2 - Stefano
Ho dormito su un divano. Che poi, dormire è una parola grossa. E il jet-lag dove lo mettiamo? In più Lambrate è in piena città studi, ma sembra di stare in periferia e di notte c'è un silenzio tombale. Lo so che sarebbe il sogno di tutti, ma io senza casino fuori dalla finestra non chiudo occhio. L'unica cosa buona è che il caffè italiano è magnifico: finalmente me ne basta una tazzina a far entrare in circolo la giusta dose di caffeina, mica come quello americano, che te ne serve mezzo litro solo per sentire il gusto di caffè. Ora dovrei avere una faccia decente. Marco è stato sicuramente molto gentile a farmi dormire a casa sua stanotte, come ai tempi dell'università, peccato che il mio letto ora lo occupi un nerd suo collega e il divano era scomodo come me lo ricordavo (sì, nonostante la faccia da bravo ragazzo, ci ho passato parecchie notti in cui non ero in grado di arrivare al letto, e tenete bene a mente che non sono il tipo che viene steso da uno shottino...). Spero di riuscire a passare oggi pomeriggio a ritirare in agenzia le chiavi della mia nuova casa. Avere trentaquattro anni e un loft sui navigli sembra un modo come un altro per fare i fighetti con le ragazze e invece no. Ok, in parte è anche per quello, ma fondamentalmente perché dopo aver abitato a New York, Milano sembra un noiosissimo paesino di provincia e come ho già detto se non c'è abbastanza casino in strada non riesco più ad addormentarmi. Sì, ho passato quattro anni della mia vita a New York in un meraviglioso appartamento con vista su Central Park. Non per tirarmela, ma, subito dopo la laurea in Economia e commercio alla Bocconi, sono riuscito a entrare in un'importante multinazionale, dove ho rapidamente fatto carriera, tanto che dopo qualche anno mi hanno trasferito in America. Il fatto che mi abbiano spedito a New York l'ho sempre spacciato come un mio grande risultato, in realtà credo fosse semplicemente perchè nessuno aveva voglia di piantare famiglia, amici e compagnia bella per finire dall'altra parte dell'Oceano. Io l'ho fatto e cazzo se mi è andata bene! Stipendio più che triplicato e posizione dirigenziale. Peccato che nel frattempo mi sia interessato di giornalismo finanziario e abbia cominciato a collaborare con alcune testate. Ed eccomi qua, richiamato in sede dal giornale, dopo aver negoziato con la mia azienda un contratto da consulente che mi permette di essere in qualunque parte del mondo, purchè ci sia una connessione internet. L'agnellino che torna all'ovile con la coda nelle gambe, mi ha definito quello stronzo di mio fratello. So che la sua è tutta invidia perchè lui sì che sarebbe voluto diventare giornalista, ma è finito ad essere uno dei tantissimi insegnanti precari. Comunque, nonostante sia stata una mia scelta, mi domando se non abbia, almeno in parte, ragione.
In metropolitana incontro solo badanti straniere di mezza età e qualche operaio. A Piola sale un po' di gente più giovane e con l'aria da intellettuale. Tra questi c'è una ragazza che mi lascia a bocca aperta: è vestita elegante, con una borsa porta computer troppo seria per il suo viso da ragazzina. Ma la cosa che mi sconvolge di più è che entra all'ultimo momento, tutta spettinata e struccata, con una faccia da "Ieri sera sono stata al mio primo rave, e allora?", eppure è di una bellezza disarmante. Poi, senza neanche aspettare che il treno parta, tira fuori dalla borsa una spazzola e senza assolutamente scomporsi, come se fosse la cosa più normale del mondo, si pettina mantenendo l'equilibrio con le gambe leggermente divaricate. Finita quest'operazione passa al trucco, senza neanche specchiarsi. Quando finalmente è pronta ha perso completamente il fare da ragazzina e devo dire che ha mascherato benissimo i postumi della sera precedente. Ora sembra più adulta e compita. Probabilmente è una neo-laureata in giurisprudenza che lavora come praticante in qualche severo studio legale dove è meglio che non si sappia come passa la domenica sera.
Mi specchio nel finestrino: in effetti anch'io stamattina dovevo avere una faccia del genere (non ne sono sicuro perchè Marco non ha uno straccio di specchio in tutta la casa, non so come faccia a farsi la barba), ma tra una bella doccia gelida e il doppio caffè sembro appena uscito da una seduta di trucco. Ho solo la barba non fatta, ma la porto sempre di qualche centimetro, per cui non si nota troppo. Ok, sembro una ragazza, anzi la mia ex-ragazza. E non credo di essere in grado di reggere il paragone. Per fortuna è arrivata la mia fermata. Esco dalla stazione della metropolitana e mi guardo intorno: cavolo senza google-maps non saprei più neanche muovere un passo!
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro