potresti venire in camera mia? Maya mi ha chiesto di te appena alzata>>, <<Non lo so, dai vieni>>, <<Lucy non servi domani mattina! Vieni adesso>>, <<Okay, veloce>>, <<Ciao>>
-Che le dico ora? Come giustifico questo? –dissi indicando me nel suo letto
-Dille che hai bevuto e non ricordi niente
-Ma io non bevo
-Allora dille che siamo rimasti a guardare un film e poi ci siamo addormentati..
-Non ci crederà mai.. ma okay, le dirò così
-Va bene..- mi sorrise ed in quell'istante bussarono alla porta
Si girò e andò ad aprire la porta, entrò Lucy in canottiera e short correndo verso di me.
-Io vado allora- disse Michael
-Si – gli sorrisi
-Allora??- mi chiese Lucy –è andata bene la serata vedo –disse indicando la felpa di Michael che avevo ancora addosso
-Lucy non è successo assolutamente niente
-Si si certo. Scommetto che avete chiacchierato tutta la notte
-Abbiamo guardato un film e mi sono addormentata qui. Non è successo assolutamente niente
-Ci voglio credere- si mise a ridere
-Con Bill tutto okay?
-Si, ma ieri sera ero talmente ubriaca che non mi ricordo niente di ciò che ho fatto –scoppiò a ridere
-Non ti è ancora passata?
-Non del tutto, gira tutto ciò che ho intorno
-Stenditi un po'
-Nel letto di Michael? Bleah chissà che è successo qui ieri notte
-Lucy ti ho detto che non è successo niente! –alzai la voce
-Okay, ma sta calma
-Scusa.. solo che sono un po' nervosa
-Vuoi parlarmene?
-No, non so neanche il motivo –mentii
-Io penso di saperlo, sai che tra te e Michael c'è qualcosa, ma dato che è la prima volta hai paura
-Si, sarà questo.. –le feci un sorriso forzato, ma non sembrò accorgersene. Non volevo mentirle, ma non era proprio il caso di raccontarle di Chad
Mi abbracciò mentre qualcuno bussò alla porta
-Posso? –disse da fuori
-Si, avanti! –gridò Lucy
-Oh baby eccoti qua - era Bill, mi guardò e mi fece l'occhiolino. A me? –ti stavo cercando per tutta la casa
-Amore stavo parlando con Maya
-Si ho visto. Maya tutto okay? Sembri sconvolta –rise
-Sto bene
-Magari Michael ti ha stancato troppo –continuò
-Tesoro non dirle così! È la sua prima volta!- intervenne Lucy
- Lucy! –le lanciai un'occhiata fulminante
Michael entrò nella stanza, indossava solo un paio di jeans e aveva i capelli ancora umidi.
-Ho dimenticato la maglietta – mi sorrise
-Bene, noi andiamo- disse Lucy
-Ciao Maya- mi salutarono. Michael intanto si era seduto accanto a me nel letto, con la maglietta in mano.
-Maya stai bene?
-Si.. Lucy crede che io e te siamo andati a letto insieme stanotte
-In effetti è quello che abbiamo fatto –sorrise
- Nell'altro senso scemo! –risi. Quel ragazzo aveva la capacità di farmi ritrovare sempre il sorriso.
-Che male c'è se lo pensano? Basta che la verità la sappiamo io e te
-Si, hai ragione.. Grazie –lo abbracciai
-E di cosa. Preparati che andiamo al dormitorio
-Si okay
Mi alzai e indossai i jeans della sera precedente, lasciando sopra la felpa con cui avevo dormito. Sapeva di lui e questo mi faceva impazzire.
-Pronta?
-Si, andiamo
Michael chiuse la sua stanza a chiave mentre io ero già per le scale. Uscimmo dalla casa senza incontrare nessuno e salimmo nella sua macchina. Questa volta feci attenzione alla strada e mi accorsi che per un tratto era la stessa che percorrevo per tornare a casa mia. Io abitavo a circa un'ora dal college, avevo deciso di prendere una stanza al dormitorio perché non mi andava di viaggiare tutti i giorni. Dopo circa dieci minuti arrivammo a destinazione. Michael mi seguì nella stanza e si sedette sul mio letto mentre mi aspettava. Entrai in bagno e decisi di farmi una doccia, iniziai a lavarmi i capelli e il corpo, dopo pochi minuti ero già pronta per uscire, ma preferii rimanere un altro po' di tempo per pensare a ciò che era successo con Michael. Mi promisi che se ci fosse stata l'occasione avrei provato a baciarlo. Provato, perché non l'avevo mai fatto prima. Dov'era finita la Maya che non voleva avere niente a che fare con i ragazzi? Che continuava a dire che avrebbe amato solo i protagonisti dei suoi libri?
Uscii dalla doccia e mi asciugai in fretta i capelli, lasciandoli sciolti e indossai un paio di jeans stretti e una camicetta blu, presi delle ballerine bianche e le infilai. Infine mi truccai giusto il necessario per coprire i segni della stanchezza che portavo addosso.
-Sono pronta!- aprii la porta del bagno e trovai Michael coricato sul letto intento a leggere qualcosa dal suo cellulare.
-Pensavo peggio –sorrise
-Che vuoi dire? –ricambiai il sorriso
-Che di solito voi ragazze ci mettete un'eternità, ma tu ci hai messo poco. Forse perché sei già bellissima di tuo
-Grazie –arrossii
-Mancano venti minuti all'ora di pranzo, dovremmo andare –si alzò dal letto e prese le chiavi e dal comodino.
-Si, andiamo- presi la borsa e un maglioncino bianco e lo seguii. Il viaggio in auto fu silenzioso, cercai di non pensare troppo a Chad e a tutta la situazione che aveva creato. Mi faceva male tutto questo, mi rendeva di nuovo quella ragazza fragile, piccola, che i genitori mandavano dai dottori più costosi per cercare di farla parlare. Non potevo permettere a quel ragazzo di rovinare la mia vita un'altra volta. Dovevo reagire.
-Tutto bene? – mi chiese Michael
-Si.. quanto manca?-cercai di cambiare discorso
-Siamo arrivati, guarda –mi disse indicando un grande cancello bianco, dietro il quale riconobbi la villa della festa di Emily. Scendemmo dall'auto e Michael mi fece strada, attraversammo l'enorme giardino ed entrammo in casa. l'atmosfera era calda, accogliente, nonostante in questa casa non ci fosse mai nessuno.
-Non ci posso credere!!!! –gridò una voce a me parecchio familiare. Mi voltai e vidi Emily, bella come sempre. Ora che la guardavo meglio aveva gli stessi occhi del fratello, mentre i capelli erano castani e le scendevano morbidi sulle spalle.
- Emily! –le risposi
-Non ci posso credere!!!!- ripeté – Tu e mio fratello state insieme! Ma è fantastico! –mi abbracciò forte a sé e io ricambiai la stretta.
-Non stiamo insieme Emily – le spiegai
-Non ancora- sorrise
-Bene, andiamo di là –intervenne Michael
-Su, fratellone, non mi dirai che sei timido?
- Emily sta zitta- scherzò lui e lei l'abbracciò. Non potei fare a meno di pensare a Trevor, anche noi eravamo molto uniti. Se solo fosse ancora qui con me..
-Maya vieni ti presento i miei –disse Michael richiamando la mia attenzione
-Oh si, certo –gli risposi
-Non ti ricordi di mia mamma? –intervenne Emily
-Non molto.. l'ho vista solo una volta..
Attraversammo un lungo corridoio, dove erano appese molte foto di Emily e Michael, da quando erano piccoli fino al college. C'erano tantissime foto del ragazzo con la divisa da basket, di lei con le varie tenute da cheerleader.
-E questa? –dissi indicando una foto che ritraeva lei Lucy e me
-L'abbiamo scattata al diploma, ti ricordi?
-Adesso che ci penso si.. è bellissima.
-Già.. mi manca stare insieme a voi
-Anche a me..
- Michael sei arrivato?- da una porta in fondo al corridoio uscì una signora, dall'aspetto familiare. Era davvero una bella donna, capelli biondi non molto lunghi, occhi verdi, come i due figli; indossava una gonna nera e una camicia bianca, a cui aveva abbinato dei tacchi altissimi.
-Ciao mamma- la salutò Michael –ti presento Maya
-Ciao tesoro! –lo abbracciò la madre, poi rivolgendosi a me continuò – Maya! che piacere rivederti, come stai?
-Tutto bene signora Bake, grazie
-Signora? Io mi chiamo Clarisse!
-Okay sign.. Clarisse –sorrisi
-Vieni cara- disse invitandomi a seguirla –lui è mio marito Charlie - disse indicando un signore che a mio parere era la copia di Michael, ma con i capelli brizzolati, un po' meno muscoli e occhi castani.
-Salve, io sono Maya –dissi porgendogli una mano, che lui strinse con forza rivolgendomi un sorriso. Era anche lui molto elegante, vestito con giacca e cravatta.
-Piacere di conoscerti Maya. Mio figlio non mi aveva detto di avere una ragazza così carina- arrossii e Michael rispose al posto mio
-Non è la mia ragazza papà.. è un'amica
-Certo- rise- anche io dicevo così di tua madre
Michael alzò gli occhi al cielo.
-Venite a tavola, è pronto! –disse Clarisse. Mi sedetti accanto a Michael e di fronte Emily. Mi sentivo parecchio imbarazzata.
-Tutto bene?-mi sussurrò Michael
-Si.. –mentii. Non avevo alzato gli occhi dal piatto neanche per un momento.
-Ti piace?- mi disse indicando l'arrosto
-Si.. buono..- risposi, anche se avevo mangiato appena. In realtà non avevo per niente fame, ero troppo agitata.
-Maya, non hai toccato niente. Forse non ti piace?- mi chiese Clarisse
-No.. è davvero buonissimo.. solo che non mi sento molto bene
-Maya ha avuto un po' di febbre stanotte e...- intervenne Michael
-Scusa? Eravate insieme stanotte?- disse entusiasta Emily
-No.. me l'ha semplicemente raccontato prima- mentì mentre io diventai rossa dalla testa ai piedi
-Si, ceeeeerto!-rise Emily –Comunque Maya, da quanto state insieme hai detto?
- Emily non stiamo insieme..-dissi con voce rassegnata, come se volessi convincere più lei che me.
-Emi non metterla in imbarazzo- intervenne Charlie
-Ma non la metto in imbarazzo, voglio solo farla confessare
-Basta tesoro- disse Clarisse e io le fui grata. Continuò rivolgendosi ai figli - Michael, Emily, io e vostro padre stasera ripartiremo e staremo via un po' di più delle altre volte. Abbiamo ottenuto un ottimo incarico a cui non possiamo rifiutare
-Certo, ti pareva- disse Michael
-È un lavoro molto importante, all'estero. Staremo via per 20 settimane- continuò la madre. Io feci i conti, sarebbero mancati per...
-Cinque mesi?- alzò la voce Michael –Ma perché non ve ne andate proprio? A che serve tornare qui per una misera giornata? Per far finta che vada tutto bene?
- Michael lo sai che è lavoro..-disse Charlie
-Certo e noi invece siamo "soltanto" i vostri figli! Avete perso tutta la nostra vita per colpa di questo lavoro del cazzo! Per avere tanti soldi e una casa enorme e sempre vuota!- istintivamente gli presi la mano da sotto il tavolo e la strinsi forte.
- Michael ti prego.. noi vi amiamo, lo sai benissimo. Non avremmo mai voluto lasciarvi soli..-intervenne Clarisse sospirando.
-Va bene.. va bene.. come dite voi.. è sempre tutto come dite voi.. io.. ho mangiato abbastanza, vado in camera mia- Michael si alzò e uscì dalla cucina chiudendo la porta alle sue spalle.
-Ti dispiacerebbe andare a parlargli? –si girò verso di me Clarisse
-No, certo.. –mi alzai –scusatemi..
Mi girai e uscii seguendo i gesti che Michael aveva fatto poco prima. Chiusi la porta e tornai nel grande salone, dove si trovavano le scale per il piano superiore. Salii i gradini ripensando a quella sera della festa, cercando di ricordare dietro quale porta fosse la stanza di Michael. Mi sembrava di ricordare la terza a destra, la aprii e ci trovai Michael buttato sul letto. Mi avvicinai e mi accorsi che aveva gli occhi chiusi e le cuffiette per la musica. Lo guardai un attimo prima di chiamarlo, aveva le braccia dietro la testa e i capelli erano spettinati e un po' più lunghi rispetto alla prima volta che l'avevo visto. Mi piaceva così tanto guardare quel ragazzo! Mi sedetti sul letto e gli carezzai la guancia con la mano, lui aprì gli occhi e mi sorrise.
-Ehi –mi disse togliendosi le cuffiette
-Ehi – gli risposi io sorridendo
-Scusa per prima..
-Stai tranquillo, fai bene ad essere arrabbiato
-Lo pensi sul serio?
-Certo, anche io sarei arrabbiata al tuo posto..
-Chi non lo sarebbe..
-Vuoi parlarne?
-Forse.. – seguì una breve pausa di silenzio, poi riprese - Vedi, avrei voluto averli nella mia vita. Averli davvero intendo, non tramite uno stupido telefono, mentre mi dicevano quanto ero stato bravo ad una partita che non avevano neanche visto! Tutti i genitori dei miei amici erano sempre sulle gradinate a fare il tifo per i loro figli, io avevo la mia tata e mia sorella. Non che non le volessi bene, ma avrei voluto far vedere a mio padre quanto fossi bravo a giocare, non solo farglielo sapere dai racconti dei miei amici. Invidiavo quelli che vedevo per strada con i genitori, invidiavo perfino quelli che ci litigavano continuamente. Io non ho mai litigato con loro. Perché loro non c'erano mai..
-Mi dispiace tanto..
-Anche a me.. ma ormai ho quasi ventun'anni, inizierò a lavorare per conto mio e non avrò più bisogno di loro.. –sospirò – cinque mesi? Ma ci pensi? La prossima volta che li rivedrò sarà nelle vacanze estive..
-Già.. ma sono sicura che a loro dispiace tanto non averti visto crescere e diventare l'uomo fantastico che sei adesso.. e sai cosa ti rende ancora più "fantastico"?
-Cosa..
-Il fatto che ce l'hai fatta da solo, sei cresciuto e hai imparato a vivere senza l'auto di nessuno
-Grazie Maya.. sei tu ad essere fantastica, non io..
-Ma cosa dici –arrossii e mi voltai dalla parte opposta. Vidi alla parete tutti quei disegni, li guardai uno per uno: erano ritratti paesaggi, case, animali, Emily, un campo da basket e poi anche quei due ragazzi, quelli che mi ricordavano moltissimo il nostro primo incontro. Mi alzai e mi avvicinai a quel foglio attaccato alla parete –E questo- dissi indicandolo. Michael si alzò e venne accanto a me. Giurerei di averlo visto arrossire per un attimo.
-Questo..- iniziò, ma lasciò la frase in sospeso
- Michael, cosa rappresenta questo disegno? Ci penso dalla prima volta che l'ho visto, quella sera della festa
-Beh.. vedi.. questo disegno rappresenta il primo incontro con la ragazza di cui mi sono innamorato
-Davvero?- rimasi un po' delusa, quella ragazza era molto fortunata..
-Già, lei mi è venuta addosso una mattina nel parcheggio della scuola, andava di fretta, perché era in ritardo a lezione. Tra le mani teneva un block notes e stava cercando qualcosa, forse un foglio perduto? E io ero fermo a guardare il paraurti graffiato della mia auto. Sai, quella mattina non avevo fatto caso al muretto. E devo ringraziare proprio quel muretto, altrimenti non avrei mai incontrato la ragazza più bella che io avessi mai visto.
Oh.. ma.. Ma stava parlando di me? Il mio cuore iniziò a battere all'impazzata. Avevo una voglia matta di urlare e saltare per tutta la stanza, ma mi trattenni notevolmente. Tutto ciò che feci fu un sorriso abbastanza timido e continuai a stare al gioco, cercando di respirare profondamente per calmare quell'uragano che cresceva dentro di me.
