Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

7:Dubbi

Eren's pov

Levi un assassino...?

No, non può essere, mi stanno mentendo; vogliono allontanarmi da lui.

Mi girai per vedere chi era il proprietario della voce.

Vidi tre ragazzi, due dai capelli chiari e uno coi capelli castano scuro.

-E voi sareste?- domandai cercando di mantenere la calma -Hai sentito? Ci chiede chi siamo- disse il castano ad uno dei due biondi -Già, c'è qualche problema con ciò, dato che sono arrivato oggi non posso conoscervi, perchè non vi presentate, voi conoscete già il mio nome- dissi sempre con il mio tono impassibile.

-Bene, io sono Marcel e questi due sono mio fratello Porko e Falco- disse il ragazzo dai capelli scuri, che sembrava essere il capo.

-Eren stai attento- mi disse Petra -Ascolta la tua amichetta bamboccio- rispose quello che doveva chiamarsi Porko.

-Sei venuto qui solo per prendermi in giro, perchè se così fosse puoi anche andartene- dissi riportando il mio sguardo sul manga.

Non mi importava essere insultato o preso in giro, ormai c'ero abituato; nella mia testa i miei pensieri erano rivolti alla notizia appena ricevuta "Stanno mentendo, perchè dovrei credere alle parole di questi bulletti; però anche gli altri sembravano abbastanza preoccupati quando gliel'ho detto".

-Abbassa la cresta ragazzino- disse Falco -Non pensavo fossi diventato uno specchio, galletto- ribattei senza degnarlo di uno sguardo.

-Ehy tu come ti permetti- a quel punto petra si mise in mezzo -Marcel, basta, lasciatelo stare- -Oh, ma tu guarda! Non mi dire che ti sei già innamorata...- diss tirandola per un braccio -Tu sei solo mia- -Lasciami! Non toccarmi!- gridò Petra tentando di liberarsi, inutilmente, mentre Marcel iniziava a toccarla.

Non ci vidi più, finchè si trattava di me era un conto, ma non si sarebbe mai dovuto azzardare a metterle anche solo un dito addosso, non è che mi fidassi di quella ragazza, ma lei è stata una di quelle poche persone a trattarmi come umano.

Mollai il manga sul banco e mi alzai di scatto, Porko e Falco cercarono di venirmi adosso e di bloccarmi, ma, per loro sfortuna, sono bravo nel combattimanto corpo a corpo.

Ricordate che in precedenza nominai un allenamento interrotto quando iniziai ad andare con gli psicologi? Ecco diciamo che non l'ho proprio interrotto, ho solo diminuito la frequenza.

In pochi secondi si ritrovarono stesi a terra senza neanche un graffio, non volli mettermi nei guai il primo giorno, l'avevo promesso al corvino.

Senza troppi complimenti afferrai il braccio a Marcel, che allentò la presa su Petra, la quale riuscì a liberarsi; lui cerchò di sferrarmi un primo pugno che evitai con molta facilità.

Tentò con un secondo, questa volta lo fermai, gli feci ruotare il braccio dietro la sciena e con un calcio alle caviglie lo feci cadere a terra.

-Non osare mai più toccarla- gli intimai abbassando la voce, per poi tornare a sedermi.

-Ce la pagherai, Eren Jeager, stanne certo che non finisce qui, ti pentirai amaramente dell'errore che hai commesso!- disse Marcel per poi andarsene seguito a ruota dagli altri due.

-G-grazie Eren- disse la ragazza ancora scossa -Non preoccuparti, non è niente- dissi.

-Eren stai attento con quelli, sono pericolosi. Sono i bulli della scuola, solo l'anno scorso hanno avuto sette sospensioni, non so come abbiano fatto a superare l'anno- disse Mikasa.

-Sentite, non preoccupatevi, ci sono abituato e come avete potuto vedere so difendermi perfettamente- dissi sbrigativo -Piuttosto, ciò che hanno detto riguardo a Levi è una bugia, certo?- i miei compagni abbassarono lo sguardo non volendo incontrare il mio.

-Hanno mentito, giusto?- richiesi sperando che la risposta fosse positiva.

Onde a evitare di rispondermi, Armin, frugò nella sua cartella per estrarre una cartelletta contenente vari articoli di giornale; me ne porse uno.

Sulla prima pagina c'era una foto di Levi, non potei avere dubbi, era il corvino.

Sotto la foto vidi un'articolo che lessi.

