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capitolo15

Non so dove riesco a trovare la forza di volontà e la calma necessarie per impedire a me stessa di salire al piano superiore e provare a battere il record mondiale di "lancio dello stronzo fuori dalla finestra". E sì perché con tutta la rabbia e la frustrazione che mi sento montare dentro, potrei riuscire a sbatterlo comodamente oltre Urano... e poi mi dedicherei agli altri due. Cip e ciop, che senz'altro hanno retto il gioco a quel bellimbusto. Anzi, sono sicura che avranno riso come pazzi ad ogni resoconto del bastardo. Se Ripenso a come recitavano la parte dei ragazzi puliti ed educati. Maronn! mi sento prudere le mani. Li prenderei tutti a mazzate, anche se uno più degli altri. Le tre grazie al maschile...
Mi gratto nervosamente la fronte mentre strizzo gli occhi. Se non tiro fuori un po' del veleno che ho dentro, faccio il botto. È meglio che chiami Ania. Afferro il cellulare e digito rapida il numero della mia amica. Attendo nervosamente che risponda battendo ritmicamente le unghie sulla scrivania. Poi finalmente sento il suo "pronto?". A quel punto prendo fiato e parto come un treno: "Ania, tu non crederai mai a quello che è stato capace di farmi quel mentecatto, quel bamboccio, quel viscido, miserabile, schifosissimo verme..."
"Non so di preciso cosa possa averti fatto, ma dalla tua vaga espressione stizzita, deduco niente di buono..." mi dice lei mentre sento in sottofondo la voce di Giovanni. Cazzo, mi dispiace disturbare gli ultimi momenti che hanno a disposizione per stare insieme prima di potersi rivedere tra chissà quanto, ma ora ho bisogno della mia valvola si sfogo personale.
Sento distintamente lo schiocco di un bacio prima ania continui: "sono tutta orecchie mary, spara!"

Così parto a raccontarle per filo e per segno di quello che ho, mio malgrado, sentito del dialogo tra Ignazio e i suoi deliziosi amichetti. Non metto alcun freno o filtro ai miei pensieri e alle mie parole. Non con ania. Lei mi esorta a calmarmi dicendomi: "Mary, per quanto ti abbia fatta incazzare, non dimenticarti di respirare. Non vogliamo aggiungere il reato di omicidio colposo alla lunga sequela di nefandezze compiuta da nembo kid. Bevi un po' d'acqua. Ti farà calmare"
"Ok" le rispondo. Getto una rapida occhiata sulla scrivania e non vedo nessuna bottiglietta, così mi alzo e mi dirigo in bagno per bere un sorso di acqua dal rubinetto. Sono davanti al lavandino quando Ania mi dice: "Senti scendo giù tra poco, così non sarai sola se Ignazio ti si para davanti, ok?"

"Ok" le rispondo un'altra volta laconica. poi Ania mi domanda: "mary scusa una attimo..."
Sento che continua a parlare, ma non con me. Si è rivolta a Giovanni con un: "ma tu lo sapevi per caso?" Non sento la risposta, ma solo Ania che mi dice: "tesoro allora ti aspetto giù tra poco . Ce la fai?"
Ha cambiato tono. Il povero Giovanni passerà un brutto quarto d'ora. Ma c'era qualcuno in questo albergo allo scuro delle fitte trame tessute da Ignazio eccetto me?
Esco dal bagno mentre dico ad Ania: "si ce la faccio. Ania, è vero. Ho fatto la scommessa di farlo cadere ai miei piedi perché mi aveva fatto incazzare come un'ape con la storia dell'asta e del travestimento, però..." non finisco la frase che tiro un piccolo gridolino di spavento. "Mary, tutto ok?" Sento dire ad ania, ma io non le rispondo, chiudo la telefonata e dico: "e tu che cazzo ci fai qui?"

