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30: Protezione

Eren's pov

Quando giungemmo al salotto la sorpresa si impossessò del mio volto -Che ci fai tu qui?!- esclamai -Che succede Eren? Non sei felice di vedermi?- -Ovvio che sono felice, ma come hai fatto ad entrare? E perchè sei qui?-chiesi ancora, semore più meravigliato.

-Devo avere una scusa per venire a vedere il mio fratellone e il suo fidanzato?- chiese con fare ovvio alzando un sopracciglio -Gea- la chiamò il fratello -Davvero, come sei entrata?- chiese infine.

-Si dà il caso che la tua mania per la pulizia mi sia stata d'aiuto- disse lei guardandolo furbescamente -Cosa c'entra ora?- ribattè l'altro -Vedi mio caro Levi, hai lasciato la finestra della camera aperta, suppongo per far cambiare aria, ma ti sei scordato che la camera di Eren si trova in prossimità di uno dei due alberi del giardino e visto che tu mi hai insegnato molte cose ho solo deciso di metterle in pratica, pensavo che ti facesse piacere vedere la tua sorellina, ma dato che non è così, allora me ne vado- disse facendo la finta offesa.

-Mocciosa, vedi di non fare la mocciosa- sbuffò il corvino -Diavol Oni-chan tu e la coerenza siete due linee parallele destinate a non incontrarvi mai, mi spieghi come, esattamente, non dovrei fare la mocciosa se tu stesso mi definisci tale?- domandò alzando un sopracciglio ed incrociando le braccia al petto -Io sostengo ancora che voi siate fratelli di sangue- sussurrai.

-Cambiando discorso, come mai Eren ti sta in braccio?- chiese mentre un sorriso pervertito le dipingeva le labbra -Tks, non sono affari tuoi- -Bhe, se mio fratello scopa un ragazzo così figo, scusami ma mi sale la curiosità, inoltre, se mai decideste di farlo mentre Hanji è in casa vi consiglierei di abbassare la voce, a te soprettutto Eren, i tuoi gemiti si sentivano fin qui dal bagno- -Gea!!!- gridai totalmente rosso in volto.

-Oh, andiamo Eren, non devi vergognarti, è qualcosa di naturale, piuttosto dimmi su lui è stata rispettata la regola della L- la guardai stranito -Cazzo c'entra Death Note ora?- la ragazza si stampò una manata sulla fronte per poi scoppiare a ridere.

-Eren... Significa solo che ciò che non gli viene dato in altezza viene compensato... già sai, là sotto- spiegò mentre Levi lentamente mi faceva sedere sul divano -Inizia a correre- ringhiò giocosamente -Vado!- urlò la castana per poi filarsela.

Dieci minuti dopo mi godetti la scena di una povera Gea torturata di solletico da Levi -Pentiti peccatrice, chiedi perdono per le bestemmie che hai pronunciato- le ordinò il mio ragazzo -AHAHAHAH...MAI...AHAHAHAHAH- riuscì a dire fra una risata e l'altra -Bene, ma poi non rimpiangere la tua scelta- -VA BENE GRANDE SIGNORE NANO LE CHIEDO PERDONOAHAAHHAHAHHAHA- credo fosse masochista.

-Ritenta- la provocò Levi aumentando l'intensiatà della tortura -VA BENE AHAHAHAA CHIEDO PERDONO AAHAA TI PREGOAHAHAH RISPAHAHAHAHRMIAHAHHAMI- a quel punto il corvino si fermò lasciando così la ragazza libera di respirare.

-Comunque... non hai... risposto... risposto alla mia do-domanda- disse guardandomi e riprendendo fiato, ma prima che potessi rispondere Levi si avvicinò al suo orecchio e le sussurrò qualcosa che però, data la distanza, non potei udire con esattezza -Oh oh, allora funziona veramente- sussurrò Gea guadagnandosi uno scalpellotto da parte del più grande.