-E questa ragazza l'hai più vista?- chiesi
-Ho provato a corteggiarla per un po' di tempo.. ma lei non sembrava interessata. E poi, qualche settimana dopo, alla festa di mia sorella mi ha versato tutto il contenuto del suo bicchiere su una camicia bianca appena comprata!
-Oh, deve essere un po' strana questa ragazza
-Non permetterti mai più a dire qualcosa di cattivo sulla mia ragazza preferita –sorrise e si avvicinò ancora di più a me. "la SUA ragazza preferita"? Okay, stavo sognando..
-Perdonami –ricambiai il sorriso
-Non permetto a nessuno di dirle o farle cattiverie.. nemmeno a lei stessa..- mi guardò negli occhi e io cercai di fare lo stesso, ma sentivo le mie guance avvampare. Michael spostava lo sguardo dai miei occhi alle mie labbra e le mie gambe iniziarono a tremare per l'emozione. Il mio stomaco era in subbuglio e tutto ciò a cui riuscivo a pensare era quanto fosse stato bello se mi avesse baciato in quel preciso istante. Parve sentire i miei pensieri e avvicinò lentamente il suo viso al mio. Molto lentamente, in modo da poterlo fermare in caso non fossi stata pronta, ma io lo ero eccome! Senza pensarci un attimo di più accorciai le distanze tra noi, unendoci nel nostro primo bacio. Fu l'emozione più forte e più bella che ebbi mai provato. Tutti i miei sentimenti per quel ragazzo si riversarono in quel contatto, prima dolce e delicato, poi più profondo e passionale, che mi fece dimenticare tutto il resto. Ci staccammo dopo qualche minuto, entrambi senza fiato. Era il primo bacio migliore che potessi desiderare. Lui mi sorrise e io feci lo stesso, ma già mi mancava quel contatto con lui, così mi alzai sulle punte e lo baciai di nuovo, le nostre labbra sembravano perfette per stare insieme. Mi staccai per prima e lo strinsi forte a me, in un abbraccio che ricambiò da subito, sollevandomi da terra e ruotando su se stesso.
-Sei bellissima principessa- mi disse
-Anche tu sei bellissimo- dissi nascondendo la faccia nel suo collo per non fargli notare il mio imbarazzo.
-Sei timida?- mi sorride
-No.. forse.. un pochino..
-Questo ti rende ancora più bella –mi baciò le labbra e mi rimise per terra, ma io mi sentivo in paradiso.
-Mi piace molto comunque..- dissi cercando di mantenere la calma
-Cosa?
-Il nostro disegno
-Abbiamo qualcosa di nostro quindi? –mi abbracciò da dietro e mi baciò i capelli. Mi girai e lo guardai
-Beh, in effetti ancora non ho avuto alcuna richiesta ufficiale –scherzai.
- Mmh.. in effetti hai ragione, aspettami qui- Michael si allontanò da me e andò davanti allo specchio per sistemarsi i capelli.
-Ma che snob – lo presi in giro
-Ehi, voglio che sia tutto perfetto- rise. Dopo qualche secondo tornò davanti a me e mi guardò dritto negli occhi - Maya Steward, vuoi diventare la mia ragazza?
-Si –dissi con un sorriso enorme stampato in faccia
-Perfetto! –mi prese di nuovo in braccio e mi baciò con passione.
Il mio telefono iniziò a squillare e Michael mi mise giù. Presi la borsa e cercai il cellulare al suo interno, sul display compariva il nome di Max. Risposi
<<Pronto?>>
<<Maya, come mai non sei al college? Dove sei?>>
<<Oh grazie per l'interesse, sto bene anche io!>>
<<Maya non scherzare, dimmi dove sei>>
<<Sono a casa dei genitori di Michael>>
<<Perché?>>
<<Perché io e Michael ci siamo messi insieme>> non volevo lo sapesse così, ma non potevo di certo dirgli che ero venuta per evitare di stare da sola, dato che uno psicopatico aveva minacciato di farmi del male.
<<Cosa??>>
<<Quello che ho detto.. cosa c'è che non va Max?>> appena sentì il suo nome Michael si irrigidì.
<<Ma come hai potuto cascarci? Lo sai cosa vuole da te quel tipo! Ti farà soffrire!>>
<<Ti assicuro che ti sbagli>>
<<Oh si certo, come no! Ma tu chi sei? E cosa hai fatto alla mia migliore amica?>>
<<Sono sempre io..>>
<<Non direi proprio. La mia Maya diceva che non si sarebbe mai fidanzata! Diceva che non voleva soffrire, che non voleva stare con nessuno al di fuori di me e Lucy!>>
<<Tu e Lucy avete la vostra vita. Quando vi fidanzerete io dovrò rimanere sola a sperare che vi ricordiate di me? Ho diritto anche io alla felicità o sbaglio?>>
<<Sai che nessuna ragazza ci ha mai diviso>>
<<Perché tu ci vai solo a letto e i giorno dopo le scarichi, ecco perché! Quando ti innamorerai davvero ti assicuro che non ci vedremo sempre come adesso>>
<<Non ti dimenticherò mai. Sarai sempre al primo posto per me>>
<<Ti ringrazio di questo, anche io non ti dimenticherò mai e ti vorrò sempre bene. Ma io sento che con Michael sto facendo la cosa giusta. È la mia vita Max, sono io a decidere, devi accettarlo.>>
<<Okay.. se è questo quello che vuoi.. ma ti giuro che se ti fa soffrire io lo ammazzo>>
<<Grazie.. ora devo andare.. Non dirlo a Lucy.. ancora non lo sa nessuno>>
<<Va bene.. ciao Maya..>>
<<Ciao..>> lo sentii sospirare e chiusi la chiamata. Max mi aveva davvero stancato con questo comportamento. Decisi di dovergli parlare di persona il prima possibile, per chiarire la situazione. Detestavo discutere con i miei migliori amici. Alzai gli occhi e vidi che Michael era rimasto in piedi davanti a me per tutto il tempo, con lo sguardo fisso nel vuoto.
-A che pensi? –gli chiesi
-A niente..
-Michael, puoi dirmi tutto ciò che vuoi..
-Lo so.. solo che..- lasciò la frase in sospeso
-Ehi, che succede?
-Io.. beh.. Max non mi piace per niente
-Perché?
-Perché a parte essere il tuo cagnolino, è follemente innamorato di te!
Scoppiai in una sonora risata.
-No, sul serio qual è il vero motivo?- continuai
-Maya, non sono mai stato così serio. Quel ragazzo è innamorato di te! Si vede da lontano un miglio
- Max è il mio migliore amico, ci vogliamo bene, ma non è innamorato di me. Te lo assicuro!
-Ah no? E cosa ti ha detto poco fa? Fammi indovinare.. avrà fatto una scenata di gelosia
-No.. mi ha detto solo che non gli stai molto simpatico
-Solo questo?
-Stai tranquillo, okay? Di Max ci si può fidare, è un bravissimo ragazzo! –mi avvicinai e lo abbracciai
-Se lo dici tu..-mi disse poco convinto dandomi un bacio sulla fronte.
-Torniamo di sotto?- gli chiesi interrompendo il nostro abbraccio
-No.. vieni qui...- mi abbracciò di nuovo e io sorrisi. –Ora possiamo andare – continuò dandomi un bacio leggero sulle labbra. Uscimmo dalla stanza e Michael mi prese per mano. Scendendo per le scale incrociammo Emily. Appena vide le nostre mani iniziò a gridare come una bambina
-Aaaaaaaaaaaaah! Lo sapevo!
-Emily datti una calmata- la interruppe Michael
-Come faccio se ho appena scoperto che il mio fratello preferito e una delle mie più care amiche si sono messi insieme?
-Hai detto "il tuo fratello preferito"?- le chiese
-Si perché?
-Sono il tuo unico fratello!
-Appunto cretino- rise Emily e io feci lo stesso, mentre Michael rimase a pensare a ciò che la sorella aveva appena detto.
-Allora? Da quanto tempo?
-Da circa mezz'ora – mi sorrise Michael
-Sono la prima a saperlo! Corro a dirlo a mamma e papà! Già ti adorano Maya
Sorrisi timidamente e Michael mi strinse la mano più forte.
- Emily, se permetti vorrei dirglielo io, ma ancora non è il momento.
-Sei il solito rompiscatole..
-Andiamo- disse il fratello.
Ci dirigemmo in cucina dove Clarisse stava sistemando i piatti nella lavastoviglie e Charlie era seduto a scrivere qualcosa sul suo computer.
-A che ora partite?- gli chiese Michael
-Tra poco..- Clarisse si voltò e ci vide tenerci per mano. Mi sorrise con tenerezza prima di tornare al suo lavoro. La guardai finire di riempire la lavastoviglie e sistemare la cucina.
-Ho finito- disse Clarisse
-Si, anche io – rispose Charlie sistemando il computer nella borsa.
-Le valigie sono già pronte?- chiese Michael
-Si tesoro, le abbiamo fatte stamattina –rispose la madre
-È ora di andare.. vado a prendere le nostre cose –intervenne Charlie alzandosi
-Certo papà.. io vado a chiamare Emily. Maya vieni con me?
-Si- sorrisi
-No Maya, aspetta qui con me. Ti va?- mi chiese Clarisse. Annuii.
-Come vuoi tu- mi disse Michael dandomi un bacio sulla mano. Si girò e uscii dalla cucina, lasciandomi sola con sua madre.
-Allora, Maya, come va con mio figlio?
-Bene- arrossii
-Da quanto vi conoscete?
-Da un mese circa..
-È poco.. ma mio figlio ti vuole già molto bene, fidati di me. Conosco il modo in cui ti guarda ed è lo stesso che mio marito usava con me.. so che è molto presto per parlarne..- lasciò la frase in sospeso. -Mio figlio è un bravo ragazzo- continuò- ho sempre sognato che avesse al suo fianco la ragazza giusta. Tu mi sembri perfetta e credimi, io non sbaglio mai sulle persone. Ti prego solo di stargli accanto, di supportarlo, di fare il tifo per lui..
-Si..
-Maya, so che io e Charlie non siamo stati i genitori migliori del mondo, ma amiamo i nostri figli.. sto cercando di dirti che se so che tu sei accanto a lui ecco.. io e mio marito riusciremo a stare più tranquilli..
-Grazie della fiducia Clarisse.. sul serio. E poi anche io voglio bene a suo figlio
-Lo so Maya e siete bellissimi insieme.
Mi piaceva molto Clarisse e anche se ci conoscevamo da pochissimo tempo, l'idea che lei si fidasse di me mi faceva sentire bene.
-Andiamo cara?- ci interruppe Charlie –ho caricato tutte le valigie nella nostra auto, dobbiamo partire per non perdere il volo.
-Certo –rispose sua moglie
Emily corse da sua madre e le gettò le braccia al collo
-Mi mancherete da morire..
-Anche tu amore, ti prometto che non faremo più viaggi così lunghi
-Grazie mamma.. ci vediamo a luglio- la baciò sulla guancia.
Michael si avvicinò a Clarisse e l'abbracciò
-Ciao Mickey , mi mancherai tantissimo
-Anche tu.. come al solito- disse con tono nervoso –Ciao mamma.. buon viaggio
Clarisse venne verso di me e mi strinse forte a sé
-Grazie di tutto Maya, a presto
-Non ho ancora fatto niente- le sorrisi – a presto Clarisse
Mi voltai verso gli altri, Emily stava abbracciando suo padre mentre Michael lo aspettava a pochi passi per stringerli la mano. Mi avvicinai anche io,
-Maya ci rivedremo a luglio, vero?- mi disse
-Certo che si –intervenne Michael e io sorrisi imbarazzata.
Finimmo di salutarci davanti alla loro auto, fuori dal cancelletto della villa; li guardammo andare via fin quando non rimase che una piccola macchiolina in fondo al viale. Emily si asciugò le ultime lacrime tornando dentro casa, mentre io e Michael rimanemmo fuori ancora un po' di tempo.
-Vieni, vorrei mostrarti una cosa- mi disse
-Okay
Mi prese la mano e insieme passeggiammo fino al retro del giardino. Vicino la staccionata si trovava una grande quercia, molto alta, mi avvicinai per vedere meglio, ma non riuscii a vedere al di sopra del primo strato di foglie.
-Ci siamo quasi – mi disse. Girai intorno al tronco e vidi una piccola scaletta, era molto carina, fatta con tante corde intrecciate tra di loro e andava perdendosi tra i rami di quella quercia. Aveva anche lui una casetta tra i rami di un albero?
-Anche io ne avevo una..- iniziai, ma lui mi interruppe
-Aspetta di vedere cos'è- mi sorrise e io ricambiai
Mi aiutò a salire sulla scaletta e superammo il primo strato di rami. Qui scavata nel tronco c'era una cavità che ricordava una vera e propria sedia e dei rami sistemati in modo da poter essere usati come un piccolo tavolino. Era bellissimo.
-Ecco.. –mi disse mettendo un braccio intorno alla mia vita. Era un gradino più sotto, ma io ero ancora più bassa di lui. – È qui che faccio gran parte dei miei disegni.. il panorama è grandioso, guarda..
Salii un altro gradino per vedere meglio. Il panorama era mozzafiato. Da un lato avevo il mare, dall'altro un'immensa pianura contornata da alte montagne. Senza parole continuavo a guardarmi intorno, cercando ogni minimo particolare di quel paesaggio, le case erano piccolissime da qui e si riusciva a vedere persino il grattacielo del nostro primo appuntamento, la città si apriva davanti ai miei occhi in tutta la sua bellezza illuminata dalle ultime luci del giorno.
-Ti piace?
-È fantastico!
-Ero sicuro ti sarebbe piaciuto –sorrise – Non ho mai portato nessuno qui sopra
-Mi sento onorata- scherzai
-Fai bene- rise e io feci lo stesso. Michael poggiò la testa sulla mia schiena e mi strinse forte a sé.
-Torniamo di sotto?- mi disse dopo qualche secondo di silenzio
-Certo
Dentro casa trovammo Emily a guardare la televisione, aveva indossato un pigiama e stava coricata a pancia ingiù sul divano. Appena ci vide scattò in piedi, iniziando a correre verso di me. Mi abbracciò forte e mi diede un bacio sulla guancia,
- Siete bellissimi insieme!
Le sorrisi.
-Scusa? Devo essere geloso?- rise Michael
-Sei un cretino- rispose Emily
-Si e per questo mi adori- le disse mettendole un braccio intorno alle spalle. Il suo telefono iniziò a vibrare, appena Michael guardò il display si irrigidì e divenne serio. -Devo andare un attimo di sopra.. Emily, tieni d'occhio tu la mia ragazza?
La mia ragazza. Il mio cuore iniziò a battere più forte e involontariamente iniziai a sorridere. Ero così felice!
-Si certo fratellone, ma ricordati che prima di essere la tua ragazza è la mia amica!
-Si si, come no- gli rispose prendendola in giro. Qualche istante dopo mi tirò a sé e mi baciò dolcemente.
-A tra poco principessa- mi sussurrò, mentre io mi limitai a sorridergli. Lo guardai salire le scale, mentre Emily mi tirava a sedere sul divano.
-Sono così tanto felice per te!
-Grazie - le sorrisi
-Non lasciare che il passato ti rovini tutta la vita..
-Si.. ehm..- dovevo assolutamente cambiare discorso. Michael era riuscito a farmi dimenticare Chad per tutto il giorno. Ero stata davvero felice oggi, non mi andava di rovinare tutto. –Ti andrebbe di organizzare una delle nostre serate tra ragazze? Io tu e Lucy come al liceo- le sorrisi
-Sarebbe fantastico! Stasera?
–Non ho i vestiti e domani abbiamo lezione- azzardai
- Michael può accompagnarti al dormitorio a prenderli, oppure puoi usare i miei e per la lezione... è importante? Altrimenti non ci andare- sorrise
-Beh.. ho chimica, ma comunque non importa- sorrisi- chiamiamo Lucy?
-Si certo!
-Ho lasciato il cellulare in camera di Michael, vado a prenderlo aspettami qui
-Va bene Maya- si girò e tornò a guardare la televisione nella stessa posizione di prima. Salii le scale in fretta, ma sentendo la voce di Michael mi fermai di scatto. Non volevo origliare la sua conversazione, così mi girai per tornare di sotto, ma una frase richiamò la mia attenzione
<<Non me ne frega un cazzo. Dimmi cosa ci facevi ieri a casa mia>>
Stava litigando con qualcuno? Mi avvicinai alla porta, ignorando i miei buoni propositi di pochi minuti prima.
<<Io non ti conosco! Dimmi perché eri a casa mia ieri>>
<< Voglio le prove che eri con lei>>
Ma di che stava parlando? Non riuscivo a seguire il filo del discorso. Non lo sentii parlare per alcuni minuti, così decisi di bussare alla porta
-Avanti..- Entrai- Maya, sei tu –mi sorrise
-Si, mi serve il cellulare, io e tua sorella abbiamo deciso di organizzare una delle nostre serate tra ragazze e devo avvertire Lucy
-Va bene.. – mi sembrava parecchio pensieroso
-Tutto okay?
-Si... - era evidente che non fosse tutto okay. Dovevo dirgli che lo avevo sentito? Forse era la cosa giusta da fare. Ma che razza di fidanzata origliava le conversazioni del suo ragazzo? Mi dovevo fidare di lui.
-A tra poco- gli diedi un bacio sulla guancia e tornai in salotto, dove Emily mi stava aspettando
-Ce ne hai messo di tempo –rise
-Non riuscivo a trovare il telefono.. –chiamai Lucy prima che Emily potesse replicare. Rispose quasi subito,
<<Maya!>>
<<Ciao Lucy, sono a casa di Emily e ci chiedevamo se ti andrebbe di fare una delle nostre serate tra ragazze, come ai vecchi tempi>>
<<Oggi?>>
<<Si.. ci sei stasera?>>
<<Certo! Ma aspetta.. hai detto casa di Emily? Oh oh Emily la sorella di quel Michael per caso?>> scoppiò a ridere
<<Si Lucy.. beh, in effetti dovrei dirti una certa cosa>> sorrisi
<<Oh cazzo, vi siete messi insieme?>>
<<Si>>
<<Porca puttana Maya! Che aspettavi a dirmelo? Voglio sapere tutto!>>
<<Te lo racconterò stasera, contenta?>>
<<Perfetto! Preparo la borsa anche a te allora, o hai già qualcosa da metterti?>>
<<No, non ho niente>>
<<Bene allora ci penso io, ah e prendo anche delle pizze okay?>>
<<Perfetto, a dopo Lucy>> sorrisi
<<A dopo>>
Poggiai il cellulare sul tavolino e raccontai ad Emily ciò che aveva detto Lucy.
-Non posso credere che rifaremo una delle nostre serate! Mi siete mancate un sacco quest'ultimo anno
-Anche tu mi sei mancata
-Hai fatto nuove amicizie?
-A dire il vero no.. ho conosciuto il ragazzo di Lucy, ma non siamo amici. E poi vabbé.. tuo fratello
-Ma come vi siete conosciuti?
-In un modo un po' imbarazzante
-Dai racconta!
-Beh la prima volta che ci siamo visti gli sono andata a finire addosso
-L'hai proprio colpito – ci mettemmo a ridere
-La seconda gli ho versato una bevanda sulla sua camicia bianca, alla tua festa
-Sul serio?- continuò a ridere
-Si, sul serio.. e da quel momento ho capito che era lei ciò che stavo cercando da tanto tempo- intervenne Michael, che nel frattempo si era sistemato alle nostre spalle. Non lo avevo sentito entrare e appena disse quelle parole sentii le mie guance avvampare. Si, mi succedeva spesso ultimamente. Alzai lo sguardo e lo vidi dietro di me, mi sorrise e si avvicinò per baciarmi la fronte. Era così dolce quel ragazzo. Ed era mio, solo mio.
-Siete bellissimi!! L'ho già detto?- gridò Emily
-Si, tipo un centinaio di volte?- rise Michael
-Non smetterò mai di ripeterlo
-Ragazze ma quali sono i vostri programmi per stasera?
-Faremo una serata tra donne, tu sei escluso!- Emily gli diede un pugno sul braccio, lui fece una smorfia di finto dolore.
-Non se ne parla neanche!- rispose Michael
-Tu sei un maschio
-Grazie per averlo notato- rise
-Sei davvero un cretino!
-Dai fatemi restare
-Maya diglielo tu che la nostra è una serata riservata e non sono ammessi uomini
-Beh, in effetti non sono ammessi uomini- risi
-Se è così che stanno le cose vorrà dire che trascorrerò la serata in camera mia a cercare di dirottare un treno!
-Tu e i tuoi videogames – rispose Emily
-Emily non so come fai ad essere mia sorella.
-Potrei dire lo stesso- rise
-Maya a te piace giocare?- mi chiese Michael
-Non ci ho mai provato- risposi
Lui si mise una mano sul cuore fingendosi offeso –Dobbiamo assolutamente rimediare! Tranquilla, ci penserò io.
-Grazie, ma non è il genere di cose che preferisco fare
-Ti farò cambiare idea mia cara
-È una sfida per caso?
-Che ho vinto in partenza- mi diede un bacio sulla fronte- divertitevi, ci vediamo più tardi.
-Ciao- gli sorrisi
Io ed Emily restammo sul divano a chiacchierare in attesa di Lucy. Mi piaceva molto stare con lei, anche se a dire la verità passavo molto più tempo ad ascoltare, piuttosto che parlare. Iniziammo a spettegolare sui compagni del liceo, mi raccontò in quale college erano andati, chi si era fermato e chi aveva iniziato a lavorare. Mi confidò che non aveva ancora trovato il ragazzo giusto, anche se aveva avuto una storia con un ragazzo nel primo semestre durata qualche settimana. Stavamo discutendo di un taglio di capelli che aveva intenzione di farsi quando suonarono al campanello. Doveva essere Lucy. Si alzò ed appena aprì la porta iniziò ad urlare e le gettò le braccia al collo. Sì Emily era un tantino euforica qualche volta.
-Da quanto tempo! Sei sempre più bella- le disse
-Grazie, anche tu non stai crescendo male tesoro- rispose Lucy ed entrambe scoppiarono a ridere.
-Maya! –mi abbracciò Lucy
-Ciao – le ricambiai l'abbraccio
-Ho preso quattro pizze farcite e tantissime patatine fritte! Oggi niente dieta- rise
-Diamo inizio alla nostra serata tra ragazze!!!- disse Emily
Si avvicinò alla televisione e scelse una commedia romantica come primo film, ci sedemmo sul divano a cenare tutte insieme.
-Questa pizza è fantastica- disse Lucy
-È proprio vero- risi
Alla fine del film spegnemmo la televisione e sistemammo le coperte e i cuscini sul divano. Era talmente grande che tutte e tre riuscivamo a dormirci comodamente. Indossammo i pigiami e spegnemmo la luce proveniente dal lampadario al centro della stanza, lasciando solo quelle soffuse delle bajour ai lati del divano. Lucy ed Emily si sdraiarono a pancia ingiù, mentre io mi sedetti con le gambe incrociate tra le mie due amiche. Raccontai come Michael mi aveva chiesto di diventare la sua ragazza ed entrambe sospirarono compiaciute
-Qualche volta quel cretino di mio fratello fa qualcosa di buono- sorrise Emily
-Dai, povero- risposi
-Già lo difende- scoppiarono a ridere, mentre io rimasi seria pensando se dovessi prendermela o meno. Decisi per la seconda.
-È il mio ragazzo. Devo difenderlo. Oh merda.. è il mio ragazzo- sorrisi
-È praticamente andata- disse Lucy
Continuammo a parlare di Bill e di quanto certe volte fosse stronzo, ma questo pareva attrarre parecchio la mia amica, anziché farla scappare a gambe levate. A lei piaceva stare con il "cattivo ragazzo" della situazione e mi chiesi se Bill avesse iniziato a tradirla davvero. Lei non sembrava affatto triste o pensierosa, anzi vantava di stare con uno dei ragazzi più belli del college. Quando fu il turno di Emily, lei ci raccontò che nessun ragazzo che aveva incontrato fin ora le era sembrato giusto per lei.
-Beh il mio ragazzo dovrà essere non troppo alto ma neanche troppo basso, non troppo muscoloso ma neanche troppo magro, con gli occhi chiari, i capelli lunghi e preferibilmente neri, deve avere già in mente il suo futuro e deve mettermi prima di qualsiasi altra cosa.
- Emily nient'altro?- rise Lucy
-Si, deve essere praticamente perfetto sotto ogni punto di vista, simpatico, intelligente, romantico...-
-La vedo male- sospirai
-Anche io –rispose
Dopo che ci fummo raccontate tutto ciò che era successo durante l'ultimo anno decidemmo di andare a dormire. Erano quasi le tre di notte.
-Buonanotte ragazze, è stata una serata fantastica. Vi adoro!- disse Emily spegnendo le luci
-Buonanotte a tutte, vi voglio bene- dissi
-Notte bellissime- rispose Lucy
Mandai un messaggio a mia madre e posai i cellulare sul pavimento. Mi sdraiai sul divano coprendomi fino al mento, ero una ragazza freddolosa. Chiusi gli occhi e iniziai a concentrarmi sul silenzio della stanza, dopo qualche minuto sentii qualcosa muoversi e aprii gli occhi. Non vidi niente, ma d'un tratto qualcuno sollevò la mia coperta. Mi girai di colpo,
-Sssh- mi sussurrò
-Ma cosa..- cercai di mettere a fuoco la figura davanti a me –Michael? C'è qualche problema?
-Si, un enorme problema
- Cos'è successo?
-Un disastro guarda- disse in tono serio- la mia ragazza è nella stessa casa in cui sono io.. e vogliono costringermi a stare lontano da lei, ma ci pensi? È uno strazio
Gli sorrisi -Tu sei pazzo
-E sai di chi è la colpa?
-No, di chi?
-Tua. È tutta colpa tua- mi sussurrò.
Eravamo molto vicini, stesi l'uno accanto all'altra sul divano. Nella penombra riuscivo a vedere il suo viso, i suoi occhi.. D'impulso decisi di accorciare le distanze tra di noi e lo baciai, le sue labbra calde toccarono le mie in un modo molto delicato. Michael si staccò per primo stringendomi a sé e io appoggiai la testa sul suo petto.
-Dormiamo?- mi chiese
-Si
-Buonanotte
-Buonanotte Michael
Mi addormentai quasi subito in quel posto fatto su misura per me. Il suo braccio intorno alla vita mi teneva stretta a lui, il suo profumo riempiva le mie narici e il suo cuore si muoveva a ritmo con il mio. Era tutto perfetto. Tutto troppo perfetto.
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