13:Sogni e ricordi (parte 1)
Levi's pov
Sentii una mano famigliare accarezzarmi la testa mentre la persona che lo faceva mi impediva vedere il suo volto, nascondendo il mio nel suo petto.
-Shh, Levi andrà tutto bene, mamma ti ama- disse la donna -Ricordati sempre, non penasare a quello che dicono gli altri, ignorali, fregatene; ricordati che le persone che ti vogliono bene si vedono nel momento del bisogno; magari non adesso, ma un giorno troverai persone adatte a te e che si meritano la tua fiducia. Fino ad allora restisti e non abbandonare la speranza- sentii delle lacrime cadermi sul volto; conoscevo troppo bene questa scena.
-Mamma ti ama, non dimenticarlo; ti voglio bene. Addio Levi-.
Dopo questo solco un grido agghiacciante e il vuoto, tutto nero.
-Levi-bro, torna a casa, svelto- fu la voce di una ragazza a parlare; mi misi a correre verso casa.
Questa volta avrò avuto l'età di 17 anni.
Arrivai ma non trovai nessuno; possibile che lui...?
Mi diressi verso i quartieri abbandonati ed entrai in un magazzino.
C'erano quattro figure legate, subito corsi a liberarle -Levi stai attento!- gridò un uomo.
Sentii un colpo di pistola e un corpo accasciarsi al suolo; poi solo urla e sangue ed infine il vuoto.
Adesso posso chiaramente vedere Hanji, mi sta voltando le spalle, se ne sta andando, mi sta abbandonando; ma prima che possa sparire dalla mia vista sento di nuovo quell'urlo ed uno sparo.
E poi vedo lui, il mio piccolo moccioso, sta correndo, è spaventato, cerca di venirmi incontro.
Tende la mano per raggiungermi più in fretta, le nostre dita ormai si stanno sfiorando, quando improvvisamente il ragazzo dagli occhi verdi viene tirato indietro e scaraventato al suolo.
Questione di pochi attimi, un grido agghiacciante e una risata sadica invasero i miei timpani; alzai lo sguardo e vidi il moccioso disteso a terra in una pozza di sangue e dietro LUI. Colui che mi ha rovinato l'esistenza.
-Kennyyyyyy!-
Mi svegliai di soprassalto respirando affannosamente -Vaffanculo Kenny- dissi quando mi fui calmato.
Controllai l'ora le 5 del mattino, seppi subito che anche volendo non mi sarei riaddormentato, decisi così di farmi una doccia e di andare a correre.
-Potevi aspettare almeno le sei di mattina- imprecai "Almeno la prossima volta impari a portarmi rispetto" sibilò -Certo... ma non puoi sparire e basta- sbottai "No, è troppo divertente vederti ammattire" disse con una risata di scherno.
-Ringrazia di essere una voce, altrimenti ti avrei già ucciso- ringhiai "Oh! Come siamo scorbutici già di prima mattina" -E di chi pensi che sia la colpa?- "Tua. Non sono io quello che mi ha mancato di rispetto; dai Levi, dopo tanti anni dovresti esserci abituato".
-Ho solo una domanda, l'ultimo sogno non era un ricordo, cosa mi hai fatto vedere?- chiesi, quasi timoroso di sapere la risposta.
"Oh quello! Niente di che! Solo una piccola punizione in cui realizzavo la tua paura più grande. Così, per metterti in chiaro che non ti conviene metterti contro di me" rispose quasi minaccioso.
-Perfetto, ora che hai avuto la tua vendetta posso passare la mia giornata in pace?- domandai scocciato "Sì, ma solo perchè mi sono stufato di stare con te" -Fantastico, non chiedo di meglio-.
"Ah! Quasi dimenticavo" aggiunse "Perchè mi sono stufato di stare con te e perchè voglio vedere cosa succederà con occhi smeraldo. Buona giornata" detto ciò si congedò.
Merda, avevo quasi dimenticato che dovevo lasciare e prendere il moccioso; una conclusione: NON SE NE PARLA.
Ancora ancora lasciarlo, ma andarlo anche a riprendere, tks, è grande, può tornare anche da solo e poi non è come se non sia abituato.
Però, quei lividi sul polso "una persona mi ha stretto forte il polso".
