19. Il fondo della strada
Joe
Avete presente quando vi trovate per la strada e non riuscite più a vederne la fine? O quando siete completamente al buio e mentre camminate dritto a voi, vedete una luce che non riuscite a raggiungere?
Se avete mai provato una di queste due sensazioni bhe sapete anche che cosa sia il fondo della strada; il fondo del bidone , il punto da cui risalire e ricominciare a vivere; finire ciò che ci lacera ed iniziare una nuova vita.
Questo è quello che vedo io ora. Il fondo del vicolo ed un
borsone di soldi pieno solo per metà, come un bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. Ma è anche il mio lascia passare per uscire da questo schifo e tornare a vivere realmente.
Voglio tornare a vivere, voglio capire cosa provo realmente per Lara è sopratutto chiederle scusa, perché a mente calda si dicono troppe cose che non si pensano realmente; senza pensare che fanno un male cane agli altri e lei è già stata male e di certo non voglio farla soffrire di più di quanto già non abbia fatto.
Prendo la canna rollata da Izi e la finiamo in silenzio insieme. -Joe- -Dimmi- -Sei un coglione fratello. Perché ti devi far del male? Perché la tratti così? L' ami allora basta e buttati- -Non so nemmeno io cosa provo non so definire se sia bene o amore- -Te lo dico per esperienza. Io non ci ho messo il cuore quando dovevo e l'ho persa. Alena non è più con me e credimi darei tutto pur di averla- lo guardo e cerco di concentrarmi sui suoi occhi per trovare qualche risposta ma vedo solo tristezza e rabbia. Ricordo bene Alena, adesso avrebbe l'età di Lara. Era bionda con gli occhi verdi e sempre vestita di nero ma l'energia e la solarità che aveva la illuminava ed illuminava anche chi le stava accanto. Anche Izi. Era riuscita a conquistarlo e lui ne era pazzo. Frequentava il vicolo con noi ma Izi per quanto ne fosse perso aveva sempre preferito non farla entrare nella sua vita. Forse per paura di non essere in grado di starle accanto, forse per paura di perderla o che prendesse le stesse strade di lui. Non ho mai capito realmente per cosa ma la perse. Dopo una delle loro litigate lei prese il primo treno per la Campania e tornò dai parenti. Non si sono più sentiti ma lui non l'ha scordata. Sono certo che ha ancora la loro foto in questo maledetto vialetto che però ha visto anche i sorrisi di due persone che veramente si sono amati. -Sono sicuro che non ti ha dimenticato- -Sono passati tre anni. Si sarà rifatta una vita Joe. Comunque non sbagliare come me. Tieniti stretta Lara finché puoi- -Ci proverò fratello è una promessa. Ma stasera andiamo a festeggiare visto che domani arriveranno i soldi- Izi si alza e ride
-Merito dei miei che sono riusciti ad anticiparne l'arrivo-. Torniamo in macchina e finiamo come sempre vicino a Ponteleforche da Momo a mangiate la piadina più buona del mondo.
-Ei Joe- -Dimmi- -Hai presente quel ragazzo vestito di nero sotto il palo della luce?- guardo verso l'interessato ma Izi mi tira un calcio -Idiota non guardarlo. Ci sta dietro al culo da stamani ma fai finta di niente- -Lo ha mandato lui a controllarci- -Probabile- - Che facciamo?- mi scricchio i pugni e vado a pagare -Niente andiamo a casa-. Siamo saliti in macchina e il tipo di prima l'abbiamo trovato alle panchine del giardino sotto casa di Izi. Non sono riuscito a capire bene se davvero era sempre il solito o un'altro ma una cosa è certa: che siamo circondati da troppi occhi invisibili ai nostri.
