35: Notte di fuoco e dubbi interiori
Attenzione, capitolo smunt, se non ti è gradito ti pregerei di andare avanti fino al prossimo avviso, nel caso contrario goditelo; grazie per leggere.
Eren's pov
Una volta entrati a casa iniziai da subito a dare dei leggeri baci sul collo del corvino, non so perchè, ma sentivo il bisogno di essere toccato da lui ancora ed ancora -Eren- disse con tono di avvertimento il mio ragazzo.
Iniziai a piagnucolare -Dai, ho voglia- ma ovviamente era Levi, non avrebbe mai ceduto così facilmente -Moccioso, domani hai scuola, fai il bravo, non rendermi le cose difficili- la mia mente scaturì un'idea geniale per convincerlo e lentamente feci scivolare la mia mano verso il basso, raggiungendo in questo modo il suo pacco, che iniziai a massaggiare lentamente.
Un piccolo sorrisetto malizioso affiorò sulle sue labbra, mentre parole, a mio avviso, provocanti venivano sussurrate sulle mie labbra -L'hai voluto tu, non pentirti della tua scelta- un ampio sorriso comparve sul mio viso mentre mi avvicinavo alle sue -Non lo farò- detto questo iniziammo a baciarci.
All'inizio fu un bacio dolce e casto, che man mano si fece più acceso e passionale, liberando infine tutta la sua lussuria quando il corvino passo la sua lingua sulle mie labbra in una muta richiesta di accesso, che ovviamente concessi; dapprima esplorò la mia cavità orale con la lingua, andando ad esplorare a fondo e stuzzicandomi gli angoli della bocca, quando si fu stancato di stuzzicarmi fece incontrare le nostre lingue, dominando quel bacio di cui già era padrone.
Le nostre lingue si mossero in sincronia, creando quel torpore magico che solo noi conoscevamo, andando ad aumentare la temperatura che avvolgeva i nostri corpi; cercavo di seguire il ritmo di quel bacio così acceso e così passionale, mentre il corvino mi faceva indietreggiare molto lentamente, fin quando la mia schiena non fu attaccata al muro -Andiamo in camera tua- sussurrò al mio orecchio, leccandolo in seguito, quando la mancanza d'aria ci costrinse a separarci.
Senza dire niente allacciai le mie braccia al suo collo e le mie gambe ai suoi fianchi, facendo scontrare i nostri bacini -Già così duro per un semplice bacio?- ridacchiò leggermente iniziando a muoversi verso le scale -Non voglio nemmeno immaginare cosa farai quando entrerò dentro di te- quelle parole mi attraversarono la spina dorsale sotto forma di brivido di eccitazione.
A ogni gradino da lui salito le nostre intimità si scontravano, facendomi lasciare dei sospiri appagati; le sue mani dalle mie cosce risalirono fino ai miei glutei, che strinsero in una presa ferrea facendomi gemere il suo nome -A-Ah, Levi- -Bravo piccolo, gemi il mio nome- disse stringendo di nuovo la presa sul mio sedere.
In pochi attimi raggiungemmo la mia camera da letto; entrammo dentro e chiuse la porta con un movimento del piede, e pochi secondi dopo mi ritrovai steso sul letto, sovrastato dal corpo del mio ragazzo.
Quel senso di controllo che aveva su di me, l'amore che trasmetteva con quelle carezze e quei baci, la sensazione della sua pelle, gelida e rovente allo stesso tempo, sulla mia e l'atmosfera di pace, amore e passione, che si veniva a creare, tutte cose che non fecero altro che aumentare la mia eccitazione.
Tornammo nuovamente a baciarci, le nostre lingue s'intrecciavano, le nostre labbra si bramavano, le nostre anime si fondevano, mentre i nostri corpi, piano e poco alla volta si univano in quell'atto di amore carnale.
I suoi baci si spostarono dalle mie labbra, solo per dare attenzioni al mio collo e alle mie clavicole, le sue labbra baciarono, morsero e succhiarono con forza quei lembi di pelle, che mi fecero battere il cuore a mille, l'adrenalina attraversava ogni singolo capillare, mentre la sua bocca mi segnava come suo.
Amavo il fatto che lasciasse il suo segno su di me, per intimare gli altri a starmi lontano, per avvisarli che esisteva già una persona che occupava il mio cuore, per gridare al mondo che c'era qualcuno che mi era entrato dentro corpo e anima.
Lentamente le sue mani scesero fino ai miei fianchi, li accarezzò appena da sopra il tessuto, in seguito le sue mani risalirono lungo il mio addome ed il mio petto, trascinando con sè anche la maglietta, ormai di troppo per i nostri gusti.
Si tirò un attimo a sedere sulle ginocchia, osservando attentamente il mio corpo appena scolpito, nel suo sguardo si accese una piccola scintilla e fissandomi negli occhi si leccò le labbra, gesto che fece volare i miei ormoni alle stelle per quanto fosse sexy.
Si abbassò iniziando a leccare, baciare e marcare il mio addome, salendo piano piano fino a giungere al capezzolo sinistro, che iniziò a torturare con la lingua, intanto che il destro veniva stimolato dalle sue dita, facendo prima dei movimenti circolari nella zona intorno (areola), mordicchiando e succhiando in seguito; ripetè la stessa azione con entrambi i capezzoli, che erano già diventati turgidi.
Continui ansimi e sospiri uscivano dalle mie labbra, mentre il mio corpo era sottoposto ad una così dolce tortura; una leggera carezza sull'addome mi fece scappare un piccolo gemito -Ah Levi- il corvino si avvicinò al mio orecchio, succhiandone il lobo -Tu es si beau Eren et ma marque sur toi est si parfaite- amavo troppo quando parlava in francese e la sua pronuncia in quella situazione non fece altro che eccitarmi di più. (sei così bello Eren ed il mio marchio su di te è così perfetto).
Portai le mie mani fra i suoi soffici capelli corvini, tirandoli leggermente e conducendo le sue labbra verso le mie -Et tu es tout à fait excitant, je t'aime Levi- sussurrai prima di far scontrare le nostre labbra voraci e bisognose di sentire ancora le proprie gemelle. (E tu sei perfettamente eccitante, ti amo Levi)
-Sei incredibilmente eccitante quando parli in francese- -Mai quanto te- le sue mani scesero lungo il mio corpo e le sue dita accarezzarono la mia 'V', successivamente scesero in basso, scontrandosi con il tessuto dei miei pantaloni.
Mi osservò attentamente, mentre con una lentezza estenuante rimuoveva quel capo d'abbigliamento, che in quel momento costituiva solo un ostacolo; il tessuto scivolò dapprima lungo le mie cosce, per poi superare le ginocchia e i polpacci, venendo finalmente rimosso del tutto e gettato a terra.
Le mani di Levi iniziarono a palpare e massaggiare la zona delle cosce, scivolando poi fino ai polpacci, mi sollevò la gamba destra, mentre il suo corpo si ritraeva dal mio e le sue labbra si posavano sulla mia pelle rovente.
Lasciò alcuni succhiotti e una scia di baci, che partiva dal ginocchio ed arrivava fino all'inguine, che era stato scoperto spostando leggermente i boxer; una delle dita del mio ragazzo si infilò nell'elastico dei boxer, tirandolo e rilasciandolo successivamente producendo un piccolo schiocco.
-Nhg, L-Levi, ah per fahvore- lo supplicai quando la mia erezione iniziò a dolere tanta era l'eccitazione; il corvino, fortunatamente, mi ascoltò e decise, finalmente, di rimuovere anche l'ultimo indumento che mi copriva.
Si fermò un momento a guardarmi, mi contemplò da capo a piedi, poi mi diede un leggero bacio sulle labbra -Sei bellissimo, non puoi nemmeno immaginare che effetto mi fai; le tue guanciotte rosse, i capelli tutti disordinati, i tuoi occhi liquidi di piacere e quell'espressione implorante che mi chiede di continuare e di non fermarmi, tutte queste cose mi fanno perdere il controllo, ti amo tantissimo, non puoi neanche immaginarlo-.
Sentii il sangue affluire alle guance mentre i miei occhi distoglievano lo sguardo dal suo -S-Smettila di dire certe cose- lui alzò un sopracciglio -Perché non dovrei se è la verità?- -Perché mi sento in imbarazzo- il suo sguardo si addolcì, mentre le sue dita sul mio mento mi costrinsero a guardarlo -Non esserlo, sei perfetto, quindi tranquillo- un bacio, più lungo del precedente, venne depositato sulle mie labbra.
Le sue mani ripresero a vagare lungo tutto il mio corpo, incontrando il sedere -Mhmm... Il tuo culo è così sodo ed invitante- mormorò, mordendomi leggermente una natica, a questo gesto lanciai un urletto poco virile, per poi accorgermi che lui era ancora completamente vestito.
Le mie mani cercarono l'estremità della maglietta, sfilandogliela quasi con ferocia, non vedevo l'ora di rivedere quel corpo perfetto nudo, protrarsi di fronte a me; riuscii a sfilargli i pantaloni, anche se lo sentii irrigidirsi durante quel gesto.
Cominciai a studiare, ancora una volta, il suo corpo da dio greco sceso dall'Olimpo, le mie mani automaticamente cercarono di toccarlo, ma una leggera sculacciata nel mio fondoschiena mi bloccò -Ti ho detto che non ti è permesso toccarmi durante i rapporti- sussurrò sensualmente, massaggiandomi la zona appena colpita -Scusa- ridacchiai portando le braccia attorno al suo collo.
Le sue mani e la sua bocca continuarono a dare attenzioni a tutto il mio corpo, ma senza mai concentrarsi sulla mia erezione pulsante e dolorante; la mia mano destra scese fino alla mia intimità, ma sul punto di toccarla la mano di Levi la precedette, mentre il suo sguardo diventava quello di una pantera affamata -Credo che di questo dovrei occuparmene io-.
Il solo suono della sua voce, roco e dannatamente sensuale, fece aumentare la mia eccitazione; la sua mano iniziò a muoversi alternando movimenti lenti alla punta e veloci alla base, il suo pollice passò sopra al glande, facendo pressione e coprendo il buchino dal quale avrei dovuto eiaculare -L-Levi ah- gemetti alle sensazioni che le sue azioni mi provocavano.
Improvvisamente sentii qualcosa di caldo avvolgere il mio pene, l'azione improvvisa mi fece inarcare la schiena, abbassai lo sguardo e vidi gli occhi di Levi fissi su di me, mentre la sua lingua e la sua bocca si occupavano del mio problemino.
Con la lingua tracciò le vene in sporgenza dalla radice fino al glande, dove lasciò numerosi baci e leccatine prima di rimetterlo in bocca fino in gola, con la testa iniziò a muoversi dal basso verso l'alto ed io iniziai a muovere i fianchi in cerca di maggiore piacere che quell'antro caldo mi donava.
I miei movimenti furono bloccati dalle mani del corvino che mi immobilizzò al materasso -Non così in fretta piccolo- disse avvicinando tre dita alla mia bocca, dita che non esitai a succhiare e leccare, bagnandole per bene.
Durante tutto il processo di lubrificazione non distolsi nemmeno per un secondo lo sguardo dal suo, facendo ogni tanto qualche sorrisetto provocante, mentre passavo la mia lingua sulle sue dita, ciucciandole e leccandole quasi fossero un lecca-lecca.
Quando Levi le ritenne abbastanza bagnate le rimosse dalla mia bocca e le sostituì con le sue labbra, le sue dita sfregarono fra le mie natiche prima di raggiungere la mia entrata, delicatamente fece scorrere un dito all'interno, cercando di distrarmi aumentando l'intensità del bacio.
-Mnhg- mugugnai nel bacio quando anche il secondo dito si aggiunse al primo -Ti fa male?- mi domandò preoccupato il mio fidanzato -N-No, ma dà un po' fastidio ora- i suoi occhi mi sorrisero dolcemente mentre le sue dita iniziarono a muoversi -Tranquillo, tra poco sentirai solo piacere-.
Iniziò a fare dei movimenti circolari con il poso, aprendo, chiudendo ed arricciando le dita, cercai di rilassarmi e di concentrarmi sulle sensazioni piacevoli che stavo provando; alle prime due si aggiunse un terzo dito -Ah ah- ansimai cercando di prendere respiri profondi e di rilassare la muscolatura.
Levi iniziò a baciarmi e a donarmi carezze in ogni parte del mio corpo, mentre le sue dita al mio interno cercarono qualcosa, che dedussi essere la prostata -AH LÌ, LEVI LEVI- un ghigno malizioso comparve sul suo volto mentre continuava a stimolare quel punto -L-Levi sto pe-r ve-veni-ah- in quel momento ogni movimento da parte sua si interruppe e lui rimosse le dita dal mio interno facendomi scappare un verso di disapprovazione e frustrazione.
-Non voglio che tu venga così, piccolo- mi spiegò, accarezzandomi dolcemente il volto -Ascoltami bene Eren- disse, questa volta più serio -Se inizi a sentire dolore devi dirmelo, ci stiamo amando e non voglio che tu soffra, chiaro? Non voglio farti del male, voglio solo darti piacere ed amarti, ok?- annuii avvicinando il mio bacino a lui.
-Sei sicuro di voler continuare, se vuoi ci ferm- -Levi- lo interruppi -Se non ti muovi giuro che ti faccio diventare donna- lo minacciai -Uno si preoccupa e guarda cosa ottiene, cazzo- mormorò fra denti -È esattamente ciò che ti mancherà se non ti muovi- -Va bene, ma rilassati-.
Si tolse i boxer, lasciandomi vedere l'enorme erezione presente; posizionò il suo pene davanti alla mia apertura e fece una leggera pressione, fece intrecciare le nostre dita e, finalmente, si spinse dentro con dolcezza e calma, cercando di non farmi male; una volta che fu completamente dentro si fermò, dandomi tempo per abituarmi alla sua presenza.
Iniziai a muovere i fianchi e il corvino capì che poteva muoversi; iniziò a dare spinte lente ma profonde, variando ogni volta angolazione alla ricerca del mio punto dolce -È LÌ, TI PREGO CONTINUA LÌ, LEVI LEVI LEVI- gridai quando la punta del suo pene colpì la mia prostata e la velocità, così come la profondità, delle sue spinte aumento.
Ero un ammasso di gemiti ed ansimi incontrollato, invece il mio ragazzo lasciava uscire leggeri ansimi e ringhi rochi che non facevano altro che aumentare la mia eccitazione, il mio cuore batteva a mille e la mia mente era offuscata dal piacere, ne erano la prova le piccole lacrime che colarono dai miei occhi quando fui di nuovo vicino all'apice del piacere.
-Levi sto-nhg-sto per venire- gemetti pochi istanti prima di sporcare i nostri ventri -S-Scusa, non volevo sporcarti- balbettai in imbarazzo -Tranquillo- disse continuando a dare delle spinte dentro di me.
Utilizzando tutte le mie forze lo presi per le spalle e ribaltai le posizioni, rimanendo così seduto sul suo bacino, mosse appena i fianchi -Fammi vedere come mi cavalchi (battute cattive su Jean)- bastarono quelle parole sussurrate con quella voce roca, incredibilmente sexy ed appagata dall'eccitazione, a farmelo alzare in pochi attimi -Avanti- mi incitò ripetendo il movimento dei fianchi.
Essendo ignorante nel campo del sesso decisi di seguire l'istinto e di lasciarmi guidare da lui; iniziai a muovere i fianchi con movimenti circolari, mentre, facendo leva sul materasso a lato della testa di Levi, iniziai ad andare su e giù con il bacino, facendo in modo che dei sospiri più forti lasciassero le labbra del mio fidanzato.
Le sue mani si posarono sui miei glutei, aiutandomi nei movimenti, e palpandoli animatamente facendo in modo che dei versi osceni uscissero dalla mia gola; Levi si tirò a sedere, riuscendo in questo modo ad arrivare ancora più in profondità, con una scia di baci tracciò tutta la mia mandibola a partire dall'orecchio, scendendo poi sul collo, dove lasciò ancora qualche succhiotto, tornando successivamente indietro e fermandosi infine sulle mie labbra.
-Eren sei così stretto e caldo, stare dentro di te è paradisiaco- mormorò al mio orecchio prima di mordicchiarlo e aumentare l'intensità delle spinte; le sue labbra scesero sul mio petto, concentrandosi di nuovo sui capezzoli.
Le sue spinte dentro di me mi donavano un piacere unico che nessun'altro mi avrebbe mai donato, andammo avantij per un tempo che mi parve brevissimo eppure interminabile -Kyaaa, L-Levi, ah-ah, st-o per veni-ire- -A-Anch'io-.
Poche spinte dopo venni per la seconda volta, macchiando di nuovo i nostri ventri, Levi venne pochi secondi dopo di me marchiandomi con il suo sperma caldo, probabilmente raggiunse il culmine quando mi strinsi attorno al suo membro durante l'orgasmo.
Ci stendemmo entrambi sul letto stanchi ed appagati, dopo dieci minuti buoni, quando finalmente ci fummo ripresi, Levi uscì da me facendomi mugugnare per la sensazione di vuoto improvvisa, un ultimo sospiro di piacere lasciò le mie labbra quando il suo sperma caldo colò fra le mie cosce.
Ok, da questo punto in poi Cristo è con noi, perciò se non hai letto quella roba scritta qua sopra (2600 parole) puoi iniziare, per voi che avete letto: prima andate a purificarvi con l'acqua santa, poi tornate a leggere, grazie.
Levi's pov (finalmente, direi)
Mi girai a guardarlo e mi incontrai con i suoi occhi di giada, avvicinai il mio braccio alla sua vita e lo attirai a me per abbracciarlo e depositare un bacio leggero sui suoi capelli sudati -Ti amo tantissimo piccolo- sussurrai -Anch'io Lee, ti amo da morire- mi baciò castamente le labbra.
-È meglio se andiamo a lavarci, non credo che domani mattina avremo molto tempo- il moro annuì semplicemente liberò il mio petto dal peso della sua testa, permettendomi di alzarmi, poi tese le braccia verso di me in una muta richiesta di farsi prendere in braccio -Tks, che moccioso-.
Arrivammo nel suo bagno dove accesi il getto della doccia ed una volta che l'acqua si fu scaldata entrammo dentro, mi lavai velocemente per avere il tempo di sostituire le lenzuola, mi asciugai e dissi al mio fidanzato di fare con calma; mi diressi in camera mia a prendere dei vestiti puliti.
Andai a prendere delle lenzuola pulite e misi a lavare le altre, tornai in camera e dopo aver sistemato il letto iniziai a raccogliere i vestiti sparsi in giro per la stanza che fecero la stessa fine delle lenzuola.
Con mia grande sorpresa notai che il mio ragazzo era abbastanza pulito ed ordinato; mentre finivo di sistemare la stanza un luccichio, sotto il letto, attirò la mia attenzione, andai a vedere cosa fosse e scoprii che era una chiave legata ad una corda "Chissà che cosa apre".
Portai i vestiti puliti ad Eren e, una volta che si fu vestito, lo feci stendere sul letto -Eren che cos'è questa? L'ho trovata sotto al letto- chiesi mostrandogli la chiave; il moccioso non mi rispose, si limitò ad allacciare la corda al mio collo, poi cadde in un sonno profondo.
Studiai attentamente la chiave, per quanto la poca luce me lo permettesse, e trovai incisa i piccolo una frase "Le persone importanti le conto sulle dita, ma a te dò la chiave della mia vita" quelle parole, senza che io lo sapessi, si scolpirono nel mio cuore e niente le avrebbe potute cancellare -Stupido moccioso, quand'è che ho iniziato a provare un sentimento così forte?-
Lo attirai a me prima di depositargli un dolce bacio sulla fronte, a quel gesto sorrise e si avvicinò al mio petto, cercando protezione, calore ed amore, tutte cose che avrebbe sicuramente trovato da me.
-Perché devo essermi perdutamente innamorato di un moccioso, perché devi farmi sentire come se fossi la persona più importante della tua vita, tanto alla fine te ne andrai come ha fatto Hanji, come hanno fatto loro, perché devi rendermi difficile starti lontano, perché devi darmi tutte queste cose se poi spariranno lasciandomi solo con un vuoto incolmabile, perché?-
Passai la mano fra i suoi capelli spostandogli le ciocche che gli coprivano la fronte -Sappi che non scapperai così facilmente, questa chiave non la riavrai indietro tanto facilmente- un nuovo sorriso comparve sulle sue labbra a questa mia affermazione -Mi senti moccioso? Beh, allora sappi che sei la prima persona per cui provo un sentimento così forte e sappi che ho paura, ho tanta paura, perché è una cosa nuova, perché ho paura di perderti e di non poter far niente per rimediare, perché ho paura di sbagliare, ho paura che ti allontanerai ed ho paura di non essere abbastanza-.
Un sorriso amaro comparve sulle mie labbra -Già, io non sono abbastanza, tu sei perfetto, sei allegro sorridente e nonostante tutto ciò che hai passato riesci a mantenere il sorriso sulle labbra, quel fottuto sorriso che mi ha inconsapevolmente attirato nella tua rete, dalla quale non uscirò facilmente, anzi, probabilmente non ci uscirò mai e spero che lo stesso valga per te, ma sono certo che non è così, tu un giorno te ne andrai ed io sarò solo, di nuovo, come sempre-.
La mia presa sul suo corpo si fece più salda, come se avessi paura che potesse scomparire da un momento all'altro -Resta, resta con me, ti prego; io non posso prevedere il futuro e non so se mi sveglierò domani con te al mio fianco, ma di una sola cosa sono certo: se mi ami resterai-.
*********************
CE L'HO FATTA!!!
Voglio un premio
Ora
Lo pretendo
2600 parole di smunt e altre 650 non smunt (approssimativamente)
Esigo tante stelline, in questo momento immediato, tu che stai leggendo, sì dico a te, metti immediatamente la stellina, anche se ti ha fatto schifo, non mi importa tu fallo
Voglio anche le medaglie di Obama
Comunque... vi è piaciuto il capitolo, siete contenti?
Levi: mi complimento
Io: è stato un piacere
Eren: già, ma perché devo sempre essere io l'uke
Levi ed io: perché sì. Perché l'ho deciso io
Eren: sì, ok, ma calmi
Io: voi non avete diritto di parlare che l'altra volta mi stavate per uccidere solo perché non vi ho fatto scopare
Eren: no, è differente, tu hai lasciato il capitolo sul più bello e questo non si fa e come se uno ti spegnesse la TV mentre stanno rivelando l'assassino, non si fa
Io: comunque tranquillo, avrai la tua gloria da seme
Levi: cosa? Dovrei farmi inculare dal moccioso?
Io: ehm... sì, ma non sono tutta questa gran quantità di capitoli in cui succederà, in più sono sicura che ti piacerà *sorrisetto malizioso*
Levi: ... va bene mi hai convinto
Eren ed io: yey
Levi: MA... non metterai le foto che hai fatto ieri
Io: cosa? T_T va bene
Ora che abbiamo risolto tutti i problemi...
Se il capitolo vi è piaciuto vi prego di lasciare una stellina ed un commento, nel caso contrario LO FATE COMUNQUE, scherzo... forse, io vi ringrazio di aver lett e di essere arrivati fino a qui.
Ps: non so se il video ad inizio capitolo l'ho già messo, nel caso fosse così vi pregerei di dirmelo, grazie
Alla prossima
il vostro Caporale
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