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Idk

X: Wow non hai nominato Apollo in un capitolo!
Me: *realizza*
Me: Giusto...
Sempre me: QUÌ CI VOGLIONO DELLE SOLUZIONI DRASTICHE
X: No aspetta non intendevo quest-
Me: TRE ONE SHOOT SU APOLLO ORA!

Spoiler: è la stessa one shoot divisa in tre parti
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Allora io metto subito le mani avanti, non sapevo se continuare con lo stile trash che ho sempre usato negli altri capitoli (quello di sopra per intenderci) o scrivere "tutto d'un fiato" come ho fatto per le one shoot. Perché questa una one shoot trash quindi idk, così ho provato la seconda opzione aggiungendoci però una miriade di cazzate. È la prima volta che provo una cosa del genere quindi vediamo come va a finire.
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«Ma si può sapere cos'hai oggi?» mi chiese continuando a guardare concentrata il suo riflesso rifinendo i dettagli del trucco costantemente perfetto, anche se a volte mi lanciava occhiate curiose dallo specchio.

«Niente» le dissi proprio come una vera donna ciclata, poi aggiunsi «Ho solo... perso qualche ora di sonno, tutto quí»
«E anche di fondotinta da quanto vedo!» scherzò lei dalla sua postazione di battaglia. Nessuno dei due rise.

Mi buttai indietro sul letto, il suo morbido, soffice, letto...
Aaaaah chissà con quante persone avrà scopato quá pensai sfiorando le coperte. Poi all'improvviso si girò e mi colse di sorpresa, chiuse il rossetto con un click e lo punto verso di me come se fosse una pistola.
«Tu stai mentendo» sbottò franca. Era vero: io stavo mentendo. Stavo mentendo a lei, a tutti, ma soprattutto a me stesso. Eppure mentire era la cosa migliore da fare: mi faceva stare male, mi opprimeva, mi faceva perdere la testa, ma era la cosa giusta.
Anzi era solo questione di tempo prima che se ne accorgesse, cioè insomma Afrodite era la mia migliore amica, lei mi conosceva meglio di chiunque altro! All'improvviso sentí un rumore assordante provenire verso l'esterno: era Artemide, la mia sorellina, che trainava la luna crescente in elicottero con su appeso uno striscione che diceva I'm a joke to you? Che tipa strana...

«Hey, che hai?» mi chiese molto seria con una voce più dolce del miele, sedendosi vicino a me ed accarezzandomi la spalla. Incredibile come la ragazza più manipolatrice e spezzacuore della scuola mi stesse consolando. Beh almeno lei non è peggio di Pasifae che tradisce il suo ragazzo facendosi inculare da ogni toro che trova, cioè dai povero Minosse va bene perdere la ragazza per un tizio bello e pollastrello ma un toro!? Devi essere proprio triste. E dobbiamo parlare delle sirene che ci provano con tutti ma non ne vogliono nessuno? E per non parlare delle ninfe... Wow ci sono veramente così tante cagne in classe nostra? Ah ma Afrodite mi sta facendo un discorso motivazionale, forse mi conviene seguirl- ODDIO GUARDA CHE BELLO QUELLO SCARAFAGGIO CHE GIRA COME UNO SCEMO ti chiamerò Jonh Lennon piccolo amico, chissà se fa parte di una band di scarafaggi che si chiamano The Humans sarebbe un trip assurdo e...

«Ma mi stai ascoltando?» domandò guardandomi strano, effettivamente dovevo sembrare un drogato con lo sguardo fisso sul pavimento. Poi continuò con una pazienza che proprio non le calzava: «Stavo dicendo che è normale per noi adolescenti essere insicuri»

«Io insicuro? Scusami ti ricordo che stai parlando con Apollo, sono assimilabile a un dio greco!» risposi cercando di sfoderare il mio miglior tono narcisistico.
«Non hai fatto lo swish»
«Beh è stancante farlo tutte le volte»
«...»
«OK VA BENE SONO DEPRESSO E NON RIESCO PIÚ AD ESSERE FIGO TI PREGO AIUTAMI»

Non se lo fece ripetere due volte e corse via dalla camera per poi rientrare due secondi dopo munita di occhiali, poltrona da psicologo e blocco per gli appunti. Aveva preso questa faccenda molto sul serio!

