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EPILOGO (Parte 2/2 - FINE)

NOTA DELL'AUTORE:

e' finito?

E' finito. ufficialmente. ;___; Spero di cuore che il finale non vi deluda e vi ringrazio, come sempre, per il supporto. Vi dedico questa storia e questo epilogo, con affetto <3

Kieran <3

PS:  vi consiglio di ascoltare la canzone che metto alla fine: si chiama Auld Lang Syne, è un canto scozzese che si ascolta spesso a capodanno.

*****


Sera di capodanno, qualche ora dopo

-Dici che siamo a posto? Come ti sembra la casa? E' tutto in ordine?-,domandò Zhongli a Childe, quando ebbero finito di sistemare il tavolo.

Il suo fidanzato era inevitabilmente un po' agitato: era la prima volta che invitava a casa la famiglia di Childe, mostrandogli il posto dove avrebbero vissuto nel loro futuro. Childe, però, era sicuro che lo avrebbero approvato.

Gli sorrise, posandogli un braccio sulle spalle, mentre annuiva con sicurezza.

Adorava quel posto: durante i mesi precedenti, lo avevano reso ormai la loro casa. Le pareti erano state ritinteggiate di un luminoso verde pastello, dove non erano decorate dagli affreschi di Madame Ping e dalle stampe che aveva portato dalla Cina. Cimeli e oggetti preziosi erano disposti in delle teche spaziose agli angoli del salotto, insieme a vasi sospesi di piante e fiori.

I disegni di Childe erano orgogliosamente appesi in vari angoli di ogni stanza: Zhongli aveva insistito per metterli in bella vista ovunque, non facendo altro che elogiarli ogni volta che qualcuno veniva a trovarli. Childe, in quelle occasioni, finiva sempre per ridere, per nascondere sia l'imbarazzo che la gratitudine. Era bello avere qualcuno che lo appoggiava di continuo, in ogni gesto.

-E' bellissima. C'è un sacco di spazio per mangiare, poi. Per me gli piacerà molto e staranno bene. E' casa nostra, in fondo.-,sorrise Childe, passandogli le dita sulla schiena, in una carezza gentile. Zhongli si rilassò sotto il suo tocco, appoggiando appena la  testa sulla sua spalla.

-Beh, è anche merito tuo se è così bella e se c'è ancora.-,mormorò Zhongli, stampandogli poi un bacio sulla guancia. -E sono contento che vengano a trovarci.-,aggiunse, per poi prendere Childe per mano, invitandolo a sedersi sul divano.

Childe lo seguì senza esitare, intrecciando piano le dita alle sue, mentre finiva di ascoltarlo. 

-Non riesco ancora a credere che la tua famiglia sia così contenta che stiamo insieme. Teucer, poi...sembrava quasi che stesse per piangere dalla gioia.-,sorrise Zhongli, e Childe non poté fare a meno di guardarlo con affetto, mentre gli accarezzò piano i capelli, per quell'occasione sciolti. 

Aveva un'espressione così distesa e commossa da farlo sentire sollevato a propria volta. Anche se erano stati bene per tutti quei mesi precedenti, pur mantenendo la loro relazione più privata, era bello sapere di avere l'approvazione della sua famiglia. Sicuramente si sentivano meno tesi, ora che si erano tolti quel peso dai pensieri. 

Zhongli aveva sempre cercato di essere rispettoso, di non forzare o accelerare il momento in cui Childe avrebbe parlato con la sua famiglia della loro relazione. E Childe gliene era immensamente grato: era riuscito a dire tutto al momento giusto, e Zhongli era stato apprezzato per ciò che era, addirittura incluso e invitato dai suoi genitori a casa.

Childe era stato pronto a difenderlo, nel caso le cose fossero andate diversamente. Avrebbe sofferto del loro rifiuto, ma non avrebbe certo abbandonato Zhongli e quel tipo di vita per renderli felici. Era però sollevato che fosse andato tutto per il meglio, e che anche Zhongli ricevesse l'affetto e il rispetto che meritava.

-Te lo meriti. Ti meriti tutto questo.-,rispose Childe, con affetto, quando Zhongli portò una mano al suo viso per sfiorargli la guancia con il pollice, il viso felice e rilassato. -E fai parte della mia famiglia, come ho sempre voluto. Sono fiero di stare con te. Vorrei dirlo a chiunque.- 

-Grazie. Grazie, Childe.-,mormorò Zhongli, con gratitudine, socchiudendo gli occhi. -Te lo meriti anche tu.-

Quando gli prese il viso tra le mani e premette le labbra sulle sue, Childe chiuse gli occhi, crogiolandosi in quel gesto. Gli avvolse le braccia intorno alle spalle, attirandolo a sé e ricambiando il bacio, più e più volte.

C'era quiete, in quel momento, in casa. Una quiete che per quelle due settimane trafficate di eventi non avevano ancora vissuto a pieno, ma di cui voleva fare tesoro finché poteva. 

Era felice per tutto ciò che era successo, ma era anche contento di poter stringere Zhongli in quella che ormai era la loro casa, di lasciarsi trascinare via dai suoi baci che reclamavano sempre più affetto e un misto di impazienza. In fondo, era da tanto tempo che non stavano insieme da soli. Ma, per fortuna, avevano tutto il tempo del mondo per rimediare, in futuro.

-Ti amo.-,mormorò Zhongli, dopo che si scostò, a malincuore, dalle sue labbra. Il suo sguardo era sincero, mentre abbracciava Childe più forte, con una presa sicura.

Non era la prima volta che glielo diceva, ma Childe non sarebbe mai stato indifferente a quelle parole. Lo baciò per l'ennesima volta, con dolcezza, schiudendo morbidamente le labbra sulle sue e attirandolo a sé.

-Ti amo anche io. Tantissimo.-,rispose Childe, stringendolo tra le braccia, facendolo sedere sulle proprie gambe per tenerlo ancora più vicino. Posò il mento sulla sua spalla e gli avvolse un braccio intorno ai fianchi, mentre si perdeva in quella stretta salda. 

Chiuse gli occhi per qualche istante, mentre sentiva il freddo tipico di Dicembre passare attraverso gli spifferi delle finestre socchiuse, contrastante con il tepore di Zhongli stretto a sé, che lo baciava sulla tempia, aggiustandogli una ciocca scarlatta dietro all'orecchio.

Le lampadine che avevano appeso al muro, sospese su dei fili tra una pianta e l'altra, emanavano dei bagliori verdi, azzurri e dorati, rendendo l'atmosfera calda e confortevole. Erano al sicuro, non solo perché si trovavano nella casa che avevano salvato con tanto sforzo, ma anche, e soprattutto, perché erano insieme.

Childe non riusciva ad immaginare un modo migliore per concludere un anno e iniziarne uno nuovo.

******

II:

Un'ora dopo

-Zhongli?-,mormorò Childe, divertito, quando vide gli occhi del fidanzato chiudersi per l'ennesima volta, mentre si raggomitolava tra le coperte calde e confortevoli.  -Hai sonno?-

-Un po', amore. Mi serve una tazza di thé.-,ammise Zhongli, con voce divertita ma ancora stanca, mentre Childe si sistemava meglio contro di lui. Aveva la testa posata sul suo petto, e si stava lasciando cullare dal battito regolare del suo cuore.

Anche lo sguardo di Childe era assonnato e piacevolmente intorpidito. Dopo essersi perso tra le braccia di Zhongli, abbandonandosi alle sue attenzioni, era inevitabilmente un po' stanco, ma di certo non pentito di ciò che era successo dopo la loro chiacchierata in salotto. 

Non avevano impiegato molto tempo a spostarsi dal salotto alla camera da letto, lasciandosi trascinare via dall'urgenza di sentirsi di nuovo connessi, dopo tanti giorni. 

Childe non era riuscito a resistere al modo in cui Zhongli si era aggrappato a lui con impazienza, provocandolo con gesti più languidi.

Aveva lasciato scivolare le mani sotto ai diversi strati dei propri vestiti, facendo tremare Childe: le sue dita tiepide gli avevano accarezzato la pelle raffreddata dall'inverno, per poi stringergli i fianchi.

Si erano trasferiti presto sul letto di camera sua, perdendosi l'uno tra le braccia dell'altro, fino a ritrovarsi saldamente avvinghiati e uniti, senza pensare a nient'altro.  Zhongli lo aveva steso sotto di lui, gli aveva  stretto i polsi e lo aveva fatto suo. Childe glielo aveva permesso senza esitazione, ritrovandosi a tremare sotto alle sue spinte, lasciando scivolare via ogni pensiero.

Si era aggrappato saldamente a Zhongli mentre chiudeva gli occhi, un bacio dopo l'altro, concedendogli di fargli provare piacere. La fiducia che provava nei suoi confronti gli aveva fatto infrangere ogni barriera, fino a farlo sospirare ad ogni suo gesto e lasciarsi andare del tutto.

Non si erano concessi troppo tempo, consapevoli che presto la casa sarebbe tornata affollata, ma non era stato di certo un problema. Zhongli era stato fin troppo abile a soddisfarlo in fretta, fino a lasciarlo senza fiato e piacevolmente scosso.

Non era la prima volta che Childe si concedeva a lui: durante i mesi precedenti, provare diverse dinamiche era venuto piuttosto naturale a entrambi.

Zhongli aveva un modo diverso da Childe di renderlo suo, più gentile e delicato nelle prime mosse, almeno inizialmente. Trascorsi però i primi momenti di cura e attenzone, Childe rimaneva spesso  intrigato dal contrasto che il carattere di Zhongli mostrava sotto alle lenzuola: quando si assicurava di avere la sua approvazione, sapeva essere anche parecchio deciso.

Anche quel giorno, dopo aver concluso, Childe aveva impiegato diverso tempo a rimettere a fuoco i propri pensieri, la mente totalmente annebbiata dal sollievo e dalla soddisfazione. Si sentiva i muscoli indolenziti, e una piacevole stanchezza addosso. 

Avrebbe fatto fatica a rimettersi in piedi, ma, per fortuna, non doveva farlo nell'immediato. 

Si erano rivestiti con gli abiti eleganti della festa, per evitare qualsiasi inconveniente, ma potevano concedersi di restare ancora un po' sotto alle coperte a rilassarsi insieme, senza fretta. Gli altri li avrebbero raggiunti nel giro di un'ora.

Childe aveva il telefono in mano e stava guardando la bozza del nuovo racconto di Zhongli, leggendola avidamente. Fargli dei commenti in tempo reale lo divertiva, soprattutto quando vedeva Zhongli rallegrarsi delle sue reazioni positive. Aveva finito da poco, dunque tornò a concedere attenzione alla conversazione.

-Ah, sì? Trovi un'altra scusa per bere altro thé?-,lo prese affettuosamente in giro Childe.

Posò per un istante il telefono sul comodino e si sistemò meglio sul letto, tornando ad accarezzargli i capelli con la mano libera. Quando Zhongli sospirò, rassegnato, Childe si mise a ridere.

-Sì.-,ammise Zhongli, divertito. -E' che tengo conto del fatto che stasera non potrò berne più tanto, con tutte le altre cose che abbiamo.-

-Hmm, hai ragione,in effetti. Tipo...tutte le bottiglie di alcol che ci ha regalato mio zio.-,gli ricordò Childe, con un sorriso. 

-Tuo zio è veramente un tipo unico. Ma sono contento che lui e Dottore ci diano la loro approvazione, a modo loro.-,commentò Zhongli, ridendo piano, posando poi un braccio sulle spalle di Childe, avvicinandolo a sé. -Ci saranno, stasera, alla fine?-

-Penso proprio di sì, per il buffet, insieme ai miei genitori e al papà di Diluc. Poi, dopo cena, se ne andranno, prima che arrivino gli altri nostri amici.-,spiegò Childe, portando una mano sul fianco di Zhongli e sistemandosi di nuovo contro di lui, accarezzandolo pigramente. -Hanno detto che dopo vogliono fare un salto a non so quale discoteca.-

-Ah, sì?Sono più giovani dentro di noi, allora.-,scherzò Zhongli. -Alla fine chi ha confermato di venire?-

-Parla per te, vecchietto.-,lo prese in giro affettuosamente Childe, scompigliandogli i capelli, prima di prendere il telefono e controllare la loro chat di gruppo, iniziando ad elencare i nomi: -A cena ci sono Diluc, Kaeya, Xiao, Venti, Lumine, Aether e Dainsleif. Dopo cena, invece..-,disse, scorrendo in alto le chat: -Uhmm...dovrebbero esserci Lisa, Amber, Eula, Albedo, Jean, Rosaria, Beidou e Ningguang, Hu Tao, e...altri che devono ancora confermare.-

-Wow.-,commentò Zhongli, con una piccola risata. -Sono tanti. E Noelle, Razor e Bennet, invece? Non vengono?-

-Ha detto Jean che hanno una festa a St. Andrews con Barbara, Xinyan, Fischl, Yunjin e altra gente della loro età.-,rispose Childe, leggermente sollevato. Erano tutti molto simpatici, ma dubitava che ci sarebbero stati tutti, a casa di Zhongli. Inoltre, avevano almeno sette anni in meno di loro, e non era totalmente sicuro che sarebbero riusciti a non farli avvicinare all'alcool regalato da zio Pantalone. 

-Perfetto, dai. Li rivedremo alla casa editrice, casomai.-, convenne anche Zhongli, rilassato. -A proposito di amici, sai cosa mi ha detto Xiao stamattina? Che Ganyu e Keqing tornano a vivere qui, l'anno prossimo. Hanno quasi finito l'università in Cina. Gli manderò un messaggio, dopo.-,gli raccontò, con tono emozionato.

-Davvero? Che bello, finalmente così le conosco!-,rispose Childe, entusiasta. 

Ganyu e Keqing erano due amiche di infanzia di Zhongli, che purtroppo riusciva a vedere di rado. Erano figlie di alcuni amici dei suoi genitori ed erano rimaste in buoni rapporti con Zhongli, incontrandosi con lui quando passavano da Londra ogni circa tre anni.

Si erano fidanzate tra loro di recente, e Zhongli non vedeva l'ora di contatularsi di persona, così come Childe non vedeva l'ora di incontrarle.

-Già! Probabilmente finiranno per girare anche loro nel nostro gruppo.-,rise piano Zhongli, mentre continuava a accarezzare i capelli di Childe, facendosi poco dopo più serio e affermando: -Sai cosa? Conosciamo tanta gente e a volte c'è davvero tanto affollamento, ma...mi piace. Adoro il nostro gruppo di amici.-

-Anche io. Non pensavo che saremmo riusciti a riunirli tutto, tra l'altro.-,convenne Childe, socchiudendo gli occhi sotto ai suoi gesti affettuosi. 

Prima che arrivassero gli altri, Childe e Zhongli passarono un'altra oretta a chiacchierare del più e del meno, a guardare qualcosa su Netflix e a rilassarsi, fino a quando non furono interrotti da una videochiamata di gruppo, avviata da Lumine.

Childe si sistemò meglio sul letto, mettendosi seduto e rispondendo, attivando il video.

Soltanto tre account erano connessi, dato che Lumine era con Aether e Dainsleif, Venti con Xiao e Kaeya con Diluc. Sembravano tutti vestiti eleganti, pronti per partire. I gemelli e Dain erano addirittura fuori casa.

 -Ciao! Vedo che avete risposto subito! Siete vestiti, questa volta?-,li prese in giro Lumine, facendo ridere sopratutto Venti.

-Ma dai, che stronzi. Per quanto altro tempo ci rinfaccerete questa cosa?-,finse di indispettirsi Childe, mentre Zhongli ridacchiava a sua volta, divertito.

-Per sempre.-,affermò Venti, soddisfatto. -Scherzi a parte, possiamo partire? Ci siamo, se volete.-

-Non vi voglio più a casa, allora.-,scherzò Childe, prima di sorridere, scuotendo il capo. -Dai, siamo qua. Vi aspettiamo!-

Quando chiusero la chiamata si alzarono in piedi un po' di malavoglia, ma cambiarono subito umore, non appena guardarono la tavola già apparecchiata e le luci ora più suggestive, da quando il sole era tramontato. Il salotto era finalmente pronto per accogliere una festa e le persone a loro più care.

C'era soltanto un ultimo elemento di quella casa che andava ancora sistemato, ma non era ancora il momento per farlo.

Childe lo aveva accuratamente impacchettato ed era pronto ad appenderlo, ma avrebbe aspettato la fine della cena per farlo. Sperava soltanto che avrebbe reso Zhongli felice come meritava.

****

III:

-Wow. Che casa meravigliosa.-,mormorò Dainsleif, ammirato, quando mise piede in salotto insieme al resto del gruppo. -L'avete sistemata davvero bene.-

Essendo l'ultimo tra di loro ad essere atterrato in Scozia, non aveva ancora recato visita a Zhongli prima di quel momento. Si guardò intorno con aria curiosa, entrando in casa insieme a Lumine.

Aveva indossato un completo elegante blu notte con alcune decorazioni a tema astrale, intonato all'abito di Lumine, decorato da stelle argentate. Sembravano davvero un principe e una principessa: Childe non aveva mai visto il viso della sua migliore amica risplendere a quel modo. Era raggiante, da quando si era trasferita in Scozia e si era fidanzata con Dain. 

-Grazie.-,sorrise Zhongli, riconoscente. Gli faceva davvero piacere quando la gente apprezzava casa sua. Farla visitare da qualcuno era il modo migliore per onorare Madame Ping: la teneva viva, in un certo senso. 

-Ci sono molto affezionato, e sono contento che siate tutti venuti qui. E' anche merito vostro se l'abbiamo salvata.-,mormorò, con gratitudine. Non avrebbe mai dimenticato tutto l'aiuto e il supporto che Childe e i suoi amici gli avevano donato. Sarebbero stati sempre i benvenuti in quel luogo: erano parte della sua famiglia, ormai.

-Anche io. Dobbiamo festeggiare per bene.-,concordò Venti, entrando in casa insieme a Xiao, tenendolo per mano. Erano vestiti di verde e turchese, perfettamente abbinati. Venti si era decorato gli abiti con alcuni accessori a tema floreale, tra cui una spilla identica a quella di Xiao.  

Diluc e Kaeya portavano invece un completo rosso e uno blu, e Aether uno giallo e oro. Erano tutti eleganti, e, soprattutto, rilassati. Avevano tra le braccia alcuni sacchetti di cibo e bevande per contribuire alla cena, e presero presto posto, dopo aver disposto tutto il necessario sul tavolo.

Iniziarono a bere del vino mentre aspettavano che arrivassero gli zii e i genitori, intrattenendo delle conversazioni amichevoli, decidendo una playlist di canzoni per la serata e quali giochi da tavolo fare. Sarebbero stati a casa fino a mezzanotte, poi sarebbero usciti a guardare i fuochi d'artificio scendendo fino alla Old Town, raggiungendo gli altri amici.

Zhongli non vedeva l'ora che quel momento arrivasse. Adorava guardare il cielo tingersi di tutti i colori più brillanti, non pensare ad altro che al loro impatto quando si schiudevano come fiori di fuoco. Condividere quel momento con delle persone così importanti era un vero privilegio.

-Siamo davvero in tanti. Avete delle foto di tutti? Devo iniziare a memorizzare i nomi, per non fare figuracce.-,commentò Dainsleif, con un sorriso divertito.

Zhongli lo scrutò per qualche istante, in silenzio, senza unirsi alla conversazione.

Per l'ennesima volta, il suo volto gli sembrò stranamente familiare, anche se era certo di non averlo mai incontrato prima che venisse in Scozia. Aveva un viso decisamente memorabile, con i suoi zigomi alti, gli occhi chiari e i capelli biondi tagliati appena sotto al mento in ciocche lisce e ordinate.

Era improbabile se lo fosse confuso con qualcun altro: nessuno dei conoscenti di Zhongli gli assomigliava. E nessuno aveva la sua stessa cicatrice sulla parte sinistra del volto.

