11:Realizzazione
Levi's pov
"Lui... mi sta... baciando...?"
Mi ritrovai le labbra del moro premute contro le mie; erano candide, morbide, carnose e dannatamente invitanti.
Era una sensazione stupenda, dolcissima, è da tanto che non provavo queste emozioni.
"Leeevi, che fai?" "Voce di merda vattene a fanculo" risposi senza troppa grazia "Peccato e io che ti volevo aiutare, vabbè, fai come ti pare, ma poi non dire che non ti avevo avvisato".
Probabilmente aveva ragione, ma l'emozione che provai in quel momento sovrastò ogni dubbio e ogni paura.
Non potei non corrispondere il bacio: le mie labbra combaciavano perfettamente con le sue, come un puzzel perfetto.
"Che cazzo sto facendo? Dovrei rifiutarlo!" mi dissi "Ma non posso, ho paura di ferire i suoi sentimenti, in più il mio corpo non esegue più i miei comandi. Cosa devo fare?".
Il bacio durò pochi secondi, poi il moro si staccò molto imbarazzato.
-I-Io, s-scusa, non so che m-mi sia p-preso- balbettò il moccioso.
Io non riuscii a pronunciare parola, volevo chiedere spiegazioni, volevo sapere perchè l'aveva fatto adesso che eravamo riusciti a riappacificarci; mi stava dicendo che fin dall'inizio si era preso gioco di me? O c'era qualcos'altro sotto?
Per quanto tentassi di parlare non una sola parola uscì dalle mie labbra.
-S-Scusa, d-davvero... I-Io- corse fuori tutto rosso in viso.
"Oh oh, ma tu guarda! Si è accorto di che razza di mostro sei? Sbaglio o è appena scappato da te? Cosa è successo gli hai ricordato qualcuno? Hai fatto qualcosa di sbagliato? O si è semplicemente reso conto che tu sei un'assassino, vicino al quale non sarà mai al sicuro? Chi l'avrebbe mai detto?" disse quell'orribile voce.
"Ah! Già aspetta! Io non ti avevo mica detto che sarebbe andata a finire così? Non ti avevo forse detto di respingerlo? Oh, aspetta! L'ho fatto" proseguì "Ma tu no, non hai voluto ascoltarmi, hai voluto fare di testa tua e adesso si vedono i risultati; dai Levi speravi seriamente che quel ragazzino ti amasse? Patetico. Ti sta solo prendendo in giro".
"Stai zitto! Che senso avrebbe avuto cercare di far pace per poi rovinare tutto subito? Il tono della sua voce, poi, era troppo sincero ed ingenuo" cercai di trovare un'altra soluzione.
"Forse ha solo confuso l'amore con l'amicizia o l'affetto" mi dissi.
"Certo, continua a sperare. Apri gli occhi Levi, nessuno ti vuole bene, neanche Hanji e tu lo sai, questo perchè sei un'omicida senza cuore, quel ragazzino ti voleva confondere".
"Ti ho detto di tacere Kenny!" sbraitai "Oi moccioso, abbassa la cresta, non ti permettere parlarmi così." minacciò "E allora taci!" urlai di rimando.
"Non ti conviene trattarmi così, devo ricordarti che io posso farti vedere l'inferno?" disse.
"Ti sbagli, con le pillole non riesco a tenere a bada te, ma sì le allucinazioni che mi provochi, e ora volatilizzati!" gli intimai.
"Non ti permettere, non prendo ordini da una nullità come te!" rispose di rimando "Ti ho detto di sparire" ripetei.
"Bene, ma non perchè me lo hai chiesto tu; voglio proprio vedere cosa farai adesso, farò lo spettatore, ma quando verrai a cercarmi ti farò pagare le conseguenze delle tue azioni".
"Certo, come se io ti venissi a cercare di mia spontanea volontà. Ma fammi il piacere! Non ho bisogno di te, mi porti solo problemi!" sbottai.
"Lo vedremo..." e detto questo si dileguò.
Non seppi che fare, avrei dovuto seguirlo, avrei dovuto chiedergli spiegazoni, mi sarei dovuto arrabbiare, sarei dovuto essere felice?
Ma per quanto cercai di muovere il mio corpo, esso non rispondeva ai miei comandi.
Una miriade di emozioni mi invase: felicità, rabbia, tristezza, sorpresa, stupore, gioia, delusione, tutte accompagnate da una strana emozione e dalla consapevolezza.
La consapevolezza che tutti mi odiano, la consapevolezza che nessuno mi avrebbe mai amato o mi avrebbe mai voluto bene, oltre ad Hanji; ma chi poteva biasimarli, in fondo, chi si sarebbe mai innamorato di un'assassino, acido, freddo e senza emozioni all'apparenza?
