16: Salvatore
Eren's pov
-Y-Yo vivo con la doctora Hanji Zoe y con Levi Ackerman...-
Nella classe calò un pesante silenzio, c'era chi era terrorizzao, chi era stupito e chi mentalmente faceva scommesse su quando sarei morto; e poi c'era lei, la professoressa, che ne stava con gli occhi sbarrati e la bocca spalancata.
-D-Disculpa, puedes repetir?- -He dicho que vivo con la doctora Hanji Zoe y con Levi Ackerman- ripetei.
"'Fanculo a me e al mio odiare le bugie" mi dissi.
-L-Levi Ackerman?- domandò la donna al quanto sconcetata -Sì- risposi ormai cosciente che quella sarebbe stata la reazione di tutti a sentire quel nome.
-Està... està bien asì, tienes un nivel muy alto, contestaste correctamente a todas las preguntas, te voy a poner diez, està bien? (va... va bene così, hai un livello molto alto, hai risposto correttamente a tutte le domande, ti metto dieci, va bene?)- io annuii.
La sua reazione e quella della classe, unita a tutte le domande postemi fino ad allora, scaturirono in me la voglia di nascondermi lontano -Puedo ir al baño?- domandai alzando la mano; la prof, ancora scossa, mi diede il permesso.
Uscito dalla classe mi diressi verso il bagno il più velocemente possibile, quando vi fui arrivato mi rinchiusi dentro uno di essi.
Possibile che tutti dovessero reagire così ogni talvolta che veniva pronunciato il nome del corvino?
Senza che me ne accorgessi delle lacrime iniziarono a rigarmi il volto, mi morsi a lato il labbro inferiore, per cercare di soffocare i singhiozzi.
"Perchè tutti devono vedere Levi come un assassino? Lui non ha fatto niente" pensai.
In quel momento mi tornarono in mente le domande postemi poco prima dalla prof, altre lacrime bagnarono il mio volto, pensando a ciò che erano le vere risposte; si morse il labbro talmente forte che dovette lasciare la presa per non far uscire sangue.
Non riuscii neanche a rallegrarmi per aver preso dieci, i ricordi erano troppo dolorosi, così come l'odio che la gente provava nei confronti del corvino.
Una volta che le lacrime cessarono di scendere mi sciacquai il volto con un po' d'acqua e, dopo essermi asciugato con la magletti, tornai in classe.
Da fuori potei sentire molti mormori, non potei distinguere che cosa dicessero, ma subito si fermarono non appena entrai dalla porta.
"Ok, parlavano di me" pensai, nel mentre, con la mia solita espressione indifferente, ritornai a sedermi al mio posto.
La lezione riprese dopo dieci minuti e la tensione era talmente spessa che Jeff the killer avrebbe potuto tagliarli un sorriso sopra, di quelli che solo lui sa fare. (sì, amo le creepypasta)
Sfortunatamente giunse l'intervallo. Già, dico sfortunatamente in quanto avrei preferito che arrivasse tipo... mai.
Con il suono della campanella un sacco di miei compagni iniziarono a farsi strada verso di me, per foruna i miei amici, che erano già al corrente della situazione, riuscirono a congedarli.
Videro che volevo stare da solo e decisero di accontentarmi, gli unici che rimasero furono Petra e Armin -Eren, stai bene?- mi domandò quest'ultimo.
-Sto bene in proporzione alla grandezza del naso di Voldemort- risposi -Ach, così non va Jeager, sei messo proprio male allora- scherzò Petra; mi lasciai sfuggire uno sbuffo divertito.
(Per chi non avesse capito: siete peccatori, Padre perdonali perche non sanno quello che fanno. Voldy non ha un naso, il nosto amico Eren ha detto che più è grande il naso di Voldemort più lui sta bene; adesso ragionate da soli e andate a leggervi Harry Potter, disgraziati)
-Tornando alle cose serie; vi ho detto e ripetuto che Levi è una brava persona e che nessuno mi farà cambiare idea, perciò non provateci nemmeno- dissi in modo da mettere subito le cose in chiaro.
-Ci siamo già resi conto della tua opinione, anche se non capiamo il perchè, un giorno ce lo dirai- iniziò Armin -Ma, no, non siamo qui per quello- aggiunse -Già, noi volevamo sapere riguardo all'argomento di 'sta mattina, se possibile- disse la ragazza dai capelli carota.
-Non lo so...- dissi dubbioso -Vedete il fatto è che non ho mai avuto degli amici e ho paura che se ve lo dicessi voi vi allontanereste da me- continuai.
-Ma che sciocchezze. Siamo amici, ci stai simpatico, non vedo perchè dovremmo allontanrci. In più se non dovessimo restare non avrebbe senso sapere- rispose il biondo.
-Bene...- dissi incerte -Però, per il momento dovrete acccontentarvi con poco, non ho voglia di parlare di certe cose- gli avvisai.
-Vai spara- sussurrò Petra.
-Per dei problemi con i miei genitori sono stato affidato a degli psicologi, anche se in realtà non ho nessun problema vero, per questo motivo sono stato costretto a spostarmi di città in città, fino a che non mi sono ritrovato in Europa. Lì ho visto vari stati ed ho imparato le loro lingue, poi sono tornato in America e l'ultima psicologa a cui sono atato affidato è Hanji, che vive con Levi. Con loro per la prima volta dopo anni ho sentito di far parte di una famiglia e da quando vi ho incontrato ho per la prima volta degli amici- raccontai il più brevemente possibile.
-Wow, è una storia molto triste, ma nell'ultima parte sei stato troppo dolce- commentò la ragazza -Mi disp- iniziò Armi ma lo interruppi subito -Non serve, comunque grazie, finchè mi starete vicino va bene, questo basta-.
Il ragazzo stava per aprire bocca quando un grido, non troppo forte attirò la nostra attenzione.
-Lasciatemi stare brutti maiali- ci voltammo e vedemmo Mikasa che era bloccata al muro da Porko e Falco, mentre Marcel iniziava a mettere le mani in luoghi a lui proibiti.
Vidi he molti dei nostri compagni furono attirati dalle grida della corvina, ma nessuno fece niente per intervenire "Ma si può sapere perchè stanno a guardare come degli idioti e soprattutto, dove sono i prof quando servono?" pensai.
-Lasciatemi, andatevene via- continuava -Taci, sgualdrina- le intimò Marcel.
-Oi, non l'hai sentita, ti ha detto di lasciarla- mi alzai di scatto e mi diressi nella loro direzione -Tu fatti gli affari tuoi- disse Falco.
-Sentite, fate pena, siete in tre contro una ragazza- gli feci notare -Sapete che in questo modo state ammettendo apertamente che siete deboli?-.
-Ma senti chi parla- approfittai di quel suo momento di distrazione per staccarlo da Mikasa e farlo finire faccia a terra -Parla quello che ti ha messo al tappeto- gli dissi.
I due complici cercarono di scagliarsi contro di me, ma li schivai facilmente e loro caddero sul corpo del compagno.
Li presi in braccio uno ad uno, tenedo le braccia tese davanti a me, e li misi a sedere ai loro posti -Coraggio bei bambini, la lezione sta per ricominciare e noi non vogliamo beccarci una bella nota e magari una denuncia per molestie, vero?- dissi con un tono di mamma apprensiva.
I miei compagni scoppiarono a ridere divertiti dalla scena e la campanella suonò.
Petra stava per dirmi qualcosa, ma subito la bloccai intuendo ciò che mi volesse dire -Lo so, ma stava toccando Mikasa e mi continuava a prendere in giro, iniziava a darmi sui nervi, ho solo liberato Mikasa e salvato la mia dignità. In più, per quanto raginevole, sono abbastanza testardo e qualsiasi cosa dirai non mi farà cambiare idea-.
-Wow, amico, siamo sicuri che tu non sia Piton che sta usando Legillimens, no perchè tra un po' mi sai dire pure cosa ho mangiato ieri a pranzo- disse divertita la ragazza.
La fine delle lezioni arrivò velocemente, prima di uscire i miei amici mi trattennero qualche minuto per scambiarci il numero di telefono.
Iniziai a dirigermi veso casa quano -Mezza cartuccia, dove pensi di andare?- lo sapevo ancora loro -Non ti è bastata la bellissima figura fatta in classe oggi, oppure la batosta di ieri o, perchè no, la figuraccia fatta in classe martedì?- risposi per le rime.
-Fose tu non hai capito che non ti puoi permettere di prenderti gioco di noi- parlò Porko, che subito si lanciò conto di me insieme a Falco.
Stranamente il moccioso evitò tutti i colpi dei primi due, stendendoli a terra senza problemi; per il terzo dovette impegnarsi un po' di più e, in un momento di distrazione si ritrovò con un calcio nello stomaco; non fece una piega, eppure il calcio era forte.
Prese la gamba del suo assalitore e con un rapido movimento del piede lo fece cadere a terra, per poi iniziare ad andarsene; a quel punto l'ultimo combattente si rialzò e afferò il moccioso per il polso, stringendolo anche abbastanza forte.
Con un rapido movimento del braccio gli tirò un montante, facendolo finire a terra; questa volta avrebbe avuto più difficoltà ad alzarsi.
Cit. Levi Ackerman cap 15, Mattina
-Ti deciderai mai a lasciarmi in pace?- dissi mentre iniziavo a voltarmi -No. Goditi la tua pace, perchè nessuno ci umilia e la passa liscia- lo sentii gridare mentre ero ormai distante.
Tornai a casa e, come sempre fui accolto da Hanji. Mi andai a lavare le mani per poi mettermi a tavola e mangiare con Levi in religioso silenzio.
-Ottimo come sempre- dissi con un sorriso appena finiimmo di mangiare aiutando il corvino a sparecchiare -Tks, erano solo dei panini-obbiettò lui senza degnarmi di uno sguardo, continuammo a fare ciò che stavamo facendo.
Finito di aiutarlo mi diressi verso la porta ma prima di uscire gli sussurrai, sperando che non mi sentisse, ciò che volevo digli già da prima -No, ti sbagli, era buonissimo perchè l'hai preparato tu-.
Detto ciò andai in camera mia per fare i compiti e, quando fu l'ora, mi preparai per andare a lavoro, quello sarebbe stato il mio primo giorno.
-Io vado a fare un giro, torno questa sera- dissi per poi uscire e chiudermi la porta alle spalle dopo aver ricevuto una risposta da parte della bruna.
Levi's pov
-Io vado a fare un giro, torno questa sera-sentii il moccioso gridare, poi il rumore della porta che si chiudeva "Chissà dove sta andando, spero non a mettersi nei guai. Vabbè, poco importa, devo andare a prepararmi per tornare a lavoro" mi dissi.
Il lavoro fu la solita noia mortale, non molto diverso da quella mattina.
Mentre tornavo a casa mi tornò in mente la frase, quella frase-No, ti sbagli, era buonissimo perchè l'hai preparato tu-.
"Perchè l'ho preparato io, dici?" pensai "Moccioso, sai, io davvero non ti capisco. Non capisco perchè non ti sei allontanato come tutti gli altri, non capisco perchè cerchi di creare una sottospecie di rapporto con me, non capisco perchè ogni qualvolta io decida qualcosa, tipo ignorarti tu l'assecondi e soprattutto non capisco perchè hai questo effetto su di me.
Non capisco perchè tu abbia deciso di parlare con me piuttosto che ascoltare gli altri, non capisco perchè tu ti sia fidato di me più che dei tuoi amici e non capisco perchè tu stia cercando di avvicinarti a me.
Una sola domanda, una sola parola, così semplice, ma così impossibile; quella domanda che tutti si pongono, a cui però certe volte non esiste risposta e proprio in questo momento io non riesco a trovare la risposta che cerco, così come non l'ho trovata in 21 anni.
Moccioso, i sentimenti sono una cosa che io non conosco e non capisco, di cui in realtà ho quasi paura, per questo se davvero vuoi avvicinarti a me dovrai dimostrarmi le tue vere intenzioni".
Arrivai a casa per le 19:40 e subito mi misi a preparare la cena; una volta che fu pronta mi andai a sedere sul divano ed iniziai a leggere dicendo che ero stanco e che non avevo voglia di mangiare.
Stavo leggendo un giallo di Agatha Christie, quando la conversazione tra il moro e la bruna attirò la mia attenzione -Hey Hanji, posso chiederti una cosa?- disse il ragazzo -Certo dimmi pure- rispose lei.
-Tu e Levi, in estate, andate al mare?- la domanda devo dire che mi sorprese -Uhm... ogni tanto, perchè?- senza rendermene conto abbandonai la mia lettura e mi avvicinai alla porta della cucina.
-Vedi, il fatto è che quand'ero piccolo avevo trovato dei delfini feriti, era stato un uomo che aveva ucciso i loro genitori e, diciamo, che dopo averli aiutati e curati diventammo amici, loro erano dei piccoli cuccioli, così gli insegnai a vivere; da quel giorno i miei genitori decisero di andare più spesso al mare, anche d'inverno. Quando però fui affidato a degli psicologi non potei più vederli, sono tre anni che non li vedo e mi mancano da morire, vedi loro sono un po' come dei fratelli per me, non so se mi spiego. Per questo volevo sapere se, magari, quest'estate riuscivo a salutarli e vedere come stavano, anche se ho paura che adesso mi odino-.
Il racconto del ragazzo, devo dire, mi colpì particolarmente, probabilmente perchè mi ricordò quando io avevo incontrato quei poveri lupacchiotti.
-Preparati per questo weekend- gli dissi senza neanche pensarci -L-Levi- balbettò -C-Cosa significa?- chiese -Hai detto che sono come dei fratelli e che non li vedi da tre anni giusto? Perciò ti sto dicendo che questo fine settimana ti porto da loro- non seppi nemmeno io perchè lo feci, solo immaginai come mi sarei sentito a non vedere Legolas, Aragorn e gli altri per tre anni e la sensazione che provai fu tutto purchè pacevole.
-D-Davvero?- domandò con gli occhi lucidi -Tks, ti sembro uno che scherza su 'ste cose?- risposi.
Non ebbi nemmeno il tempo di rendermene conto che mi ritrovai un moccioso con le braccia avvolte intorno al mio collo -Grazie, grazie, grazie- continuava a ripetere.
Dopo qualche secondo ed un'occhiata, non so se di rigraziamento o di fangirl, da parte di Hanji, ricambiai l'abbraccio, dicendo poi -Ok, va bene ma adesso scollati moccioso, e soprattutto smettila di ringraziarmi- lo vidi spostarsi, aveva le guance arrossate e bagnate da qualche lacrima di felicità.
-AWWW- sentii gridare la bruna -SIETE TROOOOPPO TENERI, QUAND'Ѐ CHE VI BACIATE E VI METTETE INSIEME!!!-.
Inizialmente guardai il moccioso, aveva la faccia così arrossata che pomodoro spostati; in seguito mi girai verso la mia coinquilina, alla quale per poco non le scoppiava a sanguinare il naso, ora ne sono certo: era uno sguardo da fangirl.
La guardai male per poi dire -Quattr'occhi smettila di importunare il moccioso e va' a pomiciare con Mr. Sopracciglia, tanto ormai lo sappiamo che state insieme- -Smettila, ti ho già detto un milione di volte che non stiamo insieme- disse arrossndo leggermente.
-Ah, no?- risposi -Allora perchè stai arrossendo?- -A-Anche Eren è arrossito- mi fece presente -Non cambiare discorso- intervenne il moro.
-Già moccioso, perchè sei arrossito?- domandai con una puntina di malizia, quanto amo mettere a disagio le persone -Q-Quello che ha detto Hanji, i-io, n-non sono a-abituato- disse cercando di dare un senso alla frase.
-Visto Levi, è palese che gli piaci- esclamò Hanji -Ciò non toglie che Mr. biondino ti fa la corte e tu sbavi dietro di lui- dissi concentrando la mia attenzione su di lei.
-Mai quanto il nanetto va dietro ad Eren- vidi il moccioso arrossire ancora più di prima, se possibile, nel mentre che io sollevavo la bruna su una spalla.
La buttai sul divano, la imbobilizzai e iniziai la mia tortura -Eren...ahaha... aiutamiahahaah- cercò di dire mentre delle lacrime le si formavano agli angoli degli occhi.
-Allora moccioso che fai? Non le dai una mano?- chiesi sarcastico -Per finere torturato da un vecchio? No grazie- rispose iniziando a dirigersi verso le scale.
Ci misi un po' ad elaborare la sua azione insieme a quella frase, era calcolata troppo bene, ma, purtroppo per lui, lo raggiunsi prima che potesse arrivare a metà scalinata, riportandolo in salotto e bloccandolo sul divano.
Hanji intanto si era sistemata su una delle due poltrone lì presenti per godersi la scena -Leviahahah, smetahahatilaahah, ti p-pre... go ahahahaah- cercò di dire tra le risate -Potrei farlo- risposi -Ma non c'ho voglia- e continuai a torturarlo. (ora io so che 3/4 di voi avranno colto un doppio senso e se non lo avete fatto ve ne accorgerete leggendo questo commento qua)
Dopo un po' decisi che ne aveva avuto abbastanza e così smisi -Tu non puoi farmi tutto questo solletico appena dopo che ho mangiato, mi farai stare male- disse asciugandosi gli occhi -Sei tu che te la sei andata a cercare, adesso non lamentarti- risposi leggermente divertito.
Quella conversazione tra lui ed Hanji ci aveva fatto 'recuperare i rapporti' e in fin dei conti andava bene così.
Restammo ancora un'ora tutti in salotto per vedere un film, L'era glaciale; verso le 23:30 decidemmo tutti di andare a dormire, ci misi più di un'ora ad addormentarmi.
Quando finalmente ci riuscii un urlo agghiacciante mi costrinse a saltare in piedi; subito corsi nel corridoio e vidi Hanji con un'espressione preoccupata mirare alla stanza del moro, mi diressi anch'io lì.
Nel momento esatto in cui entrai vidi il moccioso rannicchiato in un angolo della stanza, di fianco alla scrivania, che si teneva la testa fra le mani, piangeva ed urlava di allontarci da lui mentre scalciava in tutte le direzioni pur di allontanare la bruna.
-No, no, io non ho fatto niente, non sono stato io!- gridava.
"E adesso cosa ti prende; cosa dovrei fare...?"
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Ma buon salve.
Vi sono mancata?
Per la vostra salute mentale spero di no; comunque, cosa ne pensate, secondo voi cos'è successo ad Eren?
Per saperlo dovrete aspettare.
Comunicazione di servizio: dal 18 al 20 di febbraio, quasi certamente, non potrò pubblicare in quanto sarò in gita scolastica; per tutti gli altri giorni, ho già avvisato che non potrò pubblicare il mercoledì ed il giovedì, volevo farvi sapere che io farò del mio meglio per pubblicare il più possibile, ma in questo periodo è davvero molto difficile, vi chiedo quindi di avere pazienza e di aspettare, perchè io non mi dimentico di voi.
Come avrete notato oggi capitolo più lungo. Volevo sapere fino ad ora qual è stato il vostro capitolo preferito e perchè, e quale invece non vi è piaciuto e perchè. Inoltre se possibile ditemi che tipologie di racconti vi piacciono (oltre a quelle smunt, quelle arrivano).
E soprattutto a te, persona inglese e americana che legge questa storia, fatti sentire che sei benvenuto.
Detto ciò vi ringrazio e vi ricordo che sie tanto apprezzati dalla sottoscritta.
Levi: mocciosa
Io: sì?
Levi: mi potresti spiegare perchè devi combinare tutti questi casini
Eren: già, prima ci fai litigare, poi ci fai baciare, poi litigare di nuovo e adesso questo
Io: vedi Levi, come a te piace mettere a disagio la gente a me piace metterla in confusione, così di conseguenza si sentono a disagio
Eren: quindi stai dicendo che stai cercando di imitare Levi *confuso*
Io: tranquillo, al massimo me lo scopo, comunque, io non imito Levi, io sono Levi, numerosi test lo dicono, ciò significa che posso farmi anche te
Levi ed Eren: non ci pr-
Io: mio dio, lasciatemi finire *sbuffa*, volevo aggiungere che non lo farei mai per il semplice fatto che voi due state bene insieme e con nessun'altro.
Levi ed Eren: ah, meno male, meglio per te
Io: *sussurrando* però certo che se Eren non ci fosse Levi sarebbe mio
Levi ed Eren: cosa?
Io: niente d'importante... Guardate un gigante!
*si voltano. scappo*
Ciao
Ps. per chi non avesse capito il titolo Eren= salvatore di Mikasa
Levi= salvatore di Eren, perchè gli permette vedere la sua famiglia, i delfini
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