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15 - Francesca

Silvana ha deciso di fare le cose in grande: come regalo di compleanno ha pagato anche la mia parte della settimana bianca che facciamo tutti gli anni dai tempi dell'università (sì, dal braccio rotto sono molto migliorata...). Poi da quando si è sposata stiamo nella casa che affittano per tutta la stagione sciistica (così possono venire tutte le volte che ne hanno voglia). Quest'anno Diego non è riuscito a venire, per una causa che si è protratta. Non posso dire che mi dispiaccia: ultimamente è sempre nervosissimo e io ho passato altre due settimane d'inferno, perchè Marta è tornata giusto in tempo per passare l'influenza anche a Caterina. Quasi quasi me la facevo attaccare anch'io: dieci giorni a casa, in totale tranquillità, sai che meraviglia? E invece no! Io non ho fatto altro che correre da un posto all'altro per sopperire la loro assenza. Me le stramerito le ferie, altro che!
Mi sfilo le cuffie per sentire meglio quello che mi sta dicendo Silva: mi sta descrivendo il locale in cui ha intenzione di passare la serata. Non vorrei deluderla, ma stasera sarò distrutta, figuriamoci se mi viene voglia di ballare... Annuisco poco convinta alle sue parole entusiastiche. Poi, finalmente tace. Mi godo la salita (essendo una giornata magnifica abbiamo fatto l'internazionale e qui a Zermatt le seggiovie sono morbidissime, quasi delle poltroncine), ma il silenzio viene interrotto da una musica che non tardo a riconoscere: è la mia canzone preferita, "Blowin' in the wind". Proviene dal cellulare di uno dei due tizi che condividono con noi la seggiovia. Non saprei dire quanti anni può avere visto che non ha un centimetro di pelle libero: indossa una tuta nera con inserti argento, guanti neri, casco nero, passamontagna...indovinate un po'...nero e mascherina. Lo osservo mentre si apre la giacca senza togliersi il guanto, estrae il telefono da una tasca interna e risponde semplicentente infilandolo tra il casco e il passamontagna. Com'è che se io facessi lo stesso non sentirei niente e mi cadrebbe sicuramente il cellulare e lui invece sembra, anzi è, perfettamente a suo agio?
- Hello! (Pronto?)
Ehi, ma io questa voce...la conosco!
- Yeah! I'm already in the chair lift... Ok... Ok, I'll wait... (Sì! Sono già sulla seggiovia... Ok... Ok, aspetto...)
Riappende che siamo appena scesi dalla seggiovia (ovviamente lui non si è scomposto per il fatto di essere al telefono mentre doveva sollevare il cupolone e rialzarsi senza farsi investire dalla seggiovia che prosegue per un tratto prima di girare).
- Stefano?
Si gira interdetto.
- Francesca?
Mi scopro un poco la faccia e lui fa lo stesso.
- Che ci fai qui? - pensavo succedesse solo nei film che due persone facciano la stessa domanda in contemporanea, ma ho appena avuto la dimostrazione che non è così.
- Scio...
- Ma, no, davvero? Pensavo che quelli, - accenna ai miei sci, - ti servissero per grattarti la schiena...
- Ah, ah, ah, che battutona!
- Dai, era carina!
Mi giro verso Silvana a metà tra lo shockato e lo scocciato. Lei fa finta di niente.
- Allora, non mi presenti?
- Lei è Silvana.
- Stefano, molto piacere.
Mamma mia se è formale! Siamo in cima a una pista da sci, non in tribunale!
- E comunque, anch'io sono qui a sciare.
Ok, forse prima potevo essere più specifica...
- E come mai prima parlavi al telefono in inglese?
- Silvana! - Ma come le viene in mente di fare certe domande?! Per fortuna lui sorride. Cavolo, sembra non prendersela mai... Vorrei tanto sapere come fa!
- Tranquilla, è che sono qui con un amico. Che, essendo americano, parla solo inglese.
- E prima che tu possa chiedergli perchè ha un amico americano, ti dico io che ha lavorato a New York per quattro anni.
- Ah, ma allora qualcosa su di me la sai...
Arrossisco e spero che il passamontagna copra abbastanza perchè non lo noti. Per fortuna viene distratto da un altro ragazzo di nero vestito che ci presenta come Matthew.
- Voi conoscete bene le piste?
- Ma sì, direi di sì, visto che ci veniamo tutti gli anni...
- Bene, perchè per noi è la prima volta qui e volevamo sapere se ne conoscete una bella e possibilmente lunga...
- Be', questa arriva fino a Cervinia. E non è male...
- Andata, fateci starda!
Rimetto le cuffie e parto.
Mi sembra di averlo già detto, ma dal braccio rotto sono molto migliorata: ora scio abbastanza veloce e con un certo stile, anche se Silva è ancora più brava di me. Stefano e Matthew, però, sono veramente bravi. Avete presente quelli che voi vedete, magari dalla seggiovia, e dite "guarda quello" e vorreste tanto essere come loro? Ecco, sono così. E in più sono perfettamente coordinati, anche se noto che Stefano è un po' più veloce, ma sta cercando di andare piano per segurci e non sbagliare strada.
- Wow, mica male, in effetti...
- Vero? In realtà si potrebbe arrivare anche a Valtournanche, ma lì è tutta neve sparata con tanto di macchie erbose... Del genere "le caprette ti fanno ciao"...
Lui scoppia a ridere e Matthew lo guarda interrogativo. Mi ero dimenticata di lui! Mi affretto a tradurre in inglese, ma noto che continua a non capire.
- It's an old cartoon, Heidi... (È un vecchio cartone, Heidi...)
- Oh...
Vabbè, tanto se non l'ha visto non può capire.
Ci dirigiamo all'ovovia, ma Stefano e Matthew non riescono a superare i tornelli. Mi viene un atroce sospetto.
- Ma voi da dove siete partiti?
- Zermatt, perchè?
Ahia, ahia, ahia.
- E non avete fatto l'internazionale?
- Internazionale? Perchè?
- Non ti sei accorto che qui è tutto scritto in italiano, che la maggior parte della gente parla in italiano...che siamo in Italia?
- A dire la verità no. Comunque, è una cosa grave?
- Dipende. Se volete tornare a Zermatt, sì.
- Scusa, ma continuo a non capire...
- Funziona così: un versante della montagna è italiano, l'altro svizzero. I due versanti sono collegati da alcune piste, ma per poter prendere gli impianti sia di qua che di là devi fare uno skipass internazionale. Se fai quello normale, puoi sciare solo nel tuo versante.
- Oh cazzo!
- Bravo, hai capito.
- Is there any problem? (C'è qualche problema?)
Cavolo, Matthew! Poveretto, lo taglio sempre fuori...
Mentre Stefano si affretta a spiegargli la situazione, mi viene un'idea.
- Aspetta, mi è venuta un'idea!
- Spara!
- Passate i tornelli con i nostri e ce li ridate. Prima di poterli ripassare, temo ci voglia un po'di tempo, per cui ci dovrete aspettare su. Ripetiamo la stessa operazione con tre seggiovie e sarete di nuovo in Svizzera.
- Be', se non c'è altro modo...
- Sì, sembra la soluzione migliore anche a me! - Silvana sarà pure un avvocato, ma si diverte un sacco a fare cose illegali...
Salta su di nuovo Matthew, che non ha capito niente. Ok, mi devo impegnare a parlare in inglese fin da subito...
- Sorry Matthew... It comes spontaneously to me, I don't do it on purpose... (Scusa Matthew... Mi viene spontaneo, non lo faccio apposta...)
Lui sorride.
- No problem. After all, it's my fault... (Nessun problema. Dopo tutto, è una mia mancanza...)
- Oh, yesss! You must learn italian! It's the most important language in the world! (Oh, sì! Devi imparare l'italiano! E' la lingua più importante del mondo!)
Ride di gusto. Vabbè, tutti i torti non li ha... Però con un amico italiano, almeno due paroline poteva impararle...

Finalmente siamo riusciti a tornare nella parte svizzera.
- Where are you staying? In a hotel or in a house? (Dove state? In albergo o in una casa?)
- In a hotel, why? (In albergo, perchè?)
Già, perchè? Non capisco dove voglia andare a parare Silvana.
- Oh, well you should come and stay with us! I've got a house in Cervinia: we can stay all together there! So you won't have to pay for the hotel! (Oh, allora potete venire a stare con noi! Ho una casa a Cervinia: possiamo stare lì tutti insieme! Così non dovete pagare l'albergo!)
Cioè, fammi capire: li conosci sì e no da un quarto d'ora e già li inviti a stare a casa con noi?
- Sound good, but what about the baggage? (Suona bene, ma come facciamo con le valigie?)
- Oh... Be'... How many bags do you have? (Oh... Be'... Quante valigie avete?)
- One each. (Una a testa.)
- In that case you can bring and carry them while skiing! (In questo caso potete prenderle e portarle sciando!)
Ma è pazza?
- It doesn't sound so bad... (Non è così male...)
Calma, ragioniamo: stai dicendo che sei d'accordo ad assecondare la follia di Silva?
- And you? What do you think? (E tu? Cosa ne pensi?)
Matthew le sorride entusiasta.
- It's a fantastic idea! (È un'idea fantastica!)
Ecco, la frittata è fatta!

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