Eppure, ogni volta che parlava, non comprendeva perché si sentisse come se stesse conversando con un vecchio amico.

Non ne aveva ancora fatto parola con nessuno, neppure con Childe, data l'assurdità del suo pensiero, ma era da diversi giorni che provava una sensazione strana nei suoi confronti. Gli sembrava di averlo già visto, di averci passato tanto tempo insieme, ma era sicuro che nulla di tutto ciò fosse possibile.

Aveva avuto persino degli strani flashback incentrati sulla sua figura, in cui lo vedeva vestito con un abito scuro, di fianco a un trono su cui sedeva Lumine.

Lumine indossava un abito da principessa, e i suoi occhi avevano un inusuale colore scarlatto. In quelle visioni, erano inizialmente ostili nei confronti di Zhongli, ma poi erano succeduti altri flashback decisamente più rassicuranti. Sembravano aver fatto tutti pace: Lumine, Dainsleif e Aether si erano riuniti, e Zhongli e Childe sedevano a tavola con loro, proprio come in quel momento.

Ridevano e scherzavano insieme sulla cima di un monte, prendendo del thé mentre scrutavano un'antica città portuale ai loro piedi.

"E pensare che una volta credevo che foste voi, i nemici..", aveva detto Dainsleif, nei suoi ricordi, prima di sorridere. Sollevando una tazza di thé, aveva scosso il capo con un'espressione totalmente rilassata, aggiungendo: "Guardateci ora, qui a scolpire questi ricordi per sempre."

Quando Zhongli aveva ricevuto quei ricordi, un po' per volta, era rimasto a dir poco sconvolto. Aveva poi attribuito quello strano episodio a uno scherzo della sua fervida immaginazione, dato che non si era più ripresentato.

Ma ora che guardava Dainsleif parlare, quella suggestione tornò. 

Chi era davvero quell'uomo?

-In effetti, sei qua soltanto da due settimane. Ti capisco, anche io all'inizio non capivo più niente.-,disse Childe a Dainsleif, con una piccola risata. 

Zhongli tornò a prestare ascolto alla conversazione, cercando di non isolarsi troppo in quelle strane percezioni, per quanto difficile. Sentiva una strana sensazione, come se fosse seduto a tavola con una persona che rivedeva dopo tanti anni. 

-E' normale non ricordarsi tutti. Io a volte mi dimentico i nomi di quelli di St. Andrews.-,concordò Lumine, la mano posata sul braccio del fidanzato, prima di domandargli, con leggera preoccupazione: -L'importante è che ti trovi bene con tutti. Ti sta piacendo, stare qui?-

-Ma certo, non preoccuparti. Sono abituato a spostarmi. Solitamente, però, non mi presentano mai a dei gruppi così grandi, né mi includono tra le uscite dei loro amici.-,precisò Dainsleif, con tono pacato, accarezzando piano la mano di Lumine. -Volevo ringraziarvi tutti per questo, in realtà. Mi avete invitato senza neanche pensarci.-

-Ci mancherebbe. Abbiamo iniziato tutti a fare amicizia grazie a qualcuno, qui.- ,rispose Zhongli, con tono gentile. Dainsleif annuì piano, facendogli gelare il sangue nelle vene, non appena un altro ricordo gli invase la mente: il ragazzo biondo che gli offriva una pietra scura, su un campo di battaglia.

-E'... un gigantesco gruppo di amici di amici, che diventano amici di altri.-proseguì Zhongli, cercando di ignorare quei pensieri. -Non so se ha senso come suona, ma penso si sia capito il messaggio.-

-Già, è una specie di setta.-,confermò Xiao, facendolo sorridere. -In senso buono, ovviamente.-

 -Non preoccuparti, è un piacere per noi averti qui.-ribadì Childe, aggiungendo: -Piuttosto, volevo chiederti: come hai conosciuto Aether e Lumine?-

Anche Zhongli era curioso di sentire la risposta a quella domanda. Forse gli avrebbe schiarito le idee sulla sua provenienza, convincendolo finalmente che non fosse una sorta di cavaliere di altri tempi e altri regni.

-Grazie. Lo apprezzo.-,sorrise Dain, prima di raccontare: -Ero andato in Australia per un dottorato di storia. Volevo studiare i miti locali, e mi sono trovato alla stessa università di Lumine e Aether.-

-Diciamo che era il mio vicino di banco. E che non ha resistito alla mia simpatia e al mio fascino.-,scherzò Lumine, facendolo ridere piano. 

-Modesta come sempre, eh.-,scherzò Aether, facendo ridere la sorella.

-Già, ma non posso certo darle torto.-,confermò Dainsleif, divertito. -Conoscere Lumine e cambiare area mi ha fatto davvero bene. Anche Aether è sempre stato molto gentile con me. Mi ha davvero aiutato a riprendermi.-, raccontò, indicandosi per un istante il viso. 

La cicatrice rosa chiaro che gli segnava la pelle vicina all'occhio sinistro, per quasi metà volto, era impossibile da non notare. Zhongli non aveva mai fatto domande su di essa. Aveva intuito che gli fosse successo qualche incidente e che ne avesse altre, forse meno visibili, ma non aveva indagato ulteriormente. La sua espressione si fece malinconica per un istante, prima che tornasse a parlare.

-La mia città, in Islanda, è stata colpita dall'eruzione di un vulcano. Fortunatamente mi sono salvato, ma ho perso delle persone importanti della mia famiglia. Da allora, ho sempre fatto fatica a trovare un posto che considero casa.-,ammise, stringendosi appena nelle spalle. 

Childe tacque, dispiaciuto, insieme al resto del gruppo. Lumine non aveva mai accennato a nulla del genere, forse per rispettare la sua privacy e i suoi sentimenti. La vide stringergli più forte la mano, per confortarlo, mentre stringeva appena le labbra in una piega dispiaciuta.

Zhongli sussultò, sinceramente rammaricato e sorpreso. Sapeva perfettamente come si sentiva. Era una sensazione che anche lui, sopravvissuto a un incidente, non avrebbe augurato a nessuno. 

Dainsleif sembrava davvero un bravo ragazzo, oltre che un ottimo fidanzato. Era sempre stato educato e gentile con il loro gruppo; aveva un carattere introverso e leggermente malinconico, ma era anche di compagnia. Zhongli non aveva immaginato potesse aver passato un'esperienza così traumatica, e si augurava vivamente si fosse almeno un po' ripreso.

-Mi dispiace tanto, Dain. Ho perso anche io la mia famiglia per un incidente aereo. So che è difficile ricominciare da un'altra parte, quando vieni da un altro paese.-,disse Zhongli, sorprendendolo gli altri presenti al tavolo a sua volta. Sia Childe che i suoi amici sapevano benissimo che non parlava volentieri di quell'evento in quel momento, ci teneva mostrargli una certa vicinanza. 

-Oh.-,commentò Dainsleif, sussultando. I suoi occhi divennero sinceramente tristi, quando aggiunse: -Dispiace anche a me per te. E' una cosa davvero...beh, purtroppo sai bene anche tu com'è.-,sospirò appena, interrompendosi, come se non riuscisse più ad aggiungere altro.

-Spero che stare in Australia ti abbia aiutato.-, si affrettò a dire Zhongli, non per interromperlo, ma per non farlo annegare in quei pensieri spiacevoli. Per quanto si trovasse a suo agio nel loro gruppo, inoltre, non doveva essere facile per lui parlare di un trauma simile davanti a tutti. 

-Sì, grazie.-,confermò Dainsleif, probabilmente sollevato da quella domanda più leggera. -Ho continuato i miei studi, ma mi sono mosso spesso per le mie ricerche, cercando di trovare una pace che mi mancava. Soltanto quando sono arrivato in Australia ho provato di nuovo quella sensazione di calma, anche se a volte mi mancava l'Islanda. Ed è merito di Lumine .-

-E ora dove ti piacerebbe restare?-,chiese Kaeya, incuriosito. 

-Stavo ponderando di trasferirmi in Australia, dato che mi sono trovato molto bene. Ma se Lumine deciderà di restare in Scozia, potrei anche trasferirmi qui.-,sorrise Dainsleif. -Intanto potrei cercare lavoro qua per un anno, mentre decidiamo.-

Lumine e lui ne avevano sicuramente parlato già prima, dato che lei non sembrò sorpresa. Tuttavia, aveva di certo approvato quell'opzione, tanto che annuì animatamente, con grande entusiasmo.

-Se ci dovessimo trovare bene qua, potremmo trasferirci anche io e Aether, sì.-,confermò la ragazza. -E, di conseguenza, anche Dain!-

Sul volto di Childe si dipinse un grande sorriso, che Zhongli imitò immediatamente. Sapeva quanto per lui fossero importanti i suoi amici, e lui stesso gli si era ormai affezionato. Averli parte del loro gruppo sarebbe stato splendido.

-Ma che notizia meravigliosa.-,approvò Zhongli, sincero.

-Beh, che dire? Se così fosse...benvenuti nella setta di Edimburgo, come dice Xiao!-,rise Venti, sollevando un bicchiere di vino, per celebrare.

-Sarebbe bellissimo! Ma non vi supplicherò di rimanere, non vi darò questa soddisfazione.-,sghignazzò appena Childe, quando Lumine gli tirò una gomitata scherzosa.

-C'è davvero tanto da celebrare, stasera, direi.-,osservò Diluc, e, sotto agli occhi sconvolti  di tutti, si versò anche lui mezzo bicchiere di vino.

-Diluc??? Ti senti bene?!-,esclamò Venti, sgranando gli occhi. -Stai per bere del VINO?-

-Aspetta che chiamo Mr Crepus...gli hanno rapito il figlio e l'hanno sostituito con un robot!-,gli diede corda Kaeya, mentre Diluc scuoteva il capo, cercando di non ridere.

-Farò questo sacrificio per voi una volta all'anno. Apprezzatelo.-puntualizzò Diluc, cedendo a un sorriso.