"Non vorrei avesse problemi di bullismo, nel caso li avesse non credo l'avrebbe mai detto a me o ad Hanji, per cui credo che tenerlo d'occhio sarebbe la soluzione migliore, ma non oggi, vediamo come evolve e se continua a nasconderlo allora prenderò provvedimenti".
Detto ciò uscii di casa per andarmi a fare una corsa mattutina, non penserete mica che mi tenga 'sto fisico poltrendo sul divano, spero. (io no, posso vederti mentre ti alleni in palestra; L: va guardare ma non toccare, intesi mocciosa; Io: sì *fasegnodivittoria*; E: hey, guarda che così divento geloso; L: tranquillo, tu DEVI toccare, perchè se non lo fai tu lo faccio io *Erenarrossisce* stai tranquillo, stanotte dimenticherai tutto *Erenarrossisceancoradipiù*. ok finito momento scleri continuiamo)
Presi la macchina e mi diressi al laghetto; anche se era giovedì c'era poco traffico dato l'orario.
Una volta arrivato feci unn po' di riscaldamento nella radura e poi mi inoltrai inquel bosco che ormai conoscevo come le mie tasche.
Dopo circa quaranta minuti di corsa iniziai a sentire dei passi felpati dietro di me, mi fermai e vìmi voltai, ma, ancora prima che potessi distinguere chi fosse il mio inseguitore, due ombre mi buttarono a terra.
Potrei riconoscere quelle zampe ovunque, i due iniziarono a leccarmi i punti che loro sapevano essere permessi. (in fin dei conti odia lo sporco, immaginatevi la saliva; E: ma la mia non la odia; Io: taci e lasciali finire di leggere)
E già, quelli erano i miei ragazzi -Anch'io sono felice di vedervi; comunque dobbiamo migliorare l'attacco a sorpresa, dovete essere più silenziosi- dissi accarezzandoli le teste.
-Legolas, Aragorn, dove sono gli altri?- domdai; sapevo benissimo che non mi avrebbero mai risposto a parole, ma comunque trovavano sempre un modo per farsi capire ed io li adoravo per questo.
Mi portarono verso la solita grotta, lì beati dormivano ancora gli altri tre, che non appena sentirono il mio odore si svegliarono saltandomi addosso.
-Su, su buoni, buoni- cercai di liberarmi -Ache voi mi siete mancati- aggiunsi non resistendo ai loro musini pucciosi.
Mi ricordo perfettamente il giorno in cui l'incontrai: erano tutti e cinque dei cuccioli, Legolas e Aragorn erano i più grandi, non sono tutti biologicamente fratelli ma è come se lo fossero.
<Flashback>
Ero andato a fare una passeggiata in un bosco di montagna, quando improvvisamente sentii degli spari; mi diressi immediatamente sul luogo dell'accaduto, lì vidi un uomo che puntava un fucile contro nove lupi.
Accasciati al suolo potei scorgere quattro lupi di dimensioni adulte, poco più in là due lupacchiotti cercavano di proteggerne altri tre più piccoli; notai come uno dei lupi stesi al suolo cercava di rialzarsi.
Udii altri due spari che avevano colpito alle gambe i lupacchiotti; non ci vidi più; mi misi in mezzo, per proteggere i lupi; ricordo come se fosse ieri le parole di quell'uomo -Se non ti togli di mezzo ti ammazzo come ho fatto con loro- -Se ci tieni così poco alla tua vita fai pure- -Ed io dovrei avere paura di un ragazzino di 17 anni, sentiamo perchè?- -Levi Ackerman, piacere- risposi con un ghigno.
A sentir pronunciare quel nome si congelò, così ne approfittai per tirargli un calcio ben assestato e rubargli l'arma, per poi puntargliela contro -E adesso, se tieni alla tua vita, sparisci- quell'idiota scappò come un topo.
In quel momento mi girai verso i lupi, scagliando il fucile il più lontano possibile, come a voler dire loro che non volevo fargli del male.
Mi avvicinai ai due lupacchiotti, le ferite non erano molto gravi; poi mi diressi a quelli adulti, tre di loro, purtroppo, erano già morti; solo uno respirava ancora, ma era troppo tardi per salvarlo.
Guardai l'animale negli occhi e potei scorgere la proccupazione di una madre che voleva proteggere i suoi cuccioli -Ascoltami, sai come me che è impossibile salvarti, però voglio farti una promessa- dissi.
La lupa mi guardò e rimase ad ascoltare, allora continuai -Ti prometto che nessuno farà più del male ai tuoi cuccioli, io gli insegnerò come sopravvivere e mi prenderò cura di loro finchè sarà necessario. Se dovesse accadergli qualcosa non me lo perdonerei mai, per questo ti chiedo di fidarti di me-.
Mi ricordo che mi fissò per un istante e poi i suoi occhi si colmarono di tristezza e gratitudine; un attimo, i suoi occhi si chiusero e il suo battito si fermò, era morta ed io avevo intenzione di rispettare la mia promessa.
Mi avvicinai con cautela, accogliendo i due feriti fra le mie braccia; gli altri mi guardarono preoccupati e cercarono di fermarmi, ma io li tranquillizzai e dopo averli caricati tutti corsi a casa, per fortuna era vuota, Hanji era fuori.
Qui medicai i due feriti e procurai del cibo per tutti loro.
Poche ore dopo si erano già ripresi. Il dubbio sorse spontaneo: non avrei potuto tenerli in casa, ma dove, dove? E come un'illuminazione mi venne in mente il laghetto.
Quando li portai lì erano a dir poco entusiasta, si misero subito tutti e cinque a correre e a giocare; nei loro occhi, però, potevo leggere dolore, dolore per aver perso i genitori che hanno cercato di proteggerli.
"Ѐ tutta colpa mia se ora soffrono, se fossi arrivato prima avrei potuto salvarli" pensai.
Notando il mio sovrappernsiero i cuccioli si avvicinarono preoccupati -Tranquilli, non è niente- cercai di dire -A proposito, dovrei darvi un nome, che ne dite?-.
I cuccioli si misero a saltare entusiasti
In quel periodo avevo finito da poco di leggere Il Signore degli Anelli, decisi così di dar loro i nomi di alcuni personaggi.
Mi rivolsi per prima al lupo bianco -Che ne dici di Legolas?- ottenni un ululato gioioso come risposta -E tu... Aragorn?- dissi in seguito rivolgendomi a quello nero; anche lui rispose in maniera affermativa, ne fui felice, erano i miei due personaggi preferiti.
Mi voltai poi verso un lupetto grigio -Gandalf?- in tutta risposta ottenni salti di gioia.
-Gimli- guardai verso uno bruno che subito corse felice intorno a me.
Infine mi voltai verso un lupacchiotto pezzato, ci riflettei un po' su e poi dissi -Faramir?- il piccoletto mi saltò addosso leccandomi la faccia -Alt!- dissi, in cuor mio schifato -Vietato leccare: mani e faccia. Mi fa schifo, scusa- dissi cercando di essere il più dolce possibile.
Il piccolo sembrò capire e non ci rimase troppo male, così continuò il suo lavoro sul mio collo.
(Non ho trovato la foto di un cuccioli, sorry)
"Quando torno a casa devo farmi una doccia" pensai "Oppure...", inidirizzai il mio sguardo verso il lago, in fin dei conti era ancora settembre e faceva caldo, se avessi insegnato loro a nuotare non c'era nulla di male.
-Hey cuccioli, sapete nuotare?- mi guardarono spaesati, no, non lo sapevano fare. (ma va; L: senti ma sei tu che scrivi ste cose, quindi non rompere; Io: sì, lo so, però è perchè devo dare un carattere al tuo personaggio, ma quando sono cose stupide le devo commentare; L: tu sei tutta strana)
Mi indirizzai verso il lago togliendomi la maglietta e quando fui sulla riva di questo mi tolsi anche i pantaloni, buttandoli a un lato ed immergendomi nel laghetto.
I cuccioli si avvicinarono all'acqua un po' intimoriti -Allora, chi vuole essere il primo a provare?- domandai con un'espressione rassicurante; Legolas si fece avanti, così lo presi in braccio e, piano piano, lo feci immergere.
-Adesso immagina di dover camminare- gli dissi -Artiglio, calcio, artiglio, calcio- (chi ha colto riferimento all'Era glaciale?)
Dopo poco riuscì a stare a galla da solo, così lo lasciai facendo entrare prima Aragorn e in seguito Gandalf, Gimli e Faramir.
Quell'ora che passai insieme a loro fu un momento magico e speciale, proprio come quei cuccioli, erano speciali, speciali perchè si erano fidati di me; speciali perchè mi trattavano come uno di loro; speciali perchè avevano sofferto ed erano andati avanti, proprio come mi aveva detto lei "Mamma, non ti dimenticherò mai...".
<Fine flashback>
Guardai l'ora: 6:57; dovevo tornare, se non per rivedere il moccioso per andare a lavorare; in qualsiasi caso dovevo lasciare di nuovo soli i miei fratellini.
Stavo per salutarli quando notai qualcosa di strano: un lembo della maglia di occhi smeraldo.
-E quindi avete conosciuto il moccioso eh?- dissi -Cosa ve ne pare?- chiesi senza pensarci.
In risposta tutti e cinque mi diedero un mugolio d'approvazione -Bhe, devo dedurre che avete passato un bel pomeriggio insieme; meglio così, almeno non sentirete troppo la mia mancanza- dissi.
A quel punto mi saltarono tutti addosso capendo che era ora di salutarci; li coccolai qualche minuto e mi diressi verso l'uscita, come sempre, accompagnato da Aragorn e Legolas.
Una volta giunto a destinazione li salutai e tornai a casa; arrivai per le 7:20, così ebbi il tempo di fare una bella doccia.
Quando uscii, sentii che il moro cominciava a prepararsi, per cui scesi cercando Hanji; la trovai in cucina -Sia chiaro, il moccioso non lo riprendo, è già tanto se lo lascio- dissi freddo -Ho capito, nottataccia?- io annuii -Bene, ma dillo tu ad Eren- acconsentì -Ok-.
Aspettai che il moccioso fosse pronto per accompagnarlo a scuola.
"Sai Kenny, per una cosa ti dovrei ringraziare, mi hai permesso di vedere i miei fratelli" "Non era certo mia intenzione, io sono qui a rovinarti la vita, non farti illusioni" "Ohh, non me le faccio tranquillo" "Guarda sta arrivando" disse alludendo al moccioso "Che lo spettacolo abbia inizio..."
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Allora bella gente, come va?
Sì, lo so che è un po' tardi, ma dettagli (poche foto in questo capitolo eh? E così a pelle direi che la vostra preferita è l'ultima ma non so).
Comunque, io non so se vi rendete conto: 600 VISUALIZZAZIONI IN CIRCA 2 SETTIMANE, MA AVETE IDEA DI QUANTE SONO?
Io non mi aspettavo di arrivare nemmeno a 100 però ok; ceh, voglio dire è la mia prima ff sia ereri che yaoi, la prima in assoluto e va già così bene?.
Va bene, mi spiace se non riesco ad aggiornare tutti i giorni ma come ho già detto è un po' complicato, quindi se mi supporti dandomi un voto sono molto felice, se no spero solo che la storia ti piaccia.
Levi: ora tu mi devi spiegare cosa c'entra l'era glaciale in tutto ciò
Io: ma sì, la scena in cui Sid insegna a Diego a nuotare; sembrava simile, ci stava
Levi: l'ho detto prima e lo ripeto, tu sei tutta strana
Io: lo so, me lo dicono in molti, la cosa importante, ti piace o no?
Eren: COS-
Io: tranquillo non te lo rubo, ma solo perchè state troppo bene insieme, e poi lui ti ama troppo quindi vai tra, ok? La mia domanda era rivolta in quanto amici
Eren: sarà meglio...
Levi: ha ragione la mocciosa, tu sei mio e di nessun'altro ed io amo solo te, comunque la risposta è sì
Io: davvero? Evvai!
*Eren ancora offeso ignora Levi*
*Sussurro una cosa a Levi*
*Levi si posiziona dietro Eren, lo prende per i fianchi e gli bacia il collo, mentre lui arrossisce*
Eren: L-Levi c-che fai?
Levi: la mocciosa aveva ragione. Comunque, la domanda corretta non è cosa faccio, ma chi mi faccio
*Eren arrossisce come un pomodoro*
Io: io vi lascio a sistemare le faccende di coppia
Ciao
ps: prossimo capitolo solo Eren
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