22 - Stefano
Non so quanto tempo è passato dall'ultima volta che mi sono ritrovato a fissare una ragazza per dieci minuti. A dire la verità, credo di non averlo mai fatto. In effetti mi sento un po' stupido, ma non riesco a staccare gli occhi dall'elaboratissima vestizione di Francesca: si è legata i capelli in una coda, poi ha infilato, nell'ordine, passamontagna, scaldacollo, auricolari (il passaggio più complicato, perchè da una tasca interna della giacca devono passare sotto al passamontagna, prima di poter penzolare sotto il mento, in attesa di essere utiizzati), occhiali e casco. Credevo avesse finalmente finito, e invece no: mancavano i guanti. Prima se ne è messa un paio sottilissimi, neri, poi, sopra, i classici guanti da sci.
Quando finalmente alza gli occhi arrissisce, o almeno mi sembra, visto che il passamontagna lascia vedere ben poco.
- Sì, lo so, ci metto tre ore. Ma non saprei che altro fare per evitare di congelare. Sai, andando veloce il vento mi dà parecchio fastidio... Tra l'altro non sono ancora riuscita a trovare un modo per non farmi lacrimare gli occhi...
- Hai provato con la mascherina, invece degli occhiali?
- Sì, ma mi dà troppo fastidio...
Non commento e mi limito a guardare fuori dal finestrino.
A un certo punto le suona il telefono: come suoneria ha un pezzo di musica classica che non riesco a identificare. Si apre rapidamente la giacca e da una tasca interna estrae il telefono. Noto che fa una fatica bestia per inserirlo tra il passamontagna e l'orecchio.
- Pronto? ..... Sì, siamo già quasi su... Come va? .....
Sta ancora parlando al telefono quando arriviamo in cima e noto che lancia occhiate proccupate agli sci fuori dall'ovetto. Scendo per primo e glieli prendo io.
Non appena riappende se li riprende ringraziandomi molto. E' quasi buffo vedere come questa ragazza si scusi e ringrazi in maniera decisamente eccessiva rispetto alla situazione.
- Era Silvana. Si è appena svegliata e voleva capire dove eravamo. Ci raggiunge con Matthew, appena sono entrambi in grado di farlo, ovviamente...
- Quindi?
- Cominciamo pure a sciare, tanto non credo che arriveranno tanto presto: prima devono trovare le forze di alzarsi dal letto e poi... L'aspirina ci mette mezz'oretta per fare effetto...
- In pratica li vediamo per pranzo.
Fa finta di pensarci un po'.
- Direi di sì, anche se non credo che mangeranno molto...
- Non conosci Matt! Quello è capace di mangiarsi un cinghiale.
Ride.
- E che è? Obelix?
- Più o meno... Solo che lui brucia tutto.
- E come cavolo fa?
- Palestra e... Tanto sesso.
Ride, ma noto che arrossice. E' carina quando le guance le si tingono di rosso: sembra una bambina timida. A pensarci bene, poi, credo che arrossire sia la cosa che fa più di frequente, almeno in mia presenza. Poi viene ovviamente lo scusarsi e il ringraziare infinitamente anche quando non ce n'è assolutamente bisogno.
Mi accorgo di essere rimasto immerso nei miei pensieri quando la vedo che mi sventaglia una mano davanti agli occhi.
- Ci sei?
- Sì, sì, scusa, stavi dicendo?
- Che pista vuoi fare?
- Boh, io non le conosco... Quella di ieri era bella, me se ce n'è un'altra lunga... Anche a Zermatt, tanto oggi ho l'internazionale anch'io...
- Vabbè, Zermatt sia!
La seguo mentre si mette in coda per l'ovovia.
Quando siamo saliti si sistema sull'angolo, in modo da riuscire a sedersi anche con lo zaino in spalla e si toglie gli occhiali. Mi offre del cioccolato che estrae dallo zaino come potrebbe fare un prestigiatore con un cilindro e un coniglio. E' fondente al 99%.
- Amarino...
Arrossisce. E daglie!
- A me piace più amaro possibile...
Rimette via il cioccolato.
- Come mai avete deciso di venire proprio qui?
- Ma non lo so... Di solito andavo a Cortina, ma quest'anno...
Vedo i suoi occhi dolci puntati su di me, in attesa. Ma che cazzo le sto dicendo?
- Comunque Matt aveva sentito parlare bene di Zermatt da un suo amico...
Noto, da un lampo nei suoi occhi, che non le è sfuggita la sospensione della frase precedente, ma con mio grande sollievo non fa domande, anzi cambia discorso.
- Ma gli sci sono tuoi o li hai presi a noleggio?
Ancora prima di risponderle provo un fortissimo impulso di abbracciarla che per fortuna riesco a frenare.
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