Io e questo cavolo di eccesso di fiducia nel prossimo! Così imparo a non chiudere la porta a chiave. Ignazio è di fronte a me e mi guarda dalla testa ai piedi come se gli facessi schifo. Come se avesse davanti a sé una blatta rigirata sulla schiena che tenta di rimettersi sulle zampe, anziché la donna che fino a poche ore fa stringeva tra le braccia.
Ha proprio un bel coraggio a guardarmi così! Apro la bocca per iniziare a parlare, ma lui è più rapido: "ma come hai potuto, eh Mary? Ma che razza di donna sei, per fare una scommessa di questo tipo. Mi volevi far perdere la testa, ok ci sei riuscita! Hai vinto questa meschina sfida alla tua femminilità. Complimenti! Oh si. Riconosco di non essere stato un esempio di limpidezza nell'essermi celato dietro una maschera per partecipare all'asta. Ma soprattutto per non averti detto chi fossi dopo il tuo svenimento. Infatti non ne vado fiero. Ma tu sei caduta così in basso, mary, che quasi mi fai pena "

Quasi mi viene da piangere per tutto l'astio e la cattiveria con cui mi ha riversato addosso queste parole. ho un nodo alla gola. Stanotte quella bocca che ora mi sta insultando, mi baciava avida, quelle mani serrate in pugni mi accarezzavano con delicatezza e quegli occhi che ora mi fulminano, mi osservavano teneri. Ma era tutta una finzione. Ho davanti a me una persona diversa da quella che ha chiesto di poter dormire al mio fianco. La rabbia torna ad impossessarsi di me, così chiudo gli occhi un attimo, prendo un profondo respiro e inizio a fargli un applauso.
Lui mi guarda shockato.
"Cazzo Ignazio bravo! Se ti dice male la carriera di cantante puoi provare a fare l'attore! Hai un talento naturale per la recitazione. Se ora però hai finito di calarti nel ruolo della vittima, avrei anch'io da dirti due paroline..."

"Io farei la vittima?" Dice ignazio con espressione incredula
"Dai non fare il finto modesto! Comunque dimmi, visto che io ho fatto una scommessa in seguito alla incazzatura per aver scoperto che c'eri tu sotto quella maschera, tu invece? quando è che hai deciso di far partire la tua di scommessa?"
Vedo Ignazio irrigidirsi e fare qualche passo indietro mentre io avanzo verso di lui puntandogli un dito contro. Poi continuo: "ammetto di aver sbagliato anch'io, ma io ho agito per vendicarmi dell'umiliazione che mi avevi inferto di proposito. Tu invece, perché lo hai fatto? Non avevi alcuna ragione per agire così!" Gli sibilo furente

Ormai non ho più freni e continuo ad inveire contro di lui: "io mi sono limitata a provocarti, tu invece hai giocato sporco! Fughe romantiche che neanche Casanova, biglietti con frasi enigmatiche, petali di rosa.
Abbiamo fatto entrambi una scommessa, ma per motivazioni e scopi diversi. Io ero mossa dal rancore, lo ammetto. Tu da che? Dalla voglia di aggiungere la direttrice d'albergo stronza, acida e più grande di te all'album delle figurine delle donne che ti sei fatto? Come mi avevi scritto nel primo biglietto? Non ci si deve fermare all'apparenza, le persone vanno guardate dentro? Ok Ignazio. Io l'ho appena fatto. Ho guardato dentro di te e credo di aver scorto un mastodontico stronzo!"
Ci stiamo fissando in cagnesco da qualche secondo, e sono ancora io a parlare: "comunque stai tranquillo Ignazio. Finisce pari e patta. Non ha vinto nessuno. Per quel che mi riguarda, puoi anche andartene. non ho più niente da dirti "

Finalmente anche lui parla: "e tu? Credi che ti sia così facile uscirne?" Mi dice avvicinandosi molto, troppo. "mary Cazzo non puoi trattarmi così! tu non sei stata meno scorretta nei miei confronti! Questa scommessa l'abbiamo persa in due, perché abbiamo rovinato quello che c'è stato fra di noi. E non negarlo che è stato qualcosa di più! ma a questo punto..." dice scuotendo la testa
"A questo punto: vaffanculo Ignazio! E vattene anche immediatamente dal mio ufficio!" Gli urlo contro
"sai che c'è mary? che sei proprio una stronza! addio!" Mi lancia un bacio di scherno, si gira e se ne va sbattendo la porta

Ignazio
Non posso credere a quello che ho sentito e ha quello che ha avuto il coraggio di dirmi, sono uscito da quella stanza sbattendo la porta tanto forte da temere di scardinarla. Sono rimasto fregato dal mio stesso gioco, e chi se lo aspettava che Mary potesse comportarsi così? Certo che se ci penso bene forse un sospetto potevo pure farmelo venire. Tutte le volte che mi ha apostrofato con "piccolo", io ingenuamente ho pensato volesse stuzzicarmi, invece forse lo pensava sul serio. Ho potuto davvero pensare che una donna come lei potesse perdere la testa per un ragazzo! Fin dal primo momento che mi ha visto ha deciso che io fossi solo un bambino viziato. Ed ha voluto darmi una lezione.
Ed io coglione che stanotte le ho bussato alla porta cadendo con tutte le scarpe nella sua trappola! Io che stanotte con lei ho fatto l'amore con trasporto, credendoci veramente che anche per lei fosse lo stesso, lasciandomi accarezzare dalle sue mani, baciare dalle sue labbra. Insomma io ero convinto che potessimo cominciare a costruire qualcosa di diverso insieme. Qualcosa che andasse oltre alla pura attrazione fisica alla quale ci siamo abbandonati la sera della festa. Perché dopo quella sera io di Mary ho cominciato anche ad apprezzare l'ironia, la professionalità, la determinazione. Perfino la sua goffaggine! Insomma ha incominciato ad entrarmi nella testa, oltre che nei pantaloni....
entro con decisione nella mia stanza per finire di fare i bagagli. A questo punto prima me ne vado, meglio è. Non vedo l'ora di lasciarmi alle spalle questa cosa. Indosserò il mio sorriso più smagliante, la saluterò e me ne tornerò sulla mia strada!

mary

La discussione con Ignazio mi ha scossa più di quanto avrei pensato possibile. Mi scoppia la testa! come ho potuto cadere vittima dei piani di un ragazzino, come?
Anch'io ho fatto la stronzata, sì ora me ne rendo conto e la vedo nella sua maestosità... e forse sarà solo una giustificazione, ma io cavoli ho agito per vendetta, lui per il proprio soddisfacimento personale.
Se penso che ieri sera quando mi ha bussato alla porta, l'ho pure invitato ad entrare! Avrei dovuto stappare la bottiglia e rovesciarne tutto il contenuto sul suo curatissimo ciuffo per poi sbattergli la porta sul naso! Invece no, ci ho fatto l'amore, cadendo nella sua rete, neanche fossi una di quelle ragazzine che gli muoiono dietro.

Mi trovo a sorridere di amarezza ripensando a tutto il teatrino che ha messo su! I messaggi sul cellulare, gli sguardi, i bigliettini...non ti fermare all'apparenza ma guarda oltre? Io ho guardato oltre e c'ho trovato la tua bella faccia come il culo! Maronn! Se penso che ero quasi intenzionata a provare ad approfondire la sua conoscenza! Passo nervosamente le mani tra i capelli mentre penso che se non altro questa storia finirà a breve e io potrò tornare alla mia solita vita, libera da Ignazio e dalla sua faccia da schiaffi! Lo scoglio finale che mi rimane da affrontare sono gli ultimi, finti saluti di cortesia.

Mi alzo dalla sedia e mi dirigo a passo svelto verso la hall. Una volta giunta lì, noto Giovanni buttato su un divanetto che tiene le braccia conserte e guarda oltre le vetrate. Ania è invece seduta su uno degli sgabelli che sono posizionati davanti al bancone della reception. Lo guarda torva. Poi Giovanni si gira e lei distoglie rapida lo sguardo. Eccoci, per colpa di questa scemenza abbiamo fatto litigare anche loro due. E per questo mi sento veramente in colpa.
"Ania, che sta succedendo?" le domando
"oh Mary, succede che l'infame sapeva tutto, fin dalla serata della festa, e non me l'ha detto! Capisci, non me lo ha detto!" mi risponde lei scandendo bene l'ultima frase ed alzando la voce per farsi sentire. Vedo Giovanni che sbuffa

"Ania, anche tu lo sapevi della mia scommessa, glielo hai detto tu?" le chiedo ora io
"certo che no! Sei la mia amica, non avrei mai tradito il tuo segreto!" mi dice quasi scandalizzata
"ecco, lo stesso avrà pensato lui no?" le spiego carezzandole la guancia
"oh mary, sei tu quella dotata di buon senso, mica io. Anche se stavolta ti sei scordata di averlo!" mi dice

Vorrei dirle che non deve rinunciare ad una opportunità di felicità per causa mia e della mia stupidità, non me lo perdonerei mai, ma non riesco, perché arriva l'intero entourage de "il volo" per lasciare l'albergo, e anche Giovanni si avvicina, e si va a posizionare accanto ad Ignazio, che si comporta come non ci fossi. Bene, ho capito, sarà uno scontro a 4...

Piero e Gianluca mi si avvicinano. Piero schiarisce la voce e mi tende la mano mentre dice: "Grazie di tutto Mary. Siamo stati benissimo!"
"ma grazie a voi, di rado mi capitano ospiti così squisitamente adorabili" rispondo al saluto, ma fulminandolo con lo sguardo
lui ritrae nervosamente la sua mano e getta uno sguardo ai suoi compari, come a voler chiedere aiuto
"Lei è veramente troppo buona Mary" mi dice Ignazio con un sorrisetto beffardo
"Sì, lo è. Non sai quante volte è rimasta ferita da gente che se è approfittata!" ribatte Ania prima che io possa aprire bocca
"Eppure avrei giurato che Mary avesse più l'indole della tigre che dell'agnellino" interviene Giovanni rivolto ad Ania
"Giovanni, lei ha visto giusto in parte, divento una tigre solo con chi mi pesta i piedi..." sostengo io cercando con lo sguardo gli occhi di Ignazio. Quando li trovo lui risponde: "Stia attenta allora a non commettere pericolosi errori di giudizio, Mary"
come avevo previsto sta diventando uno scontro a 4, tanto che gli altri del gruppo stanno pian piano lasciando la hall. Rimaniamo soltanto io, Ania, Ignazio e Giovanni a tirarci frecciatine, delle quali non ci sarebbe bisogno, visto che appunto non c'è più nessuno con noi.
"se mi è capitato di sbagliarmi, è successo quando ho dato fiducia a chi non la meritava" dico io
"e tu Ania, pensi di aver mai mal riposto la tua fiducia?" chiede Giovanni alla mia amica. Lei alza lo sguardo su di lui. Si osservano per qualche secondo, lui le accenna un vago sorriso. Lei lo afferra per le mani e gli dice: "oh basta così, vieni che ti saluto come si deve!" e lo trascina fuori dall'albergo. Rimaniamo solo io e Ignazio. E un densissimo silenzio.

È vero che Ania e Giovanni sono stati meno coinvolti emotivamente rispetto a noi due, ma paiono aver già superato le loro divergenze. Potremmo farlo anche noi? I nostri sguardi si incontrano e potrei giurare, su quello che ho di più caro al mondo,che anche lui stia facendo il mio stesso pensiero. Vedo la sua espressione distendersi e un sorriso nascere sulle sue labbra, ma a me non è passata. Anzi forse non mi passerà mai. Tiro su la mia mano e gli mostro con orgoglio il mio dito medio. Lui sbuffa continuando a sorridere e abbassa solo un attimo lo sguardo, poi lo rialza continuando a sorridere, ma in maniera forzata. Poi mi dice: "Anche per me è stato un piacere conoscerti!"
si gira e ed esce per l'ultima volta dal mio albergo.

Ignazio

Siamo qui nella hall di questo albergo che ormai detesto e amo allo stesso tempo. Gli altri si sono già avviati verso l'uscita. Sono rimasto qui con Giovanni a battibeccarci con mary ed .Ania. Poi lui viene afferrato per le mani dalla sua bella che lo trascina fuori per fare pace. Ora ci siamo io e mary. E una cortina di imbarazzo. E bravi, loro sono stati capaci di superare l'orgoglio. Forse dovremmo fare lo stesso anche noi? Ce la potremmo fare? Mi viene in mente Mary quando si è buttata sotto al bancone della reception convinta che non l'avessi vista. Un sorriso mi nasce spontaneo. Lei in tutta risposta mi mostra un bellicoso dito medio alzato in tutta la sua fierezza. Abbasso lo sguardo No. Credo che noi non riusciremo a mettere da parte l'orgoglio. Rialzo gli occhi su di lei e mi sforzo di continuare a sorridere: "anche per me è stato un piacere conoscerti!" Le dico sprezzante. Giro i tacchi e mi dirigo all'uscita. E no cara mary, non finirà così.

Non so come,non so quando,
ma non finirà cosi


Capitolo cruciale i nostri protagonisti se ne sono detti di tutti i colori chi sa cosa vorrà dire boschetto con le sue ultime parole

Kiss - Anna e Crys

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