«Bene iniziamo la terapia! Quando è iniziato tutto questo?»
«Emh, credo sia iniziato a... Alla partita! Sisi, alla partita, ne sono sicuro»
«Mh, la partita di lancio del disco! Hai parlato con qualcuno quando eri lì?»
«Ricordo solo che stavo prendendo il sole circondato da un sacco di ragazze carine, ho parlato con il prof di fisica, con il tipo delle noccioline e con i ragazzi della squadra credo»
«Giusto, tua sorella è nella squadra! Chi altro conosci?»
«Più o meno tutti ma di vista. Tranne Ade che viene nel mio stesso corso di storia e vabbé Hermes che è-»

Cosa mi era successo? M-Mi ero fermato!? MI ERO FERMATO DA SOLO MENTRE PARLAVO INSOMMA IO SONO LENTO, NOIOSO, LOGORROICO! NON POSSO FERMARMI DA SOLO. Poi appena pronunciai il suo nome... Hermes mi costrinsi a pensare ed in quel momento ebbi come un sussulto. Fu come se qualcuno mi avesse sparato una microscopica pallottola nel torace bruciando e spappolandomi tutti gli organi, proprio lì, dritto al capezzolo. Ah no aspetta dietro c'è il cuore. IN CHE SENSO IL CUORE, NESSUNO PUÒ SPARARARMI, PER QUELLO C'È GIÀ JONH LO SCARAFAGGIO IO CHE C'ENTRO!? Notai che le mie mani stavano tremando come foglie secche e la voce usciva a stento dalla gola. Ma che cazz!?

«A-Apollo sei pallido!» disse Afrodite quasi in un sussurro spaventato ritornando normale. Ero un cazzo di cadavere, non pallido. Mi ristesi nuovamente sul letto stringendomi in stile burrito nelle coperte. La testa mi si era annebbiata completamente e il mio battito era aumentato a una velocità impressionante: il mio cuore seguì lo stesso ritmo di un tamburo. Di nuovo il cuore! E allora ripensai a lui, a quel nome...

Era tutto caldo e stranamente opaco intorno a me. Tutto rallentato. Il mio respiro spezzato si tranquillizzò e sentii finalmente l'ossigeno invadermi i polmoni: sentivo il suo profumo dappertutto. Afrodite capì ed anche io in realtá, ma ero troppo ottuso per ammetterlo. Io ero innamorato. Era così... strano.

Affondai la testa nel cuscino e mi strofinai spasticamente i capelli cercando di capirci qualcosa. Mi venne in mente il suo viso dai lineamenti scolpiti, il suo naso morbido e perfetto quasi come il mio, il suo fisico da statua greca e poi i suoi occhi... Sembravano dolci e caldi come il caramello solo che non erano rivolti a me, lui non mi rivolgeva mai quel tipo di sguardi... Lui guardava tutto e tutti e tutti lo guardavano, lo ammiravano, lo di divinizzavano. E sebbene i miei non affogavano in quel turbolento e irraggiungibile mare di occhi, di certo non erano ricambiati come si aspettavano. Lui con me rideva, scherzava, lottava, litigava, piangeva, ma mai, nemmeno una volta, amava. Ed il bello è che non era nemmeno colpa sua. Faceva così male amarlo e vederlo amato allo stesso tempo, cazzo se faceva male...

«Hey...» mi bisbiglio Afrodite nell'orecchio accocolandosi nel letto vicino a me, poi affermò: «Tu non sei malato, non hai niente che non vada!»
«È-È sbagliato...» repplicai con voce rotta. Poi alzai la testa in modo che lei vedesse i miei occhi anche se coperti da una matassa di ciuffi spettinati. Il viso arrossato e coperto di lacrime. «Lui è il mio migliore amico, è come un fratello per me ed io sono lo stesso per lui. Non saremo mai altro. È troppo sbagliato, è così... innaturale!»

Ma poi fece una cosa che non mi aspettai. Prese la mia testa fra le mani e l'avvicinò a sé intrappolandomi in un abbraccio un po' goffo. Piansi sulla sua spalla, ininterrottamente. Sentii il calore della sua pelle, il suo respiro profondo, il suo cuore che batteva esattamente come il mio. Sentii la sua mano appoggiarsi alla mia nuca, accarezzarmi il viso, più lievi di una piuma, ed asciugarmi le lacrime che venivano successivamente sostituite da nuove.

«Non pensare che sia sbagliato solo perché te lo dicono gli altri o sei l'unico a farlo. Tutti abbiamo un cuore per natura e pertanto non c'è niente di più naturale che amare»
Le mie labbra si inarcarono genuinamente in un sorriso, ormai non riuscivo a controllare più nulla così leggero com'ero, così naturale.

