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15.Illegale

Joe
Non riesco a non pensare. Non sono mai stato fermo, per trovare i soldi, ma nulla. Esco per andare da Izi, mi aspetta al solito vialetto dove mi lascia un biglietto "Solo una settimana. D.". Lo guardo e tiro un calcio al sasso -Merda dove cazzo li troviamo dieci mila euro in una settimana?- -Joe è inutile che ti scaldi credi che risolverai qualcosa?- -Andiamo a casa mia. Devi sentire una cosa-. Lo vedo annuire per poi seguirmi. Arrivati sotto casa controllo la posta, non c'è niente. L'ascensore come sempre è bloccato, quindi usciamo per prendere quello del palazzo accanto. -Potevamo fare le scale- -Non è il momento Izi. Comunque se vuoi fatteli te cinque piani, io non ci tengo-. Entriamo in casa e scendiamo in camera. Chiudo a chiave e faccio partire l'audio. Izi si mette in fondo al letto, ma sembra perso chissà dove -Lo sai vero che era indirizzato esclusivamente a te?-  -Ma va?! Non riesco a capire chi dovrebbe prendere!- -Lara?- -Secondo te a me importa qualcosa di lei?- mi guarda come dire "se come no" poi sbuffa -Calmo-. Sento la porta chiudersi e delle urla dal piano di sopra, Lara. Guardo Izi che se ne sta seduto sul letto e me ne vado di sopra. Non riesco a vedere contro chi sta urlando perché gli chiude la porta in faccia. -Ei mi spieghi che cazzo hai?- -Nulla- la seguo in cucina ma continua a non parlarmi ed a far finta che non esista. L'afferro per un braccio ma si divincola -Ascoltami ragazzina se ti girano fattele passare ok?- Si gira e giuro che se fosse stata dotata di poteri sovrannaturali bhe ora sarei cenere. Ha il viso stanco, una coda completamente sfatta e la canottiera che le risalta le curve ed un piccolo tatuaggio sulla spalla a cui non avevo fatto caso. Mi avvicino -E questo?- accarezzo il tatuaggio e la sento rilassarsi sotto il mio tocco -C'è da un po'- mi sorride e bhè non so ma mi sembra che sia tutto ok. La porta delle scale si apre e vedo Lara cercare di guardare un punto dietro la mie spalle  -Joe muoviti- guardo Izi e lo seguo -Lara non aspettarmi per cena- non la guardo perché so che se lo facessi resterei qui con la voglia di attaccarla al muro, mentre le mie labbra cercano le sue e non posso. Mi chiudo la porta alle spalle e prendiamo l'ascensore -Guido io- -Ok- Izi mi guarda e prende il posto di guida  -Ah la TT no ma la Captur si. Sei strano eh- -Non sono strano. La TT non si tocca-. Accelera e per un po' sta in silenzio, solo quando arriviamo a Figline per parcheggiare dietro la stazione lo guardo -Perché siamo qui?- -Ho trovato la soluzione- scendiamo dalla macchina e mi passa una lista con dei nomi, troppi.                -Quindi?- -Quindi andiamo a riprenderci i soldi con la forza o no. Loro ce li devono.- -Ok-. Ci guardiamo e prendiamo la strada per quella sottospecie di tunnel dai muri pieni di graffiti diretti dal primo poveretto della lista.

Lara
È strano. Non mi sembra lui da un po' ma forse è solo una mia impressione. Alla fine dopo essere tornata da Firenze non siamo usciti. Era strano e se ne è stato tutta la sera chiuso in camera. Per non parlare di Matteo che non mi sta dando pace, anche ora mi ha seguito fino sotto casa e voleva entrare. Non credo che mi possa far del male ma sto iniziando a pensarlo.
Mi arriva un messaggio da Jessica ed opto di uscire con lei ed Elena solo noi tre. Torniamo a casa con Elena stronca per via dell'alcol ed incapace di stare in piedi. Scendo un attimo e busso alla porta di Joe. Non risponde e  tiro giù la maniglia. La porta è aperta ma non c'è nessuno. Sono le due e mi chiedo dove sia. Chiudo la porta e torno da Elena che dorme. Sto in pensiero e vorrei averlo qui, stare tra le sue braccia. In fondo credo che tra fratelli sia normale ma non è normale che mi manchi così  tanto anche solo un suo contatto; per non parlare delle sue labbra e del profumo della sua pelle. Scuoto la testa e mi preparo un tè mentre faccio zapping tra i canali in TV. Non so se chiudere o no la porta con il chiavistello.  Se torna e rimane fuori? Poi penso che potrebbe essere anche a casa di una delle sue sciacquette. Sento il sangue salirmi al cervello e decido di chiuderla. Fanculo lui e loro. Mi metto sul tappeto ed appoggio la testa al divano mentre aspetto l'alba. Mi chiedo se un giorno riuscirò a rinascere come fa lei tutti i giorni.