"Levi Ackerman, ragazzo di 17 anni, accusato di aver ucciso i suoi genitori adottivi e i suoi migliori amici, viene liberato per mancanza di prove; ora noi ci chiediamo: come potete non avere prove a sufficienza, quando è stato trovato con il coltello che ha ucciso le vittime in mano, mentre lo estraeva dal corpo di suo padre, ormai morto? Lascerete andare in questo modo un assassino, lo lascerete girare libero per le trade di New York senza neanche una piccola condanna? Quel ragazzo ha sulla coscienza la vita di 4 persone, poi chi ci assicura che non possa avere uno scatto d'ira o qualcosa di simile, in questo caso potrebbe uccidere di nuovo.

Non possiamo credere che la polizia non abbia prove a sufficienza per incriminarlo e non possiamo credere che un avvocato della difesa abbia accettato il suo caso, non hanno forse visto la carneficina provocata da quel ragazzo.

Non contenti gli hanno pure permesso di tornare a scuola e di continuare a condurre una vita normale, come se niente fosse successo, penso, credo a nome di tutti, che questo ragazzo non sia umano: come si può commettere un quadruplo omicidio e non sentire rimorso per ciò che si ha fatto?!

Sicuramente una cosa è certa, state lontani da questo individuo, è pericoloso e per dimostrarvelo vi diremo di più, questi non sono i primi omicidi che commette: è stato accusato 7 anni fa di aver ucciso la sua prima madre, ma anche quella volta è stato scagionato per mancanza di prove. In un modo o nell'altro la scamperà sempre, perciò non avvicinatevi a lui."

A ogni parola che leggevo mi moriva il cuore, volevo piangere, stavo letteralmente morendo dentro, ma non volli mostrarmi vulnerabile di fronte agli altri, così, a fatica, ricacciai dentro tutte le lacrime e mi misi la mia maschera d'impassibilità ed indifferenza.

"No, non può essere, NON DEVE ESSERE VERO!" gridai nella mia testa "Calmati Eren, Hanji non viene mai mensionata e se lei avesse saputo che sarei potuto essere in pericolo non mi avrebbe mai fatto entrare in quella casa. In più il Levi che viene descritto qui non è quello che ho conosciuto io.

Non mi interessa chi sia stato in passato, mi interessa chi è ora, però non posso di certo negare che non mi piacerebbe rivedere quella scena... No, ho detto che per una volta mi sarei fidato, quindi voglio fidarmi fino in fondo di Hanji e di LEVI" mi dissi.

Decisi che quando fossi tornato casa avrei chiesto delle spiegazioni, per il momento mi limitai a restituire l'articolo al mio compagno di banco.

I miei pseudo-amici (io autrice li definisco così dato che non ne ha mai avuti e non si fida di nessuno, in tutto ciò si escludono Hanji e Levi) stavano per dire qualcosa quando suonò la campanella ed entrò il prof di storia, perciò tornarono tutti seduti al proprio posto.

Credo fu la prima volta che ringraziai il cielo per aver fatto rincominciare le lezioni, non avevo proprio voglia di parlare di ciò che avevo appena scoperto.

Le ore passarono molto lentamente e per la prima volta nella mia vita ero indeciso sul se volessi che finisse in fretta o durasse cent'anni.

La campanella di fine giornata suonò, così, dopo aver salutato velocemente i miei compagni, mi diressi all'uscita, non avevo dimenticato che al corvino non piace aspettare, perciò pensai bene di muovermi.

Lo vidi appoggiato alla sua auto, intento a fissarmi; mi ero ripromesso che non avrei lasciato trasparire nulla fino a quando non fossimo arrivati a casa, ma quando lo vidi non riuscii a trattenermi e credo che la mia espressione dicesse tutto.

Levi's pov

La sua espressione non lasciava dubbi, lui sapeva; ma la cosa più importante è che cosa sapeva?

-Oi moccioso- dissi cercando di essere il più delicato possibile -Hey, ciao- ricambiò forzando un sorriso.

Salimmo in macchina e mi diressi verso casa, in macchina regnava un silenzio scomodo e profondo, credo che il moro volesse aspettare fino a casa per parlare; diavolo, questa non era proprio la mia giornata.

-Il tuo primo giorno è andato bene?- domandai non riuscendo a sopportare più quel silenzio -Bhe, è stato diverso, ho anche fatto degli pseudo-amici. Poi lasciamo perdere la mia entrata in classe, non puoi capire la figura di merda che ho fatto- disse mettendosi una mano sul volto.

-Illuminami, che cosa è successo?- chiesi incuriosito -Mha, ho bussato alla porta della classe e la professoressa mi ha risposto con un tono del tipo "Dammi una buona ragione per cui non dovrei metterti una nota e buttarti fuori dalla classe ora"- iniziò cercando di imitare la vocina stridula della donna.

-Allora, io già ero ansioso di mio, poi ci si mette pure quella puoi immaginarti come mi sia sentito. Poi in tutta calma, che non avevo, gli ho detto che ero lo studente nuovo e c'è mancato poco che non morissi lì- concluse.

-Tks, pff- sbuffai divertito -E cos'è 'sta storia degli pseudo-amici?- -Diciamo che non mi è mai capitato di farmi degli amici, in più sai come sono fatto, non mi fido facilmente, e prendo tutto ciò che mi dicono con le pinze- tirai un sospiro di sollievo a quella frase.

"Spero solo non gli abbiano fatto vedere l'articolo" pensai.

Arrivammo a casa, parcheggiai la macchina in garage ed entrai insieme al moro; dato che il pranzo era pronto lo spedii a lavarsi le mani, mentre io apparecchiavo per lui ed Hanji.

Teoricamente sarebbe toccato a me mangiare, ma visto tutto quello che è successo oggi non mi va proprio.

Andai in salone per avvertire la bruna del cambiamento ed informarla dell'assunzione.

-Ma è fantastico Levi!- esclamò lei -Con questo doveremmo riuscire a coprire i costi di questo mese, lì la paga è abbastanza alta- continuò.

-Aspetta a cantar vittoria- le dissi -Anche se la paga è alta non basta a coprire tutti i costi- le feci notare -Lo so, hai ragione concordò lei-.

In quel momento nessuno di noi si accorse che il moro stava ascoltando.

-Levi, ti vedo più nervoso del solito, è successo qualcosa?- accidenti, a quella non potevo nascondere niente.

-Temo che il moccioso abbia scoperto di tu sai cosa (la versione in oggetto di Voldemort)- confessai secco.

-Cosa? E come avrebbe fatto?- -I suoi "pseudo-amici"- risposi -Levi, tranquillo, sai che quel ragazzo non si fida di nessuno, dubito che creda tanto facilmente alle parole di persone che ha appena conosciuto- cercò di tranquillizzarmi la donna -Anche a noi ha appena conosciuto- obbiettai.

-In più, temo che gli abbiano mostrato l'articolo di quel giornale- aggiunsi -E come fai a dirlo?- chiese lei scettica.

-Lo ha detto lui, prende con le pinze ciò che i suoi compagni dicono, ma la sua espressione era tutt'altro che tranquilla e rilassata, ciò mi fa dedurre che abbia visto l'articolo, con una prova concreta non avrà avuto dubbi- spiegai.

-Sono sicura che se ha saputo qualcosa ti verrà a chiedere spiegazioni, quindi non angosciarti- disse rassicurante -Adesso vai a mangiare o il piatto si fredda quattr'occhi- dissi ricomponendomi.

-Va bene, va bene, nanetto- -Vai prima che cambi idea e decida di attaccarti ad una macchina per il solletico- la guardai minaccioso.

Quando entrambi ebbero finito di mangiare Hanji se ne andò in camera sua, pensai che anche il moccioso avrebbe fatto lo stesso e, invece, come sempre mi stupì.

-Levi scusa, ti posso parlare?- mi chiese titubante -Che vuoi moccioso?- il mio tono fu più freddo di quanto volli.

-Bhe, ecco, vedi...- iniziò a balbettare -A parole tue- dissi ironico.

-Il fatto è che oggi i miei compagni mi hanno detto delle cose che ti riguardano e mi hanno mostrato un articolo di giornale- credo che in quel esatto momento persi 3 anni di vita.

In cuor mio sperai fino all'ultimo che si trattasse di un errore o, perchè no, di un incubo.

-Cosa ti hanno detto?- domandi impassibile, ma con la morte nel cuore.

-I-Io voglio dirti che sono venuto a parlare con te perchè non voglio avere pregiudizi e non voglio rovinare il nostro rapporto di amicizia- iniziò.

Sperai tanto perchè si sbrigasse, in questo modo mi stava uccidendo, voleva farmi forse credere che potevo stare tranquillo per poi pugnalarmi in seguito?

-I-Io ci tengo a dirti che non mi importa chi eri, mi importa chi sei adesso quindi- non lo lasciai finire, se avesse continuato mi avrebbe ucciso.

-PER L'AMOR DI PIETRO, MOCCIOSO, VUOI DIRMI COSA CAZZO TI HANNO DETTO?- urlai esasperato.

Il moccioso abbassò lo sguardo un po' intimorito.

-...Mi hanno detto che... sei un assassino...-





Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro