>NARRATRICE<

La mattina dopo i due innamorati si svegliarono prima dell'alba, (t/n) infreddolita si fece stringere meglio da Eren che l'avvolse meglio tra le sue braccia.

"buongiorno" sussurrò Eren sul suo capo dandole dei baci sulla fronte.

"buongiorno" mugugnò la ragazza immergendo la testa nell'incavo del collo. 

"dormito bene?" le chiese il ragazzo dolcemente.

"si, benissimo" disse la ragazza addormentata, ma allo stesso tempo con entusiasmo. I due ragazzi ormai rivestiti rimasero stesi sui teli da mare per un altra ora, godendosi il sole che sorgeva, con l'odore salato del mare che entrava dentro le loro narici e il dolce cinguettio degli uccellini che svolazzavano in cielo. Dopo decisero di tornare a casa o i professori si sarebbero preoccupati, i ragazzi si prepararono e tornarono in Hotel, con un lungo bacio si separarono, la ragazza prese l'ascensore per andare nella sua stanza, non vedeva l'ora di raccontare a Mikasa cos'era successo e cosa aveva provato, stava bene, non se ne era pentita, ed era certa che non se ne sarebbe pentita mai (cit.). Entrata in camera sua, vide Mikasa preoccupata.

"dove eri?" chiese avvicinandosi.

"ho passato la notte con Eren, non puoi capire Mikasa sono così felice, Eren è fantastico e dolce, gli ho donato la mia prima volta" disse la ragazza sclerando felice.

"c-cosa?" chiese incredula Mikasa.

"si, che succede Mikasa, devi rallegrarti con me, per quale motivo fai questa faccia?" disse (t/n) togliendosi i vestiti e andando in bagno per lavarsi.

"non fraintendermi (t/n) sono felice per te, ma sei sicura di aver fatto la scelta giusta?" chiese Mikasa con fare da sorella maggiore. 

"si, sono felicissima, Eren è la persona giusta, ne sono sicura" disse (t/n) aprendo l'acqua per potersi togliere la sabbia e il cloro. Mikasa annuì e si complimentò con la sua amica, anche se dentro la corvina un uragano stava scoppiando dentro di lei, si sentiva in colpa a dover mentire alla sua nuova amica, era così dolce e buona, non meritava di essere trattata come si stava comportando Eren, se (t/n) l'avesse saputo...non sapeva nemmeno come avrebbe reagito, ma di certo non bene, ma cercò di non far notare alla ragazza cosa provava.

Quando la ragazza ebbe finito, si vestirono entrambe pronte per tornare a casa, le valigie erano già preparate, mancava poco alla partenza, si fecero trovare alla Hall dell'Hotel dove c'era già l'intera classe. Il castano si avvicinò alla ragazza e le diede un bacio sulle labbra, Historia  li guardò innamorata, mentre Ymir la stringeva a se avvolgendo il suo braccio al fianco della bionda. Armin guardò Mikasa preoccupato, entrambi pensarono la stessa cosa, Eren stava giocando con il fuoco e mancava poco a bruciarsi. Fatto l'appello i ragazzi poterono partire, ma a Levi non sfuggirono i segni sul collo della ragazza.

"chi te li ha fatti questi?" chiese alla ragazza guardandola male.

"emh...ho sbattuto?!" disse incerta la (c/c) cercando di coprirsi i succhiotti.

"ti sembra che io sia nato ieri?" chiese Levi guardandola male.

"...ok...forse ho un fidanzato" disse la ragazza infastidita dalla gelosia dell'uomo.

"mmmh...e chi è?" chiese il corvino guardando male tutti.

"io" disse una voce, Eren prese per mano la ragazza e guardò spaventato il professore.

"va bene, ma se la fai soffrire, ti ritroverai un manico di scopa dritto in c-" 

"ok, va bene così" lo interruppe la ragazza ridacchiando alla faccia spaventata del castano.

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Tornati a casa Eren entrò felice in casa accolto dal caloroso affetto di Carla e Dina che lo rinfilzarono di bacini e gli chiesero subito come era andata la gita, lui racconto tutto nei minimi dettagli, anche parlando di cosa era successo con (t/n), Zeke sorrise nel vedere il fratello così felice e gli scompigliò i capelli come faceva quando erano piccoli.

"quella ragazza mi piace, è perfetta per te" disse Carla sorridendo con gli occhi.

"è vero, piace anche a me" disse Dina sorridendo al castano e bevendo un sorso di caffè rigorosamente amaro, ancora Eren si scioccava da quando le donne fossero così diverse, ma allo stesso tempo andassero così d'accordo, sua madre aveva i capelli scuri, occhi scuri e pelle olivastra come lui, Dina aveva i capelli biondi, occhi chiari e pelle nivea come Zeke, Carla era dolce e gentile, Dina era coraggiosa e forte, Carla amava il dolce, Dina il salato, Carla prendeva il caffè con latte e tanto zucchero, Dina preferiva il caffè completamente amaro e quindi senza zucchero, Eren adorava il rapporto che si era andato a creare tra di loro, erano una vera famiglia.

"invitala qualche volta, vogliamo conoscerla meglio" disse Dina sorridendo al figlio adottivo.

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Anche (t/n) tornata a casa racconto tutto a Remus, tralasciando che aveva perso la sua verginità con Eren, era felice e al settimo cielo, si diresse in camera sua e crollo sul letto stanca, il viaggio di ritorno era stato lungo e ormai era notte fonda. 

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La mattina dopo la ragazza si preparò per andare a scuola, ormai era Giugno e mancava poco alla fine della scuola, di solito a Giugno si assentava gli ultimi giorni, ma questa volta non si sarebbe assentata così da poter rivedere i suoi amici e il suo fidanzato. Si lavò velocemente, si sistemò i (l/c) capelli (c/c), si truccò leggermente e infine si mise una graziosa camicetta bianca e dei jeans neri, prese il suo zaino leggero e si diresse verso scuola salutando Remus e Levi.

Arrivata davanti la scuola però tutti la guardavano, c'era chi la guardava con pietà e chi tra le risate, molte ragazze parlavano tra di loro e ridacchiavano guardandola, la ragazza non capiva, finché ad un certo punto vide Mandy che le rivolse un sorriso e le disse di guardare il profilo della scuola, la ragazza innocentemente ascoltò la ragazza, accese il telefono davanti a tutti e attivò il primo video.

Il ragazzo traditore il titolo del video era questo, attivato il video la ragazza vide Eren, Armin, Mikasa, Annie, Berthold, Reiner, Historia, Ymir, Connie, Sasha e Jean seduti in cerchio, insieme ad altri ragazzi e ragazze, il video era fatto da Mandy che ridacchiava.

"Eren vuoi fare una scommessa?" chiese un ragazzo che (t/n) non conosceva.

"va bene" disse Eren fumando una sigaretta.

"conosci (t/n) (t/c)? la scolaretta carina e amata da tutti i prof?" continuò il ragazzo.

"credo di conoscerla, si" disse il castano confuso.

"ti diamo un anno per farla innamorare di te e scoparla" il cuore della ragazza smise di battere per qualche secondo.

"accetto la sfida" disse il castano con occhi freddi, il telefono le cadde dalle mani, nel silenzio del corridoio si sentì solo il telefono cadere, delle amare e salate lacrime scesero dai suoi limpidi occhi (c/o), i singhiozzi le si mozzarono in gola e il respiro le mancava. Eren che con i suoi amici da poco aveva visto il video entrò nel corridoio. Cercò con lo sguardo la ragazza allarmato. Quando la vide si mise a correre verso di lei insieme ai ragazzi che poco tempo prima la ragazza aveva chiamato amici. 

"(t/n), ehy non è come sembra, tesoro ehy guardami ti prego" disse Eren avvicinandosi di fretta a lei, cercò il suo sguardò ma non lo trovò, la ragazza aveva la testa bassa e le mani stette in due pugni, quando il ragazzo provò a toccarla, lei gli diede uno schiaffo che risuonò per tutto il corridoio, un silenzio sordo riempi il territorio e tutti guardavano la scena, c'era chi guardava male Eren e i suoi amici e chi era in cerca di gossip.

"(t/n) amore, ti prego guardarmi" disse Eren con voce tremante, doveva spiegarla tutto, doveva risolvere, doveva fargli capire che lui l'amava veramente, che aveva sbagliato, ma che aveva capito i suoi errori, ma era come se lei non stesse ascotando.

"ti odio" l'unico sussurro che uscì dalle labbra della ragazza. Il cuore di Eren fu spezzato in mille piccoli pezzi, la ragazza cercò di andarsene, ma una mano avvolse il suo polso.

"(t/n) Eren non voleva ferirt-" le parole di Mikasa vennero fermate dall'irruenza con cui la (c/c) si staccò.

"non toccarmi, non toccatemi, nessuno di voi, siete dei mostri, sapevate perché lui si era avvicinato a me e nessuno ha mai detto niente, per voi ero solo un gioco, una bambola di pezza con cui potervi divertire e poi da buttare, avete fatto finta di essere miei amici solo per aiutare questo stronzo e io...io idiota...sono una stupida, mi sono fidata di voi pensando che volevate solo conoscermi, volevate essere miei amici...non voglio mai più vedervi, non provare a dire niente Eren, perché più apri bocca...e più è peggio, io...non voglio mai più vedervi" disse infine la ragazza in lacrime scappando da scuola e correndo nell'unico posto che lei poteva chiamare casa, suo fratello...

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La pioggia incominciò a farsi sempre più fitta, Eren corse a casa, aveva bisogno di sua madre, lei l'avrebbe aiutato, lei avrebbe risolto tutto. Aprì di scatto la porta in lacrime inzuppato.

"ma cosa?" chiese Zeke.

"mamma, mamma ho fatto un casino, ho bisogno di aiuto" disse Eren in lacrime inginocchiandosi sul pavimento, Carla e Dina corsero verso il ragazzo preoccupate. Lui tra le lacrime e i singhiozzi raccontò tutto, per la prima volta Carla gli diede uno schiaffo.

"come hai potuto giocare con i sentimenti di quella povera ragazza, questo non è quello che ti ho insegnato" disse Carla infuriata.

"mamma lo so, aiutami, io ho bisogno di lei, è la ragazza che amo, ho sbagliato e me ne pento, ma aiutami ti prego" disse Eren singhiozzando.

"non posso, non puoi pretendere che ti perdoni" disse Carla abbracciando il figlio, Dina porto della cioccolata calda ai due, che però Eren non accettò.

"si risolverà tutto" sussurrò Dina accarezzando la schiena del castano.

Non si risolverà niente, ti aveva persa per sempre, tutto questo per una stupida scommessa.

FINE