Capitolo 28 • Inganno
Sofia era la ragazza di seconda più bella della sala, abilmente vestita da Wonderwoman di modo che risaltassero le curve. Spiccava il rossetto rosso fuoco sulle labbra e la massa riccia di capelli, che la caratterizzava da tutte le altre.
Si avvicinò al Batman cui puntava da settimane nonostante l'avvento di una sensualissima Catwoman. Camminava sicura di sé sotto lo sguardo delle amiche, buona parte delle quali non avrebbe mai ammesso ad alta voce che non aveva speranze contro Angelica.
- Ehi, Batman! - lo apostrofò.
Riccardo si voltò e la riconobbe subito, anche se la prima cosa che saltava all'occhio era il seno ben alzato e messo in evidenza dal costume.
- Ciao... Wonderwoman? Wow, hai autostima da vendere. - scherzò.
- Sì, be'... Insomma, ti stai divertendo? Potremmo ballare insieme. - propose lei.
Il ragazzo lanciò un'occhiata ad Angelica, che ballava con Beatrice pressappoco come prima. Eppure, non voleva negare qualche minuto di ballo ad un'amica solo perché aveva una ragazza e temeva che le mettessero le mani addosso. Certo, non era completamente a suo agio, ma che sarebbe mai successo in pochi minuti?
- D'accordo. - confermò.
Wonderwoman prese Batman per mano e iniziò a ballare normalmente, ma poco dopo non perse occasione di muovere i fianchi e avvicinarsi al ragazzo con fare provocatorio.
L'avrebbe anche baciato, se lui non l'avesse fermata.
- Sofia, no. Sai che sto con Angelica... - disse.
Sofia roteò gli occhi.
- Che palle. - sbuffò.
- Noi siamo amici e basta, okay?
La ragazza annuì con una smorfia, poi scappò via in direzione del bagno, seguita da due amiche.
Nel frattempo, Angelica ballava spensierata.
Non si scatenava come prima perché dubitava (a torto) che Riccardo fosse alle prese con qualche ragazza, perciò non aveva motivo di insistere per attirare l'attenzione. Successe ugualmente: si muoveva con tanta naturalezza che anche le ragazze la guardavano con ammirazione, desiderando di essere così abili anch'esse.
Due mani familiari si posarono sui suoi fianchi e il corpo maschile seguì i suoi movimenti con sincronia sorprendente.
Non appena vide la maschera da Batman, Angelica si sporse e lui le venne incontro, labbra contro labbra. Si accorse all'istante che non si trattava di Riccardo, il quale aveva le labbra più grandi e carnose ed un profumo diverso.
Si era fatta ingannare dalla maschera.
- Ma che cazzo succede qui? Angelica? - chiamò il vero Riccardo.
La ragazza si staccò dal ragazzo che aveva appena baciato e riconobbe qualcuno che aveva evitato accuratamente per giorni.
- Edoardo? Oddio, vi ho scambiati... Scusa!
Riccardo guardò il rivale e, nonostante fossero simili, si sentì deluso dall'incapacità di Angelica di distinguerli.
- Riccardo, giuro che è durato un secondo. Mi sono accorta subito che non eri tu. - continuò la ragazza.
Lui non aveva voglia di arrabbiarsi né era sicuro di averne pienamente motivo, perciò sorvolò, sicuro che ci avrebbe ripensato in un altro momento, solo nella sua stanza con i suoi pensieri.
Mentre Angelica e Riccardo andavano via insieme, Edoardo riuscì a pensare solo a quanto gli sarebbe piaciuto baciare di nuovo Angelica, magari con il suo desiderio e consenso.
Riccardo ricevette una spallata assestata da Teo al suo passaggio: dall'espressione che aveva l'amico, il riccio dedusse che sapeva di Sofia. Dannazione.
Mano nella mano con Angelica, passò davanti a Luca e vide che stava baciando appassionatamente Laura. E chi l'avrebbe mai detto che la timida e insicura Laura sarebbe stata una delle sue conquiste?
Attraverso il percorso tortuoso in mezzo alla folla, Riccardo e Angelica riuscirono a ritagliarsi uno spazio da parte e, dopo essersi scambiati un lungo bacio, andarono dietro le quinte a preparare l'apparizione di Riccardo in pubblico.
- Mi raccomando, ti voglio in prima fila. - disse lui, sentendo l'adrenalina salire pian piano.
Lei annuì.
La sola consapevolezza che lei era lì ad aiutarlo e a credere in lui lo confortava e lo tranquillizzava.
- Pronto? Vado a dire a Claudio di annunciarti.
Angelica gli sorrise e sparì dietro le tende.
Un paio di minuti dopo, il momento tanto atteso arrivò.
- Gente, accogliete ora sul palco Riccardo Amante, un ragazzo che ha una canzone da cantare per voi stasera!
Seguì un applauso e poi un attimo di silenzio.
Forza, Riccardo, ce la puoi fare. Non la deluderai mai ed è di lei che ti importa davvero. Gli altri possono anche tapparsi le orecchie.
Fece il suo ingresso sul palco acclamato da un nuovo applauso e urla di incitamento.
Prese il microfono e lo regolò all'altezza giusta, sistemò la chitarra per poterla suonare al meglio e tirò un sospiro interiormente.
Guardò Angelica, in piedi proprio sotto il palco, con sguardo fiducioso e un largo sorriso sulle labbra rosse.
Avrebbe dato il meglio di sé per lei.
E così iniziò, a sentimento.
Amore a prima vista o col tempo, chi lo sa?
So che guardarti sempre magnifico sarà
Angelica arrossì violentemente. Non si aspettava una canzone nuova e mai sentita! Riccardo continuò a cantare, sorridendo al rossore delle sue guance.
I tuoi occhi scuri
E il sorriso candido
Sentimenti prematuri
o forse no?
Angelica rise.
Ti scrivo una canzone
che mi fa pensare ai tuoi baci
inconfondibile sapore
ah, sarà perché mi piaci
Mi piace tutto di te
Mi piace tutto di te
La ragazza si stava mordendo il labbro inferiore, sciolta dentro.
Mi piace l'aria che hai quando osservi il mondo
un solo sguardo ed è tutto più profondo
Ma chissà cosa pensi di me
Chissà se pensi a me
Tutte le notti come io sogno di te...
Ti scrivo una canzone
e rievoco il profumo che hai tu
inconfondibile sensazione
di averti con me e non lasciarti più
Perché mi piace tutto di te
Mi piace tutto di te
Non cambierei niente...
Metà delle ragazze della stanza sospirarono: Riccardo faceva risuonare una nota di chitarra per verso. Tenne pronte le dita per l'ultima nota, dopo l'ultimo verso, e cantò a voce roca contro il microfono. Stava scaldando il cuore non solo ad Angelica, ma a chiunque del pubblico avesse le orecchie e un pizzico di buon gusto musicale.
Mi piace tutto di te
così
come sei.
Ci fu un istante di silenzio puro in cui tutti sembravano voler assorbire la magia della canzone fino in fondo, poi scoppiò un applauso assordante.
Angelica era quasi in lacrime.
Riccardo scese dal palco usando le scale laterali e la raggiunse con la chitarra in spalla. Baciò la lacrime sul suo viso e sulle sue labbra salate.
Fioccarono fischi e altri applausi.
- Non ho parole. Non so cosa dire. - sussurrò, emozionata.
- Non devi dire niente. È perfetto così. - sorrise lui.
La reazione diretta che aveva avuto era più che abbastanza. Era quella che contava, dopo averle scritto una canzone. Alle parole aveva pensato lui.
Si diedero un altro bacio, poi Angelica decise che stavano dando troppo spettacolo e andò a rinfrescarsi in bagno con Beatrice.
- Wow. È stato... Meraviglioso. Sono tanto felice per te, amica mia. Riccardo è un ragazzo pieno di sorprese e, oh mio Dio, ti ha scritto una canzone e l'ha cantata in pubblico! Sposalo. Dico davvero, sposalo perché uno così non ha eguali. - commentò l'amica.
- Sì, dovrei iniziare ad organizzare il matrimonio. Dovrei, ecco. - confermò Angelica, tentando di regolarizzare il respiro.
Da pazzi, ecco cos'era stato. Ma lei adorava Riccardo per quello.
Sorrise al suo riflesso accaldato con le guance rosse allo specchio.
- Cluedo? Perché vogliono giocare a Cluedo? - domandò Beatrice, riportando ciò che sentiva.
Angelica esultò come una bambina dentro di sé. Finalmente era arrivato il momento di fare da Cupido!
Si voltò verso Beatrice.
- Non fare domande... Vieni, dobbiamo assolutamente giocare.
- Non mi va... - borbottò la rossa.
- Non ti ho chiesto se ti va! - la zittì Angelica, con sufficienza.
Era vicinissima a raggiungere il suo obiettivo. Non si sarebbe fatta sconfiggere dall'insicurezza di Beatrice.
- Povera me che ho un'amica come te... - si lamentò quest'ultima.
- Tutti vorrebbero un'amica come me!
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