-Per cosa celebriamo, allora?-,domandò Childe, iniziando ad elencare i vari avvenimenti positivi di quell'anno: -Alle persone che abbiamo incontrato? Alla casa di Zhongli? Al fatto che siamo tutti finiti a vivere qua in Scozia?-

-E a Diluc che beve il vino!-,aggiunse Kaeya, sollevando a sua volta il bicchiere.

-Sono tutte ottime motivazioni. Ne aggiungo una anche io, per concludere: celebriamo il fatto che, finalmente, dopo quattro mesi, Albedo ha capito che ci sto provando con lui.-,disse Aether, con un piccolo ghigno, prima di riempirsi il bicchiere. -E che mi ricambia. Stasera, dopo la festa, usciremo insieme.-

-...cosa?! Ci stavi provando con Albedo? E' per quello che andavi sempre a St. Andrews?-,si sorprese Childe, facendo ridere sia Lumine che gli altri presenti, Zhongli compreso. Aveva sempre avuto quel dubbio, anche se non si era ancora azzardato a chiederlo. Aether era tanto spigliato a chiacchierare quanto riservato su questioni più personali.

Nelle ultime settimane, aveva passato davvero tanto tempo con il geologo irlandese che lavorava alla casa editrice di Miss Lisa, andando anche a trovarlo nella sua casa in montagna. Ma non si era ancora mai espresso chiaramente su cosa provasse. Ora, però, sembrava davvero raggiante, tanto che Zhongli non poté fare a meno di sorridere.

-Buongiorno, bro, eh.-,rise Aether, sollevando il bicchiere. -Sì, comunque. Che cosa ne pensate? Vi sta simpatico, vero?-,domandò poco dopo, leggermente preoccupato. 

-Certo, non preoccuparti. Altrimenti non lo avrei invitato dopo.-,lo rassicurò Zhongli. -E poi, ottima scelta: è una persona davvero intelligente. Ci parlerlerei per ore di piante e cristalli ogni volta che lo vedo.-

-Ecco perché io e Aether siamo così amici: ci piacciono a entrambi quelli secchioni, gentili e fissati con i sassi.-,scherzò Childe, facendo ridere sia Zhongli che Aether.

Quando i loro bicchieri si sollevarono tutti all'unisono, Zhongli restò ipnotizzato a fissarli per qualche istante, perso nel suono cristallino del loro scontro e dai loro riflessi.

Quel suono gli riportò di nuovo in mente un ricordo così antico da scuoterlo da capo a piedi.

Lui insieme a tutti loro, a festeggiare allo stesso modo, sempre sullo stesso monte degli altri ricordi, sopra a una città portuale. 

Tutti loro felici come erano in quel momento, con i sorrisi dipinti sui volti e gli animi spensierati. Childe al suo fianco, che gli teneva la mano, mentre la brezza del vento gli scompigliava i capelli, con il vino appena versato nei bicchieri. Era una serata di autunno, quando l'aria iniziava a essere fresca senza diventare troppo pungente e il tramonto tingeva le foglie degli alberi di rosso ed oro.

Colpiti dai riflessi di quella luce, con l'erba sotto ai loro piedi e il mare all'orizzonte, avevano provato un sentimento di felicità così forte che era rimasto impresso in eterno nelle loro memorie.

E Zhongli, anche se non capiva come potesse rammentare una cosa del genere, si sentì nello stesso identico modo, in quell'istante: al posto giusto e al momento giusto, come se fosse tutto perfetto, finalmente.

****

IV:

Il salotto della casa di Zhongli non era mai stato così affollato, e, al tempo stesso, così pieno di vita.

Childe ripensò alla prima volta che Zhongli aveva invitato i loro amici a cena, dopo avergli svelato dell'incidente aereo e della storia di Madame Ping. Quel giorno era stato incredibile: Zhongli era finalmente riuscito ad aprire le porte di un luogo così privato e prezioso per lui, accogliendo delle persone importanti in quello spazio.

Ora lo aveva aperto anche alla sua famiglia, e Childe gli era più grato che mai per averla invitata. Zhongli aveva ribadito spesso che quella sarebbe diventata anche casa sua, e Childe stava comprendendo sempre di più quanto volesse rispettare quella promessa anche a fatti.

Era circondato dai suoi fratelli, che stavano ormai riempiendo i piatti di tutti i dolci possibili, con grande entusiasmo. I suoi genitori chiacchieravano animatamente con Mr, Crepus, Dottore e Pantalone, mentre Teucer mescolava energicamente un budino al cioccolato. Gli altri ragazzi stavano piano piano sparecchiando la tavola dai piatti ormai vuoti delle portate principali, per fare spazio sul tavolo per le torte e le tazze di thé.

Con grande gioia di Zhongli, la sua famiglia aveva chiesto se fosse possibile berne un po', dopo cena. Il suo fidanzato si era dunque affrettato a mettere l'acqua a bollire, per poi far scegliere agli ospiti le miscele che preferivano. 

-Posso prendere un altro dolce?-,domandò Teucer, intingendo le dita nel budino per raccoglierne le ultime tracce di cioccolato, finendo per sporcarsi tutta la faccia.

-Perché? Anche le tue mani hanno fame?-,lo prese in giro Childe, scuotendo il capo e facendolo alzare per farlo ripulire. 

-Volevo provare a mettere la torta dentro il thé.-,protestò il bambino, facendo ridere dolcemente Zhongli, che iniziò a servire le tazze a tavola.

-Curiosa come scelta. Potremmo proporla al locale, vero, Xiao?-,domandò Zhongli all'amico, dopo avergli tradotto le parole di Teucer.

-Ma certo. Si risparmierebbero un sacco di piatti da lavare.-,scherzò anche Xiao, tagliando un pezzo di torta per assaggiarla. L'aveva portata la famiglia di Childe, per celebrare tutti insieme. 

Childe non vedeva l'ora che quel momento arrivasse, ma c'era ancora una cosa che doveva fare, prima di mezzanotte. 

C'era una sorpresa che aveva preparato per Zhongli, il pezzo finale di quella casa, su cui aveva lavorato per giorni e ore, di nascosto: un disegno che voleva appendere in corridoio, tra vasi di fiori e decorazioni. Un disegno che meritava un posto illuminato dalla luce delle finestre, che ravvivasse la parete e desse un'anima a quella casa. Un disegno che si augurava vivamente che Zhongli apprezzasse.

Ne aveva già parlato con i loro amici, che lo avevano guidato nella sua realizzazione, ma non aveva ancora trovato il momento giusto per scartarlo e sistemarlo nel punto che aveva previsto. Lo aveva finito da poco, e non vedeva l'ora di mostrarglielo.

Ora che tutti sedevano ancora a tavola e mancavano più di dieci minuti al capodanno vero e proprio, poteva realizzare il suo obiettivo.

-Scusate, arrivo subito. Faccio un attimo una cosa.-,disse, quando sentì le chiacchiere dissiparsi per qualche istante, alzandosi in piedi.

I suoi amici e la sua famiglia annuirono senza fare troppe domande, sapendo già che cosa aveva in mente. Fu soltanto Zhongli, prevedibilmente, a preoccuparsi. D'altronde, era l'unico all'oscuro di tutto.

-Ti senti bene?-,domandò, con un'espressione apprensiva.

-Certo. Arrivo subito, davvero.-,lo rassicurò Childe, con un sorriso, posandogli una mano sulla spalla. Gli dispiaceva tenerlo ancora sulle spine, ma ci teneva a non rovinargli la sorpresa. -Vieni pure in corridoio tra cinque minuti e capirai.-

-Oh. C'è qualcosa per me?-,intuì, con entusiasmo.

-Sì, ma dovrai aspettare.-,gli disse Childe, a malincuore, lasciandogli un bacio sulla guancia.

-Va bene. Mi farò vivo, allora.-,promise Zhongli, lasciandolo andare via e rimettendo a posto la sedia.

Childe lo sentì rivolgersi al resto del gruppo, domandandogli, con tono scherzoso, se sapessero qualcosa, e ridacchiò appena, quando li sentì negare.

Era pronto per fargli una sorpresa.

****

Childe si affrettò ad andare in camera da letto, dove aveva lasciato i due quadri incartati con cura, attento a non scalfirne neanche uno.

Li sollevò senza troppo fatica, impilandoli l'uno sull'altro. Avendoli dipinti su due fogli d'acquerello, erano pesanti giusto per via delle cornici e dei vetri protettivi.

Si spostò poi verso il corridoio , individuando i punti dove appenderli, che aveva selezionato ormai da settimane. Zhongli non aveva sospettato nulla, fortunatamente: Childe gli aveva soltanto chiesto di lasciare quegli spazi vuoti per delle foto o dei disegni futuri, ma poi non aveva più accennato a nulla.

Sulla parte destra della parete, attaccò il primo quadro, dopo averlo scartato: ritraeva lui e Zhongli seduti sulle spiagge vicine a Edimburgo, la prima volta che Zhongli aveva scoperto della sua vera identità. Il tramonto splendeva alle loro spalle, incendiando il cielo di un rosso vermiglio e specchiandosi nel mare. I loro capelli erano mossi dalla brezza marina e i loro volti sorridenti, mentre Zhongli teneva in mano i suoi disegni.

Era un momento che Childe aveva voluto conservare per sempre, al punto tale da ritrarlo. Non era stato solo la chiave rivelatrice delle loro identità di artisti online, ma anche un momento di gioia e spensieratezza. Seduto sulla sabbia a chiacchierare e ridere con lui, aveva compreso finalmente di esserne innamorato.

La sensazione di felicità che provava al suo fianco era simile alle onde del mare: non era mai ferma, immobile e statica, ma dinamica, capace di scuoterlo ogni volta che si sentiva trascinare dai suoi piacevoli cambiamenti. C'erano state tante novità, in quei mesi, ma Childe era stato felice di sentirsi travolgere da esse al suo fianco.

Le pennellate avevano un tratto vivo e dinamico, dipingendo sprazzi di luce chiara intorno alle loro figure avvolte dal sole. Gli occhi di Zhongli brillavano di entusiasmo, ravvivati da tinte dorate e castane. Stringeva la mano a Childe, mentre rideva insieme a lui.