-Bene ora dimmi il vero motivo per cui sei qui-

Levi's pov

"Non sono nato ieri, che? Mi prende per scemo con la scusa voglio visitare mio fratello? Lo vedo lontano un miglio che c'è qualcosa che non va, inoltre pensa forse che non ho notato quella benda sul suo fianco appena sotto la maglia, bene ora mi dirà tutto" dissi tra me e me prima di rivolgerle quella frase.

Sospirò -Non posso nasonderti proprio niente, ne?-  disse con un sorriso triste e un'espressione malinconica -Avanti sputa il rospo- dissi con il mio solito tono freddo anche se i miei occhi esprimevano tutta la mia preoccupazione.

-Prima cosa dimmi cos'è quella benda sul fianco- la ragazza sussultò impercettibilmente e si abbassò ancora di più la maglietta; il castano guardò nel punto da me indicato e sgranò gli occhi al vedere il bendaggio.

La guardò con espressione seria -Sono stati di nuovo loro? Quelli che avevamo incontrato il giorno prima dello spettacolo?- la castana abbassò semplicemente lo sguardo senza pronunciare una parola -Gea, fammi vedere, levati la maglia- le dissi con un tono che non ammetteva repliche.

Anche se titubante eseguì ciò che le avevo chiesto lasciandosi solo con il reggiseno e la benda che copriva tutto il torace e gran parte dell'addome; lentamente mi avvicinai e le tolsi il bendaggio con calma -Ammetto che per esserti curata da sola lo hai fatto bene- dissi per alleggerire la tensione -Ho imparato dal migliore- rispose atona "Questa non è la mia mocciosa, cosa ti hanno fatto?".

Quando rimossi completamente le bende uno spettacolo orribile si parò davanti ai miei occhi -CHE COSA CAZZO TI Ѐ SUCCESSO?!- gridai orrorizzato da ciò che i miei occhi vedevano; a sentirmi gridare la ragazza si spaventò e si ritrasse leggermente mentre Eren venuto a vedere lo stato della castana si coprì la bocca con entrambe le mani.

Il suo torace e il suo addome erano entrambi coperti da grossi ematomi, ora violacei, vi erano presenti piccoli graffi un po' ovunque e facendola voltare notai un lungo taglio sulla schiena, che l'atteversava dalla scapola fino all'ultima costola, non eccessivamente profondo, ma abbastanza doloroso per una ragazza della sua età; per poco delle lacrime scesero dagli occhi del moccioso.

-C-Chi ti h-ha fatto que-questo?- domandò il mio ragazzo cerando di vincere i singhiozzi, Gea non rispose, semplicemente mi fece indietreggiare fino al divano, di fianco ad Eren ed una volta che mi fui seduto si gettò tra le mie braccia e tra quelle del moccioso; delle lacrime solcarono il suo viso e la cosa mi sorprese parecchio, in quanto ero a conoscienza del suo 'problema' a piangere.

Il moro le accarezzò delicatamente i capelli mentre io presi a passare la mia mano sulla sua schiena, evitando cautamente di andare in prossimità del taglio -Tranquilla, adesso ti calmi e poi mi racconti cos'è successo- Lei annuì, incapace di parlare, mentre con più forza si stringeva a noi.

-Ti ricordi di Gioia?- domandò infine una volta che si fu tranquillizata, annuii -La bambina che hai trovato in mezzo a quel vicolo?- chiesi per confermare -Esatto- -Scusate posso sapere chi è Gioia- s'intromise il castano.

-In pratica circa due settimane fa, poco dopo lo spettacolo, mentre tornavo da scuola ho sentito un pianto, la gente proseguiva per la sua strada senza darci peso, comune qui a New York, io mi insospettii, così cercai la provenienza di quel pianto; pochi minuti dopo mi incontrai in un vicolo, da lì proveniva il pianto, mi avvicianai e trovai una scatola, al suo interno vi era una bambina di all'incrca dieci mesi, insieme con lei c'era solo una coperta leggera, un peluche e un biglietto con su scritto il suo nome il suo compleanno ed il motivo per cui era stata abbandonata: in pratica la madre era perseguitata da un uomo pericoloso ed il padre non voleva saperne di lei e della bimba; la madre non voleva mettere in pericolo la figlia, ma andare ad un orfanotrofio o in un ospedale significava esporsi, perciò l'ha lasciata lì sperando che qualcuno la incontrasse prima che morisse. Appena la bambina mi vide smise di piangere per qualche secondo e mi guardò con quei suoi occhioni, perciò corsi all'orfanotrofio più veloce che potei e poi dirigendomi nel reparto del centro sociale chiamai Hanji. Da quel giorno mi prendo cura di quella bambina come se fosse mia sorella... io... io la devo proteggere, me lo sono ripromessa, l'avrei fatto a qualunque costo-. cercò di spiegare il più velocemente possibile.

-Cos'è successo per ridurti così?- chiesi il più dolcemente possibile -Ti ricordi quelli dell'altra volta- chiese girandosi verso Eren, mentre quest'ultimo annuiva gravemente e il suo sguardo si faceva più cupo -Sono stati loro?- -Sì, in pratica è successo che...-

Flashback di Gea

Mi trovavo al parco, stavo facendo giocare la mia sorellina, non c'era nessuno oltre a noi due, ma ciò era abbastanza piacevole.

Improvvisamente sentii dei passi in lontanaza, passi molto familiari, la distanza sarà stata di 100m; in quel momento benedissi ogni allenamento che avevo fatto con mio fratello; senza pensarci due volte misi la bimba sul passeggino ed iniziai ad avviarmi correndo verso l'orfanotrofio.

La cosa che però mi insospettì fu l'aver ascoltato solo due paia di piedi  arrivare e non cinque come al solito, feci l'errore di non darci troppo peso, anche se stavo comunque all'erta.

D'improvviso arrestai la mia corsa, udendo il rumore delle foglie mosse e non di certo dal vento -Cosa volete?- avevo domandato, con il mio solito tono freddo e calmo, consapevole che non avrei ottenuto una risposta, almeno non subito -So che siete lì dietro, uscite fuori codardi- continuai, avrei potuto ignorarli e proseguire lì, ma in quel modo avrei segnato la mia condanna.

(ATTENZIONE LINGUAGGIO FORTE)

I due ragazzi che mi pedinavano da dietro arrivarono e a quel punto anche i tre in agguato uscirono allo scoperto -Ma guarda guarda chi abbiamo qui, la nostra cara Gaia con una bambina, io l'ho sempre detto che eri una puttana, magari è per questo che avevi una pancia così grande negli ultimi giorni- disse colei che sarebbe dovuta essere il capo di quella banda di babbuini.

-No, Lux, guardala, è ancora cicciona come una balena- Questa volta a commentare fu Clove, la seconda ed ultima ragazza del gruppo -Ripeto: cosa volete da me?- ripetei con lo stesso tono di voce, freddo, calmo, pacato, così come mi aveva insegnato Levi -Senti sfigata vedi di portare un po' di rispetto- Cato -Scusami tanto, ma io non porto rispetto a chi non ne porta a me-.

-Perchè tu credi di meritare rispetto?- esclamò Gale -In quanto persona sì, ora gentilmante lasciatemi tornare a casa- dissi guardandoli truce -Ma tu non puoi essere considerata una persona e comunque non ti muovi di qui, giusto Lux?- -Ben detto Peeta; noi abbiamo ancora un affarino in sospeso- -E sarebbe?- -Pensi di poter umigliarci così e di uscirne indenne, non ho dimenticato ciò che è successo due settimane fa e se non vuoi che lei si faccia male- fece un cenno col capo in direzione di Gioia -Farai meglio a seguire le nostre istruzioni-.

Volevano mettermi con le spalle al muro, ne? Perfetto, ho imparato a saltare in alto dal migliore -Non mi abbasserò mai ad un livello così basso come quello dei topi di fogna che siete voi- dissi, mentre una mano scivolava, invisibile nel passeggino, a slacciare le cinture di sicurezza, se dovevo scappare dovevo avere la maggior autonomia possibile.

-Perfetto, l'hai voluto tu, dì addio alla bimba, Clove- fu questione di un secondo, prima che il coltello tagiasse l'aria, dirigendosi nella nostra direzione; con un rapido movimanto afferrai la bambina ed utilizzai il mio corpo per farle da scudo, cercai di spostarmi e di inarcare la schiena per evitare il colpo, purtroppo la lama attraversò la mia pelle dalla scpola destra fino all'ultima costola, ma non mi importava del dolore, non era poi così tanto, la mia priorità era mettere Gioia al sicuro.

Quando un secondo coltello fu lanciato non ci pensai due volte a mettere in atto ciò che Levi mi aveva insegnato, afferrai il coltello prima che potesse colpirmi, evitando di tagliarmi; utilizzai il coltello appena guadagnato per fermare gli altri tre in arrivo.

Senza perdere il sangue freddo approfittai di quel momento di distrazione per avvicinarmi a Clove, la più vicina, e sferrargli un calcio dirtto nello stomaco, dopo averla colpita sul collo vicino al nervo con il manico del coltello, facendola volare indierìtro di qualche metro, i restanti si intimorirono un po', ma Lux non aveva intenzione di fermarsi -Cato!- gridò.

Mi ritrovai costretta dover difendermi con un coltello dai suoi attacchi, mentre con un braccio proteggevo la mia sorellina, era un buon combattente, peccato non sapesse impugnare quei coltelli; nella battaglia con lui mi riservai qualche graffio, nulla di così grave, comparato a ciò che si trovava sulla mia schiena. Con un rapido movimento di polso riuscii a disarmarlo e dopo avergli procurato una slogatura permanente ed avergli assestato un calcio molto forte lì dove il sole non batte, gli tirai un pugno nelle costole, facendolo finire vicino alla sua amica.

-Peeta, Gale!- esclamò di nuovo quella vipera -Ma cosa sono scarafaggi, ne uccidi uno e ne arrivano due- dissi fra me e me.

I due iniziarono a tirarmi svariati pugni e calci, la maggior parte li schivavo, dovevo cercare di mantenere il più possibile le distanze se non volevo che Gioia si facesse male; ad un certo punto un pugno mirò al mio viso, dal lato in cui tenevo la bambina, ciò mi costrinse ad abbassarmi per schivarlo, ma in quel momento vidi un calcio diretto verso di lei, perciò mi girai e cercai di tirarmi su il più velocemente possibile, in questi modo il calcio colpì il torace e parte dell'addome.

Quel colpo fu abbastanza forte da farmi cadere a terra, con le braccia circondai la piccola, dandole protezione,contro al mio petto mentre l'addome e la schiena subivano colpi per evitare di toccarenterra con le braccia.

Appena smisi di rotolare subito mi misi in piedi, aspettai che caricassero e appena lo fecero, come supposi, contemporaneamente, aspettai che fossero abbastanza vicini, così utilizzai tutta la mia velocità per spostarmi e far inciampare il primo sulle mie caviglie e tirare una gomitata nella schiena all'altro.

Con un colpo secco colpii ad entrambi la zona finale della colonna vertebrale, così che rimanessero paralizzati per un po'.

Evidentemente Lux non si voleva arrendere, perchè cercò di tirarmi un pugno alla faccia che con facilità bloccai -Tks, troppo lenta- dissi con freddezza, le passai sotto l'ascella torcendole il braccio e quando fui completamente dietro le diedi un colpo alle caviglie , facendole perdere l'equilibrio, in questo modo cadde, ma data la posizione del braccio, compì un movimento innaturale che la lasciò stesa a terra dal dolore, dolore che sarebbe passato da lì a 20 minuti, perciò era meglio sbrigarsi.

Rimisi la bimba nel passeggino e assicuratami che ci fosse tutto mi incamminai, non prima di aver detto -Ricordati, vi siete messi contro la persona sbagliata, non sono così debole e oggi ve l'ho dimostrato-

-Taci troia!!! Sei un mostro ed un essere inutile, per questo i tuoi genitori ti hanno abbandonato in un orfanotrofio e sempre per questo motivo nessuno ti adotta, tu non hai niente neanche una famiglia, sei solo un mostro-

-Potresti anche avere ragione, ma su una cosa sicuramente ti sbagli, io una famiglia ce l'ho e forse anche migliore della tua, ora concentrati sul dolore- così dicendo me ne andai, se dicessi che quelle parole e quei fatti non mi hanno ferito mentirei.

Quando fummo in prossimità dell'edificio mi misi una felpa, che nascondesse lividi, tagli e sangue, feci fare il bagno a Gioia, la feci mangiare e solo quando si fu addormentata mi andai a disinfettare e curare le ferite, sapevo di averlo visto poco tempo prima, ma dopo ciò che era successo decisi di andare a trovare mio fratello.

Quando finii di medicarmi mi misi nel letto, al fianco di Gioia e aspettai che gli incubi si impossessasero di me come ormai accadeva da cinque lunghi anni.

Fine flashback

Quando finì di raccontare notai che il moccioso aveva di nuovo le lacrime agli occhi -Sono venuta a dirti tutto ciò perchè volevo denunciarli, ma se lo facessi tu probabilmente peggiorerebbe le cose ed Eren è minorenne, avevo già pensato ad Hanji, ma non ho il coraggio di dirle cos'è sucesso, vi prego, fatelo voi- compresi che solo raccontarci cos'era accaduto doveva essere un enorme sforzo per lei, così accettai -Adesso fatti medicare come si deve, hai fatto un buon lavoro, ma le ferite qua dietro non sono perfette- dissi andando a prendere il kit di pronto soccorso e medicandola in seguito.

-Comunque stai tranquilla, oggi appena Hanji arriva le dò i soldi e le spiego la situazione, vedrai che nessuno ti farà più del male- -Non è per me, è per Gioia- tirai lievemente su angolo delle labbra, in segno di sorriso e le diedi un piccolo bacio sulla fronte -Sei stata molto brava- -Ho avuto il miglior insegnante. Ve lo date un bacio, tu ed Eren?- chiese facendo gli occhi da cucciolo.

-Ahhhh... Non fare quella faccia; moccioso, vieni qui- ordinai indicando le mie gambe -Agli ordini heichou- disse eseguendo.

Con una mano lo presi per il fianco mentre l'altra si dirgeva alla sua nuca, le sue braccia cinsero il mio collo e lentamente avvicinammo i nostri volti, quando le nostre labbra s'incontrarono ne scaturì un tenero bacio non troppo passionale ma neanche del tutto casto, era un bacio dolcissimo che racchiudeva in se tutto l'amore che provavamo l'uno per l'altro.

Se davvero ci amavamo saremmo rimasti l'uno per l'altro, fino alla fine.

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Hi persone!

Esami finiti... Che bello!

In ogni caso... in questo capitolo avevo detto che sarebbero uscite le trame, but tra poco arriverà una challenge perciò le metterò lì (non fate i maliziosi).

Per questo capitolo devo dire che mi è costato non poca fatica trovare l'idea, ma alla fine ce l'ho fatta; ditemi se le scene di 'lotta' sono abbastanza realistice e nel caso come migliorare e soprattutto se vi sono piaciute.

So che rispetto agli ultimi capitoli che ho realizzato è più corto, ma capitemi, oltre alla mancanza di idee, il mio computer ha deciso di fare degli stupidi aggiornamenti perciòsto usando quello piccolo di mio padre, vabbè dettagli.

Detto ciò ringrazio tutte le persone che leggono, votano e commentano la mia storia, per me significa davvero molto, perciò grazie mille.

Penso di non aver più niente da dire.

Alla prossima

Il vostro Caporale

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