Joe
Sono le cinque del mattino. Siamo stati tutta la notte tra case e vicoli come fanno i poliziotti in incognito ma qui nessuno è un poliziotto. Arrivo alla porta distrutto e sinceramente non so ancora che giorno sia spero solo che non sia martedì. Sblocco il telefono e inizio a imprecare. Devo andare a lavoro tra due ore. Inserisco la prima chiave ma la porta non sia apre e la cosa mi fa dedurre che Lara l'ha chiusa con il chiavistello. Suono una volta e sto per attaccarmi al campanello, quando la porta si apre.
Entro e vedo Lara pronta a dirmi qualcosa, poi mi fissa e non dice niente. Richiude e fa per andarsene in sala. -Se hai bisogno di qualcosa ci sono- -Non ho bisogno di nessuno manco di te- si ferma e si gira.  Mi riserva uno dei suoi sorrisi tirati            -Capisco-. No invece non può capire, non sa cosa diavolo sto facendo per stare in piedi ma alla fine è meglio così. Scendo in camera e mi infilo in bagno. Mi accorgo di essermi addormentato nella vasca solo quando sento bussare -Ehi sono le sei e mezza esci-. Faccio uno scatto fuori ed apro la porta, solo quando Lara si tappa gli occhi e si gira mi accorgo di essere nudo. Non credevo che potesse essere anche pudica. Sorrido le lascio un bacio sui capelli, inalando il profumo di cioccolata e menta, per poi volare a vestirmi per trovarmi a prendere di corsa l'ascensore. Mi chiedo quando si calmerà questa vita frenetica.
Stamani a quanto pare troppa gente ha avuto la brillante idea di andare a fare colazione al bar, tanto che sento continuamente "Scusi un caffè" da troppe voci. Appena il bum di clienti si calma, decido di mandare un messaggio a Lara. Proprio quando prendo il telefono "Un caffè macchiato grazie" poso il telefono, per guardare il ragazzo davanti a me. Matteo. Restiamo a guardarci per alcuni minuti poi mi fa un sorriso strafottente "Avrei chiesto un caffè macchiato. Grazie." Mi volto verso la macchina dell'espresso indeciso o no se aggiungere del veleno nel caffè. Sono sicuro che mi sta guardando ancora con quel sorrisetto nella faccia, vorrei poterglielo togliere.  Pulisco il filtro, metto la polvere      -Come sta Lara?- e presso il caffè forse con troppa forza per poi mettere il filtro nella macchina -Dovresti saperlo- -Bhe io so altro, ultimamente la vedo nervosa- premo il pulsante ed il caffè inizia a scendere -Dipende cosa sai- lo sento ridere e tirare uno sgabello. Si è seduto sicuramente -Che bacia bene-. Spengo il bottone mentre sento formicolarmi le mani, poso la tazza sul piattino e glielo servo, per poi iniziare a pulire. L'immagine di quei due che si baciano mi da al cervello e mi casca una tazza -Ho fatto bingo Joe?-. -Penso che se la vedi nervosa forse è perchè gli stai troppo attaccato- ride e si sporge verso di me -Non credo che gli dispiaccia dopotutto. Non sai della nostra avventura?-. Sento il sangue gelarmi e poi riaccendersi -A letto è una bomba- stringo il sotto banco per evitare di spaccargli la faccia -Non verrebbe mai a letto con te- -Ti sbagli con te no ma con il sotto scritto si- prende il telefono e mi mostra una chat. L'immagine di profilo è di Lara e le cose scritte bhe mi fanno venire il vomito "puttana" -Ci credi ora?-. Si alza e va alla cassa a pagare per poi uscire dalla porta. Mi rimetto a pulire ed entra Izi -Fratello un caffè- gli passo io caffè coretto come piace a lui e mi vado a cambiare poi usciamo insieme. -Prossimo nome?- -No prossima direzione Incisa ci sono troppi nomi da dire- lo seguo fino alla Mini Cooper nera parcheggiata dietro l'angolo. Se la vedesse Lara impazzirebbe. Un flash e quella chat davanti. Mi sale alla gola lo schifo e qualcos'altro, credo la delusione -Joe ci sei?-, alla fine si è rivelata come tutte le altre…una puttana.
Entro in macchina ed andiamo verso Incisa. Dopo essere stati continuamente tra vicoli e case mettiamo i soldi in un borsone nei seggiolini posteriori della macchina e mi fermo a guardare le mie nocche rotte. -Dovevamo farlo Joe lo sai?- -Certo-. Mi passa una canna e ce le fumiamo per poi ripartire -Spero proprio Joe che non ci fermino- guardo Izi sorridere e tirarmi un mezzo pugno sulla spalla per poi riprendere il volante -Anche perchè oggi abbiamo fatto tutto fuorché cose legali- -Illegali- -Già- -Finirà presto Joe solo quattro giorni e sarà  tutto finito fratello.- -Lo spero-.

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