8 - Prima notte: Aragorn
Aragorn si guardò intorno incuriosito.
La stanza era praticamente uguale a quella di Boromir, però con le pareti strasbrombe di libri ed un poco più modesta.
Prese in mano un libro a caso e si ritrovò a sfogliare un libro su delle fate e degli elfi... di diverso tipo.
Legolas impazzirebbe vedendoli. Gli piacevano gli esseri appena scoperti. Soprattutto se erano puri e portatori di luce.
Lasciò il libro su un divanetto e andò a rinfrescarsi.
Non appena uscì dal bagno trovò sul letto una maglietta a maniche corte bianca e dei pantaloni della tuta marroni.
Non si stupì molto della cosa. I servitori di Elrond facevano così: facevano ciò che dovevano fare e poi uscivano non lasciando traccia del loro passaggio. Probabilmente Eldanár aveva fatto la stessa cosa.
Mentre si stava infilando la maglietta sentì un tonfo. Si girò e vide un libro tutto nero con le pagine scure che tremava in modo strano.
Si avvicinò cautamente... stava per prenderlo in mano, quando all'improvviso questo sì è trasformato in uno strano pipistrello, molto grosso e molto agitato.
Aragorn indietreggiò di colpo cercando di andare verso il letto dove appoggiato la sua spada.
Lo strano pipistrello lo notò e senza pensarci due volte fece per saltargli al collo.
Era velocissimo.
Aragorn chiuse gli occhi aspettando l'attacco.... Nulla. Aprì lentamente gli occhi.
Non c'era nulla.
Niente strano pipistrello. Ed il libro era fermo e immobile nel punto in cui era caduto.
Improvvisamente una mano si mosse davanti ai suoi occhi. Lui, ancora sotto shock, la afferò facendo scattare la testa verso il proprietario. Eldanár.
Eldanár: *preoccupato* Ehy... Tutto bene?...
Aragorn: *guarda verso il libro* Sì... solo stanco...
Eldanár sembrò non credergli e girò la testa verso dove stava guardando Aragorn.
Eldanár: ... La cena è pronta. Ti aspetto.
Aragorn guardò scioccato verso il ragazzo fino ad ora sempre solare. Aveva parlato in modo così freddo che non riuscì a reprimere un brivido.
Eldanár se ne andò e dietro di lui volò il libro.
Aragorn rimase a fissare la porta da dove era uscito Eldanár per un po'.
Poi si alzò e andò a sciacquarsi la faccia.
Doveva essere la stanchezza.
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