Childe diede un'ultima occhiata al quadro con una certa dolcezza, attaccandolo ai chiodi che aveva lasciato ancora appesi al muro. Sorrise soddisfatto, nel vederlo diventare parte della loro casa, prima di prepararsi ad appendere il secondo.

Trattenne appena il fiato, mentre lo scartava, con un accenno di preoccupazione. Aveva quasi paura che Zhongli non lo apprezzasse, anche se tutti i loro amici lo avevano rassicurato del contrario. Per Zhongli il ricordo era importante, e dimenticare era più doloroso: per quel motivo, teneva tanto a immortalare il suo passato. Compreso chi ne aveva fatto parte e non c'era più.

Il secondo quadro ritraeva Madame Ping.

Childe si era basato sulle tante fotografie che Zhongli gli aveva mostrato, chiedendo anche aiuto a Mr. Crepus, a Xiao, Diluc e Venti, che l'avevano conosciuta bene di persona.

L'aveva rappresentata con una tazza di thé in mano e un sorriso, mentre sedeva in un giardino in stile cinese. Era circondata da rocce, alberi e fiori e indossava uno scialle color ocra e un vestito blu. La sua espressione era totalmente serena: sul tavolo di fronte a lei c'era un libro, e il suo sguardo era volto verso l'orizzonte.

Childe se l'era immaginata così, ovunque si trovasse in quel momento: felice, come meritava di essere. Aveva voluto onorarla con quel quadro, e sperava soltanto che anche a Zhongli facesse piacere vederla immortalata in esso, nella sua casa.

Finì di sistemare il quadro con cura sul chiodo, prima di sentire una voce alle sue spalle che non aveva mai udito prima di allora.

-Oh! Come mi hai disegnato carina!-,esclamò quella che sembrava essere la voce di una vivace signora. -Grazie, caro!-

Childe sentì il proprio cuore mancare di un battito, mentre sussultò per lo spavento. Chi diavolo era a stato fargli uno scherzo simile? 

Si voltò di scatto, e il respirò gli si mozzò di colpo, non appena vide una figura evanescente di fronte a sé. Una figura decisamente familiare.

Una donna con i capelli legati in una crocchia gli sorrise con fare affabile, avvicinandosi a lui. Indossava gli stessi occhiali della donna che aveva disegnato Childe nel quadro, e persino gli stessi abiti, che Childe aveva copiato da una sua vecchia foto. Sembrava però molto più giovane, come se avesse meno di quarant'anni.

La cosa più sorprendente di tutte, però, era il modo in cui la sua sagoma appariva. Nonostante i tratti del suo volto fossero perfettamente riconoscibili, i suoi colori sembravano sbiaditi. Era avvolta da una luce azzurra, e i suoi piedi sembravano fluttuare nell'aria.

Childe sgranò gli occhi, così sconvolto da non riuscire neanche ad urlare.

Quello che aveva di fronte era un fantasma? E, più precisamente, il fantasma di Madame Ping da giovane, a giudicare da come aveva parlato? Ma com'era possibile? Non aveva mai visto un fantasma in vita sua, ed era davvero troppo assurdo da credere, nonostante lo avesse davanti agli occhi. 

Aveva a malapena accettato gli strani flashback che gli avevano affollato la mente dall'arrivo di Dainsleif, ma un fantasma era davvero troppo! Stava forse impazzendo?

-...io...tu...-,balbettò, indietreggiando appena contro alla parete, poco distante dal quadro.

Il fantasma rise con dolcezza, scuotendo il capo, prima di addolcire lo sguardo.

-Childe, caro ragazzo. Ti prego di scusarmi. Non volevo spaventarti.-,disse la donna, scuotendo il capo. -Anche se capisco che, dato il mio aspetto, sia inevitabile. Mi hai riconosciuto, vero? Per favore, resta qua un attimo con me.-

-Ma com'è possibile...-,fu tutto ciò che riuscì a mormorare Childe, sentendosi mancare. -Signora, ma lei è..lei è..-

Era da tanto tempo che non provava una sensazione di panico del genere, un panico che soltanto un evento così incredibile poteva provocargli. Stava assistendo ad un evento sovrannaturale, che fino a quel momento aveva creduto possibile soltanto nei libri o nei film. 

Lo spirito di Madame Ping viveva in quella casa? Quella donna era davvero ancora lì, cosciente e apparentemente felice?

Childe avrebbe voluto crederlo con tutto sé stesso: una parte di lui era incredibilmente felice di vederla,e non immaginava neanche come si sarebbe sentito Zhongli, al posto suo.Sarebbe probabilmente scoppiato di gioia.

Un'altra parte di lui, però, era completamente sotto shock. La sua mente non riusciva ancora a concepire la conferma effettiva di una vita dopo la morte, palesata a quel modo davanti ai suoi occhi. Forse era definitivamente impazzito. Eppure lei sembrava così reale, con il suo sorriso e la sua voce, gentile come se l'era sempre immaginata.

Gli girava così tanto la testa che faticava a respirare. Tremante, si appoggiò al muro alle sue spalle. 

-Sono...morta, vuoi dire? Eh, sì, mio caro.-,confermò il fantasma, con un sorriso vagamente divertito. -Può capitare, alla mia età, purtroppo. Però, come vedi, non è la fine del mondo. Sono ancora qui, in qualche modo.-

Childe la scrutò più attentamente, cercando di inspirare e espirare lentamente, per evitare un attacco di panico. Normalmente non si definiva una persona facile da spaventare, ma era pur sempre un essere umano, con dei limiti. Di certo non si era aspettato di vedere il fantasma della prozia del suo fidanzato fare battute sulla sua stessa dipartita, parlandogli con un tono affettuoso. Era troppo persino per lui.

-Immagino che sarai confuso. In effetti, anche a me, in vita, non è mai capitato di incontrare un fantasma. E in realtà non neanche dovrei prendermi tutta questa libertà di parlarti.-,proseguì Madame Ping, con tono più calmo, continuando a sorridere. -Ma sono sempre stata una gran testona, e ci tenevo tanto a farlo. Come immagino avrai intuito, sono Madame Ping. E tu devi essere Childe, il fidanzato di mio nipote. Ho tante cose di cui devo ringraziarti.- 

Childe la guardò negli occhi, incontrando il suo sguardo luminoso, messo in risalto dalla stessa luce azzurra che la avvolgeva completamente.

Ora che mostrava dei tratti più giovanili e portava i capelli ancora scuri, la sua somiglianza con Zhongli era evidente. Sembrava una donna felice, nello stato più sereno della sua vita. Un pensiero rassicurante, se solo si fosse convinto che fosse davvero lì e non fosse un abbaglio.

-Sei qui davvero? Esistono davvero i..fantasmi?-,domandò Childe,  con un filo di voce, come se non riuscisse ancora a realizzarlo. 

Un sorriso si fece strada sulle sue labbra, mentre i suoi occhi si riempirono di lacrime. Sperava davvero che quella non fosse soltanto una visione, per quanto assurdo. Non ci sarebbe stato niente di più bello di sapere che le persone che se ne andavano non sparivano del tutto, e che una persona così importante continuasse a esistere, anche se in modo diverso. 

Aveva sognato da così tanto tempo di incontrarla, e non l'aveva più creduto possibile. Parlare con lei era incredibile.

-E volevi parlare proprio con...me?-,aggiunse Childe, a bassa voce, quasi avesse avuto paura di disturbarla.

Una parte di lui voleva correre in salotto  e urlare che cosa stava succedendo, chiedere forse aiuto, chiedere se stava bene. Ma, in un certo senso, si sentiva inchiodato lì: da quando Madame Ping gli aveva chiesto di restare in corridoio, era quasi come se i suoi piedi si fossero bloccati. Forse gli spiriti avevano un'influenza più forte sui vivi di quanto si credesse.

-Sì, colevo scambiare un paio di chiacchiere con te e con il mio caro nipotino, esatto.-,confessò Madame Ping, prima di voltare il capo, spostandosi di fianco a Childe come se volasse a mezz'aria. 

Soltanto in quel momento Childe si rese conto che Zhongli era appena entrato in corridoio. Probabilmente erano già passati i cinque minuti che avevano preso nel loro accordo ed era andato a cercarlo per vedere la sorpresa.

Se Childe era rimasto sconvolto dall'apparizione di Madame Ping, Zhongli lo sembrava tre volte tanto.

Stava guardando dritto davanti a sé, con gli occhi sbarrati, avanzando con dei passi incerti. 

-...zia?!-,riuscì a mormorare, raggiungendo Childe e posandogli una mano sulla spalla. Guardò poi il fidanzato, domandandogli, con voce spezzata: -Childe, ma...ma.. la vedi pure tu? La senti pure tu? O..-

-Sì, è..comparsa da un paio di minuti. E sì, cioè...è assurdo.-,sussurrò Childe, prima che Madame Ping si rivolgesse a loro, con tono scherzoso.

-Eh, sì, ho pensato più volte a un modo di farmi vedere senza spaventarvi, ma penso che non esista. Però sì, ragazzi, sono davvero qui. Anche se sembra assurdo. -,scherzò la donna, prima di allungare una mano sulla testa di Zhongli, come se avesse voluto accarezzargli i capelli. -Te lo avevo detto che non ti avrei mai abbandonato, no, tesoro?-

Le dita di Madame Ping non sembravano avere alcuna consistenza e Zhongli sicuramente non percepì il loro tocco, ma, a quelle parole, non si trattenne più. I suoi occhi, da lucidi e sconvolti che erano, si riempirono di lacrime, fino a quando Madame Ping non lo avvolse in un abbraccio privo di tangibilità, ma sufficiente a far rilassare la sua espressione. 

-Mi sei mancata tantissimo, zia. Come..com'è possibile che tu sia qui?-,domandò Zhongli, dopo qualche istante.

Quando Madame Ping sciolse quell'abbraccio, tornò a guardare entrambi loro, posando ad ognuno una mano sulla spalla. Childe sentì una corrente fredda attraversarlo, ma, per la prima volta da quando l'aveva vista, non provò più paura.

Una sensazione di pace quasi ultraterrena lo avvolse completamente, calmando il battito del suo cuore e regolarizzando il suo respiro. Prese istintivamente la mano a Zhongli, mentre i propri pensieri si fecero più chiari, e la presenza di Madame Ping sembrava quasi naturale. Era quasi come se, con quel tocco, gli avesse trasmesso serenità, aprendo la sua mente a un mondo che non sapeva neppure esistesse. Un mondo in cui ora lei era trapassata e viveva in pace. Un mondo che andava oltre a quella vita.

Una serie di scenari occuparono la sua mente, facendo finalmente chiarezza.

C'era un grande giardino, dove Madame Ping passeggiava insieme a degli amici. Poco dopo si avvicinava a un uomo e una donna. Anche se non li aveva mai visti in foto, Childe, in qualche modo, seppe che erano i genitori di Zhongli.

Zhongli probabilmente stava ricevendo le stesse visioni, poiché sussultò, mormorando, a bassa voce, due parole: mamma e papà.

Childe gli strinse più forte la mano, sentendolo singhiozzare, prima di sussultare a sua volta, riconoscendo, nella stesa visione, la madre di Diluc e il fratello di Venti. Prima di quel momento li aveva intravisti nelle fotografie a casa di Mr. Crepus, ma grazie alla visione trasmessa da Madame Ping, li sentì ridere e li vide muoversi, mentre parlavano con lei.

Sembravano vivi, in un certo senso. Come lo era anche Madame Ping.

Childe non capiva dove si trovassero esattamente, ma ebbe una strana consapevolezza: stavano bene ed erano felici, anche se lontani da noi.

-Avete visto qualcosa, non è vero? Quello è dove sono io adesso, insieme alle persone che mi volevano bene in vita.-,spiegò Madame Ping, dopo qualche istante, scostando le mani dalle loro spalle. -E abbiamo preso la forma di quando eravamo più felici. Ecco perchè ora sono un po' più giovane.-

Zhongli annuì, ancora sconvolto, e Childe provò un brivido, quando la sentì proseguire, la voce che in qualche modo sembrava ovattata, ma il tono sempre dolce e rassicurante.

-Ci dicono spesso che, quando lasciamo la Terra, spariamo nel nulla. Ma questo non è vero.-,affermò, guardandoli negli occhi. -Tutto quello che facciamo è andare oltre. E vivere felici altrove.-

-Dove sei, adesso? Sei felice, quindi?-,domandò Zhongli, con una certa preoccupazione. -Sei con la mamma, il papà e tutti gli altri? State bene?-

La sua voce era tremante, e si avvicinò alla prozia, tendendo una mano sul suo braccio. Le sue dita non riuscirono a prenderlo, ritrovandosi a sfiorare una sorta di fumo azzurro. 

-Certo che sono felice, tesoro. E non ho più rimpianti, ormai. Gli ultimi che avevo sono svaniti proprio oggi.-,confessò, senza tuttavia specificare quali fossero, aggiungendo, dolcemente: -Sul dove mi trovo adesso, non posso risponderti. Ogni cosa ha suo tempo, e voi dovete prima vivere questa vita pienamente, adesso. Volevo soltanto dirti che sono felice. E che lo sono anche tutte le persone che hai visto, e tante altre.-

-Quali erano i tuoi rimpianti, zia? E puoi..salutarmi qualcuno?-,domandò Zhongli, prima di sorridere a sua volta, asciugandosi una lacrima di fretta. -Sono felice che tu stia bene, comunque. Mi..mi chiedevo sempre dove fossi. Se fossi in pace, o se, in generale, avessi vissuto bene con me.-

Sembrava fragile e forte al tempo stesso, illuminato dalla presenza del fantasma della prozia, che fluttuava al loro fianco e sembrava infondere loro forza con quelle semplici parole. La mente di Childe era scivolata in una strana e piacevole quiete.

Sentiva che Madame Ping stava realmente bene, anche soltanto guardandola: ora che si stava abituando all'idea che lei fosse lì, la sua energia positiva si era propagata intorno a lei. Era uno spirito puro e gentile, che non serbava più rancori.

-Ho vissuto una vita piena, tesoro. La migliore che potessi chiedere.-,rispose Madame Ping, con sincerità. La sua voce era un sussurro pieno di determinazione. -Ho viaggiato molto, ho studiato e conosciuto tanti amici. E ho potuto anche crescere un bambino a cui volevo bene come a un figlio.-,aggiunse, guardando Zhongli con immenso affetto. 

-Zia...anche tu sei come una madre per me. Mi hai dato la vita migliore che potessi avere. Non hai idea di quanto io ti voglia bene. Io...-,la voce di Zhongli era un sussurro spezzato, tanto che Childe gli strinse la mano più forte. -..sono contento che tu sia stata felice.-

Avrebbe voluto dire qualcosa, ma sapeva quanto quel momento fosse importante per il suo fidanzato e la sua prozia. Era incredibile che avessero avuto l'occasione di riparlarsi. Non sapeva per quanto tempo avrebbero potuto continuare a farlo e voleva che non ne sprecassero nemmeno un istante.

-Tesoro, ti voglio bene anche io. Proprio per questo motivo, il mio unico rimpianto era l'averti lasciarti da solo.-,disse Madame Ping al nipote, con espressione rammaricata. -Hai già perso troppe persone fin da piccolo, e avevo paura di abbandonarti anche io. Avevo paura di lasciarti qua triste e...non riuscivo a mettermi il cuore in pace, anche dopo essermene andata.-

Zhongli tacque per un istante, colto di sorpresa e probabilmente commosso.

-Non devi preoccuparti per me, zia. Mi sei mancata e mi manchi sempre. Ma...me la cavo, sai?-,riuscì a mormorare, poco dopo, cercando di sorridere. -Mi hai insegnato tutto quello che potevi. Mi hai dato una bella vita e ora sono felice grazie a tutte le opportunità che mi hai concesso. Ho..trovato chi mi rende felice e che cosa fare.-, aggiunse, ricambiando la stretta di Childe.

Chile gli posò un braccio sulle spalle, commosso a sua volta. Per la prima volta dopo quello scambio di battute, si permise di parlare, guardando prima il fidanzato e poi Madame Ping.

-Sarò anche io al suo fianco, signora.-,promise, senza alcun ripensamento.

-Lo so che lo sarai, caro. Questo pensiero mi conforta. Vedere mio nipote felice era tutto ciò che volevo. E sono fiera sia di lui che di te.-,disse Madame Ping a Childe, prima di sorridere con una punta di malinconia, scuotendo il capo. -E' da quando Zhongli è piccolo, però, che cerca sempre di non dare fastidio e non farsi vedere triste. So quanto è forte, ma so anche quanto è bravo a nascondere la sua sofferenza. Per questo motivo, non riuscivo a darmi pace.-

-Questo è vero, signora. Lo fa anche con me, a volte.-,scherzò Childe con affetto, accarezzando piano la schiena del fidanzato, che rise leggermente. 

-Non voglio farvi preoccupare.-,ammise Zhongli, riuscendo a sorridere a sua volta. 

-Questo è impossibile, per una vecchia signora, tesoro. Mi preoccupo sempre per te.-,ammise Madame Ping, scuotendo il capo, prima di dire, lasciando Childe a dir poco sopreso: -In realtà, però, sapevo che Childe sarebbe arrivato. Stavo soltanto aspettando di capire quando.-

-Che cosa intendi?-,si stupì anche Zhongli. 

-Per caso, durante questi giorni, vi è capitato di avere delle visioni di una vita passata? Vi è capitato di rivedere voi o i vostri amici in dei ricordi lontani?-,domandò Madame Ping, pensierosa. -Dovrebbero essere emersi da quando è arrivato il vostro nuovo amico, Dainsleif.-

Childe non poté fare a meno di sussultare, specialmente quando Zhongli annuì, incredulo.

-Sì, io...rivedevo spesso una città portuale molto simile a Liyue, quella che ho inventato nel mio romanzo. O una spiaggia chiamata Yoaguang shoal, o addirittura una casa all'interno di una teiera magica.-,ammise Zhongli, con un filo di voce. -E in tutti questi luoghi, c'eravamo io, Childe e tutti i nostri amici. A volte eravamo riuniti su un tavolo in cima a delle montagne, altre in dei giardini, altre volte combattevamo. Ma..erano solo visioni immaginarie, vero?-

-Ho visto le stesse cose anche io. Non te ne ho parlato perché pensavo fossero delle mie strane fantasie mentali.-,si sforzò di sorridere Childe, precisando poi:- Ma ho visto anche io quella spiaggia, Liyue, e...noi, in una sorta di vita passata. -,si afrettò a dire Childe, sentendosi leggermente inquietato. Aveva pensato semplicemente di avere una grande immaginazione, ma era assurdo che i pensieri di Zhongli coincidessero con i propri.

Che si trattasse anche quello di un fenomeno sovrannaturale?

Zhongli lo guardò con gli occhi sgranati, quando Childe proseguì, come confermando le sue visioni.

-In una visione, poi, facevamo pace con Dainsleif e Lumine, e in un'altra visione ci..sposavamo su una spiaggia.-,aggiunse Childe, con una punta di imbarazzo. -E c'erano tutti quanti i nostri amici ad assistere.-

-Ma..è assurdo! Anche io ho visto la stessa cosa! E ho visto persino quando adottavamo dei figli.-,mormorò Zhongli, con un sorriso altrettanto imbarazzato, nonostante la confusione. -Com'è possibile? Che significa, zia? Ne sai qualcosa?-,domandò alla donna, stringendo di nuovo la mano a Childe.

-Anche io. Un bambino e una bambina. Si chiamavano..Ruu e Nahida.-, confermò Childe, sorridendo a sua volta, con un certo affetto. 

Quando quel ricordo lo aveva travolto, aveva provato una sensazione di immenso afetto e commozione, che non aveva saputo spiegarsi. Lui e Zhongli avevano salvato due bambini orfani, una con i capelli chiarissimi e l'altro scuri, per poi adottarli e farli vivere con loro. 

Era rimasto sorpreso di provare una tale emozione a quel pensiero, non conoscendo quei due bambini. Un conto era stato commuoversi all'idea di un matrimonio con Zhongli, o di un pranzo con gli amici, ma era strano che si fosse sentito così legato a due bambini imaginari. Poteva forse significare altro?

Aspettò la risposta di Madame Ping con il cuore che martellava per la preoccupazione, impaziente. 

-Splendido! Il fatto che vi stiate ricordando del vostro passato è un ottimo segno. Significa che è tornato tutto al suo posto e che vi siete tutti riuniti. Dainsleif era l'ultimo mancante del vostro gruppo. E' un evento che accade raramente, quando si passa a una nuova vita, ma nel vostro caso è avvenuto.-,disse Madame Ping, con voce dolce, prima di abbassare il tono e sussurrare. -Vi siete ritrovati tutti, nonostante tutto. E questo mi da pace.-

-Quando si passa a..una nuova vita?-,ripeté Childe, sussultando. -Siamo in una nuova vita?-

Madame Ping gli stava davvero dicendo che quella non era la loro prima vita. I ricordi che avevano visto appartenevano a un passato che davvero avevano vissuto? Lui e Zhongli avevano davvero avuto una famiglia in una vita passata, e l'avevano trascorsa al fianco dei loro amici?

Se quell'idea, in un primo istante, lo travolse e lo scosse da capo a piedi, poco dopo lo rassicurò.

Una serie di immagini gli invase di nuovo la mente: lui e Zhongli che camminavano tra delle strade innevate, e poi che si tenevano per mano sotto a dei fuochi d'artificio. Zhongli che lo baciava sotto alla luce delle lanterne di capodanno, e poi lo teneva per mano per le strade di un villagio.

L'animo di Childe provò improvvisamente una sensazione di pace estrema, che gli fece di nuovo lacrimare gli occhi.

Quei ricordi erano troppo reali. Gli sembrò quasi di sentire ancora il suono dei fuochi che esplodevano nel cielo, o la stretta dei suoi abbracci, o la corrente fresca del vento sul suo volto.

-Quello che abbiamo visto era tutto..vero? Io e Childe ci conoscevamo già?-,chiese conferma Zhongli. Il sorriso che rivolse al fidanzato era commosso e rassicurato. -Ho sempre sentito che fosse così, in effetti. Da quando l'ho incontrato,  mi sembrava familiare. Parlare con lui era così naturale.-

-Lo è stato anche per me. Mi sembrava quasi ci conoscessimo da sempre.-,mormorò Childe, sfiorandogli la spalla con affetto. -Ho quei ricordi strani da pochi giorni, ma la sensazione di conoscere Zhongli da sempre c'è stata da quando l'ho visto.-

Forse, l'idea che fossero già morti e rinati avrebbe dovuto inquietarlo. In quel momento, però, la sensazione che provava era del tutto nuova e quasi inspiegabile: era una quiete totale, una rassicurazione di averlo ritrovato e di averlo di nuovo al proprio fianco, finalmente.

-Vi conoscevate già da molto tempo. E sì, quei ricordi sono tutti veri. Mi avete chiesto se siete in una nuova vita, e beh..-,rispose Madame Ping, sorridendo di nuovo. -...sì, lo siete, in effetti. Come io ora sono in un'altra vita ancora. Credo si possa riassumere tutto dicendo che l'anima non muore mai davvero. Cambia soltanto il luogo dove dimora.-,spiegò, pazientemente. -Io ho finito la mia vita sulla Terra, e ora sono qui. Allo stesso modo, quando voi avete finito la vostra vita nell'universo che ho scoperto chiamarsi Teyvat, siete finiti adesso qui, sulla Terra.-

-Teyvat..? Come il mondo che ho descritto nel mio libro, Genshin Impact?-,domandò Zhongli, con gli occhi sgranati. -Quindi, noi veniamo da...là? E conoscevamo anche te?-

-Esatto. Il tuo libro veniva proprio da quei ricordi.-,confermò Madame Ping. -Per quanto riguarda me, beh...sì. Ero una tua adepta, caro Rex Lapis, Archon di Liyue. Sono sempre stata una grande fedele del tuo operato, e per me è stato un privilegio aiutarti anche in questa vita.

La donna si avvicinò a Zhongli, tremante, posandogli una mano sulla guancia.

Childe vide la stessa visione che gli aveva appena trasmesso, restando senza fiato: in un'immagine della loro vecchia vita, Zhongli era stato proprio il signore del Geo, il dio di Liyue. Una signora anziana, Madame Ping, era seduta a conversare con lui prendendo una tazza di thé e trattandolo con affetto, come un nipotino, per nulla intimorita dalla sua natura divina.

-Madame..Ping. Siete voi! Siete la mia adepta, colei che mi consolava sempre dopo le battaglie e mi dava sempre un luogo sicuro dove riposare.-,mormorò Zhongli. Una lacrima gli percorse la guancia, mentre abbracciò la donna, commosso. -Quella che mi diceva sempre di considerla come la mia cara nonnina.-

-Sono proprio io, caro.-,confermò Madame Ping. -Vorrei dire in carne ed ossa, ma sarebbe una menzogna.-,cercò di scherzare, prima di raccontare. -Eri sempre tanto solo e tanto coraggioso quanto gentile. Avevi un animo buono. Eri un dio così giovane, quando hai iniziato a dover seguire dei pesanti doveri.-,precisò, con immutata preoccupazione. -Ricordo di aver sempre voluto proteggerti e sostenerti, in qualsiasi vita. Credo che sia per questo motivo che, in questa, sono rinata come la tua prozia.-

La donna fece cenno a Childe di avvicinarsi, riscuotendolo di colpo.

Childe era rimasto, dopo quella confessione, pietrificato dallo stupore. I suoi ricordi si fecero più nitidi, confermando le parole di Madame Ping: Zhongli era stato un dio, e Madame Ping la gentile anziana che si era presa cura di lui.

-E tu, Childe, eri Tartaglia. Uno dei più forti guerrieri di Teyvat. Lo stesso descritto nel libro di Zhongli.-,gli disse la donna, facendolo rabbrividire. Immagini del suo passato lo travolsero, mentre ricordava con precisione le battaglie che aveva combattuto e il palazzo della Tsaritsa a Snezhnaya, dove aveva lavorato. -E l'uomo che Rex Lapis amava, naturalmente.-

Childe si avvicinò a loro, lasciando che Madame Ping lo abbracciasse per un istante, prima di vederla ridacchiare lievemente.

-Potrei...ecco, essermi intromessa un po', nelle vostre vite, quando sono morta. Ho deciso di darvi io una mano a ritrovarvi.-, ammise la donna, stringendosi nelle spalle. -Dovete sapere che, da quando sono trapassata, ho recuperato ogni ricordo del passato. Per questo motivo, ero terrorizzata all'idea che Zhongli non ti ritrovasse, caro Childe. Quindi, ho fatto scivolare io la tua lettera di ammissione all'università di Edimburgo nella tua cassetta postale.-

-Che cosa?-,sgranò gli occhi Childe, sorpreso. La prozia di Zhongli li aveva aiutati a riunirsi anche dopo essersene andata? Credeva che lui fosse capace di dare gioia a Zhongli? Quel pensiero lo commosse.

-Sì, esatto. Eri comunque bravo, eh, non preoccuparti. Ho soltanto cambiato il luogo della tua ammissione.-,precisò Madame Ping.

-Un po' illegale, ma..zia, ti ringrazio. Grazie, per averlo mandato da me.-,rispose Zhongli, altrettanto commosso.

Madame Ping rise, prima di precisare, guardandosi per un istante alle spalle, come se stesse aspettando qualcun altro. -Oh, beh...è stato un piacere. In realtà, noi spiriti ci intromettiamo più di quanto pensiate, per il vostro bene. Dovremmo staccarci, ma a volte non sappiamo darci pace, quando si tratta dei nostri cari.-

Con grande sorpresa di Zhongli e Childe, che sussultarono per lo spavento, altri due fantasmi apparvero di fianco a lei: una donna dai capelli rossi e un ragazzo con le trecce, di circa vent'anni. Childe li riconobe subito: erano la mamma di Diluc e  Bard, il gemello di Venti. Avevano lo stesso sguardo di Madame Ping: dolce e sereno, mentre fluttuavano in aria davanti a loro.

-Eh, già. Ho usato io il cellulare di Venti, quando ha cercato di togliersi la vita, per chiamare un'ambulanza.-, intervenne subito Bard, senza troppi giri di parole, con un sorriso malinconico. -Sapevo che quello stupido voleva raggiungermi, ma non era ancora il momento. Avremo tutto il tempo di ritrovarci.-

-E ho mandato io Kaeya a casa di Diluc. Aveva bisogno di qualcuno che gli stesse accanto.-,disse la madre di Diluc,  con tono dolce. -Anche loro erano molto legati, nella vita passata.-

-Voi...anche voi...siete qui?-,riuscì a dire Zhongli, con voce spezzata, prima che Bard rise.

