Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 1 • Inaspettato

Ma dove guardano ormai
Quegli occhi spenti che hai?
Cos'è quel buio che li attraversa?
Hai tutta l'aria di chi
Da un po' di tempo oramai
Ha dato la sua anima per dispersa

Angelica faceva parte di quella larga fetta di ragazze che cercavano se stesse nelle canzoni cantate da chi neanche conosceva, e ci si ritrovava tanto, a volte. Talmente tanto che canticchiava accorata, mentre la sua mente proiettava immagini vivide e reali tratte dai ricordi.

In macchina con sua madre, però, non se la sentiva molto di canticchiare. E non perché non si sentisse a suo agio con sua madre... D'accordo, un po' ce l'aveva con lei, ma non era unicamente sua la colpa se ora stavano superando i limiti di velocità in autostrada per arrivare a Carpignano in tempo per l'inizio delle lezioni a scuola.

- Mamma, se ti becca l'autovelox ti prendi una multa salata. - commentò, lanciando un'occhiata al contachilometri - Anzi, salatissima. Dio, rallenta, tanto non arriveremo a scuola entro le otto. Sono le sette e quaranta e c'è mezz'ora di strada da fare, in più non sappiamo bene come girare là.

- Dieci minuti di ritardo sono meglio che un'ora, non credi, Angelica? - replicò sua madre, concentrata sulla guida.

La verità era che Angelica avrebbe voluto vedere tutto quanto rallentare, non solo l'auto.

Avrebbe voluto essere ancora a letto, svegliarsi con calma e restare sotto le coperte per un po', per dare il tempo a se stessa di attivare tutte le funzioni, compreso il cervello. Avrebbe preferito fare i conti con una valanga di problemi di trigonometria piuttosto che con quelli veri, perché a quelli di trigonometria poteva chiudere il libro in faccia. Quelli veri, invece, non si accontentavano di essere rimandati: rimanevano sempre lì, sempre loro, sempre pronti a perseguitarla.

- Tesoro, forse è un po' tardi per dirti quanto io sia mortificata che ci vada di mezzo tu. Magari non ti consolerà per niente, ma voglio che tu sappia quanto mi addolora e quanto io ci tenga ad esserci per te. Voglio che non ti senta sola, anche se sta per cambiare un po' tutto. Prendiamola con coraggio, insieme, noi tre in una nuova avventura. - disse sua madre.

Non erano parole molto confortanti, ma Angelica vi si aggrappò ugualmente, in quel momento di tristezza.

Si lasciava indietro un adorabile cagnolino, il suo Marty, chiamato così in onore di Ritorno al futuro, un film che le era rimasto particolarmente impresso; si lasciava indietro un gruppo di ottime amiche, con cui aveva collezionato bei momenti tra i banchi di scuola e sotto le luci stroboscopiche da discoteca, quelle con cui aveva fatto le prime esperienze da adolescente; si lasciava indietro un aroma di casa che le solleticava le narici ogni volta che tornava alle familiari quattro mura, circondate da gelsomini. Si lasciava indietro un pezzo di vita intera.

Nel bagaglio del suo cuore aveva qualche brandello di energia, tanto sonno, un po' di rancore per i suoi genitori, che erano riusciti a rovinare tutto per l'ennesima volta, e un briciolo di speranza per un futuro migliore.

Dai sedili sul retro giunse uno sbadiglio ben udibile: Michele, il fratellino di sette anni, si era appena svegliato.

- Mamma, siamo arrivati? - domandò subito.

Angelica alzò gli occhi al cielo. Non sapeva dove avrebbe trovato la pazienza di sopportare suo fratello per il tempo che restava prima dell'arrivo. Sarebbe stato un continuo "siamo arrivati?" per mezz'ora, senza sosta, al consumo strenue dei suoi nervi.

Anche la madre pareva in difficoltà, forse provata dalla gestione di una guida spericolata, una figlia irrimediabilmente giù di morale, un figlio piccolo ed impaziente e la ricostruzione di una vita dall'inizio. Quella mattina, dopo aver lasciato i figli a scuola, avrebbe scelto in quale casa si sarebbero trasferiti e avrebbe iniziato il trasloco da sola, aspettando che Angelica la aiutasse dopo le lezioni. In situazioni come quelle, sarebbe stato utile anche Michele, ma era meglio che il piccolo restasse dalla nonna per evitare problemi.

Col mondo messo com'è
Anche il futuro per te
Lo vedi come un mare in burrasca
Ti fa paura lo so

La voce di Eros Ramazzotti suonava come un pensiero nella testa di Angelica e lei guardò fuori dal finestrino per lasciarsi trasportare del tutto. Le serviva un attimo di pace con se stessa per racimolare il coraggio necessario ad affrontare quella giornata. La giornata del nuovo inizio.

Non c'era molto che potesse vedere, solo alberi e stralci di paesaggio che sfuggivano subito a causa della velocità elevata dell'auto, ma fu sufficiente ad alienarla un po' e far sì che si rassegnasse: che non c'era modo di tornare indietro. L'unica direzione consentita era avanti e lo stava accettando pian piano.

Michele chiese per la sesta volta se erano arrivati e lei lanciò un'occhiata si avvertimento a sua madre, per farle notare che era compito suo frenarlo.

- Su, Michele, ancora dieci minuti e ci siamo. Non chiederlo più, però.

- Ma io voglio scendere! - si lagnò il bambino.

La madre sospirò.

Angelica si immerse nel mondo dei social e si appuntò di raccontare alle sue amiche com'era Carpignano, non appena avesse avuto degli elementi per farlo. Spulciò foto e profili vari, ma si stufò in fretta e mise via il telefono, concentrandosi sulle goccioline di pioggia che punteggiavano il parabrezza dell'auto. Aveva appena iniziato a piovigginare.

Niente di inaspettato, dopotutto: ottobre era alle porte, il cielo pareva ingrigito già alle prime luci e il fatto che fosse un giorno importante per Angelica le aveva già fatto presagire che il tempo sarebbe stato contro di lei. Lo era sempre, quando contava qualcosa per il suo umore, e quel giorno un po' di sole l'avrebbe confortata.

Quello che non si era aspettata, invece, era stata la calorosa accoglienza del preside a scuola, che la scortò in classe chiacchierando allegramente, e dell'insegnante di storia, un signore sulla sessantina con la voce bonaria e profonda, oltre che un paio di occhiali rotondi fuori moda.

La curiosità di tutti, invece, rientrava perfettamente nei suoi piani. Sapeva che l'avrebbero osservata per inquadrarla, l'avrebbe fatto lei stessa nei loro panni, ma non poteva sapere che ogni singolo sguardo le avrebbe scottato la pelle. Non era abituata a tutte quelle attenzioni.

- Vagazzi, lei è Angelica e vestevà con noi da oggi in poi. Accoglietela calovosamente e state bvavi. Avvivedevci e buon lavovo! - la presentò il dirigente scolastico, con la erre moscia particolarmente accentuata.

Un attimo dopo la sua uscita di scena, i ragazzi più beffardi della classe si dilettarono in imitazioni varie del preside. Poi, però, lo sguardo di tutti si posò su di lei e le chiacchiere si affievolirono.

Angelica non sapeva bene dove guardare, quindi lanciò un'occhiata all'insegnante, che era alle prese con il computer (un aggeggio infernale, a detta sua) e non le diede direttive su dove sedersi.

Camminò a testa alta tra le file di banchi e si fermò quasi in fondo alla classe, vicino ad un ragazzo che sedeva da solo, con lo sguardo piantato in un quadernetto scribacchiato, pieno di cancellature e segni a matita, e i ricci color cioccolato rigogliosi in testa.

- Guarda che quel banco è occupato dai suoi fogli. - commentò un ragazzo biondo dell'ultima fila, uno di quelli che schernivano gli altri a vista.

- Spero non si offendano, allora, se li sposto... - rispose Angelica, la determinazione mascherata dalla cautela.

La sedia stridette contro le piastrelle del pavimento quando la ragazza la tirò indietro e vi si sedette. Sistemò lo zaino viola consumato contro la gamba del banco e attese che il ragazzo spostasse i fogli e la degnasse di qualche attenzione.

Non accadde.

- Cos'è che stai scrivendo di tanto interessante? - domandò, un po' spazientita.

Aveva l'impellente necessità di sapere cosa ci fosse di tanto interessante in quel quadernetto da non attirare la sua attenzione su un soggetto nuovo, che fosse lei o qualcun altro. Sentiva la curiosità morderle la pelle.

Il ragazzo, finalmente, si voltò a guardarla in viso.

Angelica non avrebbe saputo dire cosa la catturò per prima: le sopracciglia scure e ben definite? Gli occhi verde-azzurro contornati da lunghe ciglia da invidia? Le labbra piene?

Abbassò gli occhi sulle parole fresche d'inchiostro blu per non fare una brutta figura.

Non si uccide un dolore
Anestetizzando il cuore

Trattenne l'impulso di risucchiare aria per lo shock.

Quelle parole le aveva sentite durante il viaggio in macchina, quando Eros le cantava con passione nelle orecchie, attraverso le cuffiette, e le aveva sentite sue.

Era la stessa canzone.

Perché quel ragazzo bello da togliere il fiato la stava scrivendo?

__________

Ciao ragazze 🌸

Eccovi la nuova storia in questa caldissima domenica che taglia a metà l'infuocato mese di luglio. Ho lavorato a buona parte dei capitoli durante il periodo degli esami, perché proprio quando dovresti studiare si susseguono lampi di genio continui e non fai che calcolare il tempo che puoi dedicare alla stesura delle idee. Questo per dire che mi sono impegnata moltissimo, sia per scrivere qualcosa di carino sia per avere il tempo materiale per scriverlo, perciò spero vivamente che vi piaccia!

Purtroppo o per fortuna, non metterò molti spazi autrice perché ho già tutti i capitoli pronti e non ne sento la necessità, ma risponderò ai vostri commenti come sempre e ad eventuali domande.

Ogni tanto, date un'occhiata alla mia bio del profilo Wattpad perché potrei lasciare scritto quando aggiornerò 🙈

Per anticipazioni, notizie, immagini, citazioni, sondaggi, domande e quant'altro, vi consiglio il mio profilo Instagram dedicato all'account Wattpad: @bestdrugever.

Se volete seguirmi anche su Twitter il nickname è @bestdrugever (sempre lo stesso ahah), mentre su YouTube (bestdrugever wattpad) trovate i miei trailer delle altre storie. Per questa storia non è previsto in quanto non ho scelto un cast.

Ricapitolando I MIEI SOCIAL:
Instagram: @bestdrugever
Twitter: @bestdrugever
YouTube: bestdrugever wattpad
WeHeartIt: @bestdrugever
Ask.fm: @bestdrugever_

Baci 💖

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro