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13.Baciami

Lara
È tutto ok. Dopo quel bacio è tornato tutto normale come se non fosse successo niente. Abbiamo deciso di riprendere la nostra tregua. I nostri genitori per quanto li vediamo dopo quello che successe con il padre di Joe, sembrano contenti del nostro rapporto. Certo non fanno i salti di gioia. Quando ci vedono mia madre si limita a fare un sorriso e suo padre ad alzare le spalle proprio come ora; prima di uscire per ripartire per l'ennesimo viaggio di lavoro. Non salutano ed escono. Joe mi guarda e sorride -Casa libera per un mese-          -Strano- -A me non cambia niente- -Non cambia niente manco a me. Certo sempre se non dai una festa di gente che si ubriaca e si denuda- -Potrei- -Bhe se lo fai avvisami così mi trasferisco fino al termine della festa-. Mi guarda male per poi guardare l'orologio e scappare mentre gli urlo il solito -Sempre in ritardo-. Visto che ho un'ora per prepararmi me la prendo comoda; fin troppo, visto che poi per uscire di casa mi riduco a fare le corse. Giù al portone principale trovo Cry intento a suonare il campanello. -Ci sono- mi guarda dalla testa ai piedi per poi scoppiare a ridere -Hai i calzini diversi- li guardo e sbuffo cercando di coprirli il più possibile con i jeans -Avanti andiamo- -Lo seguo fino dietro casa dove per fortuna trovo la captur blu parcheggiata -Così non faremo tardi- entro in macchina e dietro ci sono Jessica e Matteo che mi riserva uno dei suoi sorrisi ammiccanti. Faccio finta di niente ed aspetto che Cry metta in moto. -Comunque oggi forca di gruppo piccola- -Cry spero che tu stia scherzando.- -Assolutamente no. La scuola sciopera e noi non ci andiamo- Sbuffo e mi allaccio la cintura rassegnata -Ma la tua dolce metà?- -Ci sta aspettando a Figline al Cuccoli-. Per tutto il "viaggio" (10 minuti grazie alla guida folle dell'autista) gli altri parlano tranquilli e non credo che sappiano quello che è successo con Matteo altrimenti non ci sarebbe questa armonia -Terra chiama Lara-  -Presente- Cry scuote la testa in segno di rassegnazione ed entriamo tutti nel bar-pasticceria affollandola. -Anche mentre ordini sei nel tuo mondo- guardo Matteo e chiedo il mio caffè -Fatti gli affaracci tuoi- -Dai dillo che stavi pensando a quello che è successo- "effettivamente si ma non con te ma con Joe". Alzo gli occhi al cielo e spero che il mio subconscio si zittisca per una buona volta. -Non so di cosa tu stia parlando- prendo il mio caffè e mi metto a sedere tra Elena e Jessica trovandomi comunque di fronte lui. No, non è possibile. Sorride ammiccando e passandosi la lingua tra le labbra per poi mordere una brioche colma di nutella. "Gli venisse il diabete" zitto cervello. Dopo aver fatto colazione decidiamo di andare a Firenze a fare compere tutti insieme o meglio Elena e Jessica ci obbligano ad andare a fare da giudici a quello che comprano e come gli sta. Ci portano da un negozio all'altro e sinceramente io ed i ragazzi non c'è la facciamo più. Sono stata tutto il tempo il più lontano possibile da Matteo ma a quanto pare sono una calamita visto che non ho risolto nulla.
Dopo l'ennesimo vestito mi alzo e dichiaro che me ne vado al baldacchino per divorarmi un panino al lampredotto. Le ragazze rinunciano alla loro sfilata e ci seguono mentre i ragazzi saltano entusiasti. Mentre mangiamo i nostri panini in compagnia dei troppi piccioni sento squillare il telefono e noto che è Joe.    -Ei dimmi- -Dove sei?- - A Firenze ma torno nel pomeriggio- -Che cazz?!. Ok ok senti ti va di uscire stasera?- credo di aver perso un battito appena ho sentito la sua voce ed un altro paio dopo la sua proposta -Certo- -Allora a dopo- non faccio in tempo a rispondere che chiude ed alzo le spalle, infondo non cambierà mai, i suoi modi rudi resteranno sempre.