"Non mi stupisco che sia fuggito, alla fine, fanno tutti così".
Ma la cosa che più mi turbava era quella strana sensazione; non so perchè, ma quando il moccioso mi baciò il battitto del mio cuore accellerò.
"Sai, in realtà non mi importa come mi hai trattato. In fondo neanche io voglio perdere la tua amicizia, veramente ti voglio bene, sei la prima persona a cui mi sono affezzionato in 7 anni. In più tu... mi piaci... anzi, ti amo".
Quando il moccioso pronunciò queste parole fui davvero felice, però più ci penso e più mi convinco che mi stesse prendendo in giro, anche se sarebbe davvero bello se fosse vero.
"Ti amo, eh?" pensai "Sai recitare bene. Bravo moccioso, per un momento, ti ho quasi creduto. Vorrei che tu mi acettassi realmente, ma se non lo vuoi fare, almeno evitati la recita penosa peggiori solo le cose" mi dissi incazzato.
Eppure non fui in grado di arrabbiarmi con lui, per quanto tentassi, non ci riuscivo, non volevo, non ne avevo nè la forza nè il coraggio.
Nelle profondità del mio cuore sperai fino all'ultimo che tutto ciò che avesse detto fosse vero, ma sapevo benissimo che non era così.
"È tutta colpa mia, quel giorno sarei dovuto morire io al posto loro, avrei preferito morire piuttosto che vivere con questo peso sulla coscienza per tutta la vita. Loro avrebbero continuato la loro vita tranquilli ed io mi sarei evitato tutte queste sofferenze.
Anche adesso, non riesco ad arrabbiarmi con quel moccioso, questo perchè è colpa mia che sia scappato, è colpa mia che se ne sia andato ed è colpa mia se i suoi amici gli stanno alla larga. In questa vita è sempre stata colpa mia, ma non ho potuto fare niente per evitarlo" pensai.
"Però tra tutte le persone che mi hanno allontanato, che hanno paura di me, che mi disprezzano, perchè non voglio che proprio lui rientri tra quelle persone? Cosa mi stai facendo moccioso?".
-Levi?- mi chiamò la bruna risvegliandomi dai miei pensieri -Sì?- risposi.
-Cos'è successo con Eren?- -Che indendi?- chiesi fingendo non capire.
-Non fare il finto tonto- mi disse -Eren è venuto a chiedermi permesso per uscire, era tutto rosso in viso, poi vengo qui e ti trovo imbambolato con un espressione da idiota stampate in volto. Ripeto la domanda: cos'è successo?-.
-Non sono affari tuoi- dissi ricomponendomi -Andiamo! Perchè devi fare sempre così?. disse mettendo un broncio infentile.
In tutta risposta girai la faccia, come ad ignorarla, e non risposi.
-Ti pregooo- mi implorò con gli occhi da cucciolo bastonato e con il labbro inferiore all'infuori.
-Va bene, va bene, ma smettila di fare quella faccia. Non si accettano commenti- aggiunsi.
-In pratica, ci siamo messi a parlare, lui ha cercato di chiedermi scusa, poi mi ha detto una cosa, ma non in modo specifico, del suo passato al- -Cosa ti ha detto?- mi interruppe la bruna.
-Che anche a lui è successa una cosa simile alla mia, anche lui sei stato accusato di omicidio, è uno dei motivi per cui è stato affidato a degli psicologi- spiegai velocemente- -Capisco- annuì lei.
-Ora posso andare avanti?- domandai scocciato; la bruna mosse il capo in segno di affermazione.
-A quel punto gli dissi che mi dispiaceva e ch- -Levi che chiede scusa!?- esclamò Hanji.
-La smetti di interrompermi!- sbottai scocciato -Sì scusa-.
-Bene... gli dissi che davvero mi dispiaceva perchè io, come ben sai, non chiedo scusa a nessuno; allora lui disse di essere onortato di essere quel nessuno e poi...- la frase mi morì in gola e non riusii a pronunciare neanche una parola.
-E poi?- mi incitò a continuare la bruna.
-Mi ha detto che mi amava e in seguito mi ha baciato- dissi velocemente e tutto d'un fiato.
-COSA!?- esclamò Hanji -Quello che ho detto, non farmi ripetere- dissi nascondendo il mio imbarazzo.
-Allora, con calma- si disse Hanji -Fammi capire, tu ed Eren avevate fatto pace e poi lui TI HA BACIATO DOPO AVERTI DETTO TI AMA?!- -Non gridare quattr'occhi- sbottai.
-Comunque sì, è andata così- dissi poi rispodendo alla sua domanda.
-E tu? Cosa hai provato?- mi domandò -Non lo so, sento una strana sensazione: in parte sono felice che l'abbia fatto, ma in parte ho paura che mi stesse prendendo in giro ed io non voglio questo; ho paura di perderlo, non vogli che mi odi o che si allontani. Non so cosa possa essere, non mi sono mai sentito così in tutta la mia vita- spiegai alla bruna.
