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32 - Stefano

Ho finalmente terminato l'ultimo lavoro affibb... ehm, volevo dire affidatomi dalla Sedaroc. Spero solo che chi deve presentare il progetto non faccia casini: sarei capace di strangolarlo con le mie mani!
Per festeggiare ci sta un bel giro dei locali sui navigli, considerando che ho anche la serata libera, ma sono stufo di uscire da solo. Quando ero a New York c'era sempre Matthew e, a volte, anche qualche altro nostro collega, ma da quando sono a Milano... Vabbè, sentiamo se il nerd è libero o deve finire qualche videogioco entro stasera per stracciare un suo collega nerd giapponese o australiano...
- Ste! A cosa devo la telefonata?
- Mi vuoi far sentire in colpa per non averti chiamato prima?
- Solo un pochino, dai!
- Rimedio: ti andrebbe di farti un giro sui navigli stasera?
Sembra pensarci su.
- Eddai! Che dovrai mai fare di così importante?
- No, è che poi non so come tornare a casa... Tu mi puoi dare uno strappo?
- Non ho ancora comprato la macchina, quindi hai due possibilità. O fai Cenerentola che deve tornare prima che chiuda la metro, ma te lo vieto, perchè ho intenzione di andare avanti ben oltre l'orario di chiusura. Oppure potresti provare a chiamare un taxi. Non so se lo sai, ma sono stati inventati da qualche tempo...
Alla fine riesco a convincerlo a uscire dalla sua tana e ci troviamo alle nove in un locale sotto casa mia.
- Certo che ti tratti bene!
Alzo le spalle.
- Fidati, rispetto a dove stavo prima non c'è paragone...
Lui deve notare il mio cambio di espressione perché beve un sorso della sua birra e cambia argomento.
- Invece, sai Riccardo?
- Sì...
- Rischia il posto perché l'hanno beccato per tre volte a farsi una centralinista in ufficio... E il problema è che sono stati dei clienti a trovarli...
A momenti mi strozzo con il Martini.
- Cooooosa?!
Ridendo annuisce.
- Ma allora è recidivo!
- Recidivo?
- Sai quando sono venuto a prendere le mie cose da te che tu non c'eri?
- Sì?
- Be'... Ho bussato alla sua camera per salutarlo, ma non mi ha risposto. Ho aperto e... dovevi vederli!
- Hai capito il caro Riccardino?
- Già! Dovresti stare attento a chi ti metti in casa!
- Mi stai dicendo che non ti devo più ospitare?
- Ah-ah-ah!
- E, senti, al giornale come va?
- Direi bene: ogni articolo è una sfida, ma in fondo è quello che volevo. E poi l'ambiente è fantastico! Pensa che quando sono andato a sciare con Matthew ho incontrato una mia collega e la sua amica ci ha ospitato a casa sua per tutta la settimana...
- Beato te! Io...
Non lo lascio continuare.
- Guarda quelle tre che stanno entrando.
Lui si gira in modo da avere la mia stessa visuale sulla porta d'ingresso per poi tornare a fissarmi con sguardo interrogativo.
- Sono loro: quella castana è la mia collega e la rossa la sua amica.
- E la bionda con la faccia incazzata? Non la conosci?
- No.
- Peccato, aveva un suo perché...
- Che, ti metti a fare il Riccardo della situazione?
Lo lascio con una faccia inorridita e vado a salutare le ragazze.
- Ma allora mi segui! Prima al "Don't tell my mom", poi in montagna e ora qui...
- Ciao, anche a te! E auguri a tutte e tre. Comunque direi che sei tu a seguirmi, visto che io in questa zona ci abito...
Sgrana gli occhi come una bambina di fronte a un gelato gigante.
- Wow!
Ci raggiunge Marco e lo presento alle ragazze, rimanendo un attimo interdetto di fronte alla bionda, ma ci pensa Silvana a togliermi d'impiccio.
- Lei è Debora, finalmente stanata dal suo asilo infantile!
- Asilo infantile?
- Ho due gemelli di quasi cinque anni.
La risposta è così secca che preferisco tacere.
- E cosa ci fate voi due in giro il giorno della festa delle donne?
- Perché, è la festa delle donne?
Marco viene incenerito all'istante da tre paia di occhi incazzati neri.
- Perdonatelo: è solo un povero nerd, più in là di videogiochi e programmazione non arriva! Comunque cos'è questa regola che possono uscire solo le donne? Un conto è darvi la serata libera di fare quelo che volete, un altro è starcene tappati in casa a guardare la tv...
Silvana mi prende sottobraccio e mi trascina verso il bancone.
- Hai ragione... Però visto che oggi è la nostra festa ci offrite almeno il primo giro!
- Silvana!
Il coretto delle altre due esprime tutto il loro disappunto.
- Tranquille, l'avrei fatto comunque! In fondo vi devo una settimana di alloggio!
- Primo: la devi a Silvana, non a me. Secondo: proprio perché te l'ha chiesto io non le pagherei proprio niente!
Si inserisce Marco.
- Be'... Potrei offrirvelo io...
Silvana lascia il mio braccio per abbarbicarsi al suo.
- Ma certo, tesoro!
Ridacchio notando che Marco si irrigidisce come un baccalà cercando qualcosa da dire, ma lei lo precede rivolgendosi a me.
- Ste, ma com'è che hai tutti amici con la M? Li scegli in base al nome?
E questa da dove le è uscita? Noto che anche le sue amiche alzano gli occhi al cielo.
- E voi allora? Sembrate fatte apposta per mostrare tutte le sfumature di colore dei capelli...
Marco che tira fuori le unghie?! Non ci credo!
Silvana gli scompiglia i capelli, neri.
- In realtà ci manca il moro... Saresti il perfetto complementare di Debora.
Lui arrossisce come un pomodoro e si zittisce.
- Scusatela! Direi che per stasera ha già bevuto a sufficienza...
Francesca cerca di staccarla da lui, aiutata da Debora, ma non sembra facile.
- Ah, è ubriaca!
Marco tira un sospiro di sollievo che penso abbia sentito tutto il locale.
- Forse dovresti uscire un po' di più, se non riesci più a riconoscere una ragazza brilla...
Mi dà una gomitata e si rivolge alle ragazze.
- Massì dai, un drink in più non farà certo niente di peggio! Ve lo offro io!
Le due sembrano valutare l'idea e poi decidono di accettare, non potendo fare altro.
Se tanto mi dà tanto, ci sarà da divertirsi...

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