C'erano una volta tre re che viaggiavano lungo una strada tortuosa e solitaria al calar del sole…
Dopo qualche tempo i re giunsero a un fiume troppo profondo per guardarlo e troppo pericoloso per attraversarlo a nouto. Tuttavia erano versati nelle arti magiche e cosí bastò loro agitare le armi incantate per far comparire un ponte sopra le acque infide. Ne avevano percorso la metà quando si trovarono il passo sbarrato da una figura incappucciata.

E la Morte parlò a loro. Era arrabbiata perché tre nuove vittime l'avevano appena imbrogliata: di solito i viaggiatori annegavano nel fiume. Ma la Morte era astuta. Finse di congratularsi con i tre re per la loro magia e disse che ciascuno di loro meritava un premio per essere stato tanto abile da sfuggirle.

Cosí il primo re, che era un uomo bellicoso, chiese una spada piú potente di qualunque altra al mondo: una spada che facesse vincere al suo possessore ogni duello, una spada degna di un re che aveva battuto la Morte! Cosí la Morte si avvicinò a un albero di sambuco sulla riva del fiume, prese un ramo e ne fece una spada, che diede al primo re.

Il secondo re, che era un uomo arrogante, decise che voleva umiliare ancora di piú la Morte e chiese il potere di richiamare altri dalla Morte. Cosí la Morte raccolse un sasso dalla riva del fiume e lo diede al secondo re, dicendogli che quel sasso aveva il potere di riportare in vita i morti.

Infine la Morte chiese al terzo re che cosa desiderava. Questo era il piú umile e anche il piú saggio dei tre e non si fidava della Morte. Perciò chiese qualcosa che gli permettesse di andarsene senza essere inseguito da lei. E la Morte, con estrema riluttanza, è gli consegnò il proprio Mantello dell'Invisibilitá.

Poi la morte si scansò e consentí ai tre re di continuare il loro cammino, e cosí essi fecero, discutendo con meraviglia dell'avventura che avevano vissuto e ammirando i premi che la Morte aveva loro elargito. A tempo debito i re si separarono e ognuno andò per la sua strada.
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Il primo re viaggiò per un'altra settimana o più, e quando ebbe raggiunto un lontano villaggio andò a cercare un altro eroe con cui aveva avuto una disputa. Armato della Spada di Sambuco, non poté mancare di vincere il duello che seguí. Lasciò il nemico a terra, morto, ed entrò in una locanda, dove si vantò a gran voce della potente spada che aveva sottratto alla Moira in persona e di come essa l'aveva reso invincibile.

Quella stessa notte sua moglie si avvicinò furtiva al giaciglio dove dormiva il primo re, ubriaco fradicio. La sposa rubò la spada e per buona misura tagliò la gola al re piú anziano.

E fu cosí che la Morte chiamò a sé il primo re: Agamennone.
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Nel frattempo il secondo re era tornato a casa propria, dove viveva da solo. Estrasse la pietra che aveva il potere di richiamare in vita i defunti e la girò tre volte nella mano. Con sua gioia e stupore, la figura del ragazzo che aveva cercato di sposare prima della di lui prematura morte gli apparve subito davanti.

Ma era triste e freddo, separato da lui come da un velo. Anche se era tornato nel mondo dei mortali, non ne feceva veramente parte e soffriva. Alla fine il secondo re, reso folle dal suo disperato desiderio, si colpí il tallone con una freccia togliendosi la vita per potersi davvero riunire a lui.

E fu cosí che la Morte chiamò a sé il secondo re: Achille
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Ma sebbena la Morte avesse cercato il terzo re per molti anni, non riuscí mai a trovarlo. Fu solo quando ebbe raggiunto una veneranda età che il terzo re, Odisseo, si tolse infine il Mantello dell'Invisibilità e lo regalò a suo figlio. Dopodiché salutò la Morte come una vecchia amica e andò lieto con lei, da pari a pari, congedandosi da questa vita.

Si sa i miei capitoli sono un po' come i film della marvel, quindi beccatevi sta scena post-credit o come arciderbolina si scrive.

Questo è quello che faccio quando non ho originalità per un altro capitolo, tutti i diritti vanno comunque alla Rowling dato che ho praticamente stuprato la sua storia cambiando nomi e modificandola un po'. Comunque la storia modificata dura esattamente 666 parole, grazie Satana per esserci con me anche nei momenti piú difficili e per momenti difficili intendo latino. E scusami per averti esorcizzato con la versione dei Germani di Ariovisto. Love you ❤️.