Nel pomeriggio finalmente convinciamo Cry a tornare a casa o così speravamo. Cry sta tirando giù talmente tante imprecazioni, da un'ora a questa parte, che credo se le stia inventando. Siamo tutti al caldo con la macchina ferma in mezzo ad una maledetta stradina di cui non sapevo manco l'esistenza e tutto questo perchè lo stupido di Cry a voluto dare retta a Matteo. Jessica ed Elena non fanno altro che lamentarsi e giuro che per quando bene gli voglio se avessi manette e scotch, ora sarebbero legate e zitte. Cry è intento a parlare anche troppo animamente con qualcuno al telefono. Torna in macchina e ci guarda -Allora?- -Non possono portarmi la benzina- Jessica ed Elena si lamentano e Matteo si butta sul seggiolino senza però prima farmi l'occhiolino. "È stupido" "Però ti manca" "Mi manca la sua amicizia, quel rapporto che sembrava sincero" "Infatti sembrava. Adesso sei arrabbiata? Frustata? Lo odi? " scuoto la testa come per scacciare la conversazione con la mia vocina interiore che di stare zitta non ne ha voglia.
È passata un'ora Cry è appoggiato al seggiolino con gli occhi chiusi mentre Elena, che si trova attaccata
a Jessica nei seggiolini anteriori, gli tiene la mano. Jessy dorme e Matteo esce dalla macchina per fare una chiamata. Rientra e sorridendo ci dice che in una mezz'ora ci arriverà la benzina. Cry esulta svegliando le altre due -Ho bisogno d'aria scusa Cry- esco allontanandomi dall'auto. Faccio il numero di Joe ma qualcuno mi circonda la vita con le braccia. Riconoscerei quella stretta fra mille provo a girarmi e mi stringe -Matteo-   -Già- sento le sue labbra fra i capelli, vicino al collo dove nascono i brividi, almeno con Joe. Ma che mi viene da pensare adesso? Matteo mi lascia e mi stacco da lui, mi guardo in torno e poi lo guardo -Ti sei allontana troppo dalla macchina così mi sono offerto di venirti a cercare- -Mamma che angelo- mi sorride e per un momento rivedo quel sorriso dai denti bianchissimi che rimette in risalto la sua carnagione abbronzata. Quel sorriso familiare, una delle cose che mi manca di lui. Lo guardo negli occhi scuri mentre si sistema i capelli ricci di lato. -In fondo sono sempre io Lara. Anche se è successo quello che è successo- mi si avvicina e resto immobile mentre mi lascio abbracciare. Non riesco a ricambiare l'abbraccio; è una cosa più forte di me nessuno sa cosa mi è successo apparte mia madre e Joe. Manco lui, infondo la nostra era un'amicizia che stava nascendo. Il problema, quello vero, è che mi affeziono troppo alle persone ed a lui mi ci sono affezionata. -Sei contenta che torniamo a casa?- lo sento stringermi e salire la sue mani sui miei fianchi mi stacco e lui ride  -Smettila- -Altrimenti cosa mia fai? Dai Lara se non fosse stato per me saremmo ancora tutti ad imprecare sotto il sole- -Non è un motivo per cui mi puoi toccare come vuoi!-. Si mette a guardare il cielo e si avvicina. Mi sposto evitando il suo contatto ma mi prende per un braccio. I suoi occhi si fanno sempre più scuri -Lo vuoi capire che ti voglio- -Per me non è la stessa cosa- -Affari tuoi- mi stringe entrambe le braccia e prova a baciarmi ma lo scanso. Mi tira a se in modo da avvolgermi con un solo braccio mentre con una mano mi tiene ferma la nuca e mi bacia. È violento. Il suo bacio è violento, non lo voglio, non voglio che mi baci. Continuo a tenere le labbra chiuse mentre lui prova ad entrare con la lingua. Proprio quando si stacca e penso che la smetta ne approfitta per tornare a scontrarsi con le mie labbra e la sua lingua a cercare la mia. Non so cosa fare mi sta stringendo troppo contro il suo corpo pompato e non riesco a staccarmi e più ci provo, più diventa aggressivo. Voglio staccarmi adesso. Provo a tirargli una ginocchiata nelle palle e credo di aver fatto centro visto che si stacca da me che un gemito mentre se le tiene  -Bastarda- -Non dovevi farlo- -Aggressiva. Mi piacciono le ragazze aggressive-. Si rialza e si incammina  -Muoviti andiamo a casa prima che ti strappo i vestiti- rimango impietrita e immagini come un flashback mi tornano in mente "Non ti farò del male piccola" io sdraiata sul letto sotto di lui che provo a liberarmi ed il rumore della stoffa che si strappa sotto le sue mani.
Torno in me quando mi sento nuovamente chiamare e lo seguo fino all'auto dove tutti ci aspettano. Entro in macchina e Cry parte mentre Jessica ci guarda entrambi -Ce ne avete messo di tempo- -Non la trovavo si era allontanata troppo.- -Cugino potresti avere un futuro da segugio-. Matteo non le risponde così Jessica si rimette al telefono. Prendo il telefono e scorro le pagine di instangram mettendo like a chiunque solo per non far lavorare il cervello.

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