-Sì, più o meno. Di solito siamo insieme a Madame Ping, ma a volte veniamo qua a ficcare il naso senza farci vedere. Non sarebbe proprio consentito, ecco.-,disse il ragazzo, scrollando le spalle. -Oggi, però, abbiamo deciso di fare un'eccezione. Volevamo soltanto dirvi che stiamo bene.-

-E dirvi quanto siamo felici di vedere che state bene anche voi.-,aggiunse la mamma di Diluc, prima di specificare. -Nei prossimi giorni, parleremo anche agli altri, con calma. Ma intanto, volevamo farlo con voi.-

-Esatto. Vogliamo parlare con Diluc, Venti, Mr, Crepus e via dicendo. Ma dobbiamo fare attenzione a non esagerare con gli spostamenti.-,sorrise Bard. -Ci parleremo a breve, in questi giorni, quando sentiremo che saranno pronti. Di solito, aspettiamo sempre i momenti di maggiore serenità, per intervenire.-

-Immagino che ne saranno felicissimi, quando vi rivedranno. Per me è stato davvero importante-,confermò Zhongli. -C'è un momento specifico in cui potete presentarvi?-

-In realtà, non potremmo. Interagire direttamente sulla vita di chi abita in un'altra dimensione può essere pericoloso. Tranne che per un'eccezione: quando le cose vanno come dovrebbero, e tutto torna allineato.-,spiegò la mamma di Diluc. -Quando è tutto sereno e il nostro intervento non rischia di scuotere le persone, allora possiamo provare a presentarci per un po'.-

-Già.-,confermò Madame Ping, con un sussurro. -Ragazzi, per questo on ci resta molto tempo per stare qui con voi.-,precisò, con una nota di malinconia. -Siamo pur sempre in un'altra dimensione. Ma...rivedervi ci ha messo il cuore in pace. So che ora sarete confusi, ma col tempo ricorderete tutto, e sarà più bello ancora. Ritroverete tutte le persone che avete perso, e tutto si ricongiungerà.-

-Lo è già adesso.-,disse Zhongli, con sincerità, senza riuscire a lasciare la presa sula mano di Madame Ping. -E' già bello tornare a parlarvi e sapere che state bene. E'..incredibile.-

-L'unico rimpianto che avevo, mio caro, era saperti infelice. Ora che vedo la mia casa piena di gente e il tuo cuore pieno di gioia, posso aspettarti in pace. Sono felice che tu sia in un posto che ami, legato alle persone che ami.-,disse la donna al nipote, con un sorriso dolce. -Ora, però, tesoro, devo andare.--,mormorò, a malincuore.

Gli occhi di Zhongli si riempirono di dolore, ma Madame Ping scosse il capo, scompigliandogli i capelli con affetto.

Si fece più seria dopo qualche istante, guardandolo negli occhi e affermando: -Non essere triste. Noi un giorno ci rivedremo, lo sai?-

-Lo so, ma..tu..tu mi mancherai.-,fece per dire Zhongli, prima che Madame Ping lo abbracciasse forte. 

 -Mi mancherai anche tu, ma io sarò con te, nel tuo cuore.-,disse la donna, prima di sorridergli. -Ti faccio una sola richiesta, Zhongli: vivi a testa alta, ogni giorno. Vivi pienamente, senza rimpianti. Divertiti, e non scusarti mai di come sei o di cosa fai. Non c'è niente di che non vada.-,proseguì, con affetto. -Ci saranno giorni spensierati e giorni tristi, ma sono sicura che ce la farai. Non sei solo, e sei perfettamente in grado di vivere al meglio.- 

-Lo farò, zia. Lo farò. Te lo prometto.-,mormorò Zhongli, con gratitudine. -Ti voglio bene. Ti voglio davvero bene.-

-Anche io. Sono fiera di te, e lo sarò per sempre.-,disse Madame Ping, tornando a posare una mano anche sulla spalla di Childe. Li guardò entrambi con aria protettiva, addolcendo lo sguardo. -Lo sono di tutti voi, e vi auguro il meglio.-,affermò, prima di abbassare la voce e aggiungere: -Un giorno ci rivedremo. Non so quando sarà, ma vi aspetterò, a braccia aperte. Nel frattempo, pensate a divertirvi, mi raccomando.-, precisò, prima di ridere piano. -A proposito, perchè non tornate alla festa? Preferite passarla con una signora anziana come me? Guardate che i fantasmi ballano male, eh!-

Zhongli e Childe non poterono fare a meno di ridere con lei, prima di essere avvolti dal suo ultimo abbraccio.

 Se Zhongli non voleva che la sua prozia se ne andasse via, lo stesso sicuramente lo stava provando Madame Ping, su quello non c'erano dubbi.

Poteva nasconderlo bene quanto voleva, ma a Childe, per un istante, sembrò di leggere il suo dispiacere, sofferente che mai, quando li strinse per l'ultima volta con gli occhi chiusi, prima che i suoi contorni iniziassero a farsi meno definiti, sfumandosi con i colori della casa.

Come il sole si era da tempo nascosto dopo il tramonto,dissolvendosi nel cielo, così fece Madame Ping, insieme agli altri due fantasmi.

-Non dite niente a Venti e agli altri. Andremo presto da loro anche noi. E' stato bello conoscervi.-,fu l'ultima cosa che disse Bard, con un sorriso sereno. 

Sparì come come i raggi che si nascondevano dietro alle montagne quando avanzava la sera, lentamente, in modo quasi impercettibile.

Il suo sorriso e i suoi occhi, però, furono l'ultima cosa che Zhongli riuscì a guardare, e che cercò di focalizzare per bene nella sua memoria: due occhi affettuosi che l'avevano guardato crescere, e che neanche dopo la morte avevano smesso di sostenerlo e proteggerlo.

Sarebbe rimasta con lui per sempre, accompagnandolo nelle sue diverse vite. Così come Childe e tutti coloro che amava.

Quella consapevolezza lo accompagnò fino al salotto in cui lui e Childe tornarono qualche minuto dopo, mano per mano, guardando i loro amici cantare insieme.

Il fantasma di Madame Ping comparve per un'ultima volta, come un barlume luminoso, in un angolo vicino alla finestra. Da quel punto della casa, poté ammirare quella stanza piena di vita e di calore, dove tutti sedevano a tavola, ridevano e scherzavano. 

Era tutto ciò che desiderava, ed era la vista migliore che potesse ammirare prima di andarsene. 

Guardò Zhongli e Childe ancora fermi sull'uscio della porta e sollevò una mano in un cenno di saluto, prima di sorridergli. 

Era finalmente in pace, com'erano tutti loro, per sempre.

Mentre Zhongli si asciugava gli occhi ancora pieni di lacrime, Childe lo strinse a sé. 

-Grazie, di essere sempre stato con me, in ogni universo.-,disse Zhongli, baciandolo con dolcezza. Tornò a sorridere, abbracciandolo forte, avvolgendogli le braccia ai fianchi. -Ti amo.-

-Lo sarò nella prossima vita, come lo sono in questa, e come lo ero in quella passata, Zhongli.-,rispose Childe, premendo le labbra contro alle sue con un sorriso. -Te lo prometto. Ti amo anch'io.-

 Un'antica canzone scozzese, Auld Lang Syne, risuonava contro alle pareti del salotto, e nel giro di pochi minuti, anche Zhongli e Childe si unirono a cantarla insieme agli amici e alla famiglia. 

Sollevarono i loro calici e si sedettero a tavola, unendosi al coro delle loro voci, senza ancora sapere che quella era soltanto la prima delle tante splendide notti che avrebbero trascorso tutti insieme.

"Credi davvero che i vecchi amici
si debbano dimenticare e mai ricordare?
Credi davvero che i giorni trascorsi insieme
si debbano dimenticare?

Per i giorni ormai trascorsi,
amico mio, per i giorni ormai andati,
noi faremo un brindisi per ricordare con affetto
i giorni ormai trascorsi!

Abbiamo corso per le colline
e strappato margherite selvatiche
ma ora siamo lontani l'uno dall'altro
perchè i giorni sono ormai trascorsi

Noi due abbiamo navigato insieme nel fiume
da mattina a sera
ma ora vasti oceani si frappongono tra noi,
perchè i giorni sono ormai trascorsi

Tu puoi pagare il tuo boccale di birra
e io pagherò il mio,
e faremo un brindisi per ricordare con affetto
i giorni ormai trascorsi

Perciò prendi la mia mano, mio fidato amico,
e dammi la tua
e faremo un brindisi pieno d'affetto insieme,
in ricordo di quei bei vecchi tempi."


*****

NOTE DELL'AUTORE

Ho pianto? Io? NOOOO, figuratevi. No no no. AHAHAH.

Ma chi prendo in giro? Come se non fosse già traumatico dire addio a una fanfiction che sto scrivendo da UN ANNO, ho pure deciso di fare il finale col fantasma di Madame Ping.

Ho ispirato la sua figura un po' a mia nonna: l'ho persa due anni fa e ho trovato anche io molto giovamento nella scrittura. Aveva anche lei un carattere molto ironico e spiritoso e le volevo davvero tanto bene. Non so cosa darei per poter parlare anche io con il suo fantasma, ma, in qualche modo, spero sempre che da qualche parte sia felice e serena.

In realtà, la scena finale l'avevo pensata praticamente da quando ho iniziato a scrivere Scottish blend, ma volevo che fosse una sorpresa. Ho una grande passione per le storie sovrannaturali e voglio troppo bene a Madame Ping per farla sparire del tutto :') inoltre, volevo collegare l'universo di genshin a scottish blend con un effetto a sorpresa ;)

Il mio dubbio è: era tutto chiaro?

Ho avuto spesso paura di aver messo troppa carne al fuoco, motivo per cui ho riscritto certe scene un sacco di volte. Vi chiedo quindi, per un'ultima volta, il vostro parere ;;

Veniamo poi al dunque: vi ringrazio da tutto il profondo del mio cuore. Ho scritto una storia lunghissima, a cui mi sono affezionato, ma non so se sarei mai riuscito a continuarla e finirla senza il vostro fantastico appoggio e supporto. 

Ogni vostro commento mi ha migliorato la giornata e spronato a continuare, e spesso non riesco ancora a credere al fatto che qualcuno legga con così tanto interesse le mie storie ;; quando dite che vi migliorano le giornate mi commuovo tantissimo, sul serio. Avete realizzato uno dei miei sogni, ovvero quello di trasmettere qualcosa ad altre persone tramite la mia scrittura.

Anche se per il momento vi saluterò, continuerò sicuramente a scrivere Noctilucus jade e preparerò altre storie , magari anche spin off di questa <333 vi auguro intanto tutto ciò che di positivo possa accadervi. I miei messaggi sono sempre aperti per chiunque voglia scrivermi qualcosa.

Un abbraccio forte forte e grazie ancora di cuore. <3 

Ci vediamo alla prossima <3333

Kieran



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