-Levi- disse cercando di attirare la mia attenzione -Mh- mugolai in risposta.
-Ti sei innamorato- disse lei con molta calma e dolcezza.
-COSA!?- questa volta fui io ad urlare -MA COSA STAI DICENDO!?- -Quella sensazione che provi tu è la stessa che si prova quando si è innamorati; tranquillo è una cosa normale succede a tutti-.
-Non a me, io non mi sono mai innamorato di nessuno e nessuno si è mai innamorato di me- -C'è una prima volta per tutto- tentò la bruna -Hanji sii realista, non succederà mai, neanche mi ama-.
-A me sembraa esattamente il contrario- -Hanji, lo sai meglio di me che io non posso avere nessun tipo di relazione e questo perchè tutti hanno paura di me- detto questo mi avviai all'uscita.
-A me la possibilità l'hai data, così come ai bambini dell'orfanotrofio- mi ricordò -È diverso, voi l'avete data a me- non le diedi tempo di rispondere e mi diressi in camera mia per preperarmi per il lavoro.
"Moccioso, mi sa che la quattr'occhi ha ragione, per questo ti devo stare lontano, non voglio vederti soffrire" pensai.
"Quello che provo, in realtà, credo sia veramente...
Amore"
Eren's pov
"Merda... Cosa ho fatto?" pensai.
"Cosa mi è saltato in mente? E soprattutto, PERCHÈ L'HO FATTO?
Posso sapere cosa ti è preso? Perchè diamine lo hai baciato!?" mi sgridai.
"Va bene che lo ami, ma non era sufficiente essergli amico? Non era sufficiente essere riusciti a ricinquistare la sua fiducia? Che senso aveva baciarlo in quel momento?".
Arrivai al laghetto, lo costeggiai e mi avvicinai alla parete rocciosa, notai che c'erano delle sporgenze che permettevano la scalata, un ottimo modo per mantenere l'allenamento. (sì e per cadere e morire se ti sbagli; modo geniale, portate una medaglia a 'sto moccioso)
"Però lui... ha risposto al bacio, ciò significa che anch'io gli piaccio? O mi stava prendendo per il culo?" riflettei.
"Comunnque, se da oggi mi evitasse non mi sorprenderei; ma veramente preferirei che non lo facesse. Ora che ci penso, ho sentito Hanji scendere le scale, mentre uscivo, probabilmente diretta i cucina; avrei tanto voluto sentire la conversazione tra lei e il corvino, ma questo lavoro mi serve, in fin dei conti sono pur sempre loro ospite, perciò vorrei aiutarli".
Arrivato in cima alla parete vidi il corso del ruscello che portava l'acqua alla cascata, decisi di seguirlo e presto mi ritrovai ai piedi di un albero maestoso, imponente, magnifico. (E: hai visto non sono morto; io: solo perchè io ho deciso così, ricordati, non hai potere, sono io quella che decide; E: sei cattiva; io: grazie, me lo dicono in molti, tvb)
Avrei voluto arrampicarmici su, ma un'altro pensiero mi invase la mente "Ci saranno animali in questo paradiso?".
Tornai velocemente indietro, discesi lungo la parete scalata in precedenza e mi avviai silenziosamente verso il margine del bosco; mi inoltrai.
Potevo sentire il cinguettio degli uccellini, segno che vi era una presenza di vita oltre a me.
Continuai ad addentrarmi per una decina di minuti, fino a quando non vidi degli animali.
Uno aveva il pelo candido come la neve, quattro zampe ben proporzionate al corpo, era grande, imponente, sicuro, ma anche bello e ipnotizzante, e gli occhi erano azzurro ghiaccio, un po' grigi; non so perchè, ma mi ricordò Levi.
L'altro aveva un pelo nero lucido, anche lui, come il suo simile, aveva una corporatura grande e proporzionata e i suoi occhi sembravano racchiudere tutti i verdi della foresta amazzonica; erano stupendi, magici; mi ricordò molto me stesso. (E: anche nella nostra versione animale siamo destinati a stare insieme; L *arrossisceleggermente*: taci moccioso; io: aww, troppo dolci, mi sale il diabete *gleucemiaallestelle*)
Quelle due creature erano a dir poco stupende, magiche; con un solo sguardo furono in grado di incantarmi e cogliere tutta la mia attenzione.
Rimasi a fissarli per un po', fino a quando non si accorsero della mia presenza.
Scattarono in piedi aspettando un mio movimento; solo allora mi resi conto di quali animali si trattassero.
Belli e magnifici all'apparenza, ma forse pericolosi, letali.
"Lupi..."
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