In seguito strinse ancora di più la presa ed esclamò con voce traboccante di determinazione: «Devi dirglielo! Devi dirgli cosa provi, ha il diritto di saperlo, soprattutto come amico!»
«Non ci riuscirò mai» esordii con la voce ancora rauca ma immensamente più sollevata.
Mi afferrò per le spalle, mi squoté sorridendo ed affermò: «Hai ragione, non basta dirlo cosí come un comune mortale, siamo Apollo e Afrodite se dobbiamo fare una cosa la facciamo in grande, si!?»

Annuí mostrando uno dei sorrisi meglio riusciti di questa settimana.

«Sicuro?» chiese ancora lei sfidandomi.

«Sono sicuro»
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«Non ne sono più così sicuro!» affermai tremolante.
«Non me ne frega un cazzo, tu adesso andrai e gli dirai ciò che provi, anzi lo urlerai!»
«L-Lo urlero?»
«All'intera scuola!»
«A-All... I-intera scuola?»
«SEH!»
«Mi sto pisciando addosso»
«Bravo, devi essere bagnato quando pensi a lui!»
Mi prese la mano e mi trascinò di forza verso il corridoio, finalmente più passi facevo più mi sentivo sicuro. Jonh sarebbe stato fiero di me e se tutto questo avrebbe funzionato mi sarei messo Here comes the sun come sveglia! Ero pronto, ero convinto, ero-

«Emh, ragazzi potreste fermarvi un'attimo per questo intervallo»

«MA PORCA PUTTANA!»

Era il nostro professore che cercava di adescare povere vittime tra i ragazzi più grandi che manco un pedofilo ad Halloween per far visitare la scuola ai nuovi arrivati.

«Ho bisogno che voi facciate da guida al vostro nuovo compagno di corso» disse con quei luridi occhi da bradipo bastardo nascosti dietro un paio di occhiali trash da segretaria nei film porno che si vedeva probabilmente sua madre in prima serata su canale cinque. Ah si e poi lo fece venire avanti. Era un tipo piuttosto mingherlino, aveva un cespuglio in testa, la pelle bianco mozzarella che manco i nobili di fine '800 con un paio di occhiali anni 80 che aumentavano i suoi punti nerd del 600%.Indossava una camicetta a quadri veramente orrenda che madonna Enzo Miccio doveva venire ad esorcizzarti e i mocassini. QUESTO ERA TROPPO IO NON AVREI POTUTO FARE DA GUIDA A UNO CON I MOCASSINI!!

«Noi avremmo un impegno urgente, professore...» cercò di spiegare Afrodite ma l'uomo sembrava non demordere. Se avesse usato questa sua forza di volontà per durare un paio di secondi in più forse adesso il suo matrimonio sarebbe ancora stabile e la moglie non lo tradirebbe con mio padre.

Ma adesso toccava a me convincerlo, non avrei permesso che un nerd con i mocassini impedisse il mio di matrimonio. Ero più determinato che mai!

«Prof...» mi intromisi cercando di mantenere una nota dominante nella voce: «Sa quando ci si arrapa un sacco con il proprio migliore amico tanto da sognare il suo morbido e possente cazzo durante la nott-»

«NON COSÌ NATURALE» mi interruppe Afrodite.

«Io sono un uomo sposato, ho anche dei figli» setenziò lui un po' schifato, poi riprese: «Su ragazzi guardatelo è un tipo a posto! Tosto! Come dite voi giovani»

MA MUORI MALE! DISONORE SU DI TE, DISONORE SULLA TUA MUCCA!

«Susu, dai vai con Apollo e Afrodite, sono dei bravi ragazzi ti farai preso degli amici!» lo incoraggiò.

MA VAFFANCULO. V A F F A N C U L O. IO DEVO FARE COMING OUT NON DA GUIDA TURISTICA. TI AUGURO CHE TI SI SCOPPI LA RUOTA MENTRE VAI A PUTTANE STUPIDO PEZZO DI MERD-

«Come vuole lei professore!» sorrisi e annuì.

«Ciao!» esclamò l'impedimento alla mia vita sentimentale, poi con una vocina stridula e insopportabile aggiunse: «Mi chiamo Giacinto»


Raga capitemi se ci sono un sacco di errori o ripetizioni, ma lo scritto tutto in una volta e sto dormendo in piedi, nei prossimi giorni lo correggo✌🏻

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