Lara
Mi fa un male cane la testa, sembra che possa scoppiarmi da un momento all'altro. Mi sento solo accarezzare i capelli e niente di più. Una mano scivola sul mio viso e ne disegna i contorni -Sei talmente perfetta. Capisco perché ci abbia perso la testa il tuo fratellastro. Sarai l'esca perfetta per prendermi ciò che mi aspetta- resto immobile e continuo a far finta di dormire finché la sua mano non torna ad accarezzare i capelli. Li sposta dall'orecchio e si avvicina con le labbra -So che sei sveglia gioiellino il battito del tuo cuore ti ha tradito- sento una risata e delle labbra vicine alle mie. Apro di scatto gli occhi e provo a spostarmi. Mentre quell'uomo continua a ridere di me. Ora che lo guardo meglio per quanta poco luce ci sia, non mi fa paura per niente nè lui né la sua maschera. Mi metto a sedere e mi appoggio con la schiena al muro umido di non so cosa. Non so dove sono e che posto sia. So solo che l'odore di legno e vernici invade tutto questo posto.
Si avvicina e mi prende il mento -Non capisco perché non ti faccio paura. Pensavo di spaventarti con questa maschera. Alla fine un sorriso cucito che non può gridare aiuto dovrebbe spaventare- -Non sempre le persone gridano aiuto. Si salvano anche da sole- ride nuovamente e si avvicina ad una porta cigolante di legno. L'uscita. -Sei tosta. Vorrà dire che ci sarà da divertirci-. Esce da quello spiraglio di luce e mi trovo nuovamente al buio e da sola. Penso che mi sto abituando alla solitudine ed alla sua compagnia.
Matteo
Mi arriva un messaggio da lui e torno alla base. Davanti alla porta esito ma scendo le scalette in pietra fino a trovarmi esattamente al centro della stanza sotto la luce fioca della lanterna. Esce con una maschera al volto e se la toglie gettandola sul tavolo polveroso. I suoi occhi verdi diventano scuri a causa della poca luce -Lara è qui- mi basta per sentire quel nome per sbiancare. -Perché non hai rispettato il piano?- -Ragazzino credi veramente che il piano fosse spaventare tutti compresi la ragazza è prendersi i soldi che mi devono? Devono capire di chi devono avere paura e che i patti vanno sempre rispettati. Se porteranno tutti i soldi lei non si farà male- -Ma non è giusto- -Sei troppo buono di cuore. Alla fine ricorda che anche tu fai parte di questo gioco se vuoi rimediare al tuo debito. È normale che qualcuno si faccia male sono affari- si toglie dalla giacca una fialetta di liquore e butta tutto giù. Non è giusto che ci rimettano persino chi non c'entra nulla. Persone che non hanno mai fatto del male anzi lo hanno subito.
-Non voglio che le sia fatto del male- lancia la boccetta a terra e mi sorride. Odio i suoi ghigni, sono sorrisi che nascondono sotto solo il male che sta per arrivare -Vedremo. Vai a casa ora- -E lei?- -Se l'hai tanto a cuore passaci pure la notte insieme almeno gli farai la guardia ma riga dritto altrimenti l'ammazzo.- stringo i pugni e mi dirigo verso la porta di legno in fondo all'angolo -Matteo mettiti la maschera non ti deve riconoscere- mi volto verso il museo degli orrori. Così chiamo quel muro pieno di maschere prese dai troppi film riusciti bene. Prendo quella di Joker e la indosso. So che va pazza per Joker mi ricordo che quando comprò la maglia su amazon il giorno dopo corse nel piazzale della scuola con un sorriso a trentadue denti per farmela vedere. Sembrava una bambina a natale e non faceva altro che tirarla per vedere la faccia di quel jolly pazzo; o girare su se stessa per chiedermi di come le stasse. Visto che non so come andrà a finire voglio che mi ricordi per il suo Joker buono. Entro nella stanzetta e con la poca luce della lampada riesco a vederla a sedere con la schiena attaccata al muro mentre si circonda le gambe e nasconde il viso con i capelli. Vorrei che non dovesse essere lei l'esca ma la realtà è ben diversa dalla mia immaginazione. Adesso che la guardo senza che lei se ne sia accorta so che davvero ho toccato il fondo.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro