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33: Dolci risvegli e piccoli racconti

Eren's pov

Mi svegliai sentendo i leggeri baci che Levi depositava sul mio viso; mi stiracchiai leggermente, strofinandomi gli occhi con le mani chiuse a pugno, proprio come un bambino.

-Buongiorno piccolo- mi salutò il corvino, lasciando un dolce bacio sulle mie labbra -Mhmm, buongiorno amore- sussurrai con la voce ancora impastata dal sonno -Come ti senti?- chiesi una volta che mi fui svegliato.

Il corvino mi abbracciò forte, immergendo il volto nel mio collo, rispondendo alla mia domanda -La verità? Sono ancora molto triste per ciò che è successo ieri, ci tengo molto ad Hanji e le sue parole mi hanno veramente ferito, ma il solo fatto di averti accanto mi rallegra un po' la giornata, quindi va bene- gli diedi numerosi baci sui capelli, mentre gli accarezzavo la schiena.

Il ragazzo alzò il viso verso di me ed io gli feci un sorriso enorme -Che ore sono?- chiesi innocentemente, non preparato alla risposta che il corvino stava per darmi -Le 6:30- -E ti sembra l'ora di svegliarmi!-.

L'uomo fece spallucce, alzandosi e dirigendosi verso l'ingresso -Vorrà dire che i pancakes che ho cucinato finiranno tutti nel mio stomaco- bastò quello per farmi scattare sull'attenti -Non osare!- -Allora muovi quel bel culo che ti ritrovi e portalo in cucina- decisi di giocare col fuoco, in fondo amavo provocarlo -Lo so di avere un bel culo, ma vedi quel culo è di proprietà privata-.

Levi alzò un sopracciglio, sollevando leggermente un angolo della bocca -Ah sì? E sentiamo qual è il nome del proprietario- lentamente si avvicinò a me portando entrambe le mani sui miei fianchi -Mhm... Se non sbaglio... Levi Ackerman- dissi infine portando le braccia dietro al suo collo.

Una delle sue mani scese fino al mio sedere, palpandolo animatamente -Devo dire che questo individuo è molto fortunato- -Mai quanto me- sussurrai sulle sue labbra per poi spingere la sua nuca verso di me, facendo incontrare in questo modo le nostre labbra.

Un bacio inizialmente casto si trasformò in uno più passionale, quando il corvino chiese l'accesso con la lingua, che ovviamente concessi; quando il bisogno di respirare fu essenziale ci staccammo lentamente, mentre un sottile filo di saliva ancora ci univa -Meglio se scendiamo-.

Quando arrivammo in cucina un dolcissimo odore invase le mie narici, mi girai verso Levi e lo stritolai in un abbraccio -Ti ho mai detto che sei il fidanzato migliore al mondo- -Anche se così fosse non mi stanco di sentirtelo dire-.

La colazione la consumammo in un meraviglioso silenzio, in seguito ci dirigemmo ognuno nelle proprie stanze, per lavarci e cambiarci, io mi misi degli skinny (ed io che uso queste parole è tanto) neri con una maglietta blu, sopra la felpa di Death Note.

Scesi in salotto, dove trovai Levi steso sul divano, portava un pantalone della tuta nero, sopra la felpa che gli avevo prestato lasciava intravedere una maglietta grigia, leggermente attillata -Mi restituirai mai quella felpa?- -Mai, ma tanto vivo nella stanza accanto, se ti serve vieni e te la prendi-.

Con uno sguardo veloce diedi un'occhiata all'ora: 7:08, perfetto, avevo tutto il tempo di farmi coccolare -Lee- -Mhm- mugugnò il corvino in risposta al mio richiamo -Mi fai le coccole?- misi un faccino da cucciolo bastonato, mettendo in mostra i miei occhioni ai quali, sapevo, non riusciva a resistere.

Levi's pov

Quanto odiavo quando metteva il faccino da cucciolo, era così irresistibile; aprii le mie braccia per poi dire -Vieni qui- il moro non se lo fece ripetere due volte e subito si fiondò su di me, cercando le sue amate coccole.

Il ragazzo appoggiò il viso sul mio petto, con l'orecchio all'altezza del cuore; passai le mani sulla sua schiena e sui suoi fianchi, accarezzandolo dolcemente, mentre immergevo il mio volto nei suoi bellissimi capelli.

Strofinò il suo viso su di me, facendo dei mugolii di piacere -Stai facendo le fusa?- chiesi divertito ed intenerito dalla scena -Può darsi, ora torna a coccolarmi che tra...- si interruppe per guardare l'ora -15 minuti dobbiamo uscire ed io voglio uscire rilassato- -Ai suoi ordini principessa-.

Gli baciai lievemente il naso e lui, dopo avermi fatto la linguaccia iniziò a depositare vari baci sul mio viso: prima sulle guance, poi la fronte, in seguito le palpebre e il naso, successivamente la mandibola e infine le labbra.

Su queste si soffermò un po' di più, muovendo lentamente le sue, non era un bacio passionale, era un bacio semplice che racchiudeva tutto l'amore che provavamo l'uno per l'altro.

-Dobbiamo andare- sussurrò quando ci staccammo -Lo so- aspettai che lui si mettesse in piedi e mi liberasse, per poi fare lo stesso anch'io; andammo all'ingresso, dove ci mettemmo le scarpe, poi uscimmo per dirigerci alla macchina.

Il silenzio presente nell'abitacolo fu rotto dal moro -Cosa farai oggi, visto che non devi lavorare?- -Andrò in palestra, è da un po' che non ci vado e 'sto fisico non si mantiene da solo- dissi dando un leggero pugnetto ai miei addominali.

-Prego vai pure a scolpire quel corpo da dio greco che ti ritrovi, ma bada bene, che se qualcuno prova aanche solo a toccarti con un dito è morto- -Figurarsi se c'è qualcuno che si avvicina al grande assassino Levi Ackerman- dissi sarcastico -Non si sa mai, io ti avvisavo- concluse mentre parcheggiavo davanti alla sua scuola.

-Allora vado, ciao- lo afferrai per un polso e lo attirai a me, scoccandogli un bacio sulla guancia -Que te vaya bien- gli sussurrai -Igualmente- e senza aggiungere altro scese dal veicolo (è un modo di salutare e di augurare una buona giornata, non esiste una traduzione precisa)

Lo osservai fin quando non entrò nell'edificio, in seguito misi in moto e partii; mi diressi direttamente in palestra, dato che avevo già il borsone nel baule.

Una volta arrivato mostrai la mia tessera di abbonamento e poi andai a cambiarmi; dopo essermi riscaldato feci diverse serie di addominali, flessioni e dorsali ed andai al sollevamento pesi; infine mi diressi al sacco da box, dopo essermi fasciato le nocche iniziai a colpire il sacco, liberando su di esso tutta la frustrazione accumulata negli ultimi giorni.

Stetti in palestra almeno tre ore, approfittando del fatto che durante la settimana di mattina, il lunedì soprattutto, non ci fosse nessuno ad utilizzare quella zona.

Finito di allenarmi recuperai il borsone e mi diressi al laghetto (sono le 11:15, Eren esce alle 14:00); guidai per un quarto d'ora ed una volta arrivato parcheggiai la macchina, dirigendomi ed entrando dentro il tunnel-grotta.

Non appena arrivai di fronte al lago chiamai i miei amici con un fischio, simile a quello di Hunger Games, e loro, ovviamente, non tardarono ad arrivare -Ci facciamo un bagno?- chiesi guardandoli uno ad uno. (sì, siamo a fine ottobre e lui si fa un bagno, ma chi non lo fa?)

In risposta ottenni un leggero mugolio, mi tolsi velocemente i vestiti, lasciandomi in boxer, ma prima che potessi tuffarmi in acqua fui fermato da due zampe che appoggiandosi contro le mie spalle mi fecero cadere a terra -Legolas, si può sapere che stai facendo?- chiesi una volta che mi fui ripreso dal colpo.

Il lupo mi ignorò ed insieme ad Aragorn prese ad annusarmi ogni parte del corpo, e quando dico ogni intendo ogni più singola parte -Mi volete spiegare cosa state facendo?- sbottai leggermente irritato; i due continuarono ad annusare fino al succhiotto di Eren, a quel punto alzarono il muso con aria interrogativa e si allontanarono quel tanto che mi permetteva di mettermi a sedere.

Li guardai con aria scocciata per poi parlare -Che volete?- Legolas si avvicinò al punto marcato da Eren e ci strofinò sopra il naso per poi ringhiare nel momento in cui si staccò -Oh... No no no, calma la rabbia non è come sembra, non mi ha fatto niente-.

Feci un respiro profondo -Lasciatemi almeno sciacquare da tutto questo sudore- i cinque acconsentirono e finalmente potei buttarmi in acqua, mi bagnai velocemente, levandomi tutto il sudore dal corpo e uscendo in fine dall'acqua.

Dal borsone tirai fuori degli asciugamani con i quali tamponai il mio corpo e che in seguito posizionai a terra come isolante dal terreno, mi vestii e mi sedetti sugli asciugamani.

-Allora, io ed Eren stiamo insieme, non c'è altro da dire- mi guardarono con una faccia che diceva 'sei serio? Muoviti vai avanti' -Va bene, va bene- mi arresi alla fine quando mi minacciarono di sbavarmi tutto.

-Allora, durante lo spettacolo dell'orfanotrofio ha cantato una canzone in cui mi ha dedicato tutti i suoi sentimenti, perciò io sono andato da lui l'ho preso e l'ho baciato e ci siamo messi insieme. Poi l'altro giorno non so cosa sia successo esattamente, però sta di fatto che abbiamo fatto l'amore, io ovviamente sono stato sopra, poi diciamo che è successo qualcosa anche in doccia. Poi ieri Hanji ha dato di matto- raccontai per filo e per segno la conversazione con la quattr'occhi e ciò che era accaduto nella giornata precedente lasciandoli visibilmente sorpresi.

-E quindi adesso devo andare a prendere culo d'oro, quindi è stato un piacere parlare con voi, ci vediamo e sì porterò anche il moccioso, ciao- velocemente raccattai tutte le mie cose ed uscii dalla grotta per dirigermi verso la mia auto.

Salii in macchina e guidai fino alla scuola del moccioso, arrivai con qualche minuto di ritardo a causa del traffico, perciò il cortile era già vuoto; parcheggiai l'auto di fronte alla scuola e ciò che vidi non mi piacque, non mi piacque per niente.

Eren's pov

Non appena scesi dall'auto raggiunsi i miei amici, restammo in giardino a parlare, fin quando le chiacchere di Jean, non mi costrinsero ad entrare dentro a causa del forte mal di testa che mi stava provocando.

Una volta entrato in classe fui raggiunto da Armin e Petra, che avevano dipinto sul volto un ghigno malizioso -Allora?- fece Petra, la sua voce era intrisa di malizia e curiosità -Non ci devi dire niente Eren?- scossi la testa, non capendo dove volessero arrivare.

-Eren, saremo anche scemi, ma non siamo ciechi- disse il biondino -Abbiamo visto come Levi ti ha baciato prima di scendere dall'auto- -E abbiamo notato il succhiotto che hai dietro l'orecchio, nascosto con i capelli, quindi ora sputa il rospo e parla che dobbiamo fangirlare- esclamò infine la ragazza.

In quel preciso istante suonò la campanella, salvandomi dall'imbarazzo più totale -Oh che peccato stanno iniziando le lezioni, sarà per un'altra volta- Petra mi guardò con uno sguardo misto fra odio e divertimento -Non finisce qui Eren Jeager, non mi sfuggirai all'intervallo- tirò la sedia e si sedette al suo posto, con aria da finta offesa.

Purtroppo per me realizzò la sua promessa, infatti quando le prime ore finirono e la campanella che annunciava l'intervallo suonò, lei non perse tempo a girarsi verso di me, attendendo una risposta, mentre Armin, dall'altro lato faceva la stessa cosa.

-Ora siamo soli, adesso parla- mi ordinarono, guardandomi con finta aria intimidatoria ed autorità; sbuffai davanti alla loro persistenza ed iniziai a spiegare -Beh, dopo lo spettacolo e la mia canzone, io mi sono chiusa in una stanza, lui è arrivato, ha cercato di dire qualcosa, ma alla fine mi ha semplicemente preso e baciato; poi l'altro ieri, non saprei neanche come, fatto sta che facemmo l'amore, poi abbiamo ripetuto qualcosa nella doccia. In ogni caso ieri è successa una cosa che l'ha reso molto triste, quindi è diventato coccoloso e bisognoso di attenzioni ed è stato dolcissimo; quindi mentre eravamo in bagno io gli ho fatto un succhiotto e lui l'ha fatto a me- raccontai tutti gli eventi del giorno prima e di quella mattina con aria sognante.

I due mi ascoltarono senza mai interrompermi, annuendo ogni tanto e sgranando gli occhi a certe informazioni -Morale della favola: sei innamorato perso- constatò Petra una volta finito il mio racconto -E lui è super carino con te- aggiunse il biondo.

-Esattamente- ad interrompere il nostro discorso fu il suono della campanella, che segnalava a tutti gli studenti la fine dell'intervallo; il resto delle ore scolastiche trascorse normalmente e finalmente anche l'ultima campanella, che indicava la fine delle lezioni suonò.

Petra, Armin ed io preparammo gli zaini e poi uscimmo insieme dall'edificio parlando di quanto fosse irritante il fatto che Kaneki, di Tokyo Ghoul, non prendesse mai una decisione; una volta nel cortile non vidi nè la macchina di Levi nè Levi, lanciai una veloce occhiata alla strada e supposi che fosse rimasto bloccato nel traffico.

Appena il tempo di girarmi verso i miei migliori amici, che li trovai circondati da qui tre bulletti: Petra si trovava a terra, con la caviglia schiacciata dallo zaino e una smorfia di dolore stampata in viso, mentre Armin cercava di difenderla mettendosi in mezzo tra le e il trio; non stetti ad osservare un minuto di più, mi misi in mezzo, guardando Marcel con tutto il disprezzo che avevo in corpo.

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Tan tan taaaan

Che cosa succederà nel prossimo capitolo?

Sono stata cattiva a lasciarvi con la suspance? (la risposta è sì)

Questo capitolo non mi fa impazzire, ma era più un capitolo di passaggio che altro, perciò ok.

Ho pubblicato la nuova Ereri, quindi correte a leggerla anche se alcuni di voi già mi minacciano di morte se non aggiorno, tks, babbani (coffcoff @Ereri_malfoy coffcoff).

Io spero che il capitolo vi sia piaciuto, se è così lasciate una stellina e un commento, nel caso contrario LO FATE COMUNQUE, scherzo... forse. Io vi ringrazio tantissimo, siamo arrivati a 5k letture, sono davvero felice.

Vi ringrazio di essere arrivati fino a qui.

Alla prossima

il vostro Caporale

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