Claudia
Sheila dopo aver lasciato l''ispettore si diresse a casa, piena di domande angosciose e stupita di come le cose si stessero complicando.
Aperta la porta del proprio appartamento si lasciò avvolgere dalla calma silenziosa che vi regnava. Osservò il cielo oltre la finestra, mentre se ne stava distesa sul divano, convincendosi ad abbandonare le brutte sensazioni che poco prima l'avevano turbata.
Nel corso degli anni aveva imparato a sfruttare questa sua capacità di estraniarsi dalle situazioni opprimenti, dai momenti difficili, rifugiandosi nel proprio mondo, un mondo pulito, senza cattiverie, dove c'era spazio per la positività e non per la disperazione.
Si consolò pensando che la verità sarebbe venuta fuori prima o poi e che Alfonso avrebbe trovato anche il suo misterioso persecutore e che alla fine tutto si sarebbe risolto per il meglio. Al momento sorvolava sul lato sentimentale del rapporto fra lei e Alfonso, anche se sentiva a pelle che qualcosa fra loro si sarebbe smosso, lo sentiva e questo la confortava, anche se era dura credere in qualcosa che al momento sembrava irraggiungibile, inoltre c'era qualcuno che nell'ombra tramava contro di lei, una sorta di stalker che si divertiva a prenderla di mira, ma tutto questo non poteva impedirle di apprezzare le cose belle che aveva.
Da tempo la misteriosa persona le creava problemi e ora capiva che la manomissione dei referti e delle foto era opera sua,non c'era altra spiegazione, una distrazione poteva starci, ma non due e di che portata,poi! le foto sbagliate erano la riprova di una sorta di complotto nei suoi confronti, speriamo che l''ispettore ci creda e non pensi che io sia una mitomane o giù di lì, si trovò a pensare.
In un primo momento aveva ipotizzato che dietro queste losche manovre ci fosse Tiziana, poi aveva pensato che era troppo ovvia una cosa del genere, e quindi l'aveva scartata.
Con Tiziana non si erano più parlate, si evitavano accuratamente quando si incrociavano in ospedale, sapeva che dopo la sua rottura con Roberto loro due avevano avuto una breve storia, naufragata nel gito di pochi mesi e che attualmente lei si era fidanzata con un collega, mentre Roberto sembrava fosse single, un single sempre attorniato da belle donne , sempre alla ricerca di nuove conquiste.
Non ci aveva più parlato dal giorno in cui avevano litigato, era successo diverso tempo prima, lei aveva sofferto di quel brusco addio,ma non era più tornata sui propri passi, Roberto non si era comportato affatto bene e la chiusura del loro rapporto era stata inevitabile, Sheila non accettava compromessi e una volta compreso che l'aveva tradita più e più volte con donne diverse, aveva messo fine a quel rapporto sfibrante, dove i momenti di dolcezza e passione erano veramente rari e ora risultavano oscurati dalla mancanza di lealtà dell'uomo.
Ricordava con tristezza quel momento, ricordava lo sguardo furente di lui, il dolore che lei aveva sentito, ma aveva deciso che sarebbe stato meglio così, meglio sola che male accompagnata...
Tornò con il pensiero alla vacanza a Posillipo, alle sere in cui lo aveva aspettato invano nel grande letto, alla sua capacità di svincolarsi da lei per stare in compagnia degli amici, dei parenti, alle passeggiate romantiche non fatte, ai discorsi pungenti dei suoi genitori e poi alle parole velenose di Claudia, proferite quando pensava di non essere udita da lei.
"Quella poveretta pensa di aver accalappiato mio fratello" aveva detto al marito "ma tu ce lo vedi Roberto legato a quella donna così insipida?"
Lello, il marito, aveva sogghignato: "no, non ce lo vedo proprio...ed in effetti non so perchè l'abbia fatta venire qua.Con tutte le pupe che si può permettere!"
"Ma l''hai vista ieri sulla spiaggia?" Rincarò la dose Claudia. "sembrava una mozzarella, con quella pelle bianca e quel ridicolo copricostume di spugna colorato...Classe meno di zero!So che Roby sta frequentando anche altre donne, e che qualche giorno prima di venire qua si è visto con Rosaria, sai quella bella mora ? Quella che ha portato qui a Natale? Ecco, era uscito con lei,ma poi hanno litigato e allora si è trascinato dietro l'inglesina."
Lello rise di cuore a queste frasi, nessuno dei due si era accorto che Sheila era dietro la porta, rimasta bloccata da quelle parole.
Lentamente respirò cercando di placare la rabbia che la stava divorando, poi piano piano tornò in camera sua e tentò di trovare una soluzione.
Il suo buon senso le consigliò di non dare ascolto a quelle cattiverie, probabilmente Claudia era mossa da una sorta di gelosia nei suoi confronti e cercava di sminuirla agli occhi degli altri, cercando di convincere anche se stessa; appena si erano conosciute aveva sentito un'istintiva antipatia nei confronti della donna, le era parsa acida e astiosa, sotto la patina di perbenismo e di sorrisi sdolcinati che le aveva regalato.
Si erano incontrate all'indomani del suo arrivo a Posillipo. Claudia e famiglia erano arrivati nel tardo pomeriggio e subito si era data da fare per dimostrare la sua superiorità.
Aveva iniziato a parlare di gioielli, di pellicce, di auto di lusso e di vacanze costosissime, l'aveva sommersa di domande volte a farla sentire in imbarazzo ma come mai non vai dal parrucchiere?
Perchè hai accettato di venire con Roberto se non vi conoscete bene? Hai almeno un vestito elegante per la cena? E altre amenità simili, a cui Sheila aveva sempre risposto con garbo e fermezza,ma l'accenno alla mora era reale, perchè probabilmente si trattava della donna vista in foto la sera della cena a casa di Roberto.
Probabilmente ci sarebbe quella Rosaria al posto mio, se avesse accettato!si disse Sheila.
E allora, probabilmente quella foto era molto recente, recentissima.
E lei, Sheila, era un ripiego, un triste banale ripiego, una tappabuchi.
Un bussare lieve alla porta la distolse e al suo invito una testolina riccia e scura si sporse dentro la stanza.
"Posso"?
"ma certo,Lucia" vieni pure. Lucia era la figlia più piccola di Claudia, era una bella bimba di otto anni, molto solare e ridente.
"Vieni al mare con noi?Lo zio ti sta aspettando".
"Si, ora arrivo". Si tirò in piedi, sistemò alla meglio i capelli, afferrò la borsa di paglia appoggiata su una poltroncina e stava per seguire la bimba, quando quest'ultima esclamò:" ma hai una bambola!".
La bambola Sheila occhieggiava maliziosa da sopra il comò.
"E' un ricordo di quando ero una ragazzina, mi porta fortuna "
"Ti assomiglia!" convenne dopo averla guardata da vicino.
" ^, mi assomiglia un po'assomiglia e si chiama come me"
"Posso toccarla?"
"ma certo!".
Lucia prese fra le mani quella bambola dai capelli fulvi e la accarezzò con fare quasi timoroso, non era una delle solite bambole con cui era solita giocare, ma una bambola che lei considerava "antica", da rispettare.
"E' strana" disse infine porgendola a Sheila " mi fa quasi paura,non è come le bambole che ho io".
La donna prese la bambola, la osservò attentamente prima di metterla al suo posto e pensò che come la bambola, anche lei probabilmente risultava strana, aliena a quella famiglia.
Decise che si sarebbe goduta quella vacanza, a dispetto delle persone che stavano facendo di tutto per rendergliela difficile, uscì dalla stanza con il ridicolo copricostume di spugna,che invece le piaceva tanto e si diresse a testa alta dove la stavano aspettando gli altri.
Claudia la osservò con severità, squadrandola dall'alto in basso e facendo una smorfia di disapprovazione, appena accennata ma intuibile, poi le sorrise falsamente:
"Ma che bella mise colorata abbiamo oggi! Ultimo modello parigino?"la sferzò.
Roberto ridacchiava sotto i baffi, mentre Donna Maria sbuffava impercettibilmente, smaniosa si andare al lido , don Vincenzo aspettava immobile.
"Modello vintage", Rispose Sheila con nochalance, facendo irritare ancora di più Claudia, quest'ultima provava una rabbia ingiustificata nei confronti dell'amica del fratello, probabilmente vedendo in lei cose che avrebbe voluto avere e non aveva, la calma e self control prima di tutto.
Claudia era una bella donna nel complesso, alta come la madre, fisico compatto, asciutto, fianchi forse un po' troppo larghi, capelli scuri con meches dorate e occhi grandi, neri, intensi.
Si truccava vistosamente e si vestiva con eccessiva cura, ottenendo spesso risultati peggiori rispetto a quelli voluti, ma tutto questo la faceva sentire superiore, nascondeva la sua insicurezza che era sempre pronta ad emergere .
Quella mattina si era pettinata con una coda alta, aveva indossato un bell'abito positano, molto scenografico, sandali sempre positano ornati da coralli, completando il tutto con orecchini grandi,a cerchio.
Aveva le unghie della mani lunghe, smaltate, le dita appesantite da molti anelli, le labbra luccicanti , invece che l'emblema dell'eleganza sembrava l'emblema del cattivo gusto, pezzi validi, ma non ben assortiti.
Alla risposta di Sheila ,la sorella di Roberto rimase in silenzio,mordendosi il labbro inferiore nervosamente, poi con uno scatto d'ira afferrò Lucia e Gabriel per un braccio e li condusse fuori, muovendo contro di loro rimproveri ingiustificati, tanto per sfogare il proprio disappunto.
Sheila non vedeva l'ora di partire per la sicilia con il suo fidanzato e di allontanarsi da quell'ambiente ostile,che la stava mettendo a dura prova.
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