33 - Francesca
Sto andando in ufficio, ancora un po' rimbambita per la serata di ieri. In fondo non è andata poi così male per essere la festa delle donne... Sarà che partivo prevenuta, ma mi sono divertita molto di più di quello che pensavo possibile, soprattutto grazie a Marco, l'amico di Stefano. Sembrava un quattordicenne che arrossisce come un pomodoro appena vede una ragazza. Però in fondo (ma molto in fondo, eh) è simpatico.
Mi suona il telefono esattamente mentre una signora mi schiaccia con la borsa della spesa contro le porte della metro. Se dovessi riuscire a riprendere a respirare, potrei anche provare a rispondere...
- Pronto?
- Ciao Fra!
- Ele! Come va?
- Mi fa piacere tutto questo entusiasmo, ma non avevi visto che ero io?
- In realtà no, perchè ero talmente schiacciata che non sono riuscita... E per l'entusiasmo, mi spiace deluderti, ma è dovuto soprattutto al fatto che a Centrale si è svuotato il treno e finalmente posso tornare a respirare...
Elena ride. Mi è sempre piaciuto il suo modo di ridere, da piccola cercavo di imitarla, ma, ovviamente, non ci sono mai riuscita.
- Senti, volevo solo ricordarti che sabato 19 faccio la festa dei bambini...
Aurora e Christian sono nati a quindici giorni di distanza l'uno dall'altra, per cui, con immensa gioia dei loro genitori, la festa è unica. E, come Elena ben sa, non me la perderei per niente al mondo.
- Certo! Non so a che ora arrivo perché non ho ancora preso i biglietti... Volevo venire venerdì sera così ti potevo dare una mano, ma c'è lo sciopero dei mezzi, per cui sarà un casino... E poi non mi azzardo a chiedere a Simo di farmi uscire prima, dopo la storia con Di Paolo...
- Ancora con 'sta storia? Senti, ma sbaglio o è andato tutto bene?
- Sì, ma per pura fortuna!
- Fortuna un cazzo! Devi smetterla di farti sfruttare così! Non vedi che lui usa qualsiasi scusa per farti fare tutto quello che vuole, esattamente come e quando vuole? Secondo me è terribilmente frustrato sessualmente... Non potresti combinare con quella tua collega che gli muore dietro?
Mi si accende un campanello d'allarme: Elena non dice quasi mai parolacce e non credo di averla mai sentita dire che qualcuno è "frustrato sessualmente".
- Ele, cosa c'è?
- Ma niente, è solo che mi fa incazzare...
- Elena, tu non dici mai la parola "cazzo" e l'hai appena ripetuta due volte. Quindi, cosa c'è che non va?
- È solo che mi dispiace che tu li veda così poco, crescono così in fretta... Chri ancora non sa parlare e già me lo trovo che compie tre anni... Mi sembra ieri che non mi faceva dormire di notte...
- Forse perché era veramente ieri... O ti devo ricordare io quanto sia tranquillo il mio caro nipotino?
- In effetti... Comunque sai, sono così belli quando sono piccoli piccoli...
- Mi stai dicendo che sto per diventare zia-tris?
- No! Direi che siamo a posto così! Ho anche alzato la media nazionale di figli per donna... Cosa vuoi di più?
- Mah... Per esempio mi piacerebbe capire il perché hai usato l'espressione "sessulamente frustrato"...
- Diciamo che...
- Diciamo che?
- Hanno mandato Luca in trasferta per quindici giorni...
Scoppio a ridere, comprendendo tante cose.
- E quando torna?
- Grazie al Cielo, domani!
- Beata te!
- Che spiritosa!
- No, guarda che sono seria: tu devi aspettare solo quindici giorni, io sono trent'anni che aspetto...
- Vedrai che prima o poi, lo troverai anche tu!
- Speriamo più prima che poi... Ormai c'è della gente convinta che sia lesbica perché esco sempre solo con Silvana...
La sento ridere forte, per poi zittirsi e mettersi quasi a sussurrare:
- Ora devo andare! Fammi sapere per l'orario appena lo sai...
Prometto e la saluto. Già, perché se Simo è sessualmente frustrato, il suo capo non ha più toccato una donna da quando ha smesso di abbracciare sua madre...
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